Virtù per i seguaci di Cristo: la bontà

Di Peter Amsterdam

Febbraio 4, 2025

[Virtues for Christ-Followers: Goodness]

La bontà è la sesta virtù nell’elenco dei frutti dello Spirito in Galati 5. La bontà, che è molto simile alla benevolenza, è menzionata solo in pochi punti nella lettere di Paolo. La bontà è un attributo divino e fa parte della sua stessa natura, come leggiamo nei Salmi:

“Ma la bontà del Signore è senza fine per quelli che lo temono, e la sua misericordia per i figli dei loro figli”.1

Il SIGNORE è buono verso tutti, pieno di compassioni per tutte le sue opere”.2

Nel Nuovo Testamento vediamo la meravigliosa bontà divina esemplificata in come Gesù venne sulla terra e morì per i nostri peccati: “Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo”.3

I cristiani ripieni dello Spirito di Dio ricevono la forza di emulare la bontà divina e condurre una vita fatta di bontà e bellezza morale, che brilla in questo mondo bisognoso, come evidenziano i seguenti articoli.

La bontà: il frutto esemplare

Dai cristiani ci si aspetta che siano gente buona. Anzi, molti non-cristiani si aspettano di più da loro che da se stessi o da chiunque altro. Gesù stesso disse ai suoi primi seguaci: “Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può essere nascosta. Similmente, non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia luce a tutti coloro che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli”.4

È certamente un’impresa, un compito difficile da realizzare. Purtroppo, come cristiani a volte possiamo farci l’idea che dobbiamo essere perfetti, ma ovviamente nessuno lo è né può esserlo. È molto meglio se ammettiamo onestamente e umilmente le nostre colpe e i nostri errori e poi diamo gloria a Dio per qualsiasi cosa buona riusciamo a fare. Questa è l’idea che Dio ha della bontà. “Infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo”. 5

Se fai del tuo meglio per essere un esempio della bontà di Dio davanti agli altri – confidando che Dio opererà in te e attraverso di te – la sua bontà risplenderà attraverso di te. —Rafael Holding6

Che cos’è la vera bontà?

Mentre cresciamo ci sentiamo dire spesso di essere “buoni”, di fare i bravi, forse a proposito di aiutare la mamma con le faccende di casa oppure di ottenere voti buoni a scuola. La bontà implica azione; non è una cosa che si fa solo per essere virtuosi.

Quando cerchiamo di essere “buoni” solo a beneficio di noi stessi quella non è vera bontà. In greco, la parola bontà, “agathosune”, significa “rettitudine dell’animo e della vita”.7

Quando agiamo per una sincera bontà d’animo e rispecchiamo il frutto dello Spirito, siamo ubbidienti ai comandamenti divini e cerchiamo di portare beneficio ad altri più che a noi stessi.

La vita di Gesù Cristo è il perfetto esempio di bontà, perché morì sulla croce per i peccati dell’umanità per donarci la vita eterna. Il suo ministero e il suo sacrificio sono un esempio della bontà di Dio per l’umanità. Dopotutto, il termine “vangelo” significa “buona notizia”.

Pietro, discepolo di Gesù, parla della bontà del ministero di Gesù in Atti 10:38: “Come Dio lo ha unto di Spirito Santo e di potenza; e com’egli è andato dappertutto facendo del bene e guarendo tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui”. Inoltre, nelle Scritture Gesù viene chiamato il “buon pastore”, perché ha deposto la vita per le sue pecore.

Come cristiani, ci viene richiesto di condurre una vita che rispecchi il carattere di Cristo. Matteo 5:16 dice: “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli”.

La bontà non consiste nel fare cose elaborate per ottenerne un riconoscimento. Spesso sono i piccoli gesti di bontà che facciamo durante il giorno ad avere un maggior significato per chi ci sta intorno. La tua amica sta passando una brutta giornata? Scrivile un messaggino per fargli sapere che le vuoi bene. Una persona ti scredita? Prega per lei.

È in questi gesti di bontà che rispecchiamo il carattere di Dio e possediamo il frutto dello Spirito. Anche se potrebbe sembrare che nessuno lo noti, Dio lo nota. Alla fin fine, quando dimostriamo bontà portiamo gloria al nome di Dio. —Lauren Abraham8

Il frutto della bontà

Il sesto frutto dello Spirito è la bontà. Che cos’è esattamente la bontà? La parola “buono” viene usata tanto spesso nella nostra vita di tutti i giorni, che ha quasi perso significato. Per esempi, quante volte al giorno diciamo “buona giornata”, “buona fortuna” e “buon lavoro”? La Bibbia invece ci dice che la parla “buono” in realtà significa santo, puro e giusto. Letteralmente, la bontà è santità.

La bontà spesso si vede nelle nostre azioni, ma anche il nostro cuore deve essere puro. La bontà di Cristo si dimostra nella nostra vita quotidiana. Salmi 23:6 dice: “Certo, beni e bontà m’accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa del Signore per lunghi giorni”.

Dio ci dice di essere pieni di bontà interiore, di essere santi in ciò che facciamo e diciamo perché i cristiani dovrebbero avere un cuore che cerca la bontà. Non dobbiamo fare solo opere buone, perché farle senza un cuore buono è vano. La “bontà” descritta come frutto dello Spirito non è solo un comportamento morale, ma un carattere esemplare. Questa bontà è possibile solo con la grazia e la misericordia di Dio.

Spesso diciamo: “Dio è sempre buono”. Ciò significa che la nostra vita è sempre buona? No, ovviamente no. Significa che […] Dio è buono e vuole che maturiamo nel frutto della bontà così che condurremo una vita piena di un amore virtuoso. —Kelly Wise Valdes9

Dio all’opera

Fare del bene per benedire o beneficiare altri succede quando lo Spirito Santo ci vivifica nello spirito. È un gesto che nasce dalla nostra anima o dal nostro essere. Nessuno è buono tranne Dio (Marco 10:18), così è la presenza di Dio stesso nella vita del credente a generare le azioni buone.

La Bibbia dice chiaramente che in se stessa e per se stessa l’umanità è incapace di essere buona o fare del bene (Isaia 64:6; Tito 3:5; Ecclesiaste 7:20). È Dio che opera nella vita di un credente per renderlo più simile a Gesù (Galati 5:16), che è poi il vero scopo del frutto dello Spirito (Galati 5:22-23): modellarci a immagine di Cristo.

Man mano che le caratteristiche della bontà aumentano in un credente, essa manifesta l’amore di Dio per gli altri nel prestare loro aiuto. Si manifesta da dentro il cuore, così che un credente fa tutto con il cuore (con l’anima), come per il Signore (Colossesi 3:23). Questo può avvenire solo mediante l’azione dello Spirito Santo nella nostra vita. […]

Dio, per sua stessa natura, è intrinsecamente buono. È il massimo esempio della bontà (Salmi 34:8). […] La bontà divina è evidente in tutte le sue creature e tutte le sue opere (Genesi 1:31). Non possiamo guadagnarci né meritarci la sua bontà. È disponibile a noi semplicemente a causa di ciò che Dio è (Salmi 145:9). La bontà di Dio è personale. È buono con ognuno di noi personalmente, in tanti modi che soddisfano le nostre necessità individuali (Salmi 119:68).

Dio è il modello perfetto. Essere buono, dimostrare il bene a beneficio degli altri è ciò che Dio ha dimostrato a tutta l’umanità (Romani 5:8). […] La bontà non è una qualità che possiamo generare da soli (Giacomo 1:17), né per noi né da noi. Consentendo allo Spirito Santo di guidarci, otteniamo sempre di più le caratteristiche della bontà. Quando gli altri vedono le nostre opere bone, loderanno nostro Padre che è nei cieli (Matteo 5:16).

Lo Spirito Santo in noi ci permette di sperimentare la pienezza della bontà di Dio (Salmi 84:11) nel tempo da Lui stabilito. Quando lo Spirito Santo vive in noi, quando ci sigilla e fa crescere il suo frutto dentro di noi, possiamo affermare con l’apostolo Paolo che siamo pieni di bontà (Romani 15:14). È Lui che è buono.

È Lui che può trasformarci in persone buone. È il frutto dello Spirito che ci permette di dimostrare una bontà sollecita nell’aiutare e beneficiare gli altri, così che possano avere un rapporto più stretto con Dio. —Randy DeVaul10

*

Da questi articoli vediamo che la virtù della bontà non si basa sulla nostra bontà, ma sulla bontà di Dio. Riflettere la bontà divina sugli altri fa parte della nostra testimonianza e dell’essere il sale e la luce che Lui ci ha detto che dobbiamo essere per portare Gesù alle persone e trasformare il mondo intorno a noi, come evidenziano questi brani della serie “Forza per il bene” che ho scritto qualche tempo fa:

Manifestare l’amore divino alle persone che il Signore mette quotidianamente sul nostro cammino è essenziale per diventare una forza per il bene. Come disse l’apostolo Paolo, “l’amore di Cristo ci costringe”.11 Qualunque sia il modo specifico in cui il Signore ha chiamato ognuno di noi a raggiungere la nostra parte del mondo con il suo amore, come cristiani ci ha chiesto di essere “la luce del mondo”. Ci ha detto di far “risplendere la nostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le nostre buone opere e glorifichino il Padre nostro che è nei cieli”.12 Far risplendere quella luce in modo che la gente possa vedere le vostre buone opere come un riflesso dell’amore di Dio è al centro del concetto di essere una forza per il bene nella vostra comunità, nella vostra zona e nella vita degli altri.

Nel corso dei secoli, fin dall’inizio del cristianesimo, i cristiani spesso influenzavano il mondo facendosi conoscere come una forza per il bene nella loro comunità. Anche quando gli altri forse non accettavano la fede dei cristiani, né capivano la loro religione, o quando questi venivano perseguitati e calunniati, le loro buone opere risplendevano davanti agli uomini, spingendoli a chiedersi cosa li rendesse tanto diversi dal resto della società. Come disse l’apostolo Pietro nella sua epistola: “Comportatevi bene fra i [non credenti] affinché, là dove vi accusano di essere dei malfattori, a motivo delle buone opere che osservano in voi, possano glorificare Dio”.13

Man mano che ci sforziamo di comunicare la buona notizia agli altri; man mano che forniamo assistenza spirituale, pratica o entrambe alle persone che il Signore mette sulla nostra strada, man mano che facciamo la nostra parte per portare l’amore divino agli altri e migliorare la loro vita in tutti i modi possibili, la nostra testimonianza e le nostre opere si espanderanno e saranno come una “lampada sul candeliere” per diffondere la sua luce, “una città posta sopra un monte” per attirare gli altri a Lui.14

In fondo, raggiungere la nostra parte del mondo significa raggiungere il nostro prossimo (vicino o lontano che sia) e tradurre la nostra fede in azioni tangibili e “opere buone” che esprimano il nostro amore e la nostra preoccupazione: quella di essere un esempio vivo della nostra fede e dell’amore divino, cosa che si manifesta nel praticare quello che si predica. Dimostrare ai vicini, ai colleghi e alla collettività che ci importano sul serio, in una maniera che possano capire e che esprima tangibilmente la nostra fede e i nostri valori, fornisce un’applicazione pratica della nostra testimonianza.15

Coltivare la virtù della bontà nella nostra vita comincia con una riflessione sulla bontà di Dio e sulle sue opere meravigliose nella nostra vita e nel mondo intorno a noi, come evidenziano le seguenti citazioni:

Occasionalmente è utile passare alcuni momenti in silenzio per ripassare la nostra vita e vedere quanto siamo indebitati a Dio per la sua bontà e la sua misericordia. Naturalmente non esistono due testimonianze personali uguali, ma tutti possiamo ripetere le parole di Davide in Salmi 23:6: “Beni e bontà m’accompagneranno
tutti i giorni della mia vita”. Se confidiamo in Gesù Cristo, quelle poche parole riassumono la nostra intera esperienza nella vita”. —Vernon Grounds

La lode consiste nell’amore di Dio, nel meravigliarsi davanti alla bontà di Dio, nel riconoscere i doni di Dio, nel vedere Dio in tutte le cose che ci dà e perfino nelle cose che rifiuta di darci; per vedere tutta la nostra vita alla luce di Dio e, vedendo questo, benedirlo, adorarlo e glorificarlo.  —Henry Edward Manning

La bontà divina impartisce ciò che non meritiamo; la sua misericordia ci evita ciò che meritiamo. Nei momenti di dolore e sofferenza, il nostro Padre celeste soddisfa fedelmente i nostri bisogni, consola i nostri cuori e ci la forza di sopportare i nostri pesi. Anche se siamo credenti, pecchiamo lo stesso e non arriviamo all’altezza dello standard di santità stabilito da suo Figlio Gesù Cristo. Tuttavia, Lui continua a effondere il suo perdono nelle nostre anime quando confessiamo i nostri peccati. Magari ci riteniamo persone decenti, ma dobbiamo ugualmente ammettere che “abbiamo lasciato incomplete le cose che avremmo dovuto fare e abbiamo fatto quelle che non avremmo dovuto fare” (Il Libro delle preghiere comuni).

Possano i nostri cuori essere sempre colmi di gratitudine, perché la bontà e la misericordia di Dio ci seguiranno fino alla gloria nei cieli. Siamo per sempre indebitati con Lui. —Vernon Grounds

Una preghiera per la bontà divina

Amorevole Salvatore,

aiutami a vivere ogni giorno la tua bontà e la tua benevolenza. Ricordami che le mie azioni esprimono chi sono ancor più delle mie parole. Possa io amare come Tu ami. Aiutami a essere buono con chi mi augura il male, a perdonare chi ha bisogno di essere perdonato e a comunicare gentilmente con tutti quelli che incontro, così che possano provare l’amore incondizionato di Dio. Infiamma i nostri cuori per te. Amen.16

Spunti per la riflessione

“Celebrino il SIGNORE per la sua bontà e per i suoi prodigi in favore degli uomini!” (Salmi 107:8).

“Dovremmo restare attoniti davanti alla bontà di Dio, stupefatti che si sia dato il fastidio di chiamarci per nome, a bocca aperta davanti al suo amore, sbalorditi che in questo stesso momento stiamo calpestando terra santa”. —Brennan Manning

“Ricerca la giustizia [la vera bontà, la conformità morale al carattere di Dio], la pietà [il timor di Dio], la fede, l’amore, la costanza e la mansuetudine” (1 Timoteo 6:11).

“Non possiamo diventare buoni da soli. Dobbiamo vivere in Gesù, dipendere dalla forza che ci viene data dallo Spirito che vive in noi. Lo Spirito può trasformare il nostro essere interiore così che la bontà di Dio possa fluire da dentro di noi”.

(Continua.)


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Riveduta, Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra. Tutti i diritti riservati.



1 Salmi 103:17.

2 Salmi 145:9.

3 Tito 3:4–5.

4 Matteo 5:14–16.

5 Filippesi 2:13.

6 “La bontà: il frutto esemplare” (adattato), Contatto, luglio 2013.

7 Thayer’s Greek-English Lexicon of the New Testament (Peabody, MA: Hendrickson Publishers, 1995).

8 https://www.gcu.edu/blog/spiritual-life/weekly-devotional-fruit-spirit-goodness

9 https://www.ospreyobserver.com/2020/09/the-fruit-of-the-holy-spirit-what-is-goodness/

10 https://www.christianity.com/wiki/bible/how-is-goodness-a-fruit-of-the-spirit.html

11 2 Corinzi.

12 Matteo 5:14, 16.

13 1 Pietro 2:12.

14 Matteo 5:15, 14.

15 Da “Diventare una forza per il bene” (adattato), Ancora, maggio 2013. https://anchor.tfionline.com/post/becoming-force-good/

16 https://www.sistersofthedivinesavior.org/pray_archive/goodness-and-kindness-prayer/


Pubblicato originariamente in inglese il 1° ottobre 2024.

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