Ama. Vivi. Predica. Insegna. – Vivilo, quarta parte

Di Peter Amsterdam

Gennaio 29, 2012

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Le ultime tre parti di questa serie hanno preso in esame sette dei nove principi collegati a Vivilo: dimora, amore, unità, umiltà, non-ansietà, perdono e fratellanza. Ora passiamo al principio della generosità.

Il principio della generosità

Gesù illustrò brevemente il principio della generosità quando disse:

Date e vi sarà dato: una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata in seno, perché con la misura con cui misurate, sarà altresì misurato a voi.[1]

Con questo esprimeva una legge spirituale prevalente sia nel Vecchio sia nel Nuovo Testamento: che se si dà, si riceve; che Dio vede con favore la generosità; che aiutare gli altri è un gesto tipico dei discepoli; che nel fare queste cose si onora e si loda Dio. Ancor meglio, si dà a Dio.

Naturalmente, non è sempre facile essere generosi, che si tratti di finanze, beni materiali, tempo o energie. Dare agli altri è un sacrificio. Costa. Significa offrire qualcosa di proprio agli altri e, così facendo, in un certo senso ci si perde, dato che poi non lo si possiede più. Comunque, secondo ciò che disse molte volte nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, Dio benedice tale generosità in maniera tangibile. Come si dice: “Non si può dare più di Dio”.

Dio benedice le persone generose e se ne prende cura. Quando diamo prosperiamo.

Se provvedi ai bisogni dell’affamato e sazi l’anima afflitta, allora la tua luce sorgerà nelle tenebre e la tua oscurità sarà come il mezzogiorno. L’Eterno ti guiderà del continuo sazierà la tua anima nei luoghi aridi e darà vigore alle tue ossa, tu sarai come un giardino annaffiato e come una sorgente d’acqua le cui acque non vengono meno.[2]

Da’ generosamente e il tuo cuore non si rattristi quando dai, perché proprio per questo, l’Eterno, il tuo Dio, ti benedirà in ogni tuo lavoro e in ogni cosa a cui porrai mano.[3]

C’è chi spande generosamente e diventa più ricco, e c’è chi risparmia più del necessario e diventa sempre più povero. La persona generosa si arricchirà e chi annaffia sarà egli pure annaffiato.[4]

L’uomo dallo sguardo benevolo sarà benedetto, perché dà del suo pane al povero.[5]

Essendo generosi, dando, prendendosi cura degli altri, si dà a Dio.

Chi ha pietà del povero presta all’Eterno, che gli contraccambierà ciò che ha dato.[6]

Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo. Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere; fui forestiero e mi accoglieste, fui ignudo e mi rivestiste, fui infermo e mi visitaste, fui in prigione e veniste a trovarmi.

Allora i giusti gli risponderanno, dicendo: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? E quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato? O ignudo e ti abbiamo rivestito? E quando ti abbiamo visto infermo, o in prigione e siamo venuti a visitarti?”. E il Re, rispondendo, dirà loro: “In verità vi dico: tutte le volte che l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”.[7]

Essere generosi non ha necessariamente a che fare con quanto si dà, ma con il dare con il cuore, con l’avere uno spirito generoso.

Ma ognuno darà da parte sua secondo la benedizione che l’Eterno, il tuo Dio, ti ha dato.[8]

Tutti quelli che erano mossi dal loro cuore e tutti quelli che erano spinti dal loro spirito, vennero a portare l’offerta all’Eterno per l’opera della tenda di convegno, per tutto il suo servizio e per le vesti sacre.[9]

Tutti i figli d’Israele, uomini e donne, che erano mossi dal cuore a portare qualcosa per tutta l’opera che l’Eterno aveva comandato di fare per mezzo di Mosè, recarono all’Eterno delle offerte volontarie.[10]

Gesù, postosi a sedere di fronte alla cassa del tesoro, osservava come la gente vi gettava il denaro; e tanti ricchi ne gettavano molto. Venuta una povera vedova, vi gettò due spiccioli, cioè un quadrante. E Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: “In verità vi dico che questa povera vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti vi hanno gettato del loro superfluo, mentre ella, nella sua povertà, vi ha gettato tutto quello che aveva per vivere”.[11]

Quando dunque fai l’elemosina, non far suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini; in verità vi dico, che essi hanno già ricevuto il loro premio. Anzi quando tu fai l’elemosina non sappia la tua sinistra quello che fa la destra, affinché la tua elemosina si faccia in segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto te ne darà la ricompensa palesemente.[12]

Gesù disse ai suoi discepoli di essere generosi:

Da’ a chi ti chiede, e non rifiutarti di dare a chi desidera qualcosa in prestito da te.[13]

Se prestate a coloro dai quali sperate di riavere, che merito ne avrete? Anche i peccatori prestano ai peccatori, per riceverne altrettanto. Ma amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete i figli dell’Altissimo, perché egli è benigno verso gli ingrati e i malvagi.[14]

Il Vecchio Testamento insegna la stessa cosa:

Non rifiutare il bene a chi è dovuto quando è in tuo potere il farlo. Non dire al tuo prossimo: “Va’ e ritorna; te lo darò domani, quando hai la cosa con te”.[15]

Come discepoli, siamo esortati a essere generosi gli uni con gli altri, specialmente davanti a un bisogno.

Provvedete ai bisogni [dei fedeli], esercitate l’ospitalità.[16]

Mentre dunque abbiamo l’opportunità, facciamo del bene a tutti, ma principalmente a coloro della famiglia della fede.[17]

Se un fratello o una sorella sono nudi e mancano del cibo quotidiano, e qualcuno di voi dice loro: “Andatevene in pace, scaldatevi e saziatevi”, ma non date loro le cose di cui hanno bisogno per il corpo, a che giova? Così è pure della fede; se non ha le opere, per se stessa è morta.[18]

Se qualcuno possiede dei beni di questo mondo e vede suo fratello nel bisogno e non ha pietà di lui, come potrebbe l’amore di Dio essere in lui? Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità.[19]

Chiaramente, amarci e occuparci degli altri nella nostra “famiglia della fede” è importante. Quando sappiamo di nostri fratelli nel bisogno, il Signore si aspetta che facciamo uno sforzo per aiutarli in qualche maniera. Non sempre è possibile aiutare finanziariamente, ma quello non è il solo bisogno. A volte la cosa necessaria da fare è dare una mano, prendersi cura dei bambini degli altri per un pomeriggio, così che i genitori possano fare qualcosa insieme o godersi il tempo libero. Forse è accompagnarli in macchina da qualche parte, o mettersi d’accordo con loro per aiutarli regolarmente in qualche modo. Non sempre la generosità equivale a dare finanziariamente; è un venire incontro alle necessità e a volte la cosa necessaria è un po’ d’amicizia, lo stare a sentire, il dono del proprio tempo e di sostegno spirituale ed emotivo.

Il principio della generosità, la legge spirituale riguardante il dare, funziona in due direzioni: c’è una benedizione per essere generosi, ma anche una mancanza di benedizioni per chi non dà:

Chi dà al povero non sarà mai nel bisogno, ma colui che chiude i propri occhi avrà molte maledizioni.[20]

L’uomo dall’occhio cupido è impaziente di arricchire e non pensa che gli piomberà addosso la miseria.[21]

C’è chi spande generosamente e diventa più ricco, e c’è chi risparmia più del necessario e diventa sempre più povero.[22]

Essere generosi fa piacere a Dio. È un investimento per il nostro presente e per il nostro futuro eterno e genera ringraziamenti e lodi al Signore.

Non dimenticate la beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché Dio si compiace di tali sacrifici.[23]

Ordina ai ricchi di questo mondo di non essere orgogliosi, di non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma nel Dio vivente, il quale ci offre abbondantemente ogni cosa per goderne, di fare del bene, di essere ricchi in buone opere, di essere generosi e di essere pronti a dare, mettendo in serbo per se stessi un buon fondamento per l’avvenire, per afferrare la vita eterna.[24]

Or questo dico: Chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina generosamente mieterà altresì abbondantemente. Ciascuno faccia come ha deliberato nel suo cuore, non di malavoglia né per forza, perché Dio ama un donatore allegro. Ora Dio è potente di fare abbondare in voi ogni grazia affinché, avendo sempre il sufficiente in ogni cosa, voi abbondiate per ogni buona opera, come sta scritto: “Egli ha sparso, egli ha dato ai poveri, la sua giustizia dura in eterno”. Colui che fornisce la semente al seminatore e il pane da mangiare, ve ne provveda e moltiplichi pure la vostra semente, ed accresca i frutti della vostra giustizia; allora sarete arricchiti per ogni liberalità, che per nostro mezzo produrrà rendimento di grazie a Dio. Poiché l’adempimento di questo servizio sacro non solo supplisce alle necessità dei [fratelli], ma produce anche abbondanza di ringraziamenti verso Dio.[25]

Vivere il principio della generosità fa di noi una benedizione per gli altri e attira le benedizioni divine su chi è generoso. Quando si fa la scelta di dare parte di sé, del proprio tempo, delle proprie risorse e del proprio denaro, non si fa soltanto un gesto generoso: si diventa una persona generosa e Dio benedice chi lo è:

In ogni cosa vi ho mostrato che affaticandosi in questo mondo ci conviene sostenere gli infermi e ricordarsi delle parole del Signore Gesù, il quale disse: “C’è maggior felicità nel dare che nel ricevere!”[26]


[1] Luca 6,38.

[2] Isaia 58,10–11.

[3] Deuteronomio 15,10.

[4] Proverbi 11,24–25.

[5] Proverbi 22,9.

[6] Proverbi 19,17.

[7] Matteo 25,34–40.

[8] Deuteronomio 16,17.

[9] Esodo 35,21.

[10] Esodo 35,29.

[11] Marco 12,41–44.

[12] Matteo  6,2–4.

[13] Matteo  5,42.

[14] Luca 6,34–35.

[15] Proverbi 3,27–28.

[16] Romani 12,13.

[17] Galati 6,10.

[18] Giacomo 2,15–17.

[19] 1 Giovanni 3,17–18 NR.

[20] Proverbi 28,27.

[21] Proverbi 28,22 CEI.

[22] Proverbi 11,24.

[23] Ebrei 13,16.

[24] 1 Timoteo 6,17–19 .

[25] 2 Corinzi 9,6–12.

[26] Atti 20,35.


Titolo originale: Love. Live. Preach. Teach.--Live Him, Part 4
Pubblicato originariamente in Inglese il 29 Novembre 2011
versione italiana affissa il 29 Gennaio 2012;
statistiche: 1.752 parole; 8.603 caratteri

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