Di Peter Amsterdam
Maggio 29, 2012
(Per un’introduzione e una spiegazione di questa serie, siete pregati di vedere Al cuore di tutto: Introduzione.)
Nei precedenti articoli ho scritto dei vari attributi divini, tra i quali santità, rettitudine, giustizia, ira, misericordia, pazienza e grazia. Ora passiamo all’amore di Dio. Uno dei versetti biblici più amati è quello in 1 Giovanni 4,8 che afferma che “Dio è amore”. Ed è così. Si può vedere questo fatto in tutte le Scritture ed è chiaro e palese a chi lo conosce e lo ama. Il suo amore può essere visto in molti modi nella nostra vita e possiamo dire per esperienza personale che Dio è amore. Naturalmente, Dio non è solo amore. Dio è ciascuno di quegli attributi che fanno parte della sua natura e del suo carattere.
Si può osservare l’amore divino nella sua natura una e trina. Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo sono amore e si amano a vicenda. Gesù parlò dell’amore del Padre per Lui e del suo amore per il Padre.
Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche coloro che Tu mi hai dato, affinché vedano la mia gloria che Tu mi hai dato, perché Tu mi hai amato prima della fondazione del mondo.[1]
Ed ecco una voce dal cielo, che disse: “Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto”.[2]
Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi; dimorate nel mio amore.[3]
Questo accade affinché il mondo conosca che io amo il Padre e che faccio come il Padre mi ha comandato.[4]
Anche se non ci sono versetti specifici con riferimento all’amore del Padre e del Figlio per lo Spirito Santo, lo si può dedurre. Le Scritture parlano dell’amore dello Spirito.
Or vi esorto, fratelli, per il Signor nostro Gesù Cristo e per l'amore dello Spirito, a combattere con me presso Dio per me nelle vostre preghiere.[5]
Commentando l’amore che esiste all’interno della Trinità, Ravi Zacharias offre la seguente intuizione:
Se Dio afferma di amare, chi amava prima della creazione? Se Dio afferma di parlare, con chi parlava prima della creazione? Così comunicazione e affetto, o amore, sono compresi nella Divinità fin dall’inizio […] si vede l’amore espresso nel concetto stesso della Trinità e la preghiera di Gesù è che voi ed io possiamo essere uno, come Lui e il Padre sono uno.[6]
Un aspetto dell’amore di Dio è rappresentato dalla premura e dalla preoccupazione nei confronti della sua creazione — la sua bontà verso tutte le cose viventi.
L'Eterno è buono verso tutti e pieno di compassione per tutte le sue opere. Gli occhi di tutti guardano a te con aspettazione, e Tu dai loro il cibo a suo tempo. Tu apri la tua mano e appaghi il desiderio di ogni essere vivente.[7]
Dio accorda il suo amore a tutti gli esseri umani. Dio li amò fin da quando li creò. Qualunque sia la loro relazione con Lui, li ama. Potrebbero non credere nella sua esistenza; potrebbero credere che esiste ma odiarlo; potrebbero non voler avere nulla a che fare con Lui; nonostante tutto, Lui li ama. Il suo amore, la sua bontà e la sua premura sono accordati a tutti perché tutti fanno parte dell’umanità. Gli esseri umani furono creati a immagine di Dio. Lui ama ognuno di noi individualmente e il suo amore per noi si traduce in azioni amorevoli da parte sua: il modo in cui provvede a tutta l’umanità e la benedice.
Poi Dio disse: “Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza”. […] Così Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.[8]
Li creò maschio e femmina, li benedisse e diede loro il nome di uomo, nel giorno in cui furono creati.[9]
E Dio li benedisse; e Dio disse loro: “Siate fruttiferi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e dominate sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo e sopra ogni essere vivente che si muove sulla terra”.[10]
La terra produrrà il suo frutto; Dio, il nostro Dio, ci benedirà..[11]
Tu percorri la terra e la irrighi, la fai produrre abbondantemente. I ruscelli di Dio sono pieni d'acqua; tu procuri agli uomini il grano, quando prepari così la terra; tu irrighi i suoi solchi, ne pareggi le zolle, l'ammorbidisci con le piogge, ne benedici i germogli. Tu coroni l'annata con i tuoi benefici, e dove passa il tuo carro stilla il grasso. Esso stilla sui pascoli del deserto, e i colli sono adorni di gioia. I pascoli si rivestono di greggi e le valli si coprono di frumento; essi prorompono in grida di gioia e cantano.[12]
Quando Gesù disse ai suoi discepoli di amare i loro nemici, disse che così facendo avrebbero imitato l’amore divino, perché Dio mostra amore a tutti ed è buono con tutti, anche con gli ingrati e i malvagi. Fa sorgere il suo sole e cadere la sua pioggia su tutti. L’amore di Dio e le sue azioni amorevoli si manifestano a tutti, qualunque sia il loro standard morale.
Voi avete udito che fu detto: "Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico". Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro, che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sopra i buoni e sopra i malvagi, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.[13]
Ma amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete i figli dell'Altissimo, perché egli è benigno verso gli ingrati e i malvagi. Siate dunque misericordiosi, come anche il Padre vostro è misericordioso.[14]
Gesù espresse l’amore di Dio verso tutti anche quando fece notare che, se si prende cura degli uccelli dell’aria e dell’erba dei campi, certamente si prenderà cura delle persone, perché valgono più degli uccelli.
Osservate gli uccelli del cielo: essi non seminano, non mietono e non raccolgono in granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi, con la sua sollecitudine, può aggiungere alla sua statura un sol cubito? Perché siete in ansietà intorno al vestire? Considerate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico, che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu vestito come uno di loro. Ora se Dio riveste in questa maniera l'erba dei campi, che oggi è e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi, o uomini di poca fede?[15]
Parlando ai Greci, Paolo spiegò la questione in questo modo:
Nelle generazioni passate Egli ha lasciato che tutte le nazioni seguissero le loro strade; ma non ha lasciato se stesso senza testimonianza, facendo del bene, dandoci dal cielo piogge e stagioni fruttifere e riempiendo i nostri cuori di cibo e di gioia.[16]
Si nota più chiaramente l’amore di Dio per l’umanità nella sua risposta al nostro bisogno di salvezza. Ogni essere umano è un peccatore e deve partecipare della redenzione per essere riconciliato con Dio. A causa del suo amore per tutta l’umanità, Dio escogitò il piano della salvezza, secondo il quale Dio Figlio venne sulla terra, visse senza peccato e morì, prendendo su di Sé i nostri peccati, espiandoli per noi. Ciò significa che gli esseri umani possono riconciliarsi con Dio, non importa chi siano o che peccato abbiano commesso. Gesù sacrificò la sua vita per tutti, così la salvezza è a disposizione di tutti quelli che l’accettano. Lo fece a causa del suo amore per tutta la gente, per tutto il mondo.
Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.[17]
In questo è l'amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui ha amato noi e ha mandato il suo Figlio per essere l'espiazione per i nostri peccati.[18]
Egli è l'espiazione per i nostri peccati; e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.[19]
Ma Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.[20]
Da questo possiamo vedere che Dio ama tutta l’umanità e ne ha riguardo che s’interessa a noi e che agisce in modo da prendersi cura di noi materialmente mediante la sua provvidenza e spiritualmente mediante la salvezza. Si è addossato tutto il peso della nostra punizione, anche se siamo tutti peccatori. Mediante la morte di Gesù sulla croce possiamo vedere che l’amore di Dio è altruista. È nella sua natura offrire Se stesso per portare benedizioni e fare il bene agli altri.
Si può avere qualche difficoltà a comprendere l’amore di Dio per tutta l’umanità, in rapporto alla sua ira o al suo giusto giudizio sul peccato e sul male. Si può vedere l’amore di Dio nella sua pazienza con l’umanità, nella sua lentezza all’ira, nel suo desiderio che tutti ricevano il dono della salvezza e nel tempo che concede loro per farlo. Grazie al suo amore, Dio pospone il meritato giudizio. Trattiene pazientemente la sua ira perché ha un profondo amore per le creature che ha fatto a sua immagine. Il teologo Jack Coutrell lo spiega così:
Se Dio decidesse di darci immediatamente quello che giustamente meritiamo, saremmo morti tutti molto tempo fa. È la sua pazienza amorevole che mette “in pausa” la punizione, finché è dimenticata (per chi lo merita) oppure definitivamente messa in pratica.[21]
Il motivo per questo paziente indugio da parte di Dio nel giudicare il peccato è di dare alla gente il tempo di pentirsi, di ricevere la salvezza e così facendo evitare il suo giudizio o la sua ira. È nella natura divina concedere tempo per scegliere la redenzione. Non vuole che nessuno perisca e la sua pazienza dà alla gente il tempo di ricevere il suo amore redentore per mezzo di Gesù Cristo.
Disprezzi le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e longanimità, non conoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?[22]
Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come alcuni credono che Egli faccia, ma è paziente verso di noi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento.[23]
E ricordate che la pazienza del nostro Signore è in funzione della salvezza.[24]
Nel suo amore, Dio ha fatto in modo che la gente possa evitare la giusta punizione del peccato ed essere riconciliata con Lui in un rapporto amorevole. Ha mandato un sostituto, suo Figlio, a prendere quella punizione al posto dell’umanità. Non riversa il suo giudizio e la sua ira sul peccatore perché l’ha preso su di Sé mediante Gesù. L’unica cosa che ogni singolo individuo deve fare è credere; se lo fa, i suoi peccati sono perdonati, espiati. Questo è l’amore di Dio, il suo dono all’umanità. Rende possibile il perdono dei peccati grazie al suo amore altruista. Ha deposto la sua vita perché tutti potessero riconciliarsi con Lui. Non li obbliga ad accettare il suo dono, perché ha dato loro il libero arbitrio, ma aspetta con amore e pazienza, desiderando che tutti lo accettino.
Chi di noi ha ricevuto la salvezza sente l’amore divino in tanti altri modi. Siamo diventati i suoi figli. Vivremo con Lui in eterno. Il rapporto che abbiamo con Lui dopo la salvezza è diverso da prima, più personale. Comunichiamo con Lui, ci avviciniamo a Lui sempre di più e riusciamo a conoscerlo meglio. Il suo Spirito dimora in noi. Sentiamo il suo amore come solo chi lo conosce e lo ama può fare. Come suoi figli, è nostro compito condividere la buona notizia del suo amore con tutti quelli che possiamo, invitandoli a diventare suoi figli ed eredi delle sue benedizioni insieme a noi.
Avete ricevuto lo Spirito di adozione per il quale gridiamo: «Abba, Padre». Lo Spirito stesso rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo.[25]
Nota
Se non altrimenti indicato, tutti i versetti biblici sono tratti dalla Sacra Bibbia, versione Nuova Diodati, copyright © La Buona Novella, Brindisi. Altre versioni spesso citate sono la versione Nuova Riveduta (NR), la versione C.E.I. (CEI) e la Traduzione in Lingua Corrente (TILC).
[1] Giovanni 17,24.
[2] Matteo 3,17.
[3] Giovanni 15,9.
[4] Giovanni 14,31.
[5] Romani 15,30.
[6] Ravi Zacharias, Ravi Zacharias Explains the Trinity, 2005.
[7] Salmi 145,9, 15–16.
[8] Genesi 1,26–27.
[9] Genesi 5,2.
[10] Genesi 1,28.
[11] Salmi 67,6.
[12] Salmi 65,9–13 NR.
[13] Matteo 5,43–45.
[14] Luca 6,35–36.
[15] Matteo 6,26–30.
[16] Atti 14,16–17.
[17] Giovanni 3,16.
[18] 1 Giovanni 4,10.
[19] 1 Giovanni 2,2.
[20] Romani 5,8.
[21] Jack Cotrell, What the Bible Says About God the Redeemer (Eugene: Wipf and Stock Publishers, 1983), p. 358.
[22] Romani 2,4.
[23] 2 Pietro 3,9.
[24] 2 Pietro 3,15.
[25] Romani 8,15–17.
Titolo originale: The Heart of It All: The Nature and Character of God: God’s Love
Pubblicato originariamente in Inglese l'1 Maggio 2012
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