Di Peter Amsterdam
Luglio 24, 2012
(Per un’introduzione e una spiegazione di questa serie, siete pregati di vedere Al cuore di tutto: Introduzione.)
Quando Dio creò l’universo e il mondo in esso contenuto, creò la materia, l’energia, il tempo e lo spazio. Il mondo in cui viviamo è materiale e tridimensionale; noi siamo limitati dalle sue leggi fisiche. In questo mondo un oggetto o un corpo materiale può esistere solo in un degerminato spazio e in un solo momento; per andare da un posto all’altro bisogna passare per uno spazio intermedio.[1] Dio è diverso. È un Essere infinito che non è limitato da niente, comprese le leggi spaziali e fisiche del mondo. Come spiegato in un articolo precedente:
Gesù disse che Dio è spirito. Dio è anche increato, quindi è uno spirito increato. Il fatto che Dio sia increato rende la sua essenza diversa da quella di tutte le cose create. Non è fatto come ogni altra cosa creata: non è fatto di materia. Non è solo energia, aria o spazio, che sono tutte cose create. Possiede un modo d’essere del tutto diverso; esiste in maniera distintamente diversa da tutto ciò che fu creato, compreso gli angeli e gli spiriti umani. Gli esseri umani sono esseri corporei con uno spirito, mentre gli angeli sono esseri immateriali incorporei; tuttavia sono entrambi esseri creati, il che li rende diversi da Dio.[2]
Una delle differenze tra Dio e la sua creazione è che Egli è un Essere non-spaziale e quindi trascende qualsiasi limite di spazio. Non può essere materialmente contenuto da qualsiasi spazio, per grande che sia.
Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti; tanto meno questo tempio che io ho costruito![3]
Secondo la Bibbia, Dio, oltre a non essere limitato dallo spazio, è anche presente dappertutto, il che significa che è presente nello spazio in ogni momento. Questo attributo divino è chiamato onnipresenza. La Bibbia lo esprime in diversi modi, tra cui alcuni esempi di come “riempie il cielo e la terra”, oppure l’espressione usata da Davide nei Salmi quando dice che Dio era con lui in qualsiasi punto dell’universo.
““Potrebbe uno nascondersi nei nascondigli senza che io lo veda?” dice l’Eterno. “Non riempio Io il cielo e la terra?”, dice l'Eterno.[4]
Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza? Se salgo in cielo, Tu sei là; se stendo il mio letto nello Sceol, ecco, Tu sei anche là. Se prendo le ali dell'alba e vado a dimorare all'estremità del mare, anche là la tua mano mi guiderà e la tua destra mi afferrerà.[5]
Egli non [è] lontano da ognuno di noi. Poiché in Lui viviamo, ci muoviamo e siamo.[6]
L’affermazione che Dio è onnipresente, cioè che è presente in ogni luogo, non vuol dire che sia più grande di tutto, o che è così immenso da allargarsi in tutto l’universo, in modo da avere un piede da una parte e la testa a miliardi di anni luce di distanza. Spiegarlo in questi termini equivarrebbe a dire che Dio è spaziale, mentre non lo è; e che è la cosa più grande che esiste, mentre in realtà posizione, distanza e dimensione non si possono applicare a Lui. Sarebbe meglio evitare di pensare a Dio come se avesse delle dimensioni o occupasse dello spazio, per pensare a Lui, invece, come presente in ogni luogo nella pienezza del suo essere.
Wayne Grudem offre qualche spunto utile:
Prima che Dio creasse l’universo, non esistevano la materia né qualsiasi oggetto materiale, quindi non c’era neppure spazio fisico. Tuttavia Dio esisteva. Dov’era? Non era in un posto che costituisse un “dove”, perché non esisteva un “dove” o uno spazio. Ma Dio esisteva lo stesso! Questo fatto ci fa capire che Dio ha con lo spazio una relazione molto diversa dalla nostra o da qualsiasi altra cosa creata. Egli esiste come tipo di essere molto più diverso e molto più grande di quanto possiamo immaginare.[7]
Quando la Samaritana parlò con Gesù del luogo giusto in cui adorare Dio, la risposta che ricevette esprimeva la nozione che Dio non è confinato a uno spazio fisico, ma è spirito, non-spaziale, e lo si può adorare in qualsiasi luogo ci si trovi. Un altro versetto descrive allo stesso modo la presenza onnisciente di Dio.
Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché tali sono gli adoratori che il Padre richiede. Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità.[8]
Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti da mani d'uomo.[9]
Anche se non ci sono versetti biblici che affermino esplicitamente che Dio è presente nella sua pienezza in ogni punto dello spazio, ce ne sono molti (e alcuni d’essi sono citati in questo articolo) che esprimono l’idea che Dio è presente dappertutto. Nel corso della storia i teologi si sono trovati d’accordo sul fatto che non è come se una parte di Dio fosse in un posto e un’altra in un altro, come un’unghia in Europa e un orecchio su Marte. Dalle Scritture si deduce che Dio è presente in ogni luogo nella sua pienezza. Su ciò concordano i teologi di tutte le varie dottrine cristiane; ed è ciò che insegnano. Ecco come il concetto viene espresso da alcuni di loro:
Arminiani:
Poiché Dio non è limitato dallo spazio, è universalmente presente in tutto lo spazio in ogni momento. […] Per comprendere l’onnipresenza di Dio dovremmo pensare nei termini della dimensione divina e del suo rapporto con la dimensione materiale. La dimensione divina non circonda semplicemente l’universo spazio-temporale, né è invisibilmente presente al suo interno. Invece a dimensione divina interseca ogni punto dello spazio; s’interfaccia con la dimensione materiale in ogni punto.[10]
Riformati:
L’onnipresenza divina può essere definita come segue: Dio non ha dimensioni spaziali ed è presente in ogni punto dello spazio con tutto il suo essere, tuttavia agisce in modo diverso in luoghi diversi.[11]
Cattolici:
L’intera Essenza Divina riempie tutto lo spazio creato e ogni sua parte. Considerando l’assoluta semplicità di Dio, comunque, questa onnipresenza pervasiva non deve essere concepita come un’estensione (espansione o diffusione) della Sostanza Divina.[12]
Carismatici:
Onnipresenza significa che Dio è totalmente presente in ogni punto della creazione. Di conseguenza, non dobbiamo intendere Dio come se fosse spazialmente diffuso nell’universo, di modo che una sua parte sia qui e un’altra là. Il fatto che Dio riempia il cielo e la terra significa invece che è totalmente e ugualmente presente dappertutto. È altrettanto presente per un singolo atomo di quanto lo sia per la stella più distante, per un singolo seme che per tutte le piante e tutti gli alberi del mondo.[13]
Le Scritture dicono anche che la presenza divina sostiene tutte le cose, mantenendo in funzione l’universo secondo il proprio desiderio su base continua.
Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in Lui.[14]
[Gesù] è lo splendore della sua gloria e l'impronta della sua essenza e […] sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza.[15]
Oltre a creare il mondo materiale, Dio creò anche una dimensione spirituale in cui vivono gli esseri spirituali — angeli e demoni. Questi esseri spirituali sono creazioni di Dio e perché sono anch’essi esseri spaziali. Anche se la dimensione spirituale è diversa da quella materiale in cui esistiamo noi, ha pur sempre dei limiti di spazio. Gli abitanti della dimensione spirituale hanno dei limiti, al contrario di Dio, che è illimitato. Un esempio dei limiti spaziali di un angelo è quello in cui l’angelo mandato ad aiutare Daniele passò ventun giorni a combattere per arrivare da lui. Ovviamente l’angelo non poteva essere in più di un posto alla volta.
[L’angelo] allora mi disse: “Non temere, Daniele, perché dal primo giorno che ti mettesti in cuore di intendere e di umiliarti davanti al tuo Dio, le tue parole sono state ascoltate e io sono venuto in risposta alle tue parole. Ma il principe del regno di Persia mi ha resistito ventun giorni; però ecco, Mikael, uno dei primi principi, mi è venuto in aiuto, perché ero rimasto là con il re di Persia”.[16]
Abbiamo parlato dell’onnipresenza di Dio, riflettendo specificamente sulla sua presenza in rapporto alla creazione: Egli è pienamente presente in ogni punto della creazione. Anche se Dio è onnipresente, la sua presenza si è manifestata in alcuni modi e momenti specifici. In alcuni casi è apparso nelle cosiddette teofanie, assumendo una forma fisica visibile. Alcuni esempi di ciò sono quando si mostrò come una colonna di fumo di giorno e una colonna di fuoco di notte, o quando discese sul monte Sinai. Fu anche presente nel Dio Incarnato, Gesù. Il fatto che sia apparso mediante teofanie e che Dio Figlio si sia incarnato, non significa che Dio non fosse presente dappertutto in quei momenti, perché, come dimostrato dalle Scritture, Dio non è limitato dallo spazio.
E l'Eterno andava davanti a loro, di giorno in una colonna di nuvola per guidarli nella via, e di notte in una colonna di fuoco per far loro luce, affinché potessero camminare giorno e notte.[17]
Ci furono tuoni e lampi; sul monte apparve una densa nuvola e si udì un fortissimo suon di tromba; e tutto il popolo che era nell'accampamento tremò. Quindi Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento per condurlo incontro a Dio; e si fermarono ai piedi del monte. Or il monte Sinai era tutto fumante, perché l'Eterno era disceso su di esso nel fuoco; il suo fumo saliva come il fumo di una fornace, e tutto il monte tremava forte. Mentre il suono della tromba andava facendosi sempre più forte, Mosè parlava, e Dio gli rispondeva con una voce tonante.[18]
E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell'unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.[19]
Anche se non è necessariamente collegata all’onnipresenza divina, nella Bibbia si parla spesso della sua presenza in un altro senso, per esprimere il suo favore o il suo dispiacere, indicandolo come vicino o lontano. In questo contesto, il fatto che Dio sia vicino o lontano non implica una distanza nello spazio, come essere fisicamente vicino o distante, ma è un’espressione relativa. Quando le Scritture dicono che Dio è lontano dai malfattori, non significa che in qualche modo la sua presenza non sia con loro come in tutto il resto della creazione, o che sia più presente con i credenti che con il resto della creazione. Dio è sempre in ogni luogo. La distanza di cui si parla in rapporto al favore o al dispiacere divino non è fisica. Se ne parla in modo figurato, indicando che Dio è compiaciuto o dispiaciuto, che il malfattore è metaforicamente separato o lontano da Dio, e che chi lo ama è metaforicamente vicino a Lui.
Jack Cottrell esprime questo concetto nel seguente modo:
La presenza ontologica di Dio, la sua onnipresenza, è costante e non cambia. Ma a seconda del nostro atteggiamento nei suoi confronti, la sua presenza assume per noi significati diversi. Per chi suscita la sua ira, la sua presenza è sterile come la sua assenza; per chi lo cerca nel modo giusto, la sua presenza diventa una fontana di benedizioni.[20]
Si descrive Dio come lontano e come se nascondesse il suo volto dagli empi e da chi pecca contro di Lui.
L'Eterno è lontano dagli empi, ma ascolta la preghiera dei giusti.[21]
Le vostre iniquità hanno prodotto una separazione fra voi e il vostro Dio, e i vostri peccati hanno fatto nascondere la sua faccia da voi, per non darvi ascolto.[22]
Li ho trattati secondo la loro impurità e secondo le loro trasgressioni e ho nascosto loro la mia faccia.[23]
Dio parla della vicinanza della sua presenza come espressione del suo compiacimento nei confronti di chi lo ama, lo cerca e fa il bene.
L'Eterno è vicino a tutti quelli che lo invocano, a tutti quelli che lo invocano in verità.[24]
Avvicinatevi a Dio ed Egli si avvicinerà a voi.[25]
Quanto a me, Tu mi hai sostenuto nella mia integrità e mi hai stabilito alla tua presenza per sempre.[26]
L'Eterno ha revocato i suoi giudizi contro di te, ha cacciato via il tuo nemico. Il Re d'Israele, l'Eterno, è in mezzo a te, non avrai più da temere alcun male.[27]
Ma ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo.[28]
Dio è presente nei momenti di bisogno. Il suo Spirito dimora in noi ed Egli è sempre con noi.
Perché ti abbatti, anima mia, perché gemi dentro di me? Spera in DIO, perché io lo celebrerò ancora per la liberazione della sua presenza.[29]
Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?[30]
Nel quale anche voi siete insieme edificati per essere una dimora di Dio nello Spirito.[31]
Insegnando loro di osservare tutte le cose che Io vi ho comandato. Or ecco, Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente.[32]
L’onnipresenza di Dio, uno dei suoi molti attributi sorprendenti, può essere significativa per ciascuno di noi nel nostro rapporto con Lui. Ci aiuta a essere consapevoli che amiamo, adoriamo e serviamo un Dio meravigliosamente potente, che è sempre presente in ogni punto dell’universo e che dimora sempre dentro di noi.
Nota:
Se non altrimenti indicato, tutti i versetti biblici sono tratti dalla Sacra Bibbia, versione Nuova Diodati, copyright © La Buona Novella, Brindisi. Altre versioni spesso citate sono la versione Nuova Riveduta (NR), la versione C.E.I. (CEI) e la Traduzione in Lingua Corrente (TILC).
[1] Jack Cottrell, What the Bible Says About God the Creator (Eugene: Wipf and Stock Publishers, 1983), 264 — parafrasato.
[2] Al cuore di tutto: la natura e il carattere di Dio — lo Spirito di Dio.
[3] 1 Re 8,27.
[4] Geremia 23,24.
[5] Salmi 139,7–10.
[6] Atti 17,27–28.
[7] Wayne Grudem, Systematic Theology, An Introduction to Biblical Doctrine (Grand Rapids: InterVarsity Press 2000), 175.
[8] Giovanni 4,23–24.
[9] Atti 17,24.
[10] Jack Cottrell, What the Bible Says About God the Creator (Eugene: Wipf and Stock Publishers, 1983), 267.
[11] Wayne Grudem, Systematic Theology, An Introduction to Biblical Doctrine (Grand Rapids: InterVarsity Press 2000), 173.
[12] Ludwig Ott, Fundamentals of Catholic Dogma (Rockford: Tan Books and Publishers, Inc., 1960), 29.
[13] J. Rodman Williams, Renewal Theology, Systematic Theology from a Charismatic Perspective (Grand Rapids: Zondervan, 1996), Vol 1, p. 77.
[14] Colossesi 1,17.
[15] Ebrei 1,3.
[16] Daniele 10,12–13.
[17] Esodo 13,21.
[18] Esodo 19,16–19.
[19] Giovanni 1,14.
[20] Jack Cottrell, What the Bible Says About God the Creator (Eugene: Wipf and Stock Publishers, 1983), 258.
[21] Proverbi 15,29.
[22] Isaia 59,2.
[23] Ezechiele 39,24.
[24] Salmi 145,18.
[25] Giacomo 4,8.
[26] Salmi 41,12.
[27] Sofonia 3,15.
[28] Efesini 2,13.
[29] Salmi 42,5.
[30] 1 Corinzi 3,16.
[31] Efesini 2,22.
[32] Matteo 28,20.
Titolo originale: The Heart of It All: The Nature and Character of God: God’s omnipresence
Pubblicato originariamente in Inglese il 12 Giugno 2012
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