La rocca

Di Peter Amsterdam

Agosto 2, 2012

Insieme a Maria, sono recentemente tornato da un viaggio in Svizzera per la riunione annuale del consiglio di una fondazione e per altre riunioni pertinenti a questioni di LFI. Mentre eravamo là, spesso osservavo un bellissimo lago e le montagne circostanti dalla finestra della casa dei membri della Famiglia con cui stavamo. C’è una montagna in particolare, dall’altra parte del lago, che spiccava ai miei occhi. S’innalza come una rocca gigantesca e ogni mattina, quando aprivamo le tende, la guardavo e mi meravigliavo di come torreggiava maestosa sopra il lago. Alla base e fin quasi a metà della montagna ci sono campi e boschi. Poi, oltre il limite degli alberi, è tutta roccia fino in cima.

Abbiamo avuto diverse riunioni, ma durante ogni pausa uscivo a osservare il bel panorama del lago e finivo invariabilmente per concentrarmi sulla montagna, godendomi il suo splendore. Alcuni giorni il cielo era limpido e azzurro e la montagna sembrava abbastanza vicina da poterla toccare. Un giorno, la parte superiore era avvolta dalle nuvole e si vedevano solo gli alberi che arrivavano fino metà, mentre il resto rimaneva nascosto. Una mattina, la nebbia era così densa che non si riusciva nemmeno a vedere la montagna. Sapevo che c’era, ma era nascosta alla vista.

L’ultima mattina che siamo rimasti in Svizzera, mentre davo un’ultima occhiata alla montagna, il Signore mi ha riportato alla memoria diversi amici con cui ho parlato o di cui ho avuto notizie ultimamente, con tutte le varie esperienze e difficoltà che hanno dovuto affrontare. Uno si è trovato, praticamente da un giorno all’altro,  a dover combattere una malattia grave che lo tenuto in ospedale per mesi, nell’incertezza di una guarigione. Una coppia aveva fatto dei piani che li avrebbero aiutati finanziariamente, ma all’ultimo minuto il progetto era fallito. Un’altra persona si sta trasferendo in un altro paese con la sua famiglia, senza sapere se avrà i mezzi finanziari per andare avanti una volta arrivata là. Deve andarci per diversi motivi, ha chiesto disperatamente la guida del Signore e le cose si stanno sistemando, ma è sempre un grande passo di fede. Il lavoro di un’altra coppia, un ministero che svolgevano da anni, è arrivato alla fine e ora non sanno cosa fare. Il lavoro di un altro uomo è terminato proprio quando lui e sua moglie stavano affrontando alcune malattie in famiglia e non è ancora riuscito a trovarne un altro.

Stavo guardando la montagna, pensando a questi amici e a tutte le difficoltà che hanno dovuto affrontare. Ho pensato ai loro timori, al fatto di non sapere cosa riserva loro il futuro, o come andranno avanti. Ognuno di loro ha detto che, anche se la loro fede era ed è ancora messa alla prova, sono sicuri che il Signore li aiuterà fino in fondo. Ripensando a queste persone care e a tante altre che si trovano in momenti d’incertezza, il Signore mi ha ricordato di un’osservazione che avevo fatto mentre ammiravo la montagna nei giorni precedenti.

Mi ha ricordato che alcuni giorni la montagna era chiarissima, ovviamente presente, mentre altre volte era in parte oscurata e nei giorni di nebbia non potevo vederla per niente. Tuttavia, qualunque tempo ci fosse, anche quando era invisibile, la montagna era lì. Nebbia o nuvole o temporali potevano renderla difficile da vedere, perfino invisibile, ma è pur sempre lì, forte, inamovibile.

Sono rimasto colpito dal coraggio di queste persone e di tante altre che affrontano le incertezze della vita con grande fede, anche quando la presenza del Signore è meno ovvia. Mi è venuto in mente il versetto che dice che “camminiamo per fede e non per visione”.[1] Il fatto è che, come la montagna, Dio è presente in tutta la sua maestà, sempre. Che lo vediamo o lo sentiamo è irrilevante rispetto al fatto che è lì. In tutte le tempeste della vita, in tutti i momenti d’incertezza, di confusione o d’indebolimento della fede, in mezzo alle paure, alle domande, ai dubbi e alle perdite, Lui è lì.

A volte tutto è ridente e soleggiato nella nostra vita e le benedizioni divine ci sono molto chiare. Altre volte, come quando la vetta della montagna è coperta di nuvole, è un po’ più difficile vedere o sentire la sua presenza; e nella nebbia densa dell’incertezza uno può chiedersi se è davvero lì. Come per la montagna, però, niente è cambiato da parte sua. È sempre lì, solido, inamovibile, sempre amorevole, sempre interessato; non viene mai meno. Come ricordato in Al cuore di tutto: la natura e il carattere di Dio — l’immutabilità di Dio, il Vecchi Testamento chiama ripetutamente Dio “la Rocca”* o “la Roccia”. Era il modo in cui anticamente esprimevano la sua solidità, la sua assoluta fedeltà; il fatto che non vacilla, che rispetta sempre la sua parola e le sue promesse; che non cambia idea, che è sempre lì per noi. È una cosa che ho capito meglio mentre guardavo quella montagna, rendendomi conto che rimane lì ferma, qualsiasi cosa succeda attorno ad essa; non si sposta mai.
*[Rocca: 1. (antico) Roccia. 2. Fortezza costruita in luogo elevato, protetta naturalmente da pareti scoscese. 3. Cima isolata con pareti nude e rocciose, quasi verticali, sulla cui vetta è una breve spianata.]

Infatti chi è Dio all’infuori dell’Eterno? E chi è Rocca all’infuori del nostro Dio?[2]

L’Eterno è la mia rocca, la mia fortezza e il mio liberatore, il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio, il mio scudo, la potenza della mia salvezza, il mio alto rifugio.[3]

Lui solo è la mia rocca e la mia salvezza, Egli è il mio alto rifugio; io non sarò mai smosso.[4]

Osservare questa montagna questa rocca gigantesca che sorge sopra il lago mi ha fatto ricordare la stabilità di Dio, la sicurezza della sua presenza e del suo aiuto in qualsiasi circostanza. Possiamo avere preoccupazioni o paure; possiamo avere dubbi o incertezze. Le tempeste che a volte sembrano avvolgere la nostra vita possono farci sembrare che Lui non sia lì, che non ascolti o non s’interessi a noi. Ma il fatto è semplicemente che le tempeste, la nebbia e i venti della vita non influiscono sulla presenza di Dio più di quanto gli elementi della natura possano influire sulla montagna.

Dio è lì, sempre. È fedele, sempre. È la Rocca inamovibile. Non ci lascerà né ci abbandonerà mai.[5] La nostra fede può venir meno, ma Lui non dipende dalla nostra fede, perché è la Roccia, la montagna, l’Essere fedele su cui possiamo contare. Sempre.

Questa montagna è servita a ricordarmi la fedeltà di Dio, il suo amore e il suo interessamento; mi ha ricordato che Dio è in controllo. Anche le cose che sembrano incerte per me, o nella vita dei miei cari, anche quando sembra che le nuvole o la nebbia siano lì da tanto tempo, la rocca è sempre in piedi, la montagna è sempre lì.

Più tardi, mentre meditavo e pregavo su queste cose, il Signore ha detto:

Io sono la roccia solida, il fondamento sicuro. Io sono il fedele e il verace, sempre presente per te, che ti ama di un amore eterno. Anche se ci sono momenti in cui forse non avverti la mia presenza — quando ti senti abbandonato da me, o impaurito e bisognoso di rassicurazioni e ti sembra di non trovarne — dovresti ricordarti che sono sempre qui. Le circostanze non determinano la mia presenza. Sono sempre con te. Ascolto sempre le tue preghiere e ti risponderò sempre. Forse non secondo i tuoi programmi, forse non sembrerà nemmeno la risposta che desideri o ti aspetti, ma risponderò sempre.

Spesso ci vuole pazienza da parte tua per ricevere, e perfino per capire, la risposta che ho dato. A volte devi aspettare la risposta completa, o aspettare di capire in che modo ti ho risposto. A volte le mie risposte sono un processo che richiede una successione di diversi avvenimenti nel tempo. Ma sono sempre lì, pronto ad ascoltare le tue preghiere e a rispondere. La mancanza di una risposta immediata e i momenti successivi di nebbia e incertezza non significano che non sia lì, o che mi rifiuti di rispondere. Devi sempre ricordare che, al di là della nebbia e dell’incertezza, Io sono lì, come la montagna lo è anche quando non puoi vederla. Sono fedele e verace, sono la Rocca a cui puoi correre. Sono costante nelle mie promesse, nel mio amore e nel mio interessamento a te e ai tuoi. Sono sempre con te, fino alle estremità della terra, fino all’eternità. Qualsiasi cosa succeda o non succeda, sappi che sono sempre presente, che ti amerò e mi prenderò sempre cura di te, che non ti verrò mai meno. Continua a confidare in me, perché sono sempre presente.

Questa mattina, mentre pensavo ad alcune delle prove della mia fede e delle mie incertezze e pregavo, mi sono ritrovato a cantare una vecchia canzone della Famiglia che cita il salmo 21. Mi ha ricordato la fedeltà del Signore e le sue promesse di proteggerci nella vita.

Io alzo gli occhi ai monti: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dall’Eterno, che ha fatto i cieli e la terra. Egli non permetterà che il tuo piede vacilli, colui che ti protegge non sonnecchierà. Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchia e non dorme. L’Eterno è colui che ti protegge, l’Eterno è la tua ombra, Egli è alla tua destra. Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte. L’Eterno ti custodirà da ogni male; Egli custodirà la tua vita. L’Eterno custodirà il tuo uscire e il tuo entrare, ora e sempre.[6]


[1] 2 Corinzi 5,7.

[2] Salmi 18,31.

[3] Salmi 18,2.

[4] Salmi 62,2.

[5] Ebrei 13,5.

[6] Salmi 121,1–8.


Titolo originale: The Rock
Pubblicato originariamente in Inglese il 3 Luglio 2012
versione italiana affissa il 2 Agosto 2012;
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