Quanto importa a Dio?

Di Peter Amsterdam

Settembre 24, 2010

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Recentemente, nell´arco di una sola settimana, ho sentito dire da tre diverse persone altrettante cose, diverse ma connesse tra loro, che mi hanno fatto pensare a come Dio interagisce e partecipa alla mia vita.

La prima persona sosteneva di non sapere se in realtà a Dio importasse qualcosa di quello che facciamo nella nostra vita, e che forse non era interessato alle nostre scelte, se non quella di accettare la Salvezza. Quella persona sentiva che forse la maggior parte delle nostre scelte non lo riguardano – specialmente quando si tratta di cose poco importanti.

La seconda persona diceva che aveva ascoltato un podcast nel quale l´oratore presentava l´idea secondo cui Dio interviene nella nostra vita solo dopo che abbiamo dato fondo a tutti i mezzi possibili per trovare la sua volontà – in pratica che, prima di intervenire, Dio aspetta che esauriamo tutte le risorse a nostra disposizione e che abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere.

La terza persona avanzava un´altra ipotesi: quando Dio diede vita al mondo, come un orologiaio, lo assemblò e gli diede la carica, poi se ne andò, lasciando che funzionasse completamente da sé. Dio compì solo il lavoro iniziale della Creazione, con tutte le leggi della natura; ma da quel momento in poi, lasciò che le cose scorressero da sole, senza ulteriori coinvolgimenti o interventi.

Nei giorni seguenti ebbi modo di riflettere su queste considerazioni. Queste prospettive mi turbavano. Qualcosa dentro di me si ribellava al pensiero che a Dio non importi o non voglia essere coinvolto nella mia vita, o che per avere la sua attenzione io debba darmi tanto da fare che quasi non ne vale la pena.

Allora, se uno di questi tre concetti risponde a realtà, per quali altre ragioni dovrei avere bisogno di Dio, oltre che per essere salvato? A che mi serve Dio? Nei momenti di agitazione, quando mi serve un aiuto o una direzione, ho bisogno di poter confidare nella sua guida, senza chiedermi se gli importa o se interverrà – o fino a che punto dovranno peggiorare le cose prima che Lui lo faccia.

Mentre rimuginavo su questi tre punti di vista, mi sono ricordato di tre prove diverse che li smentivano.

(1) Esperienza personale

Dio è intervenuto nella mia vita in diverse occasioni e in modi che sgombrano i dubbi sul suo interesse nelle mie decisioni.

Una volta, anni fa, feci un sogno che mi diede la risposta ancora prima di sapere la domanda. Il sogno arrivò pochi giorni prima che mi fossero offerti due diversi lavori. Il sogno mi mostrava chiaramente quale delle due proposte accettare e ciò mi mise direttamente sulla strada che mi avrebbe condotto al mio lavoro più importante per il Signore: essere uno di direttori di TFI già da 15 anni. Non avevo fatto assolutamente nulla per ottenere quella risposta, e nemmeno avevo dato fondo a tutti i mezzi a mia disposizione per scoprirla. Sicuramente la maggior parte delle risposte non giunge così facilmente e generalmente ci si deve impegnare un po´ per trovarle.

In numerose occasioni sono andato alla ricerca della guida del Signore e ho ricevuto istruzioni direttamente da Lui. Ho chiesto le soluzioni in preghiera, e le ho trovate. Gli ho chiesto di darmi risposte, e Lui me le ha concesse – attraverso la profezia, la meditazione, o parlando al mio cuore, o leggendo la sua Parola, o attraverso le circostanze. Mi ha dato consigli chiari che, quando li ho seguiti, hanno funzionato. So per esperienza personale che a Dio importa, che è interessato a me e prenderà parte alla mia vita quando sarò aperto a Lui.

(2) La Parola di Dio

Più e più volte, sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento, ci sono esempi dell´interazione di Dio con l´uomo: il suo intervento negli avvenimenti, i consigli e l´orientamento che dà, o gli avvertimenti.

Anche se c´è abbondanza di esempi di come Dio interviene nelle decisioni prese di suoi discepoli, eccone uno ben illustrativo, tratto dal libro degli Atti:

[Paolo e i suoi compagni] attraversarono quindi la Frigia e la regione della Galazia, avendo lo Spirito Santo vietato loro di predicare la parola nella provincia di Asia. Raggiunta la Misia, si dirigevano verso la Bitinia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; così, attraversata la Misia, discesero a Troade. Durante la notte apparve a Paolo una visione: gli stava davanti un Macedone e lo supplicava: «Passa in Macedonia e aiutaci!». Dopo che ebbe avuto questa visione, subito cercammo di partire per la Macedonia, ritenendo che Dio ci aveva chiamati ad annunziarvi la parola del Signore (Atti 16,6-10).

È evidente che Dio aveva delle preferenze su dove dovessero o non dovessero andare, e fece loro conoscere le sue istruzioni in merito.

La Bibbia precisa che dovremmo cercare la guida di Dio per prendere le nostre decisioni, e che se lo facciamo, Lui ci istruirà:

In tutti i tuoi passi pensa a lui ed egli appianerà i tuoi sentieri (Proverbi 3,6)

Ti farò saggio, t´indicherò la via da seguire; con gli occhi su di te, ti darò consiglio (Salmo 32,8).

Nei Salmi Davide mostrò chiaramente che credeva nella guida del Signore quando pregava:

Al mattino fammi sentire la tua grazia, poiché in te confido. Fammi conoscere la strada da percorrere, perché a te si innalza l´anima mia (Salmo 143,8).

Gesù disse che se avete dei bisogni:

Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. (Matteo 7,7-8).

Gesù credeva che suo Padre l´avrebbe guidato nelle decisioni, com´è dimostrato quando scelse gli Apostoli tra tutti i suoi discepoli:

In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli (Luca 6,12-13).

Dalle Scritture si capisce che Dio vuole interagire con noi, e lo farà, se noi lo vogliamo.

(3) Lo Spirito Santo

Oltre all´esperienza personale e agli esempi trovati nella Parola, ho pensato a come Gesù promise che, una volta lasciata l´esistenza terrena, il Padre avrebbe mandato lo Spirito Santo a dimorare nei credenti, noi:

Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi (Giovanni 14,16-17.20).

Se Dio aveva intenzione di mandare lo Spirito Santo a dimorare in me per sempre, è evidente che è interessato a me come individuo e in ciò che faccio e nelle decisioni che prendo. Mettiamo caso che Lui sia veramente interessato – e non solo interessato, ma anche coinvolto.

Una delle definizioni di "interessato" nel dizionario è "avere la propria attenzione impegnata". Una delle definizioni di "impegnato" è "coinvolto in attività: occupato, indaffarato". Così un altro modo di dire "è interessato" sarebbe "sta prestando attenzione, ed è impegnato e coinvolto nella tua vita".

Vedo molte prove che Dio vuole far parte della mia vita, giocare un ruolo attivo, perfino interattivo! Lui ed io lavoriamo insieme. Il suo Spirito – dimorando in me e guidandomi – mi aiuta nel viaggio della vita.

In alcune versioni della Bibbia. La parola "Consolatore", usata per descrivere lo Spirito Santo, è tradotta come Difensore, o Aiutante. Mi piace questa immagine – lo Spirito di Dio come mio Aiutante. Adoro pensare che Dio faccia parte attiva nella mia vita, che sia interessato a me, a chi sono e a cosa faccio.

Sono veramente grato che non mi abbia semplicemente caricato, come un orologio, e poi se ne sia andato, ma che invece mi abbia fornito i mezzi per interagire con Lui, attraverso la sua Parola e il suo Spirito. Amo pensare che il Suo Spirito dimori dentro di me.


Titolo originale: How Much Does God Care?
Pubblicato in Inglese il 7 Settembre 2010;
versione italiana affissa il 24 Settembre 2010;
letto in Italiano da Daniele;
statistiche: 1.345 parole; 6.524 caratteri

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