Tragedie e trasformazioni, seconda parte

Di Maria Fontaine

Giugno 9, 2013

In qualsiasi posto, in qualsiasi momento, in qualsiasi modo

Una delle prime esperienze che ho avuto nel mio viaggio a Tijuana, in Messico, è stata la visita a un ricovero che ospita fino a centocinquanta uomini senzatetto ogni notte, dalle 18.00 alle 6.00 del giorno successivo. Le sistemazioni sono semplici. Ogni uomo riceve un materasso e una coperta, senza lenzuola. Alcuni degli ospiti più “permanenti” hanno a disposizione delle brande. Molti di questi uomini lottano contro l’alcolismo e la dipendenza da droghe e alcuni appartengono a gang. Ci sono regole severe per gli ospiti del ricovero.

L’atmosfera è positiva e di sostegno. Non è soltanto un albergaccio, ma un luogo di ricovero dove possono scoprire nuova speranza e dignità in mezzo alla vita devastante e disumana in cui molti si sono trovati invischiati sulla strada. Spesso sono stati deportati dagli Stati Uniti e non hanno nessun posto dove andare.

La sera sistemano delle sedie nella sala, così che gli uomini possano guardare la TV e mangiare la minestra e il pane forniti dalla missione. Dopo di che ascoltano un messaggio di trenta minuti sull’amore di Dio e sulla salvezza, prima di andare a letto. Poi le sedie vengono tolte e ognuno mette il suo materasso e la sua coperta sul pavimento.

Abbiamo fatto visita al ricovero la prima sera che siamo arrivati e ho aiutato a tagliare il pane per questi uomini affamati. Alcuni di loro giravano intorno aiutando a servire la merenda o chiacchierando tra di loro e abbiamo avuto l’opportunità di conversare un po’ con loro. Sono stata contenta che alcuni di loro parlassero inglese perché erano vissuti negli Stati Uniti o in altri posti vicino al confine.

Il direttore del ricovero, che ci aveva portato lì e con cui abbiamo avuto una connessione immediata nello spirito, mi ha chiesto se volevo parlare agli uomini. Evidentemente aveva la fede che accettassi, perché, senza aspettare una risposta, ha imposto le mani su di me, facendo una bellissima preghiera. Ho sentito che Gesù mi aveva dato questa opportunità per manifestare il suo amore per loro. Ho chiesto al Signore qualcosa che toccasse i loro cuori e quasi immediatamente ho avuto un’idea dell’argomento principale. Mi ha assicurato che appena avessi aperto la bocca, Lui l’avrebbe riempita; mi avrebbe dato parole che portavano speranza e motivazione.

Anche se avevo con me un interprete, ho chiesto al direttore se poteva essere lui a fare la traduzione dal vivo, così che gli uomini si sentissero a loro agio con una persona che conoscevano già e che poteva dire le cose in un modo con cui erano familiari. Dare un messaggio a una sessantina di uomini in un ricovero non era un cosa a cui mi fossi preparata, ma il Signore mi ha aiutato e mi ha dato pace. Non mi sono sentita nervosa.

Ecco più o meno quello che ho detto:

Sì, la vita è dura. Per la maggior parte di voi è terribile, un inferno, e a volte sembra tutto un incubo. La vita può essere piena di difficoltà, dolore, morte, malvagità, separazione, violenza, solitudine, dipendenza dalle droghe e disperazione. Dio odia tutto questo male e ha il cuore spezzato nel vedere le sue creature, i suoi figli, soffrire i tormenti di questo mondo; ma fin dall’inizio Lui ha fatto dono agli uomini della libertà di scegliere. Potevano scegliere di fare il bene o il male. Potevano scegliere di amarlo o non amarlo. Potevano scegliere di seguire la propria strada e non amarlo, fin da Adamo ed Eva nel giardino, quanto il peccato entrò nel mondo.

Ma c’è una buona notizia, una notizia meravigliosa! Un giorno Dio dirà che è abbastanza e soccorrerà quelli che lo amano e hanno ricevuto il suo dono della vita eterna. Metterà tutto a posto. Tutto sarà giusto, imparziale, bello. Quelli che lo amano potranno vivere con Lui nella sua casa per tutta l’eternità e riunirsi con le loro famiglie ed essere in armonia con il cielo. Non ci saranno più né conflitti né morte, né guerra né violenza, né separazioni o trattamenti ingiusti da parte dei governi del mondo.

La vita, così com’è adesso, sembra lunghissima, interminabile; ma in realtà è solo un battito di ciglia, uno schioccare di dita, in confronto a tutta l’eternità in cui vivremo in un mondo meraviglioso insieme al nostro Padre amorevole e a suo Figlio Gesù. Così tenete duro un po’ più a lungo; perseverate; continuate a ricordare a voi stessi le cose meravigliose che vi aspettano in cielo. Questo vi aiuterà a farcela. Potete trarre coraggio pensando a quello che Dio farà accadere e al mondo bellissimo in cui vi condurrà se lo amate e lo avete ricevuto nel vostro cuore.

Nel frattempo uno dei lavori più importanti che avete è incoraggiare e aiutare gli altri. Se vi viene la tentazione di pensare che siete inutili e la vostra vita non conta niente, sono qui per dirvi che potete fare uno dei lavori più importanti del mondo. Se cercate costantemente di tirar su la gente, di incoraggiarla, di darle speranza e indirizzarla a Gesù e al suo amore, agli occhi di Dio questa è una cosa importante e raccoglierete grandi ricompense nella vita a venire.

Io non ho avuto il tipo di vita difficile che avete avuto voi. La mia vita è stata facile in confronto a tutto quello che avete passato (e a questo punto ho pianto); ma c’è una cosa che posso fare. Dio ha fatto in modo che quelli di noi che hanno di più possono aiutare quelli che hanno meno. Quelli che desso non stanno soffrendo possono aiutare quelli che soffrono; quelli che sono più forti, in qualsiasi modo lo siano, possono aiutare a portare i pesi dei più deboli. Ed io posso pregare per voi — un regalo buono ed efficace che può darvi forza.

C’è sempre qualcuno che sta peggio di voi. Non avete bisogno di istruzione o di talenti speciali per tirar su il morale qualcuno e aiutarlo a uscire dallo scoraggiamento. Io cerco costantemente di incoraggiare la gente in questo modo, ma non sono andata a scuola per impararlo. Sento soltanto l’amore di Gesù per la gente e voglio condividerlo con gli altri. Voi, fratelli, potete fare la stessa cosa. Potete stare ad ascoltare la persona di fianco a voi. Potete dimostrarle un po’ di attenzione. Potete farle un sorriso, darle una pacca sulla spalla. Potete dirle: “Puoi farcela. Tieni duro!” Potete fare una piccola preghiera. Potete invitare al ricovero o in chiesa altre persone che incontrate per strada. Potete fare qualcosa per aiutarle. Potete dare valore e utilità alla vostra vita facendo il possibile per diminuire le difficoltà di chi incontrate.

Quando cercate di aiutare persone che si trovano in circostanze disperate, con pochi segni di speranza sulla terra, penso che sia importante rassicurarle che, in qualsiasi circostanza si trovino, quando ricevono Gesù come loro Salvatore la loro situazione in questa vita migliorerà, se non sempre materialmente, per lo meno emotivamente e spiritualmente.

Più tardi, mentre riflettevo su come il Signore mi aveva dato all’istante il messaggio per gli uomini del ricovero, Lui mi ha rammentato che se manteniamo una forte connessione con Lui, può darci messaggi fatti apposta per le persone che incontriamo. Quindi, in qualsiasi posto, in qualsiasi momento e in qualsiasi modo vi mostri di seguirlo, opererà attraverso di voi. Può dare un messaggio dal suo cuore al cuore degli altri, se lo cercate e siete disposti a essere messaggeri fedeli delle sue parole. Può darvelo all’istante, se necessario, come ha fatto per me e come ha fatto tante volte per molti di voi nel corso degli anni.

Questa è stata una buona esperienza per me, dato che non mi capita spesso di essere messa alle strette come è successo durante questo viaggio. Mi sono resa conto una volta di più della fedeltà di Dio e di come Lui ci aiuta sempre.

Appena arrivati al ricovero.

Aiuto a tagliare il pane per la cena degli uomini.

Dando il messaggio agli uomini.

Il direttore del ricovero traduce per me.


Titolo originale: Tragedies and Transformations, Part 2
Pubblicato originariamente in Inglese il 18 Maggio 2013
versione italiana affissa il 9 Giugno 2013;
statistiche: 1.360 parole; 6.624 caratteri

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