Un Dio su misura

Di Maria Fontaine

Gennaio 14, 2014

Gesù interagisce in modo personale con ognuno di noi, su misura. Credo che si sintonizzi su quello che troviamo interessante o che ha un valore particolare per noi. Gli piace moltissimo aiutarci per dimostrarci quanto gli stiamo a cuore, perché siamo creature uniche. Ci ama fino a quel punto. Credo che si aspetti che dimostriamo lo stesso amore per gli altri.

Il modo in cui Peter ha interagito con alcuni dei nostri amici per alcuni mesi ha portato a una connessione a livello personale con ognuno di loro. È andato con uno di loro a un concerto. Ha potuto aiutare un altro a fare trasloco, guidando un furgone e trasportando mobili.

È stato invitato da un’altra persona a fare un’escursione in montagna, durante la quale hanno semplicemente parlato delle loro storie e delle loro esperienze e passato momenti di silenzio e relax. Parte di quel tempo l’hanno passato ascoltando musica degli anni ’60, che ha risvegliato ricordi nostalgici in entrambi. Dopo questa escursione, Peter ha approfittato di diverse occasioni per rinsaldare la loro amicizia con piccoli gesti di cortesia e parole d’incoraggiamento. Ha parlato apertamente della sua fede, senza dimostrarsi insistente. L’effetto che Peter ha avuto si è fatto vedere solo qualche tempo dopo. Durante una festa organizzata dal suo amico, questi ha messo una mano sulla spalla di Peter e, davanti a tutti i suoi ospiti e i suoi amici, ha detto: “Se solo ci fossero più preti e pastori come questo mio amico, diventerei cristiano”.

Un’altra volta Peter è andato a una festa di compleanno, durante la quale un uomo gli ha attaccato bottone e non ha smesso di parlare un attimo per quasi tutto il tempo. In seguito quest’uomo ha detto a Peter: “Mi ha fatto veramente piacere, perché le cose che dicevi erano interessanti”. Be’, sì, Peter aveva detto cose interessanti, ma il motivo principale per cui a quell’uomo era piaciuta la conversazione era che qualcuno era stato ad ascoltarlo, cosa di cui evidentemente aveva bisogno.

L’obiettivo di Peter era creare un contatto e cercare di capire quest’uomo per trovare un modo per portarlo più vicino a Gesù, testimoniandogli nell’ambito delle cose a cui era interessato.

Diverse settimane dopo Peter lo ha rincontrato, ma questa volta, invece di concentrarsi a parlare di se stesso, ha avuto molte domande sulle cose di cui Peter gli aveva parlato in precedenza. Il tempo investito da Peter nel parlare con lui aveva dato a quest’uomo l’opportunità di chiarire alcune cose che gli pesavano sul cuore, creando uno spazio vuoto. Le poche cose che Peter aveva potuto condividere con lui durante la loro prima conversazione erano riuscite a mettere radice e adesso lui era pronto a riceverne altre.

Quando assistiamo gli altri, il Signore può indicarci tanti modi diversi di creare un contatto con loro. Le nostre parole e le nostre azioni possono aiutare le persone che incontriamo a capire e a ricevere un soffio dell’amore divino. Lo sforzo che facciamo per conoscere qualcuno a livello personale può colpirlo profondamente e avere un grande significato per lui.

Ho avuto l’opportunità di farlo quando ho conosciuto una signora che aveva appena organizzato un gruppo di discussione femminile. Sapendo che ero una cristiana attiva nella testimonianza, mi ha invitato a guidare una delle loro riunioni. Dato che volevo associare le mie osservazioni alle loro esigenze, le ho chiesto se poteva suggerirmi qualche argomento particolare da trattare. Così mi ha detto: “Potresti cominciare facendo loro qualche domanda”.

Il Signore mi ha dato l’idea di chiedere quale fosse la difficoltà o il peso più grande nella loro vita di tutti i giorni. La risposta è stata immediata e onesta. Hanno menzionato diverse questioni, come le pressioni e lo stress del lavoro, la ricerca di un senso nella vita, trovare del tempo da dedicare a Dio, insieme a tutte le preoccupazioni per la sicurezza dei figli, i rapporti di questi con i loro coetanei e l’influenza che la musica e i computer hanno su di loro.

A quanto pare, anche solo parlare dei pesi che si sentivano addosso le ha incoraggiate, facendo sentir loro che non erano le uniche ad affrontare quelle situazioni. Anche se mi ero aspettata di dover fare qualche commento alle risposte alla mia domanda, il Signore mi ha mostrato il suo piano personalizzato per soddisfare le esigenze intime di queste donne, così ho suggerito di pregare per le cose di cui avevamo parlato. Mi aspettavo che lo facessero le une per le altre, invece mi hanno chiesto se potevo pregare io.

Il Signore mi ha mostrato di pregare individualmente per ognuna di loro. Per fortuna, man mano che parlavano mi ero scritta i nomi di ognuna di loro, insieme alle cose di cui aveva bisogno, così ho potuto fare una preghiera personalizzata per ognuna. Il Signore aveva risposto alla mia preghiera di poter essere una benedizione nel modo più necessario per loro: quello di poter parlare delle proprie preoccupazioni con le altre e soprattutto con il Signore.

Anche se non sono in grado di uscire molto, posso sempre fare un sacco di cose su Skype e con l’email. Per esempio, ho tenuto una meravigliosa seduta di lode e preghiera insieme a mio padre, che ha novant’anni, e abbiamo cantato insieme alcuni di quei begli inni di una volta. È sembrato che avere qualcuno con cui gioire di Gesù in un modo che gli piaceva sia servito a riempirgli il cuore di una grande pace. Questo è successo solo poche stimane prima che andasse alla sua ricompensa eterna.

Ho potuto parlare con una signora anziana che voleva tanto fare di più per il Signore, ma il suo corpo non aveva più la forza e l’energia per fare anche le cose più semplici, come studiare la Parola e seguire gli altri per posta o in preghiera, senza addormentarsi a metà.

Si sentiva frustrata, perché anche se vedeva il bisogno e se il suo spirito era disposto, il suo corpo non aveva più la forza di proseguire nei compiti pratici che voleva svolgere per Gesù. Le ho ricordato che aveva dedicato la vita a un bellissimo rapporto con il Signore, ad aiutare gli altri e a studiare la Parola.

Le ho detto: “Devi smettere di sforzarti, pensando che Dio si sentirà dispiaciuto perché non fai abbastanza. Gesù sa quando hai fatto quello che puoi ed è tutto quello che chiede. Questo è un momento in cui forse per te la cosa migliore da fare è solo riposare in Lui. Conosce la nostra natura e si ricorda che siamo polvere. Sa quanta azione il tuo corpo è in grado di sopportare e oltre a quello ti chiede soltanto di raggomitolarti insieme a Lui e lasciare che si prenda cura del resto. Quando il tuo corpo semplicemente non può più andare avanti, Lui prova gioia nel tenerti tra le sue braccia. Fidati che sia esattamente ciò che Lui desidera di più”.

Un mio parente lavora in una casa di riposo e ha un enorme carico di lavoro; allo stesso tempo ha dei costanti dolori cronici alle gambe; tuttavia continua con passione il suo lavoro con gli anziani. Recentemente ho pregato con lui perché avesse un rapporto intimo e attivo con il Signore e perché Lui gli desse la forza e l’amore di cui c’è così tanto bisogno in un lavoro così pieno di sacrifici.

 Mentre facevo visita a un chiroterapeuta cristiano che in quel periodo soffriva di dolori intensi, ho avuto l’opportunità di pregare per lui. Questo l’ha spinto a parlare del suo profondo interesse nell’assistere i suoi pazienti, non soltanto mediante tecniche chiropratiche, ma anche pregando per la loro guarigione. L’ho incoraggiato dicendogli che pregare per i suoi pazienti intensifica i metodi di guarigione naturale che Dio gli ha dato per aiutare le persone. Ciò gli ha dato la spinta necessaria per mettere in pratica quello che il Signore gli aveva indicato di fare.

Peter ed io cerchiamo di trovare il tempo di scrivere lettere di ringraziamento per le persone che hanno fatto qualche lavoro per noi — medici, dentisti, operai ecc. — oltre a mandare biglietti di buon compleanno per dire che preghiamo per loro. A volte telefono o mando un’email per riferire qualcosa che altri hanno detto di bello su di loro o sul loro lavoro. Abbiamo scoperto che questi complimenti spontanei possono davvero commuovere la gente. Alcuni hanno perfino incorniciato questi bigliettini e li hanno appesi alla parete dell’ufficio per farli vedere a tutti.

Ci sono sempre molte opportunità di creare un contatto con le persone in qualche modo che possono apprezzare e che coinvolge i loro interessi. Ho scoperto che dimostrare apprezzamento per un tratto personale che le distingue dagli altri, può essere un ottimo metodo per creare un rapporto profondo con loro e spesso porta a maggiori interazioni. Vedono che vi preoccupate per loro e per le loro necessità e questo spesso vi rende graditi e li spinge a voler sentire parlare della Persona il cui Spirito vi permette di essere dei buoni amici.

A nessuno importa quante cose sapete, finché non saprà quanta importanza ha lui per voi. —Theodore Roosevelt


Titolo originale: Customizing God
Pubblicato originariamente in Inglese il 4 Gennaio 2014
versione italiana affissa il 14 Gennaio 2014;
statistiche: 1.529 parole; 7.520 caratteri

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