Di Peter Amsterdam
Aprile 6, 2014
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Infatti, fratelli, guardate la vostra vocazione; non ci sono tra di voi molti sapienti secondo la carne, né molti potenti, né molti nobili; ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono, perché nessuno si vanti di fronte a Dio.[1]
Nulla può impedire all'Eterno di salvare con molti o con pochi».[2]
Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?[3]
Non siete voi che avete scelto me, ma sono Io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, Egli ve lo dia.[4]
Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica.[5]
Il quinto valore fondamentale della Famiglia Internazionale è:
La forza del singolo. Diamo il giusto valore a ogni individuo, ai suoi talenti, alle sue capacità e ai suoi punti forti. Crediamo che ogni persona possa contribuire a cambiare il mondo un cuore alla volta.
A ognuno dei suoi seguaci, Gesù dice: “Ti ho scelto e ti ho incaricato di andare e portare frutto”. Lo trovo un versetto molto bello. È il voto di fiducia di Dio per ognuno di noi. Dovrebbe rinsaldare la nostra fede e rassicurarci che possiamo fare quello che Dio ci chiede, perché ci ha scelto personalmente per il lavoro. Non sei solo una persona a caso con cui Dio è finito. Non è che non sia riuscito a trovare nessun altro, così si è dovuto accontentare di te. Al contrario, ti ha scelto. Non solo, ti ha dato un incarico. Di fare che cosa? Di portare un frutto che rimane!
Così sappiamo di essere stati divinamente scelti e incaricati. Sappiamo anche che Dio sa tutto di noi come individui. Conosce la nostra natura. Sa di che cosa siamo capaci. Conosce i nostri doni, i nostri talenti, i nostri punti deboli e quelli forti. Nonostante quello che possiamo pensare di noi stessi o delle nostre mancanze, Lui ci ha scelto per la sua squadra! È sicuro che, con la sua forza, abbiamo le doti necessarie a svolgere il ruolo che ci ha affidato.
Quando vediamo noi stessi dal punto di vista divino, non possiamo che avere un sano rispetto di quello che siamo. Come figli di Dio, siamo preziosi. Come cristiani, siamo i suoi rappresentanti, i portatori della sua verità e del suo messaggio. Questo ci rende piuttosto importanti! Quindi, non screditare te stesso e non privarti della fede di fare quello che ti ha chiesto. Sei fatto a immagine di Dio. Sei salvo. Dio ti ama così tanto che ha lasciato che suo Figlio morisse per te, quindi devi essere piuttosto importante. Dio ti ama in modo completo e perfetto. Lo Spirito Santo dimora in te. È una cosa fantastica. Chiaramente devi avere valore per Dio, quindi anche tu devi riconoscere il tuo valore e renderti conto che Dio può usarti.
Il segreto di tutto questo sta nella potenza divina. Il vero valore della “forza del singolo” è la forza di Colui che ci ha creato, ci ha redento e ora ci chiede di glorificarlo con la nostra vita. Mi piace molto questo versetto di Marco: “Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: «Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché ogni cosa è possibile a Dio»”.[6] Quella è la vera forza. Ed è quella che racchiudiamo nella “forza del singolo”. La “forza del singolo” fa pienamente conto sulla Persona che serviamo: Gesù.
Dovremmo anche dimostrare riconoscenza e rispetto per i doni e i talenti degli altri. Dio può usare ogni singola persona, chiunque. Gli altri potrebbero averne alcuni che a te mancano, ma tutti i doni sono necessari all’interno del Corpo di Cristo. La maggior parte delle persone ha bisogno d’incoraggiamento per sviluppare e utilizzare i propri doni; quando incoraggi un collaboratore a usare quei talenti dati da Dio, gli dai la forza di fare di più per Lui.
Dio ha creato ognuno di noi come persona unica. Non esiste nessun altro al mondo fatto come te, esattamente con le stesse esperienze, conoscenze, preferenze o capacità. Il Signore ti ha creato per essere così come sei. Dio voleva che tu scoprissi i talenti e le capacità naturali di cui ti ha dotato, affinché li raffinassi e li usassi per il tuo bene e la tua felicità, oltre che per contribuire al bene e alla felicità degli altri.
Ognuno di noi, come cristiano, è chiamato da Dio a portare un frutto che rimanga. Ciò significa che ognuno di noi può mettere in tavola qualcosa di buono e di vantaggioso. I nostri doni, i nostri talenti e il modo in cui Dio ci ha fatto possono essere usati da Lui, innanzi tutto per portare frutto nel nostro viaggio nella vita e secondariamente per portare frutto nel condurre altri a Lui.
Quando il cuore e la vita di una persona cambiano perché conosce e accetta Gesù, a sua volta essa viene chiamata a seguirlo e a condividere con gli altri la buona notizia della salvezza. La conseguenza logica di questo è che Dio vuole usare in qualche modo i talenti, le capacità e i punti forti di ognuno di noi per la missione di cambiare il mondo.
Ognuno di noi può contribuire al cambiamento necessario nel proprio mondo, vivendo la propria vita come un riflesso di Gesù, lasciando brillare lo Spirito Santo dentro di sé e condividendo il Vangelo con gli altri. Siamo chiamati a cambiare il mondo — cambiando i cuori. Ognuno di noi ha il potere di influenzare in maniera positiva la vita della gente, ma per farlo dobbiamo usare deliberatamente i nostri doni e i nostri talenti, e perfino la nostra personalità, insieme al nostro tempo e alle nostre energie, per la gloria di Dio.
Dio vuole usarti come espressione unica del suo amore per l’umanità.
Sapere che Dio vuole usare per la sua gloria i nostri doni e talenti individuali, ci aiuta a scoprire quali essi siano, e quali siano le nostre capacità. Dio ci dona un talento grezzo e si aspetta che investiamo in noi stessi, che ci diamo da fare per aumentarlo e per raffinare le nostre capacità.
Quando ti doni a Dio, Lui ti rende una creatura nuova,[7] ma vuole che tu rimanga te stesso — quello che Lui ha immaginato quando ti ha creato. Lui non scarta né cambia il talento grezzo che ha messo dentro di te. Quando metti a buon uso i tuoi talenti, Lui ti aiuta a prosperare. Come disse C. S. Lewis: “Più lasciamo che Dio prenda controllo di noi, più diventiamo veramente noi stessi, perché è Lui che ci ha creato”.
Hai lo Spirito Santo, quindi hai anche uno o più doni dello Spirito che Dio può usare quando aiuti gli altri. Il Nuovo Testamento elenca questi doni spirituali, tra i quali ci sono saggezza, conoscenza, fede, guarigione, miracoli, profezia, discernimento degli spiriti, lingue, interpretazione delle lingue, insegnamento, assistenza e guida.[8] Questi sono doni dello Spirito Santo, datici per la nostra edificazione personale e per quella degli altri all’interno del Corpo di Cristo.
I tuoi talenti naturali, le tue capacità e la tua esperienza, uniti ai doni dello Spirito Santo, offrono alla bella combinazione delle tue doti e dello Spirito divino un’opportunità di brillare.
Nessuno è troppo giovane, o troppo vecchio, povero, ignorante o qualsiasi altra cosa, per fare una differenza al servizio di Dio. Questa storia, stampata su The Dawn, esprime bene il concetto:
Una volta, Michael Costa stava provando con una grande orchestra e un coro di centinaia di cantanti. In mezzo al rimbombo dell’organo e al rullio dei tamburi, il suonatore dell’ottavino pensò: “Con tutto questo rumore, il mio piccolo strumento non è molto importante”, e smise di suonare. Improvvisamente il grande direttore alzò le braccia e tutti fecero silenzio. “Dov’è l’ottavino?” gridò. Dio ascolta la parte che ognuno di noi ha nella sua orchestra.
Ecco un brano tratto dal Sunday School Times che serve da incoraggiamento per tutti noi:
Ci sono alcuni requisiti che dobbiamo avere, se vogliamo essere usati da Dio. Tra di essi non ci sono grande sapienza, genio, ricchezze, capacità organizzative e altre risorse che molti di noi non avranno mai. Paolo ricevette un’ispirazione e disse in che cosa consistono esattamente. D. L. Moody ha detto: “Paolo riassume cinque cose che Dio usa: ‘le cose deboli’, ‘le cose stolte’, ‘le cose ignobili’, ‘le cose disprezzate’ e ‘le cose che non sono’. Quando siamo pronti a deporre davanti al Signore la nostra forza e la nostra debolezza, Lui può usarci”.
Dio ha fatto gente d’ogni tipo e non esiste un unico “tipo” di persona più efficiente di tutti nel raggiungere gli altri per Gesù, o nel fare la differenza nel mondo come Dio desidera. Per quanto tu ti senta diverso, nel mondo ci sono altre persone come te che si sentiranno attratte e si identificheranno con te. Potrai interagire facilmente con loro e immedesimarti in maniera che ad altri sarebbe impossibile.
Buclminster Fuller disse:
Non dimenticare che sei unico nel tuo genere. Non dimenticare che se non ci fosse alcuna necessità di te su questa terra, con tutta la tua unicità, non saresti nemmeno qui. E non dimenticare, che per quanto le difficoltà e i problemi della vita possano sembrare immensi, una persona può fare una differenza nel mondo. Anzi, è sempre a causa di una persona che nel mondo avvengono tutti i cambiamenti che contano. Così, sii quella persona”.
E questo è ancora più vero quando lavori in tandem con il Dio dell’universo!
A volte ci sembra che, se non siamo coinvolti in qualcosa di grosso o in una “grande opera”, quello che stiamo facendo abbia scarso valore. Ci sono molte organizzazioni che fanno lavori fantastici, contribuendo alla comunità, aiutando a migliorare la vita della gente e prestando assistenza pratica e spirituale su vasta scala. Quelle sono senz’altro opere fantastiche, assolutamente meritevoli e degne di lode.
Comunque, la domanda che dovremmo farci è: che cosa si aspetta il Signore da me? Che cosa mi sta chiedendo? Lo sto facendo?
La vera grandezza è fare le cose che Dio ti chiede di fare. Se si tratta di amare una persona, quella è la tua grande opera. Se si tratta di vincere un’anima a Cristo, quella è la tua grande opera. Come disse Madre Teresa: “Non possiamo fare grandi cose; solo piccole cose con un grande amore”. Fare una “grande cosa” per Dio non si misura per forza dalle dimensioni del progetto o da quante migliaia di persone vi sono coinvolte. Si misura dalla tua ubbidienza e fedeltà nel seguire la sua volontà nella tua vita, nel grande amore con cui rispondi alla richiesta di Dio.
Se non sai esattamente che cosa fare, o in che modo Dio vuole che tu contribuisca a ingrandire il suo regno o a servire gli altri, chiedigli guida e indicazioni. Affidagli i tuoi passi e le tue decisioni; non preoccuparti: se sei aperto a Lui, ti guiderà.
Puoi anche considerare il fatto che forse è ora di prendere l’iniziativa e fare qualcosa. Fai quello che puoi. Prova alcune cose. Se cominci a fare qualcosa, probabilmente troverai quello a cui sei più portato. Nel profondo del cuore avrai la sensazione che è la volontà di Dio. Oppure ti confermerà che sei nel punto giusto, o ti accorgerai che “no, non è questo”. È come quel vecchio detto: “La barca deve essere in movimento, prima che il timone possa avere effetto”.
Se hai molto da fare, come la maggior parte di noi, quando inserisci qualcosa di nuovo nella tua vita, dovrai trovargli un po’ di spazio in mezzo ad altre cose. Servire gli altri sposterà qualcos’altro che già esisteva nella tua vita. Fa parte del rinnegare te stesso e prendere la tua croce.[9] Si chiama servizio perché servi gli altri; dai via parte del tuo tempo e della tua forza. Qualsiasi cosa che abbia qualche valore costa qualcosa. Ma noi siamo discepoli appassionati di Dio, cerchiamo il suo Spirito, seguiamo un discepolato attivo; il suo amore scorre attraverso di noi sulle persone che ci stanno intorno. Il prezzo va di pari passo con l’impegno.
Se vogliamo vivere la “forza del singolo” e lasciarci usare da Dio per fare il suo lavoro, dobbiamo agire in prima persona, prendere l’iniziativa e fare qualcosa. Il primo passo lo dobbiamo fare noi. Dobbiamo alzarci, smettere di procrastinare e fare quel passo. Allora Dio moltiplicherà il valore dei nostri sforzi.
Voglio leggervi alcune citazioni di uomini e donne di Dio, che hanno compreso la forza del singolo.
Billy Graham lo riassunse in una frase:
Uno con Dio è la maggioranza.
In una citazione a lei attribuita, Helen Keller disse:
Sono solo una persona, ma sono pur sempre una. Non posso fare tutto, ma posso comunque fare qualcosa; e poiché non posso fare tutto, non rifiuterò di fare quello che posso”.
È facile sentirsi soli ed è naturale sentirsi un po’ scossi quando si prende l’iniziativa, sperando e pregando che Dio ci aiuti. Forse ti mancano i soldi, oppure non parli la lingua locale, o ti sembra di avere molte cose ancora da imparare, ma è in quelle condizioni che dobbiamo concentrarci sulla potenza di Dio.
Oswald Chambers affrontò il nostro timore d’essere inadeguati e incapaci quando disse:
Quando una richiesta proviene dall’onnipotente Spirito di Dio, non dire mai: “Non posso”.
John Wesley ammonì:
Fai tutto il bene che puoi, in tutti i modi che puoi, in tutti i posti che puoi, a tutte le persone che puoi, tutte le volte che puoi, con tutto lo zelo che puoi, più a lungo che puoi.
Se ti sembra che oggi nella tua vita ci siano poche possibilità di servizio, forse sei in un periodo di preparazione — nell’officina di Dio, per così dire, dove ti sta modellando con lo strumento della pazienza, mentre dimostri la tua fedeltà nelle cose apparentemente piccole e mondane della vita. Se ti sembra che la tua vita non offra sfoghi per un servizio di qualche valore, lasciati incoraggiare da questo pensiero di A. B. Simpson: “Dio sta preparando i suoi eroi. Quando se ne presenterà l’opportunità, potrà inserirli in un attimo nel posto giusto. E il mondo si chiederà da dove siano venuti”.
A volte abbiamo la tentazione di disperarci, ritenendo che non ci sia tempo a sufficienza per realizzare quella che sentiamo essere la volontà divina nella nostra vita. Spesso siamo impazienti e vogliamo raggiungere più in fretta i nostri obiettivi. Ma solitamente Dio non ha fretta. Possiamo consolarci sapendo che Dio ci dà sempre il tempo più che sufficiente per fare la sua volontà.
Per ognuno di noi Dio ha un ruolo da svolgere nell’edificazione del suo regno sulla terra. Nel regno di Dio, per crescere bisogna proporsi agli altri e invitarli a unirsi alla meravigliosa vita di amore e redenzione che condividiamo. Non devi essere un oratore pubblico per far parte del Grande Mandato. Non devi avere migliaia di amici e conoscenti a cui dare la Buona Notizia. Non devi avere una personalità affabile. È qui che entra in gioco la “forza del singolo”. Tu — proprio tu— puoi aiutare una persona. Fai amicizia e condividi con lei la Buona Notizia. Dio ti chiama a far parte del suo grande piano per cambiare il mondo, un cuore alla volta. E ognuno di noi può farne parte. Quando mettiamo in pratica la “forza del singolo”, altri arriveranno a conoscere Gesù. E la loro “forza del singolo” a sua volta raggiungerà altri.
Quando incontri una persona e fai una differenza nella sua vita, portandole il dono della salvezza, quanto pensi che valga? Poche persone al mondo hanno il privilegio di influenzare la vita di un’altra in maniera eterna, ma noi l’abbiamo, perché abbiamo Gesù, abbiamo lo Spirito Santo e testimoniamo con determinazione, portando quella persona a Lui. Che privilegio! Anzi, che emozione.
Come disse Henry Thoureau:
Quando giungerà il momento di morire, vediamo di non scoprire che non abbiamo mai vissuto.
Cerchiamo davvero di “vivere” e di accettare la sfida di essere usati da Dio,
Vediamo di essere fino in fondo quello per cui Dio ci ha creato! Amen?
Note: Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
[1] 1 Corinzi 1,26–29 NR.
[2] 1 Samuele 14,6b.
[3] Romani 8,31.
[4] Giovanni 15,16 NR.
[5] Filippesi 4,13.
[6] Marco 10,27.
[7] 2 Corinzi 5,17.
[8] 1 Corinzi 12,7–11.
[9] Luca 9,23.
Titolo originale: TFI’s Core Values: The Power of One
Pubblicato originariamente in Inglese il 22 Ottobre 2013
versione italiana affissa il 6 Aprile 2014;
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