Di Peter Amsterdam
Dicembre 14, 2014
Uno dei miei obiettivi personali è cercare di vivere secondo gli insegnamenti di Gesù ed essere più simile a Lui; so che lo stesso vale per molti di noi. Vogliamo seguire il suo esempio di persona amorevole e compassionevole, generosa, pronta al perdono, gentile, devota e guidata dallo Spirito, dotata di un rapporto profondo con il Padre e determinata a fare la volontà di Dio.
Come cristiani, aspiriamo a modellarci su Gesù. Desideriamo essere devoti, nel senso di vivere in maniera da onorare Dio, basandoci sulla conoscenza della sua Parola, con la consapevolezza della sua presenza dentro di noi e il rispetto a ciò dovuto. In breve, vivere in maniera da piacergli. La domanda da farsi è questa: come possiamo farlo in maniera efficace? Quali passi possiamo intraprendere per riuscire a condurre una vita devota?
In una sua lettera, l’apostolo Paolo disse a Timoteo, un giovane cui faceva da mentore, che avrebbe dovuto esercitarsi nella pietà [intesa come devozione religiosa],[1] che avrebbe dovuto ricercarla[2] perché in essa c’è un grande guadagno.[3] Il termine greco usato da Paolo per “esercitarsi” era gymnazō, da cui deriva la parola italiana “ginnastica” e che significa esercitarsi vigorosamente. In altre parole, Paolo stava dicendo che Timoteo avrebbe dovuto mettere energia e vigore nel diventare più devoto.
Sappiamo tutti che se vogliamo diventare esperti in qualcosa, essere competenti e professionali in qualche aspetto della vita, dobbiamo addestrarci e fare pratica. Quando avevo quattordici anni, imparai i rudimenti della chitarra. Alla fine riuscii a suonare abbastanza bene da accompagnare me e altri nel canto, dopo di che non feci alcun progresso. Ho sempre ammirato i buoni chitarristi che riescono a suonare più che dei semplici accordi. Alcuni anni fa stavo parlando con un musicista che, secondo la mia opinione, suonava benissimo la chitarra solista e lui mi disse che era in grado di farlo perché da ragazzo aveva fatto molta pratica suonando e risuonando la scala musicale. Era diventato esperto perché aveva dedicato tempo ed energie a farlo.
Oltre a non diventare un esperto suonatore di chitarra, all’età di dieci anni avevo rinunciato anche a suonare il piano, dopo alcuni anni di lezioni, perché non ero disposto a continuare il lavoro impegnativo e la pratica noiosa necessari per imparare a suonare bene. Come per la chitarra, imparai le cose fondamentali, ma non divenni mai un musicista abile. Sto usando la musica come esempio, ma questo vale per qualsiasi campo in cui uno voglia diventare esperto. Ci vogliono sforzi, pratica, tempo ed energia.
I campioni dello sport sono bravi perché si allenano regolarmente. Fanno pratica tutti i giorni, si sacrificano, si prendono cura del proprio corpo, lavorano sui punti da migliorare e danno retta ai loro allenatori. Si allenano costantemente. Molto spesso vediamo persone che fanno sembrare semplici le loro attività: una pattinatrice che fa un esercizio difficile, un artista che fa un disegno molto rassomigliante, un tuffatore che fa un tuffo perfetto. Sembra facile, tuttavia sappiamo che quel livello di abilità ha richiesto il loro impegno in un allenamento lungo e difficile. Non hanno cominciato essendo già dei campioni o degli esperti; sono partiti con il desiderio di diventarlo e sono stati disposti a darsi da fare.
Condurre una vita che riflette la luce e l’amore di Gesù, vivere secondo la volontà di Dio, essere in sintonia con lo Spirito Santo, fare le scelte giuste e coltivare un rapporto intimo con il nostro Creatore sono tutte cose che richiedono uno sforzo da parte nostra. Paolo voleva dire questo quanto disse a Timoteo di esercitarsi nella pietà.
Come possiamo esercitarci nella pietà? Applicandoci a fare le cose che ci permettono di ricevere da Dio forza e benedizioni; facendo il necessario per allineare il nostro atteggiamento interiore allo Spirito, alla Parola e alla volontà di Dio. Condurre una vita incentrata su Dio non è una cosa che succede da sola; richiede uno sforzo e un impegno da parte nostra. Richiede una crescita spirituale che contribuirà a sviluppare una vita di questo tipo. Man mano che maturiamo nella fede, che camminiamo più vicini a Dio e secondo la sua volontà, ci trasformiamo interiormente e ciò si manifesta nella nostra vita esteriore, aiutandoci a essere più focalizzati su Dio e più simili a Cristo.
Un metodo per avere questa crescita spirituale è la pratica delle cosiddette “discipline spirituali”. Imparare cosa sono e poi metterle in pratica può contribuire ad approfondire in maniera significativa il nostro amore per il Signore e la nostra connessione con Lui. Possono servire ad allineare la nostra vita con la volontà divina e a predisporci a ricevere le sue benedizioni. Praticare le discipline spirituali è simile al diventare esperti in qualsiasi campo; comporta decisioni che richiedono autodisciplina. Non è facile, ma è gratificante.
Nel suo libro Discipline spirituali per la vita cristiana [Spiritual Disciplines for the Christian Life], Donald Whitney cita Tom Landry, allenatore della squadra dei Dallas Cowboy:
Il lavoro di un allenatore è far fare agli uomini quello che non vogliono fare, per diventare quello che hanno sempre voluto essere.
Whitney continua dicendo:
Allo stesso modo i cristiani sono chiamati a impegnarsi a fare una cosa che spontaneamente non farebbero — praticare le discipline spirituali — per diventare quello che hanno sempre desiderato essere, cioè simili a Gesù Cristo. «Disciplina te stesso — dicono le Scritture — per raggiungere una buona forma spirituale».[4]
Questa serie di articoli tratterà delle discipline spirituali. Esse non sono un mezzo per conquistarsi l’amore o il favore divino attraverso le opere o i sacrifici che facciamo, né sono un contratto o un patto tra noi e il Signore che stabilisce: “Se faccio questo, Dio farà quest’altro”. Dedicarsi alle discipline spirituali invece è un mezzo per rendersi disponibili a ricevere la grazia divina.
Nel Nuovo Testamento, in genere la grazia si riferisce al dono magnanimo della salvezza che Dio ci fa attraverso Gesù. La parola grazia, comunque, non è limitata alla salvezza. Nella Bibbia “grazia” è usata nel senso di bontà amorevole, dimostrazione del proprio favore, attuazione di gesti compassionevoli dettati da affetto e bontà. La grazia è il favore compassionevole e immeritato concesso da Dio, non perché deve o è costretto a farlo, ma a causa del suo amore per noi. Per la mia esperienza nelle discipline spirituali, posso dire che attraverso di esse ho sentito la grazia divina nella mia vita.
Lo scrittore Richard J. Foster ha scritto:
L’apostolo Paolo dice: “Chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna” (Galati 6,8 NR). Questa analogia è istruttiva. Un contadino semina il grano ma è impotente a farlo crescere; tutto quel che può fare è fornire le condizioni adatte. Coltiva il terreno, sparge i semi, irriga le piante, poi intervengono le forze naturali della terra e il grano cresce. La stessa cosa avviene con le discipline spirituali: sono un mezzo per seminare per lo Spirito. Le discipline sono il mezzo con cui Dio ci inserisce nel terreno; ci mettono là dove Lui può lavorare su di noi e trasformarci. Da sole non possono fare niente; possono solo metterci nella posizione in cui può succedere qualcosa. Sono il mezzo divino per trovare grazia. La giustizia interiore che cerchiamo non ci viene versata in testa. Dio ha ordinato le discipline della vita spirituale come mezzo per renderci disponibili alle sue benedizioni.[5]
Le discipline spirituali non sono la pozione magica che cambierà immediatamente la nostra vita; al contrario sono uno stile di vita che ci permette di essere trasformati da Dio. Sono un mezzo per avere un rapporto più profondo con Lui, per vivere come Gesù. Anzi, includono molte delle cose che Gesù fece quando camminava sulla terra, come pregare, passare tempo da solo in silenzio con il Padre, digiunare, vivere in maniera altruista, servire gli altri e altro ancora. Ne consegue logicamente che se vogliamo essere come Gesù, dovremmo seguire il suo esempio di vita, specialmente per quanto riguarda la comunione e connessione con il Padre, e fare del nostro meglio per essere un esempio dell’amore e della compassione divina.
Ci sono tre vie principali che Dio utilizza per aiutarci a diventare sempre più simili a Cristo. La prima è costituita dalle persone: i nostri cari, il marito, la moglie, gli amici, i colleghi, gli insegnanti, i consiglieri e perfino gli oppositori. Possono essere tutti dei catalizzatori per un cambiamento nella nostra vita.
La seconda via per il cambiamento è costituita dalle circostanze: le sfide che ci troviamo di fronte, che si tratti di salute, situazioni finanziarie, perdita o riacquisto di un lavoro, trasferimenti o altri momenti particolari che ci chiedono di essere flessibili e di uscire dalla nostra zona di sicurezza. Dio usa le circostanze per invitarci a crescere e cambiare. Quando usa le persone e le situazioni per provocare una crescita spirituale, utilizza influenze esterne che in genere sfuggono al nostro controllo.[6]
La terza via è costituita delle discipline spirituali, che lavorano dall’interno. Mentre abbiamo un controllo limitato sulle influenze e le circostanze esterne che ci avvicinano a Dio, le discipline spirituali possono generare cambiamento e crescita dall’interno. Si tratta di decidere personalmente di agire per ottenere un cambiamento e una crescita spirituale. Con le altre due vie abbiamo poca scelta e poco controllo, mentre possiamo scegliere di usare le discipline spirituali come catalizzatore per la crescita e allo stesso tempo decidere quale praticare e quando farlo.[7]
Le discipline che prenderemo in esame in questa serie sono la lettura della Bibbia, la preghiera, la buona amministrazione, la semplicità, la generosità, l’uso saggio del proprio tempo, il digiuno, la solitudine e il silenzio, la tenuta di un diario, l’apprendimento, la confessione, il culto, la celebrazione, il servizio, la fratellanza e l’evangelizzazione. Autori diversi classificano le discipline in maniera diversa e alcuni ne aggiungono altre. In questa serie saranno incluse quelle prese in esame dalla maggior parte degli autori e su cui praticamente tutti concordano.
Quanta comunione con Dio abbiamo, quanto siamo aperti alla sua influenza, quanto scegliamo di fare la sua volontà, quanto ci dedichiamo a far maturare la nostra fede, sono tutte cose che dobbiamo decidere personalmente. Che importanza dai alla tua connessione con il Signore? Che cosa sei disposto a fare al riguardo? Sono domande a cui solo tu puoi rispondere. Se però desideri dimorare in Lui e farlo dimorare in te, se vuoi crescere nella fede e renderti disponibile a ricevere da Lui la crescita spirituale che cerchi, allora ti suggerisco di praticare regolarmente le discipline spirituali.
Usare queste discipline è un fatto personale tra te e il Signore. Anche se ce ne sono alcune che dovrebbero essere praticate quotidianamente, come la lettura della Bibbia, la meditazione, la preghiera e la lode, che ne sono altre che in genere sono usate meno frequentemente. Dipende da te, in comunione con il Signore, stabilire quali praticare e in che modo farlo.
Anche se molti grandi cristiani del passato hanno praticato i principi raccolti nelle discipline spirituali, esse non sono riservate solo a chi ha raggiunto grandi vette spirituali. Le discipline sono per cristiani normali come te e me. Sono per le madri e per i padri, per chi lavora, per studenti, missionari e chiunque ami Gesù e voglia l’intervento di Dio nella sua vita.
Le discipline spirituali esaminate in questa serie sono quelle che ho scelto da tre libri che parlano di questo argomento: Celebration of Discipline [Elogio della disciplina] di Richard J. Foster, The Spirit of the Disciplines [Lo spirito delle discipline] di Dallas Willard, e Spiritual Disciplines for the Christian Life Discipline spirituali per la vita cristiana] di Donald S. Whitney.
Lo scopo di questa serie è creare una consapevolezza delle discipline spirituali e fornirne una spiegazione semplice, per darvi strumenti che possano rafforzare la vostra vita spirituale e aiutarvi a raggiungere il vostro obiettivo di essere più simili a Gesù. Saranno anche un aiuto per chi di voi insegna, segue altre persone o le forma come discepoli, perché avrete questo mezzo per istruirle. Prego che le discipline spirituali possano essere una benedizione per voi e per le persone che seguite.
[1] Rifiuta le favole profane e da vecchie; esercitati invece alla pietà (1 Timoteo 4,7 NR).
[2] Ricerca la giustizia, la pietà, la fede, l’amore, la costanza e la mansuetudine (1 Timoteo 6,11 NR).
[3] Ora la pietà è un mezzo di grande guadagno, quando uno è contento del proprio stato (1 Timoteo 6,6 LND).
[4] Donald S. Whitney, Spiritual Disciplines for the Christian Life (Colorado Springs: Navpress, 1991), 21.
[5] Richard J. Foster, Celebration of Discipline (New York: HarperOne, 1998), 7.
[6] Whitney, Spiritual Disciplines, 18.
[7] Ibid., 18.
Titolo originale: The Spiritual Disciplines: Introduction
Pubblicato originariamente in Inglese il 15 Gennaio 2014
versione italiana affissa il 7 Dicembre 2014;
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