Le discipline spirituali: il servizio

Di Peter Amsterdam

Marzo 29, 2015

Entrando in questo mondo, Gesù si spogliò di tutto e prese la forma di servo.1 Come cristiani, anche noi, come Lui, siamo chiamati a servire i nostri fratelli e le nostre sorelle cristiane oltre agli altri. Questo servizio è una maniera di far risplendere la nostra luce davanti agli altri, cosa che a sua volta dà gloria a Dio.2 Ogni servizio cristiano è una parte bella e importante del nostro amore per Dio e, anche se cristiani diversi possono svolgere un servizio diverso, ogni servizio che rende omaggio a Dio è onorevole.

In questo articolo prenderò in esame il servizio nel contesto di una disciplina spirituale, invece di scrivere sul servizio cristiano in generale. Il servizio come disciplina spirituale viene praticato sia per servire gli altri che come mezzo altruista per essere sempre più a immagine di Cristo. È lo stesso principio che vale per tutte le altre discipline spirituali.

Esempi

Quando svolge il proprio servizio come disciplina spirituale, una persona sceglie una forma specifica di servizio che l’aiuta a rafforzare un’area in cui è debole. Per esempio, un dirigente abituato ad avere responsabilità e a dare ordini potrebbe aiutare nella sua chiesa in posizione subordinata in una mensa per poveri, seguendo le indicazioni di altri, per contrastare in modo specifico il suo orgoglio o la sua natura autoritaria o dispotica. Una persona che desidera sempre l’attenzione degli altri potrebbe scegliere di servire in maniera anonima. Chi è egoista riguardo al proprio tempo potrebbe impegnarsi a passare un certo numero di ore alla settimana ad aiutare i bisognosi.

Il servizio diventa una disciplina quando lo si svolge con un doppio obiettivo: aiutare gli altri e aiutare se stessi a superare qualche aspetto della propria vita che può limitarne la crescita spirituale. Non tutto il servizio deve essere svolto come disciplina spirituale e molte volte lo facciamo solo per amore per il Signore e il prossimo. Comunque, chi cerca di crescere spiritualmente, autodisciplinarsi e rafforzarsi, potrebbe scoprire che il servizio è un buon mezzo per farlo, anche se comporta sacrifici.

Dallas Willard lo spiega così:

Nel servizio, impegniamo i nostri beni e la nostra forza nella promozione attiva del bene degli altri e della causa divina nel nostro mondo. Qui dobbiamo fare una distinzione importante: non ogni azione che può essere fatta come disciplina deve per forza essere una disciplina. Spesso sarò in grado di servire gli altri come gesto d’amore e di bontà, senza badare a come potrebbe aumentare la mia capacità di seguire Cristo, […] ma posso anche servire gli altri per una pratica di allontanamento dall’arroganza, dal desiderio di possesso, dall’invidia, dal risentimento o dall’avidità. In questo caso il mio servizio è intrapreso come disciplina per la mia vita spirituale.3

Motivazione

Nelle Scritture possiamo trovare la motivazione al servizio, sia come disciplina sia nel corso della vita quotidiana. Le cose che possono motivarci sono:4

Quando quello che ci motiva a servire è la gratitudine, la gioia, l’umiltà e l’amore per Dio e gli altri, allora non importa se il servizio è una disciplina o no, saremo disposti a servire e felici di farlo in qualunque situazione e con qualsiasi mezzo Egli ci indichi, non importa se emozionante e straordinario oppure banale. Naturalmente si può provare grande entusiasmo in certi tipi di servizio e di solito è più ispirante essere coinvolti in quelli; ma il livello di entusiasmo non dovrebbe avere importanza, né dovrebbe averne il ruolo che si svolge.

Quando Gesù lavò i piedi dei suoi discepoli, fece il lavoro di uno schiavo. Ai suoi giorni, soltanto il più umile degli schiavi lavava i piedi di chi arrivava a casa di qualcuno. Quella sera, nella sala di sopra, Gesù —che aveva guarito folle di ammalati, scacciato demoni, calmato tempeste e camminato sulle acque — s’inginocchiò e lavò i piedi sporchi delle persone che amava e serviva.

Così, dopo aver lavato i piedi, riprese le sue vesti, si mise di nuovo a tavola e disse loro: “Comprendete quello che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Io infatti vi ho dato l’esempio, affinché come ho fatto io facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: Il servo non è più grande del suo padrone, né il messaggero più grande di colui che l’ha mandato. Se sapete queste cose, siete beati se le fate”.10

Gesù spiegò che qualunque sia la nostra situazione spirituale, la posizione lavorativa, la ricchezza, o qualsiasi altra cosa noi o altri possiamo pensare che ci renda superiori agli altri, sono tutte cose da accantonare per servire gli altri. Quando Giacomo e Giovanni chiesero di avere una posizione di autorità sugli altri, Gesù disse loro: Voi sapete che coloro che sono ritenuti i sovrani delle nazioni le signoreggiano, e i loro grandi esercitano dominio su di esse; ma tra voi non sarà così; anzi chiunque vorrà diventare grande tra voi, sarà vostro servo; e chiunque fra voi vorrà essere il primo, sarà schiavo di tutti.11 Gesù sposta l’attenzione dalle posizioni o dall’autorità e fa notare che agli occhi di Dio la grandezza sta nel servire gli altri. Qualunque sia la sua posizione o la sua situazione economica, un cristiano è tenuto a servire Dio e il prossimo per amore, umiltà, gratitudine e per il perdono ricevuto.

Servire con amore

Il servizio svolto per amore per Dio e gli altri non cerca ricompense esteriori. Non esige che gli altri lo sappiano. Non cerca l’applauso o la gratitudine. Si accontenta di essere svolto in modo invisibile e in umiltà. Non fa distinzioni tra servizio “piccolo” o “grande”, perché tutti nascono dalla stessa motivazione. L’enfasi non è sui risultati. Non si aspetta nemmeno che la persona servita contraccambi. Il piacere sta nel servizio stesso. Non fa discriminazioni; non cerca di servire i ricchi e i potenti, ma chiunque ne abbia bisogno — e spesso si tratta degli umili e dei vulnerabili. È svolto fedelmente a prescindere dai sentimenti: non è influenzato da umori o capricci. Al contrario, li controlla e risponde ai bisogni. Si prende cura delle esigenze degli altri senza pretese.12

Il servizio come disciplina lotta attivamente contro il riconoscimento e la lode degli altri. Richard Foster lo spiega così:

Di tutte le discipline spirituali classiche, il servizio è quello che più contribuisce a far crescere l’umiltà. Quando c’imbarchiamo in un corso d’azione scelto consapevolmente, che fa risaltare il bene degli altri ed è per la maggior parte un’opera nascosta, nel nostro spirito avviene un cambiamento profondo. Niente disciplina i desideri smodati della carne come il servizio; e niente trasforma i desideri della carne come il servizio fatto anonimamente. La carne piagnucola quando deve servire, ma si lamenta ad alta voce quando il servizio è anonimo. Si agita e si sforza per ricevere onori e riconoscimenti. Escogiterà mezzi subdoli, ma religiosamente accettabili per richiamare attenzione sui servizi resi. Se rifiutiamo fermamente di cedere a questa lussuria della carne, la crocifiggiamo. Ogni volta che crocifiggiamo la carne, crocifiggiamo anche il nostro orgoglio e la nostra arroganza.13

Così, che aspetto ha il servizio come disciplina? Comincia con un atteggiamento servizievole. È il desiderio di servire, di aiutare quando e dove è necessario. Potrebbe voler dire fare da babysitter per i figli dei vicini, portare del cibo a famiglie in una fase transitoria, o fare commissioni per chi non può uscire di casa. Potrebbe essere l’ospitalità, come invitare qualcuno a mangiare a casa vostra. In una chiesa o in un centro sociale, potrebbe trattarsi di disporre le sedie per una riunione, preparare gli spuntini, ripulire alla fine di un incontro, oppure tenere uno studio biblico o assistere i giovani durante una campagna di testimonianza. Nella vostra testimonianza personale, potrebbe voler dire parlare a qualcuno che ne ha bisogno, magari una persona con cui è difficile stare. Significa dimostrare amore e premura in maniera pratica a chi ne ha bisogno. Vuol dire dare una mano quando è necessario. Vuol dire usare i vostri talenti e i doni dello Spirito per aiutare in ogni modo possibile quando si presenta un bisogno.

Specifici modi di servire

Nel suo libro Celebration of discipline [Celebrazione della disciplina], Foster elenca alcuni servizi che considera parte della disciplina del servizio:14

Gesù disse: Io sono in mezzo a voi come colui che serve.18 Se desideriamo diventare più simili a Cristo, allora impegnarci a servirci gli uni gli altri con amore e umiltà come fece Lui, e imparare a farlo, sono una disciplina che vale la pena di praticare.


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


1 Filippesi 2,6–7.

2 Matteo 5,16.

3 Dallas Willard, The Spirit of the Disciplines (New York: HarperOne, 1988), 182.

4 Punti tratti da Spiritual Disciplines for the Christian Life, di Donald S. Whitney (Colorado Springs: Navpress, 1991), 117–122.

5 1 Samuele 12,24.

6 Salmi 100,2.

7 Isaia 6,7–8.

8 Giovanni 13,14–15.

9 Matteo 22,37–39.

10 Giovanni 13,12–17.

11 Marco 10,42–44.

12 Richard J. Foster, Celebration of Discipline (New York: HarperOne, 1998), 129–30.

13 Foster, Celebration of Discipline, 130.

14 Foster, Celebration of Discipline, 134–40.

15 1 Pietro 4,9.

16 1 Pietro 4,9 NLT (tradotto).

17 Galati 6,2.

18 Luca 22,27.


Titolo originale: The Spiritual Disciplines: Service
Pubblicato originariamente in Inglese il 2 Settembre 2014
versione italiana affissa il 29 Marzo 2015;
statistiche: 2.079 parole; 10.504 caratteri

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