Di Peter Amsterdam
Aprile 4, 2015
In questo periodo dell’anno celebriamo l’essenza della nostra fede: la risurrezione di Gesù. È il tema centrale del Vangelo, l’elemento chiave che dimostra la validità di tutto ciò che Gesù ha insegnato. La risurrezione ci dice che Gesù è il Figlio di Dio; che come credenti abbiamo la salvezza e siamo perdonati, che siamo figli di Dio e staremo in cielo con Lui per l’eternità.
L’apostolo Paolo disse che se Gesù non fosse risorto, il messaggio del Cristianesimo sarebbe stato privo di fondamento e la fede dei credenti sarebbe stata vana.1 Ma come disse l’angelo alle donne che erano venute alla tomba di Gesù, Egli è risorto, proprio come aveva detto che avrebbe fatto. Questo fatto corrobora il nostro insieme di convinzioni religiose e la nostra fede. Gesù è vivo! Vive! E di conseguenza, viviamo anche noi. Gesù ha detto: Io sono la risurrezione e la vita.
Chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai.2
Mi piace celebrare la Pasqua e tutto ciò che significa. Vorrei parlare di tre effetti della risurrezione che sono particolarmente significativi per me.
Che Gesù sia uscito dalla tomba significa che ha conquistato la morte e, così facendo, ci ha liberati dall’essere legati solo alla vita terrena. Anche se in questo momento viviamo in un mondo spezzato, abbiamo la promessa di un mondo perfetto che verrà. Anche se oggi proviamo dolori e delusioni, le nostre lacrime e i nostri timori saranno spazzati via per sempre nella vita che avremo dopo quella presente. Gesù sistemerà tutto. Anche se adesso a volte lottiamo con tristezza, confusione, paura e incertezza, quado ci uniremo a Lui e saremo alla sua presenza, proveremo una gioia ineffabile.
Ciò è possibile perché Dio, che ci ama così profondamente e vuole avere un rapporto con noi, ha escogitato un piano che ci permette di diventare suoi figli. Questo piano richiedeva che Dio entrasse in questo mondo mediante una nascita miracolosa e, dopo aver vissuto con noi, s’immolasse per noi sulla croce, per poi risorgere dalla tomba. Con il completamento del suo piano, possiamo avere con Lui quel rapporto per cui eravamo stati creati, adesso e per l’eternità.
Che Dio ci abbia reso possibile sentire la sua presenza nella nostra vita adesso e dimorare alla sua presenza eternamente è una cosa stupenda. La giusta risposta da parte nostra sono una gratitudine eterna, le nostre lodi, il nostro culto e la nostra adorazione, perché abbiamo ricevuto il dono più grande possibile.
Credo che, se pensiamo al significato della risurrezione di Gesù, se ci meditiamo sopra e apprezziamo ciò che ha fatto e il modo in cui ha cambiato per sempre la nostra vita, possiamo acquistare una fede più grande in ogni area della nostra vita. Gesù non è soltanto risorto, ma ci vuole aiutare a superare i vicoli ciechi, il ciarpame e i pesi morti della nostra vita.
A volte ci rassegniamo alle situazioni e alle circostanze perché sentiamo che non c’è speranza di cambiamento, che le cose sono quel che sono e dobbiamo semplicemente sopportarle. Dio, però, vuole cambiare le cose, soffiare una vita nuova nei cuori, nelle situazioni o nei rapporti che potrebbero essere o sembrare “morti”. Forse ti trovi in una situazione che sembra fuori controllo, o priva di speranza, ma nessuna d’esse sfugge al controllo di Gesù: il suo potere è illimitato. Quando Gesù era sulla terra, faceva regolarmente l’impossibile. Moltiplicava i pani e i pesci, camminava sull’acqua, guariva i paralitici e dava la vista ai ciechi. Anche i morti ritornarono in vita.
Mark Batterson ha espresso molto bene questo concetto:
Leggendo i Vangeli, ecco cosa scopriamo: Gesù rovesciava regolarmente l’irreversibile! Rovesciava il clima. Rovesciava la cecità. Non c’erano contatti nervosi tra il nervo ottico e la corteccia visiva, non c’era niente, nessuno aveva mai sentito parlare di un uomo nato cieco che avesse ricevuto la vista; ma Gesù rovescia l’irreversibile. Rovescia la lebbra. Duemila anni fa, rovesciò la morte stessa. Quello che celebriamo, quindi, è il fatto che esiste un Dio che è superiore, che è più grande delle leggi universali e dell’universo che ha creato. Ciò che Dio realizzò la mattina della risurrezione fu la sconfitta della morte – rovesciò l’irreversibile. E suggerirei che è esattamente ciò che è venuto a fare nella tua vita. È venuto a rovesciare gli effetti del peccato. È venuto a rovesciare gli effetti della morte. Ecco che tipo di persona è Lui e che tipo di cose fa.3
Il fatto che Gesù sia venuto sulla terra, sia morto sulla croce e sia risorto, ha cambiato per sempre il corso della storia. Queste azioni hanno dato a ognuno di noi l’opportunità di ricevere Gesù ed entrare a far parte della famiglia di Dio. Dovremmo essere impressionati da quant’è meraviglioso il dono della salvezza e dovremmo sentirci spinti dal bisogno di condividerlo con più gente possibile. È il dono più meraviglioso che si possa avere e noi che abbiamo avuto la benedizione di riceverlo dovremmo sentirci spinti a condividerlo con altri.
È facile essere occupati con le nostre responsabilità e gli impegni di tutti i giorni, e finire per pensare che non ci rimanga tempo per essere uno degli ambasciatori di Dio. Ma è veramente così? O è solo questione di priorità? Se pensiamo attentamente alla vastità e al significato del dono inestimabile che Dio ci ha fatto, dovremmo sentirci motivati a condividerlo regolarmente con gli altri.
Ricevere da Gesù il dono della salvezza e della riconciliazione è la cosa più importante che uno possa fare. È un dono che migliorerà la sua vita. Guarirà il suo cuore, gli darà speranza per il futuro e gli permetterà di aiutare le persone che ama, non soltanto qui, ma anche nella vita a venire.
Il fatto che Gesù abbia detto ai suoi discepoli di predicare il Vangelo in tutto il mondo a tutte le creature ci informa che vuole che ogni uomo, donna e bambino abbia l’opportunità di far parte della sua famiglia, di salvarsi dai propri peccati e di far prova del suo perdono e della sua riconciliazione. Ognuno di noi che ha già ricevuto il suo dono meraviglioso, che sa cosa vuol dire vivere nella famiglia di Dio, essere perdonato per i propri peccati e avere in sé lo Spirito di Dio, dovrebbe sentirsi obbligato a parlare del Vangelo a chi sta cercando la verità.
Noi che crediamo nella risurrezione, che siamo stati salvati grazie a essa e la proveremo noi stessi, dovremmo ricordarci, mentre celebriamo la risurrezione di Dio Figlio, che siamo gli annunciatori del Cristo risorto a tutti quelli che non hanno ancora sentito che Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna.4
Buona Pasqua!
1 1 Corinzi 15,12–20.
2 Giovanni 11,25–26.
3 Mark Batterson, National Community Church, April 12, 2009 (Easter).
4 Giovanni 3,16.
Titolo originale: Easter’s Wonders
Pubblicato originariamente in Inglese il 4 Aprile 2015
versione italiana affissa il 4 Aprile 2015;
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