Di Peter Amsterdam
Aprile 5, 2015
L’ultima disciplina presa in esame in questa serie è quella della celebrazione. È adatta come finale perché è il risultato dell’aver messo in pratica le altre discipline spirituali. Lo scopo di praticare queste discipline è cambiare la nostra vita per modellarci sull’esempio di Gesù. È in questa trasformazione che diventiamo più simili a Cristo, cosa che porta una gioia maggiore nella nostra vita. La disciplina del festeggiamento è collegata intrinsecamente alla gioia che viene dal dimorare nella Parola di Dio e seguirla.
Comincia con l’accettare ciò che la Bibbia insegna sulla salvezza e sulla redenzione: che è un dono di Dio, reso disponibile a noi mediante la fede in Gesù come nostro Salvatore, cosa che ci rende giusti agli occhi di Dio. La salvezza ci apre un rapporto con Lui e fa dimorare in noi la sua presenza. Poi cresciamo in questo rapporto applicando ciò che ci ha insegnato nelle Scritture. Cerchiamo di vivere secondo la sua volontà e di farlo regnare nella nostra vita seguendo le sue istruzioni per una vita pia. Quando lo facciamo, Lui ci benedice guidandoci, proteggendoci e provvedendo a noi, e questo produce in noi la gioia. Questa gioia è alle radici della disciplina della celebrazione, del festeggiamento, quando impariamo a festeggiare le cose che Dio ha fatto per noi e a rallegrarci in Lui.
Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti! Gioite, voi tutti che siete retti di cuore!1 Cantino e si rallegrino quelli che si compiacciono della mia giustizia.2 L’anima mia sarà saziata come di midollo e di grasso, e la mia bocca ti loderà con labbra giubilanti. Mi ricordo di te sul mio letto, penso a te nelle veglie della notte. Poiché tu sei stato il mio aiuto, io canto di gioia all’ombra delle tue ali.3 Le tue testimonianze sono la mia eredità per sempre, esse sono la gioia del mio cuore.4
Nel suo libro The Spirit of the Disciplines [Lo Spirito delle discipline], Dallas Willard ha scritto: Ci impegniamo nella celebrazione quando godiamo di noi stessi, della nostra vita e del nostro mondo in relazione alla nostra fede e alla nostra fiducia nella grandezza, nella bellezza e nella bontà di Dio. Ci concentriamo sulla nostra vita e sul nostro mondo come su un’opera divina e un dono ricevuto da Lui.5
In genere celebriamo compleanni, feste ed eventi come una promozione sul lavoro, la nascita di un figlio, una laurea ecc. La celebrazione come disciplina s’incentra su un festeggiamento interiore ed esteriore direttamente collegato alle benedizioni di Dio e alla sua interazione con noi. Vuol dire festeggiare degli avvenimenti importanti nel contesto dell’amore, dell’attenzione e delle benedizioni divine, sia fisiche che spirituali.
Pratichiamo la disciplina della celebrazione interiormente quando dedichiamo tempo a riflettere sulla presenza di Dio nella nostra vita, quando riconosciamo che ogni giorno è un dono elargito dalle sue mani. Riconosciamo che il mondo in cui viviamo, la bellezza che vediamo, il cibo che mangiamo, le amicizie di cui godiamo e tutte le benedizioni che abbiamo, vengono dalle mani di Dio. Ci rallegriamo nella consapevolezza della nostra salvezza e troviamo gioia nel condurre una vita in sintonia con lo Spirito di Dio. Viviamo con la pace nel cuore, sapendo che Dio si prenderà cura di noi, che ci darà “ogni giorno il nostro pane quotidiano” e che i nostri bisogni saranno soddisfatti; che Gesù ci ha dato la pace affinché non siamo turbati né sgomentati6, e affinché la pace custodisca i nostri cuori e le nostre menti.7
Riconosciamo che anche nei momenti difficili, anche in quelli più bui, possiamo lo stesso avere la pace della presenza di Dio e della consapevolezza che, per quanto ardue possano essere le cose, siamo al sicuro all’ombra delle sue ali.
Abbi pietà di me, o Dio, abbi pietà di me, perché l’anima mia si rifugia in te; mi rifugio all’ombra delle tue ali finché siano passate le calamità.8 Poiché tu sei stato il mio aiuto, io canto di gioia all’ombra delle tue ali.9
La nostra celebrazione interiore, basata sulla fede, sulla pace e sulla forza che abbiamo in Dio, produce anche una celebrazione esteriore. Uno dei modi principali per celebrare la pace e la gioia che proviamo è mediante il culto a Dio, lodandolo in parole, canzoni, musica e danza, sollevando le braccia e facendo qualsiasi cosa ci possa aiutare a gioire delle sue benedizioni. Celebriamo esteriormente anche quando ci uniamo ad altri, familiari, amici o credenti, per commemorare le gioie, le vittorie e le tappe importanti della nostra vita. A volte forse vorrete semplicemente festeggiare la vita e la bontà di Dio insieme ad amici e persone care, indipendentemente da occasioni o avvenimenti particolari.
Come disciplina la celebrazione esteriore si ricollega al riconoscimento delle benedizioni divine. Dedichiamo del tempo a festeggiare le benedizioni che ha dato a noi e ad altri, i risultati, il completamento di progetti importanti, un nuovo lavoro, il superamento di esami, la salvezza di anime. Quando facciamo festa in famiglia, come per compleanni e anniversari, matrimoni, o la nascita di un figlio o una figlia, approfittiamo di queste opportunità sia per celebrare l’evento, sia per dimostrare gratitudine a Dio. Naturalmente ci sono anche alcune feste religiose che possono avere un significato ancora più profondo come disciplina quando ci concentriamo sul significato spirituale e personale degli eventi celebrati.
Come disciplina, celebriamo esteriormente eventi, tappe importanti e feste, e a volte semplici riunioni con gli amici per un pasto o un drink insieme, per aprire il nostro cuore a vicenda, parlare dei progressi fatti, per riconoscere e dimostrare gratitudine per tutto ciò che Dio ha fatto per noi.
Tutti affrontiamo prove, tribolazioni e difficoltà che a volte ci fanno pensare troppo alle nostre sofferenze, preoccupazioni e paure e alla tristezza della lotta. La celebrazione è il riconoscimento che ogni vita ha un periodo di difficoltà, ma anche periodi di gioia e felicità. È importante per la nostra fede rallegrarci e celebrare la bontà di Dio nei confronti nostri e degli altri, indipendentemente dal periodo che stiamo affrontando.
Fiducia, pace e gioia
L’apostolo Paolo scrisse: “Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi. Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento. E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.10
Paolo echeggiava gli insegnamenti di Gesù, che disse: “Non siate dunque in ansia, dicendo: ‘Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?’ Il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani”.11 Ciò non significa che non dobbiamo agire, ma che dobbiamo presentare i nostri bisogni e le nostre preoccupazioni a Dio in preghiera; e che, così facendo, confidiamo nel suo amore e nella sua attenzione invece di preoccuparci. Quando abbiamo quella fiducia, proviamo dentro di noi una pace priva di ansie, perché non portiamo il peso della paura e della preoccupazione.
Paolo continua consigliandoci di fissare la nostra mente su cose che sono degne di lode, perché, quando lo faremo, la pace di Dio sarà con noi:
Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi.12
Scegliere di soffermarsi sulle cose che sono eccellenti, buone e degne di lode è un atto di volontà che richiede uno sforzo consapevole — in breve, è una disciplina. Anche scegliere di confidare in Dio e non preoccuparci, avendo fiducia che si prenderà cura di noi e agirà di conseguenza, è un atto di volontà. Queste scelte fanno parte della disciplina della celebrazione. Questa disciplina implica lo sforzo di scegliere un modo di pensare e di vivere in linea con la Parola di Dio, e che finirà per portare gioia.13 Con questo sentimento gioioso e questo festeggiamento nel nostro cuore, manifestiamo la gioia del Signore nelle nostre azioni e nei nostri atteggiamenti. Apprezziamo la vita perché in essa vediamo la mano di Dio e sappiamo che è una benedizione che viene da Lui. Possiamo apprezzare il buon cibo, il vino, la bellezza, le arti, la musica, l’umorismo, i divertimenti e gli svaghi sani. Possiamo provare piacere nelle bellezze del mondo e di tutto ciò che Dio vi ha messo. Celebriamo queste cose perché sappiamo che vengono da Dio.
Le discipline spirituali che ho praticato in questi ultimi anni mi hanno dato una maggior consapevolezza della mano divina nella mia esistenza e del grande bisogno che ho di Lui. Ciò mi ha aiutato a rendermi maggiormente conto del suo coinvolgimento nella mia vita quotidiana e in quella degli altri, producendo lode e ringraziamenti — la celebrazione. Spesso in passato ero così indaffarato che non mi prendevo abbastanza tempo per riconoscere quello che Dio faceva intorno a me e così ho perso innumerevoli opportunità di essere lieto. Ho imparato l’importanza di riconoscere la sua presenza e celebrare le vittorie che ho conquistato, piccole o grandi che fossero. A volte con un bicchiere di vino o un dolce, altre volte con una cena speciale o una festa. Spesso si tratta solo di fermarmi a lodare e ringraziare un po’ il Signore per la sua bontà e il suo amore, che portano così tanta gioia nella mia vita — una gioia radicata nel suo amore e nella sua grazia.
Come cristiani, possiamo essere le persone più allegre del mondo, perché siamo salvi, abbiamo lo Spirito di Dio dentro di noi e alcune delle manifestazioni della presenza dello Spirito nella nostra vita sono amore, gioia e pace.14 L’amore e la gioia di Dio, insieme alla pace che ci è disponibile attraverso la salvezza, ci rendono felici, liberi, vivi e capaci di goderci Dio e gli altri. Dovremmo emanare questa gioia e condividerla con altri. La nutriamo e la rafforziamo quando leggiamo, studiamo e mettiamo in pratica la Parola di Dio, quando ci prendiamo del tempo da soli con Lui in silenzio, quando confessiamo i nostri peccati e quando scriviamo e ripassiamo le cose meravigliose che gli vediamo fare. Si esprime mediante le nostre preghiere, la lode, il culto e la fratellanza; la condividiamo nel nostro servizio a Lui e quando parliamo agli altri della salvezza.
Ognuna delle discipline spirituali che pratichiamo può causare una celebrazione nella nostra vita, perché ci aiuta ad avvicinarci di più al Signore, a sentire la sua presenza e a vivere in maniera pia. Quando rafforziamo la nostra fiducia in Dio, crescendo nella fede, proviamo una pace interiore più grande, che causa una gioia costante. Quando discipliniamo noi stessi a restare nella gioia di Dio confidando in Lui, gettando su di Lui nostri pesi, amandolo e rallegrandoci nel suo amore per noi, diventiamo cristiani felici che celebrano Dio in ogni aspetto della loro vita. Dovremmo essere tutti così, perché è quello il tipo di cristiani che risplende come una città posta in cima a un monte, per la gloria di Dio.
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
1 Salmi 32,11 NR.
2 Salmi 35,27 NR.
3 Salmi 63,5–7.
4 Salmi 119,111 NR.
5 Dallas Willard, The Spirit of the Disciplines (New York: HarperOne, 1988), 179.
6 Giovanni 14,27.
7 Filippesi 4,7.
8 Salmi 57,1.
9 Salmi 63,7.
10 Filippesi 4,4 NR; 6–7.
11 Matteo 6,31–34.
12 Filippesi 4,8–9.
13 Richard J. Foster, Celebration of Discipline, (New York: HarperOne, 1998), 195.
14 Galati 5,22–23 NR.
Titolo originale: The Spiritual Disciplines: Celebration
Pubblicato originariamente in Inglese il 16 Settembre 2014
versione italiana affissa il 5 Aprile 2015;
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