Gesù – la sua vita e il suo messaggio: la nascita di Gesù (parte 2)

Di Peter Amsterdam

Maggio 31, 2015

(Puoi leggere lo scopo di questa serie e una sua veduta d’insieme in questo articolo introduttivo.)

Nel raccontare la storia della nascita di Gesù, il libro di Luca comincia narrando quella della nascita di Giovanni Battista, che è allo stesso tempo un parente di Gesù e il precursore del Messia. Luca presenta numerosi legami con il Vecchio Testamento, facendo il collegamento tra le promesse divine a Israele e il loro adempimento con la nascita di Gesù.

Apprendiamo di un sacerdote di nome Zaccaria la cui moglie Elisabetta era una discendente di Aronne – il fratello di Mosè e primo sacerdote di Israele.1 Zaccaria ed Elisabetta erano entrambi giusti agli occhi di Dio, camminando irreprensibili in tutti i comandamenti e le leggi del Signore. Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile, ed entrambi erano già avanzati in età.2

In epoca biblica, la mancanza di figli era spesso vista come un segno della punizione divina e una fonte di vergogna.3 Comunque, la situazione di Zaccaria ed Elisabetta è un eco delle varie coppie di persone giuste nella storia d’Israele, che erano sterili ma ebbero un figlio grazie all’intervento divino: Abraamo e Sara,4 Elkana e Anna,5 Isacco e Rebecca,6 Giacobbe e Rachele,7 e i genitori di Sansone.8

In qualità di sacerdote, Zaccaria svolgeva il suo servizio nel tempio due volte l’anno. Il sacerdozio era diviso in ventiquattro classi, o turni. Ogni turno serviva nel tempio a rotazione, una settimana ogni sei mesi. Di conseguenza, in qualsiasi momento c’era in servizio una sola classe di sacerdoti.9

Quell’anno, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio del Signore per bruciare l’incenso.10 Come parte della routine del tempio c’era l’offerta dell’incenso prima del sacrificio del mattino e dopo quello della sera. L’incenso veniva offerto nella parte del santuario nota come Luogo Santo, che in termini di santità era secondo solo al Luogo Santissimo, o Santo dei Santi. Per un sacerdote era un grande onore offrire questo sacrificio e ognuno poteva farlo solo una volta nella vita. La scelta del sacerdote per questo onore era tirata a sorte, quindi il sacerdote scelto era considerato prescelto da Dio. Anche se il servizio era condotto da cinque sacerdoti, solo uno era scelto per offrire l’incenso.

L’altare dell’incenso era all’interno del santuario e separato dal Luogo Santissimo – il luogo dove si presumeva vivesse Dio – dal velo, una tenda molto spessa. L’ingresso al Santissimo era consentito solo al sommo Sacerdote, solo una volta l’anno, per Yom Kippur, il Giorno dell’Espiazione. Questa opportunità di offrire l’incenso, stando separato dal Santissimo solo dal velo, poneva Zaccaria più vicino alla presenza di Dio di quanto potesse arrivare qualsiasi altra persona, a eccezione del Sommo Sacerdote. Era un grande onore.11

Mentre Zaccaria era all’interno del Luogo Santo, un angelo del Signore gli apparve, stando in piedi alla destra dell’altare dell’incenso. Al vederlo Zaccaria fu turbato e preso da paura.12 La “destra” era considerata un posto d’onore, e questo potrebbe denotare l’importanza dell’angelo, che in seguito si rivela essere Gabriele – lo stesso che aveva portato un messaggio a Daniele alcuni secoli prima. La reazione di Zaccaria fu simile a quella di Daniele, che disse: Udii quindi in mezzo al fiume Ulai la voce di un uomo, che gridava e diceva: «Gabriele, spiega a costui la visione». Egli si avvicinò al luogo dove mi trovavo e, quando giunse, io ebbi paura e caddi sulla mia faccia.13

L’angelo disse a Zaccaria: «Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio, al quale porrai nome Giovanni. Ed egli sarà per te motivo di gioia e di allegrezza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. Perché egli sarà grande davanti al Signore.14 Nel Vecchio Testamento, quando Dio dava il nome a un bambino, spesso si trattava di qualcuno che avrebbe avuto una parte importante nella storia della salvezza. Dicendo che molti si sarebbero rallegrati alla sua nascita e che sarebbe stato grande davanti al Signore rafforzava l’idea che avrebbe avuto un ruolo importante nel piano divino per la salvezza.

A Zaccaria viene spiegato che suo figlio non berrà né vino né bevande inebrianti e sarà ripieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre.15 Quando i sacerdoti svolgevano il loro servizio nel tempio, si astenevano da bevande alcoliche; la stessa cosa faceva chi prendeva il voto di nazireato.16 Il rifiuto di bere alcol era associato alla separazione dalla vita normale per dedicarsi a un compito divino, che si trattasse di un periodo temporaneo o di tutta la vita. Qui vediamo, dunque, che Giovanni è scelto da Dio ancora prima del suo concepimento.17

L’angelo spiega a Zaccaria un po’ del futuro del bambino.

Convertirà molti dei figli d’Israele al Signore, loro Dio. Ed andrà davanti a Lui nello spirito e potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto.18

Il ruolo di Giovanni sarà quello di un profeta il cui compito è portare la nazione alla riconciliazione spirituale, volgendo molti al Signore. La sua venuta nello spirito di Elia fa eco alla promessa fatta da Dio quattrocento anni prima nel libro di Malachia:

Ecco, io vi manderò Elia, il profeta, prima che venga il giorno grande e spaventevole dell’Eterno. Egli farà ritornare il cuore dei padri ai figli e il cuore dei figli ai padri, affinché non venga a colpire il paese di completo sterminio.19

Lo scopo di Giovanni è preparare un popolo per la venuta del Signore, spingendolo al pentimento. Il periodo d’attesa del Messia, della liberazione, si sta avvicinando. Dio è in movimento.20

A questo punto Zaccaria, mette in dubbio le parole dell’angelo:

Da che cosa conoscerò questo? Poiché io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni.21

Questo dimostra l’incertezza di Zaccaria, così l’angelo gli risponde:

Io sono Gabriele che sto alla presenza di Dio, e sono stato mandato per parlarti e annunziarti queste buone novelle. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a loro tempo.22

In segno di conferma, Gabriele dichiara che Zaccaria sarà muto, e probabilmente anche sordo,23 finché tutto ciò che gli è stato detto si sarà adempito.24

Nel Vecchio Testamento vediamo che Dio dà dei segni al suo popolo, come nel caso di Abraamo,25 Mosè,26 Gedeone,27 Ezechia28 e Achaz.29 Proprio come accade nel Vecchio Testamento, il segno dato a Zaccaria è una garanzia della promessa divina, ma in questo caso è anche una punizione per la sua incredulità. Nel Vangelo di Luca, Dio dà dei segni di sua iniziativa, perché vuole darli;30 quando invece il segno viene richiesto, la cosa è vista in maniera negativa.31 32

Al termine della sua settimana di servizio, Zaccaria ritorna a casa e sappiamo che dopo qualche tempo sua moglie Elisabetta concepisce – proprio come aveva detto Gabriele. Rendendosi conto di essere incinta, Elisabetta reagisce con lode e gratitudine, dicendo: Ecco cosa mi ha fatto il Signore, nei giorni in cui ha volto il suo sguardo su di me per rimuovere la mia vergogna tra gli uomini.33 Possiamo immaginare la gioia che provò.

Veniamo a sapere che Elisabetta rimase nascosta in casa per cinque mesi. Il motivo di questo non viene spiegato, ma può darsi che sia rimasta in casa finché non fu chiaro a tutti che era incinta, per evitare altri cinque mesi della disgrazia pubblica a cui si era abituata da quando si era sposata. Dopo cinque mesi sarebbe stato molto chiaro a tutti quelli che la vedevano che Dio aveva volto lo sguardo su di lei in modo favorevole.34

La storia poi si sposta di cinque mesi dal momento della visita dell’angelo Gabriele a Zaccaria. Ora Gabriele viene mandato nella regione della Galilea, a nord della Giudea, nel villaggio di Nazareth, per portare a Maria il messaggio che sarebbe diventata la madre del Messia.

Maria viene così a sapere che suo figlio sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre; e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine.35 Questa informazione e il titolo di Figlio dell’Altissimo furono probabilmente interpretati da Maria come un segno che suo figlio sarebbe diventato re d’Israele.36 Man mano che la vita di Gesù si manifesta, diventa chiaro che il suo ruolo è molto diverso da quello che ci si aspettava dal Messia ebraico. Scopriamo invece che è il Figlio di Dio.

Dato che la risposta di Maria all’angelo Gabriele e i commenti a quel testo sono stati presi in esame nel capitolo precedente, ci sposteremo alla visita di Maria a sua cugina Elisabetta. Veniamo così a sapere che poco dopo la visita di Gabriele, avendo deciso d’accettare di diventare miracolosamente la madre del Salvatore, Maria si levò e si recò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda, ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta.37

Nazareth, in Galilea, è a circa 113 km a nord di Gerusalemme, che si trova in Giudea. È interessante notare che l’angelo apparve a Zaccaria nel tempio di Gerusalemme, nel Luogo Santo, vicino al Luogo Santissimo. L’apparizione a Maria, invece, avvenne a Nazareth, in Galilea, lontano dal centro della fede ebraica. Dio stava facendo una cosa nuova e con il progredire della storia vedremo l’attenzione spostarsi dal tempio per passare al Figlio di Dio. Come dice Brown:

Se l’apparizione a Zaccaria, un sacerdote, avvenne nel tempio di Gerusalemme come segno di continuità con le istituzioni del Vecchio Testamento, l’incontro di Gabriele con Maria ha luogo a Nazareth, una cittadina priva di ogni attesa veterotestamentaria, come segno della novità assoluta di ciò che Dio sta facendo.38

Al suo arrivo, Maria salutò Elisabetta; e appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le sobbalzò nel grembo, ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo, ed esclamò a gran voce, dicendo: “Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo grembo. E perché mi accade questo, che la madre del mio Signore venga a me? Poiché, ecco, appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, il bambino è sobbalzato di gioia nel mio grembo. Ora, beata è colei che ha creduto, perché le cose dettele da parte del Signore avranno compimento”.39

Maria saluta Elisabetta per prima, come è giusto, dato che è più anziana, è una figlia di Aaronne, è la moglie di un sacerdote ed è stata benedetta da Dio con una gravidanza favorita da Lui. Sentendo il saluto, il figlio di Elisabetta le si mosse nel grembo, facendola esclamare, per ispirazione dello Spirito Santo, una benedizione per Maria e per il bambino nel suo grembo. Ciò che l’angelo aveva detto a Maria quando le era apparso, adesso è confermato: Maria è incinta. Anche se Elisabetta, per i motivi accennati, è in un certo senso superiore a Maria, ora prende la posizione di una serva, onorando la sua ospite e riconoscendo in lei la madre del mio Signore e chiamandola benedetta fra le donne, confermando il messaggio dato da Gabriele riguardante la posizione di favore di Maria.40

Maria risponde con un bellissimo inno di lode, conosciuto oggi come il Magnificat.

E Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore, perché Egli ha avuto riguardo alla bassezza della sua serva; poiché ecco, d’ora in poi tutte le generazioni mi proclameranno beata, perché il Potente mi ha fatto cose grandi, e Santo è il suo nome! E la sua misericordia si estende di generazione in generazione verso coloro che lo temono. Egli ha operato potentemente col suo braccio; ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai loro troni ed ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati e ha rimandato i ricchi a mani vuote. Egli ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva dichiarato ai nostri padri, ad Abrahamo e alla sua progenie, per sempre”.41

Come gli altri inni di lode nei Salmi, anche questo ha tre parti: 1) un’introduzione di lode a Dio; 2) il corpo centrale dell’inno che indica i motivi della lode, che spesso inizia con “perché”; e 3) la conclusione.

La lode introduttiva di Maria inizia con: L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore.42 Continua con il corpo dell’inno (versetti 48-53), cominciando con perché Egli ha avuto riguardo alla bassezza della sua serva.43 Il motivo (o il “perché”) della lode comprende le qualità divine (potente, santo, misericordioso) e le sue azioni (dimostrato potenza, disperso i superbi, rovesciato i potenti, innalzato gli umili e ricolmato di beni gli affamati). La conclusione riassume le azioni di Dio (ha soccorso Israele, suo servo) e le sue qualità (si è ricordato della sua misericordia) nel prestare aiuto al suo servo Israele.44

Maria rimase da Elisabetta circa tre mesi, molto probabilmente per aiutarla nell’ultima parte della sua gravidanza. Non è chiaro se sia partita prima o dopo il parto di Elisabetta; potrebbe essere l’uno o l’altro caso. Queste due donne che ebbero un ruolo così importante nella storia della salvezza furono in grado d’essere di conforto e d’aiuto l’una per l’altra nei momenti prima della nascita dei loro figli. Molto probabilmente, il tempo passato con Elisabetta diede a Maria la forza per affrontare quello che l’aspettava a casa, quando avrebbe dovuto spiegare a Giuseppe che era incinta.


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


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1 Poi farai avvicinare Aaronne e i suoi figli all’ingresso della tenda di convegno e li laverai con acqua. Rivestirai Aaronne delle vesti sacre, lo ungerai e lo consacrerai, perché mi serva come sacerdote (Esodo 40,12–13).

2 Luca 1,6–7.

3 Genesi 16,4; 29,31; 30,1.22–23; 1 Samuele 1,5–6.

4 Genesi 18,11–14.

5 1 Samuele 1,1–2.

6 Genesi 25,21.

7 Genesi 30,22–23.

8 Giudici 13,2–3.

9 Green, The Gospel of Luke, 68.

10 Luca 1,9.

11 Green, The Gospel of Luke, 70.

12 Luca 1,11–12.

13 Daniele 8,16–17.

14 Luca 1,13–15.

15 Luca 1,15.

16 Numeri 6,1–4.

17 Green, The Gospel of Luke, 75.

18 Luca 1,16–17.

19 Malachia 4,5–6.

20 Green, The Gospel of Luke, 76, 78.

21 Luca 1,18.

22 Luca,19–20.

23 Luca 1,62–63.

24 Bock, Jesus According to Scripture, 59.

25 Genesi 15,7–17.

26 Esodo 4,1–17.

27 Giudici 6,36–40.

28 2 Re 20,1–11.

29 Isaia 7,10–17.

30 Luca 1,36; 2,12.

31 Luca 11,16.29–30; 23,8.

32 Green, The Gospel of Luke, 79.

33 Luca 1,25.

34 Green, The Gospel of Luke, 81.

35 Luca 1,32–33.

36 Green, The Gospel of Luke, 81, 60.

37 Luca 1,39–40.

38 Brown, The Birth of the Messiah.

39 Luca 1,41–45.

40 Green, The Gospel of Luke, 81, 94.

41 Luca 1,46–55.

42 Luca 1,46–47.

43 Luca 1,48.

44 Brown, The Birth of the Messiah, 355–56.


Titolo originale: Jesus—His Life and Message: Jesus’s birth - Part 2
Pubblicato originariamente in Inglese il 9 Dicembre 2014
versione italiana affissa il 31 Maggio 2015;
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