Di Peter Amsterdam
Settembre 20, 2015
(Puoi leggere lo scopo di questa serie e una sua veduta d’insieme in questo articolo introduttivo.)
Tutti gli avvenimenti presi in esame finora in questa serie – la nascita di Gesù, la sua infanzia, il battesimo e la tentazione nel deserto – hanno preceduto l’inizio del suo ministero. Prima di dedicarci a ciò che i Vangeli dicono della vita, del ministero e degli insegnamenti di Gesù, potrebbe essere utile discutere alcune delle differenze tra i Vangeli.
Leggendo i quattro Vangeli, è molto chiaro che vi sono alcune differenze tra di loro, sia nella sostanza che nella presentazione. Il Vangelo di Giovanni racconta la storia in maniera diversa dai tre Vangeli sinottici.1 Elimina molte delle storie incluse dagli altri scrittori, mentre documenta altri aspetti e altre parole di Gesù di cui gli altri non fanno menzione. Inoltre, anche se nei Sinottici vi sono molte similarità, vi sono anche alcune differenze. Possiamo notarle negli avvenimenti presi in considerazione e nel loro ordine, nella parole e nelle azioni di Gesù e nel modo in cui gli autori strutturano l’esposizione dei fatti.
Comunque, anche se vi sono delle differenze, il messaggio generale dei quattro Vangeli è lo stesso: Gesù è il Figlio di Dio, il Messia di cui hanno parlato le scritture del Vecchio Testamento, mandato da suo Padre a redimere l’umanità e a rinnovare il rapporto di tutti con Dio, mediante il sacrificio della sua morte e la sua risurrezione.
Gli autori dei Vangeli scrissero per ispirazione dello Spirito Santo, ma avevano tutti una personalità, un contesto culturale, delle fonti, uno stile di scrittura e un pubblico diversi. Tutte queste cose si riflettono nelle loro opere. Ognuno di loro scrisse la storia o per come si ricordava i fatti, o per quello che avevano sentito da testimoni oculari (Matteo e Giovanni probabilmente per esperienza personale, Luca e Marco per quanto udito da testimoni). Con la guida dello Spirito Santo, composero la loro presentazione della vita e degli insegnamenti di Gesù in maniera adatta al loro stile e al pubblico a cui si rivolgevano. Di conseguenza è normale che vi siano differenze tra i Vangeli.
Anche se vi sono delle differenze, è comprensibile che, basandosi sui ricordi di testimoni oculari (o personali o di altri) ci si possano aspettare diversità in alcuni particolari, come succede in questo tipo di testimonianze. Nei tribunali, i testimoni non concordano quasi mai su ogni particolare; quando succede, in genere sono considerati inaffidabili, o perfino coinvolti in un tentativo di ingannare il tribunale. Solitamente i racconti dei testimoni oculari variano in qualche maniera l’uno dall’altro e includono o tralasciano aspetti diversi della situazione. Non per questo le differenze li rendono inaffidabili.
A volte nei Vangeli vengono dati resoconti parziali o abbreviati di un avvenimento; tuttavia, anche se non sono presenti tutti i particolari, sono lo stesso veritieri. Ho sentito qualcuno usare un’illustrazione che secondo me spiega bene la cosa: a un uomo viene chiesto in diverse occasioni come ha incontrato sua moglie. Una volta dice che l’ha incontrata su un divano, un’altra che l’ha incontrata in un attico e la terza volta dice che l’ha incontrata durante uno studio biblico. Tutte cose vere, perché era seduto di fianco a lei su un divano durante uno studio biblico tenuto nell’attico di un loro amico. Quando si confrontano i diversi racconti del Vangelo, vale la pena di ricordare che se un racconto è incompleto non è per forza detto che sia falso.
Le differenze nel modo in cui gli autori dei Vangeli presentano la storia dovrebbero essere causa di preoccupazione? Vuol forse dire che i Vangeli sono inaccurati o falsi? Assolutamente no. Ogni evangelista scrisse la storia di Gesù con l’obiettivo di condividere la buona notizia di ciò che Gesù era e insegnava, così che i suoi lettori potessero capire le grandi cose che Dio aveva fatto e arrivare alla fede. Pur scrivendo la stessa storia, gli autori dei Vangeli lo fecero indicando i punti su cui volevano portare particolare attenzione, sviluppando i loro libri di conseguenza.2
Per esempio, Matteo accentua il fatto che la venuta di Gesù era stata progettata e profetizzata da Dio nelle Scritture ebraiche (il Vecchio Testamento), secoli prima della sua nascita. Gli avvenimenti della nascita, della vita, degli insegnamenti, dei miracoli e della morte di Gesù erano l’adempimento di profezie specifiche documentate nel Vecchio testamento. Undici volte, nel suo Vangelo, Matteo fa riferimento alle profezie e al loro adempimento.3 Questo indica che il suo Vangelo fu probabilmente scritto pensando a un pubblico giudaico o giudeo-cristiano, e che quindi strutturò il suo testo in maniera da aiutare i lettori a trovare la fede.
Il Vangelo di Matteo è strutturato intorno a cinque discorsi principali:
1) il Sermone sul Monte, che parla del discepolato (da 5,1 a 7,29);
2) l’incarico che Gesù dà agli apostoli (da 8,1 a 11,1);
3) le parabole del regno (13,1–52);
4) i rapporti nel regno, toccando l’amministrazione della chiesa (da18,1 a 19,1);
5) il Sermone profetico del Monte degli Ulivi, che parla del giudizio (da 24,1 a 25,46).
Attraverso questi discorsi Matteo presentò gli insegnamenti di Gesù nel contesto della storia della sua vita, morte e risurrezione.
Marco, che scrisse il più breve dei Vangeli, presentò la storia in maniera diversa. Non incluse grandi porzioni di discorsi come Matteo. La sua esposizione, invece, ha più a che fare con l’azione. Questo Vangelo si sposta rapidamente da un punto all’altro della vita di Gesù. Per esempio, la storia del battesimo di Gesù, dello Spirito che posa su di Lui e delle tentazioni nel deserto occupano in tutto quattro versetti. Per raccontare la stessa storia Matteo ne usò sedici e Luca quindici. Con Marco tutto sembra intenso e pieno d’azione. Le cose sono fatte immediatamente. Marco usa quaranta volte la parola greca eutheōs, tradotta con “immediatamente/subito/appena”. Nel suo Vangelo la gente corre:
Quando vide Gesù da lontano, egli accorse e gli si prostrò davanti;4 da tutte le città accorsero là a piedi;5 subito la gente lo riconobbe; e, percorrendo per tutta quella regione all’intorno, incominciò a portare i malati sui lettucci, ovunque sentiva che si trovasse;6 uno di loro accorse, inzuppò una spugna nell’aceto e, postala su una canna, gli diede da bere.7
Marco si concentrò su Gesù come Figlio di Dio. Inizia il suo vangelo con le parole Inizio del vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio,8 e riferisce che alla morte di Gesù il centurione romano che gli stava davanti disse:
“Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!”9 Gli spiriti maligni lo chiamarono il Santo di Dio10 e il Figlio di Dio.11 Al momento della trasfigurazione Dio dice: «Questi è il mio amato Figlio; ascoltatelo!»12
Quando al suo processo gli chiesero se fosse il Messia, il Figlio di Dio, Lui replica: «Sì, io lo sono. E voi vedrete il Figlio dell’uomo sedere alla destra della Potenza e venire con le nuvole del cielo».13 In tutto il Vangelo di Marco Gesù è rappresentato come il Figlio di Dio che ha autorità e potere sulle malattie, i demoni e la natura. Le persone che lo ascoltano e vedono ciò che fa rimangono stupite, sbigottite e meravigliate.14
Luca sottolinea che Gesù era venuto per tutti, compresi i Gentili. Alla nascita di Gesù gli angeli annunciarono che la pace era per tutti quelli su cui si posava il suo favore.15 Simeone chiama Gesù una “luce per illuminare le genti”.16 Luca parla dei riferimenti di Gesù ai Gentili del Vecchio Testamento che avevano provato la grazia di Dio: la vedova di Sarepta e il siriano Naaman.17 Indica anche che Gesù era comprensivo nei confronti dei Samaritani18 e di un centurione romano.19
Luca, inoltre, mette enfasi sullo Spirito Santo: Maria fu coperta dallo Spirito Santo;20 Giovanni Battista fu ripieno dello Spirito,21 come lo furono sua madre22 e suo padre;23 lo stesso avvenne a Simeone nel tempio.24 Gesù fu ripieno della potenza dello Spirito.25
Dopo aver raccontato la nascita di Gesù e il ministero di Giovanni Battista, Luca parla del ministero di Gesù in Galilea (da 4,14 a 9,50). Termina questa sezione con l’affermazione di Pietro che Gesù è il Messia, la spiegazione di Gesù che dovrà soffrire molte cose ed essere ucciso, e una descrizione della trasfigurazione. Poi, nei dieci capitoli successivi, Gesù viaggia a Gerusalemme (da 9,51 a 19,27). È durante questo viaggio che Luca propone la maggior parte delle parabole di Gesù, molte delle quali si trovano solo in questo Vangelo. Al contrario di Marco, Luca include molti degli insegnamenti di Gesù.
Il Vangelo di Giovanni si divide in due parti principali, introdotte da un prologo (1,1–18) e concluse da un epilogo (cap. 21)- La prima parte (da 1,19 a 12,50) è spesso chiamata “il Libro dei segni”. Tutti i miracoli (segni) di Gesù sono in questa parte. La seconda, chiamata “Il Libro della gloria”, inizia con l’Ultima Cena (cap. 13), passa al Discorso d’addio (capp. 14–17) e termina con la storia della Passione e la Risurrezione (capp. 18–20).
Il Vangelo di Giovanni presenta Gesù come Dio incarnato, che personifica la vita:
In Lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini.26 Come il Padre vivente mi ha mandato ed io vivo a motivo del Padre, così chi si ciba di me vivrà anch’Egli a motivo di me.27
Personifica la luce:
«Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».28
Personifica la verità:
«Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».29
In questo Vangelo, Gesù, come Figlio, è anche l’espressione personale del Padre.
«Affinché conosciate e crediate che il Padre è in me e io in Lui».30 «Io e il Padre siamo uno»31 Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non solo violava il sabato, ma addirittura chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.32
Mentre tutti i Vangeli raccontano essenzialmente la stessa storia, ogni scrittore la racconta a modo suo, così in sostanza abbiamo quattro versioni diverse della vita di Gesù. Perfino all’interno dei Sinottici – Matteo, Marco e Luca – ci son diversità nell’ordine e nei luoghi dei vari avvenimenti. Per esempio, Matteo ci parla del discorso tenuto sul monte,33 mentre Luca lo descrive come avvenuto in un luogo pianeggiante.34 Le parole di questi discorsi, anche se simili, non sono esattamente identiche. Come lettori dovremmo tenere in mente che le parole dette da Gesù, i sermoni da Lui predicati, non furono registrati e poi trascritti. Furono, comunque, ripetuti molte volte in momenti diversi e in luoghi diversi.
Come altri insegnanti ebraici dei suoi giorni, Gesù era un maestro itinerante. Viaggiava di città in città con al seguito i suoi discepoli. Predicava e insegnava dovunque ne avesse l’opportunità. Indubbiamente ripeté gli stessi discorsi e insegnò le stesse cose molte volte a pubblici diversi; anche se erano gli stessi discorsi o insegnamenti, probabilmente non usava sempre le stesse identiche parole usate in altri luoghi e in altri momenti. I suoi discepoli dovevano conoscere bene quello che aveva detto, avendolo udito molte volte, e molto probabilmente erano in grado di ricordare e ripetere accuratamente ad altri il contenuto di ciò che aveva insegnato, anche se l’avrebbero espresso con parole diverse. Queste differenze si rispecchiano nei Vangeli.
Gli scrittori dei Vangeli, seguendo il genere tipico delle biografie antiche, sottolineavano aspetti diversi di Gesù e del suo ministero, arrangiando l’ordine degli avvenimenti nella forma più adatta al modo in cui presentavano il Vangelo. Spesso disponevano le cose per argomenti, piuttosto che in ordine cronologico. Di conseguenza la cronologia di alcuni avvenimenti varia nei diversi Vangeli.35 Mentre procediamo in questa serie sui Vangeli, non tenterò di sincronizzare o armonizzare i diversi archi temporali o le differenze delle espressioni usate, ma mi concentrerò sul significato di ciò che Gesù insegnò e sul messaggio della sua vita.
Anche se gli scrittori dei Vangeli possono aver accentuato aspetti diversi degli insegnamenti di Gesù, o presentato materiale che si trova solo nella loro opera particolare, hanno tutti scritto ampi resoconti della vita di Gesù, che hanno portato miliardi di persone nel regno di Dio. Possa ognuno di noi dare pieno valore alla storia che hanno raccontato, e condividerla con quelli che Dio mette sul nostro cammino.
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
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1 Per altre informazioni sui Vangeli sinottici e i Vangeli in generale, vedi: Gesù, la sua vita e il suo messaggio: i quattro Vangeli.
2 Questi punti sui quattro Vangeli sono tratti da Elwell e Yarbrough, Encountering the New Testament.
3 Matteo 1,22–23; 2,15.17.23; 4,14–16; 8,17; 12,17–18; 13,35; 21,4–5; 26,53–54; 27,9–10.
4 Marco 5,6.
5 Marco 6,33.
6 Marco 6,54–55.
7 Marco 15,36.
8 Marco 1,1.
9 Marco 15,39.
10 Marco 1,24.
11 Marco 3,11.
12 Marco 9,7.
13 Marco 14,62.
14 Marco 6,2; 6,51; 10,24; 12,17.
15 Luca 2,14.
16 Luca 2,32.
17 Luca 4,26–27.
18 Luca 10,30–37.
19 Luca 7,2–10.
20 Luca 1,35.
21 Luca 1,15.
22 Luca 1,41.
23 Luca 1,67.
24 Luca 2,25.
25 Luca 3,22; 4,1; 4,14.
26 Giovanni 1,4.
27 Giovanni 6,57; vedi anche 5,21; 11,25; 14,6.
28 Giovanni 8,12; vedi anche 3,19.
29 Giovanni 14,6; vedi anche 1,14.
30 Giovanni 10,38.
31 Giovanni 10,30.
32 Giovanni 5,18.
33 Matteo 5,1.
34 Luca 6,17.
35 Per altre informazioni sull’argomento delle biografie antiche, vedi: Gesù, la sua vita e il suo messaggio: i quattro Vangeli.
Titolo originale: Jesus—His Life and Message: Gospel Differences
Pubblicato originariamente in Inglese il 17 Marzo 2015
versione italiana affissa il 20 Settembre 2015;
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