Di Peter Amsterdam
Febbraio 27, 2016
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[Formula of Five: Study Tips]
“Beato l’uomo che ha trovato la saggezza, l’uomo che ottiene l’intelligenza!”1
Due anni fa mi sono iscritto a un corso di teologia che mi è servito molto quando ho preparato le varie serie che ho scritto per l’Angolo dei direttori, tipo Al cuore di tutto, Le storie raccontate da Gesù e Gesù, la sua vita e il suo messaggio.
Come risultato, ho dovuto dedicare un considerevole periodo di tempo allo studio, il che non è stato facile perché non sono molto portato a studiare e non sono veloce a leggere. A scuola non ero uno studente eccezionale, soprattutto perché non mi piaceva studiare; anche adesso mi ci vogliono sforzo e disciplina. Sono molto felice però, perché con il tempo mi è diventato più facile studiare. Non è una grande sorpresa, o non dovrebbe esserlo, perché con il tempo e una maggior pratica miglioriamo la maggior parte delle cose. Ciò vale anche per lo studio.
Oltre al miglioramento naturale e inevitabile che arriva nel fare qualcosa ripetutamente per un certo periodo, ho anche imparato e messo in pratica alcuni suggerimenti per lo studio che mi sono serviti molto. Voglio parlarvi di alcuni di questi.
Oserei dire che molti di voi stanno studiando, in qualche modo – o all’università o per qualche certificazione specifica o forse per acquistare conoscenze in qualche campo che v’interessa, come la salute e la nutrizione, il modo di crescere bambini più felici ed equilibrati o delle competenze pratiche come il parlare in pubblico, il web design, il montaggio di video e audio, la musica o altri progetti.
Poiché il mio lavoro principale consiste nello scrivere per LFI, io studio teologia e so che ci sono molti di voi che assistono spiritualmente gli altri e quindi si sentono chiamati a studiare le stesse cose perché li aiutano nel loro ministero. Altri si sentono chiamati a studiare materie preziose e significative per ciò che il Signore li ha chiamati a fare. Se siete entrati in un nuovo campo di lavoro o in un nuovo ministero, o se state cercando di imparare qualcosa che porterà beneficio alla vostra vita, allora anche voi di tanto in tanto vi troverete nella posizione di dover studiare.
Anzi, a pensarci bene, impareremo, studieremo e faremo progressi per tutta la vita, anche se non formalmente. Come diceva il nostro fondatore David: “Imparare, imparare, imparare: non si finisce mai. Mi piace!” La vita sarebbe davvero noiosa se non continuassimo a imparare e scoprire cose nuove.
Quando ci applichiamo e facciamo progressi mediante lo studio, esplorando argomenti nuovi ed espandendo il nostro assortimento di competenze, accresciamo la nostra base di conoscenze e capacità, facendoci sentire più vivi e sicuri di noi. Se in questo momento non sei impegnato in un corso di studi preciso, forse lo sarai in qualche momento futuro, perché di questi tempi ci sono tantissimi modi per studiare e aumentare la propria competenza nei campi che ci interessano.
Bene, vediamo qualche idea per creare abitudini efficaci per lo studio. Se vogliamo investire del tempo a studiare, ci conviene fare del nostro meglio e approfittarne al massimo. Ovviamente questi suggerimenti non sono “l’inizio e la fine di tutto”; anche se in rete troverete molti buoni articoli al riguardo, devo dire che questi mi hanno aiutato. Li manterrò concisi, ma se qualche punto stuzzica il vostro interesse, vi suggerisco di fare altre ricerche.
Per completare con successo un compito importante o per diventare esperti in un certo campo, dobbiamo avere un motivo ben chiaro. Uno scopo e un obiettivo chiaro ci danno una motivazione e ciò rende più facile impegnarci e imporci la disciplina necessaria per arrivare in fondo a un progetto, specialmente se è continuo come lo sarebbe un programma di studi. Ti suggerisco di trovare il tempo di pensare chiaramente al perché stai studiando, qual è il tuo obiettivo finale. Qual è il motivo delle tue azioni? È utile annotare l’obiettivo aggiungendo qualche particolare e stabilire un arco temporale per il raggiungimento della tua meta. Ripassa spesso questo “perché”, anche ogni giorno. Immaginati mentre segui i vari passi necessari e poi raggiungi l’obiettivo.
A questo riguardo, lo scrittore Tom Hopkins ha consigliato: “Soffermati su tutto l’aiuto che quella conoscenza ti darà; visualizza i benefici che ne ricaverai. Formati un’immagine mentale chiara e precisa del perché stai imparando su quell’argomento. Poi, ogni volta che cominci a studiare, prenditi un paio di secondi per richiamare alla mente i benefici che desideri”.2
Se lo farai, avrai quella spinta in più per andare avanti quando ti verrà voglia di smettere o gli studi diventeranno noiosi, perché ti ricorderai il motivo per cui fai quei sacrifici e perché è importante mantenere salda la rotta.
Anche se abbiamo una grande motivazione e una visione chiara, dobbiamo sempre lottare contro le distrazioni, perché hanno un prezzo alto da pagare. Dobbiamo vigilare e combatterle. Non è una cosa nuova, ma si tratta di una battaglia quotidiana, specialmente in questa epoca di apparecchi mobili che ci distraggono tanto facilmente. Ecco alcuni suggerimenti da tenere a mente per ridurre al minimo le distrazioni.
Con le migliori intenzioni, Gianni Universitario riserva un’intera serata a concentrarsi sullo studio. Ecco uno schema generale di come troppo spesso si svolge la serata.
Gianni è pronto a cominciare a studiare alle 19:00, ma la cena è stata un po’ pesante, così decide di guardare un po’ la TV. Quel po’ finisce per diventare un’ora. Alle 20:00 si siede alla scrivania, ma si alza subito perché si è appena ricordato di aver promesso alla sua ragazza di chiamarla. Finisce per stare al telefono con lei per quaranta minuti (non le aveva parlato tutto il giorno). Una chiamata in arrivo richiede altri venti minuti. Ritornando alla scrivania, Gianni si lascia coinvolgere in una partita a pingpong. Va via un’altra ora. La partita l’ha fatto sudare, così si fa una doccia. Poi ha bisogno di uno snack…
Così la serata programmata con le migliori intenzioni passa. Finalmente all’una apre il libro, ma è troppo assonnato per assorbire l’argomento. Finisce per arrendersi. La mattina dopo dice al professore: “Spero mi tratti bene. Ho studiato fino alle due per questo esame”.
Gianni Universitario non si è messo in azione perché ha passato troppo tempo a prepararsi per l’azione. È non è l’unica vittima dell’“eccesso di preparativi”. Gianni Direttore, Gianni Lavoratore, Gianna Casalinga – tutti cercano troppo spesso di prepararsi facendo una chiacchieratina in ufficio o una pausa caffè, temperando una matita, leggendo, occupandosi di faccende personali, ripulendo la scrivania, guardando la TV e utilizzando dozzine di altri piccoli strumenti di evasione.
C’è un modo, però, di spezzare quest’abitudine. Di’ a te stesso: “Sono in condizione di cominciare adesso. Rimandare non mi servirà a niente. Mi metto in moto adesso”.
Quando cominci, concentrati. Rendi produttivo questo momento. Non stare lì a fissare la pagina con la mente da un’altra parte o a sprecare il tempo per poi dire che l’hai passato “a studiare”.3
Ci sono alcune cose pratiche da fare o non fare che possono migliorare i nostri momenti di studio, come le seguenti:
È probabile che, se ti sei impegnato in un corso di studi, lo stia facendo in aggiunta alle tue attività normali. Questo significa studiare di sera, la mattina presto e nei fine settimana. Quel carico in più aggiunge stress e probabilmente finirai spesso per studiare fino a tarda notte. Anche se a volte è inevitabile, non possiamo sopportare a lungo un orario simile. Avere un orario molto occupato e dormire poco non è di certo un merito. È molto più sano e produttivo avere il riposo e il sonno di cui abbiamo bisogno. Per dirla in modo pratico, è essenziale per avere successo negli studi.
Quando hai sonno è quasi impossibile studiare in maniera efficace; la mancanza di sonno rende pesante il tuo compito. Non solo è deprimente, ma non dormire a sufficienza impedisce al cervello di processare le informazioni. Tara Parker-Pope, una giornalista del New York Times, ha scritto:
Il sonno è una parte importante di un buon metodo di studio. La prima metà del ciclo del sonno aiuta a ricordare i fatti; la seconda metà è importante per le conoscenze matematiche. Così, uno studente che deve fare un esame in una lingua straniera dovrebbe andare a letto presto per ricordare meglio le cose e poi ripassarle al mattino. Per gli studenti di matematica è più importante la seconda metà del ciclo del sonno: meglio ripassare prima di andare a letto e poi dormire perché il cervello processi le informazioni.
“Il sonno rifinisce l’apprendimento [secondo Benedict Carey, giornalista scientifico del New York Times]. Il cervello è pronto a processare, categorizzare e consolidare quello che hai studiato. Quando sei stanco, il tuo cervello dice che ne ha abbastanza”.5
Se fai fatica a progredire negli studi o se non ottieni i risultati che desideri, esamina il tuo orario. Forse dovrai dedicare più tempo a un semplice sonno ristoratore e ringiovanitore!
L’ultimo punto di questa formula del cinque prende in considerazione i limiti che imponiamo a noi stessi quando si tratta di imparare. Spesso diciamo, a noi stessi e agli altri: “Non sono bravo in matematica”; “Non sono portato per le lingue estere”. Oppure: “Non ho mai imparato bene a cucinare…” o a usare il computer o fare palestra o qualsiasi altra cosa. Molti di noi credono di avere quello che si definisce “un talento naturale unico”, cioè siamo stati dotati dalla nascita di certe inclinazioni e quindi siamo svantaggiati in tutti gli altri campi e non possiamo fare niente per cambiare. È così e basta. Invece no.
Carol Dweck, professoressa e ricercatrice all’università di Stanford, è molto nota per il suo lavoro su mentalità fisse e mentalità di crescita. Ha scritto:
In una mentalità fissa, gli studenti credono che le loro capacità di base, la loro intelligenza e i loro talenti siano delle caratteristiche fisse. Ne hanno una certa quantità ed è finita lì; poi il loro obiettivo diventa dare sempre l’idea di persone intelligenti e non sembrare mai stupidi. In una mentalità di crescita, gli studenti capiscono che i loro talenti e le loro capacità possono essere sviluppati mediante sforzo, buoni insegnamenti e tenacia. Non ritengono necessariamente che tutti siano uguali o che chiunque possa diventare un Einstein, ma credono che tutti possano diventare più intelligenti se si danno da fare per esserlo.6
Sempre più ricerche in psicologia e neuroscienza sostengono la mentalità di crescita. Stiamo scoprendo che il cervello ha più plasticità nel tempo di quanto ci immaginassimo; che gli aspetti fondamentali dell’intelligenza possono essere incrementati mediante l’apprendimento e che la dedizione e la tenacia davanti agli ostacoli sono ingredienti chiave per conquiste eccezionali.7
Se riusciamo ad accettare una mentalità di crescita, saremo più che avvantaggiati. Ci sarà molto più facile affrontare le sfide, tentare cose nuove e aspettarci di avere buoni risultati. Mireremo al meglio di noi stessi semplicemente facendo passi costanti, concentrandoci sul procedimento, aderendo al nostro orario e raggiungendo l’obiettivo di non arrenderci. Non poniamo limiti a quello che possiamo fare.
James Clear, un giovane atleta, scrittore e imprenditore, si esprime così:
Ecco la verità: sono le azioni quotidiane che cambieranno ciò che credi di te stesso e della persona che diventerai. È questione di stabilire un orario, essere presenti e rispettarlo. È questione di concentrarsi sulla creazione dell’identità giusta invece di preoccuparsi di avere i risultati giusti.
Secondo la mia esperienza, le abitudini basate sull’identità sono direttamente legate alla ricerca di Dweck e dei suoi contemporanei. Quando permetti che a definirti siano i risultati – i tuoi talenti, i voti agli esami, il tuo peso, il tuo lavoro, le tue prestazioni, il tuo aspetto – diventi vittima di una mentalità fissa. Se però t’impegni a essere presente ogni giorno e a concentrarti sulle abitudini che formano un’identità migliore, è allora che imparerai e ti svilupperai. È questo l’aspetto della mentalità di crescita nel mondo reale.
Le tue capacità sono cose che puoi coltivare, non semplicemente cose con cui sei nato. Puoi diventare più creativo, più intelligente, più atletico, più artistico e più affermato se ti concentri sul processo e non sul risultato.8
Se prendiamo di mira le nostre azioni quotidiane, invece dei possibili risultati, finiremo per raccogliere il premio dei risultati che desideriamo. Per farlo, però, dobbiamo stabilire una routine di abitudini produttive giornaliere e seguire un procedimento che ci aiuti a fare progressi, senza arrenderci quando non ci sentiamo ispirati o siamo stanchi, annoiati o distratti. Sviluppare una mentalità di crescita ci servirà molto e con il tempo impareremo e cresceremo come individui e raggiungeremo i nostri obiettivi.
Così, ripassiamo i nostri punti della formula del cinque per lo studio:
Miriamo alle stelle! Afferriamo le promesse di Dio, sapendo che: “Posso farcela! C’è un modo per farlo! Dio mi aiuterà”. Questo è un buon approccio, non solo per i nostri obiettivi di studio, ma per ogni aspetto importante della nostra vita.
1Proverbi 3,13.
2 How to Master the Art of Selling (New York: Warner Books, 2005).
3 The Magic of Thinking Big (New York: Prentice-Hall, 1959).
4 Barbara Oakley, engineering professoressa d’ingegneria all’univesità di Oakland, è l’autrice di A Mind for Numbers: How to Excel at Math and Science (Even If You Flunked Algebra) (New York: Tarcher, 2014).
5 Tara Parker-Pope, “Better Ways to Learn,” New York Times, 6 ottobre 2014.
6 Come citato da James Clear in “How Your Beliefs Can Sabotage Your Behavior (And What You Can Do About It)”.
7 Carol S. Dweck, “The Perils and Promises of Praise,” Educational Leadership 65.2 (2007): 34–39. Visto il 12 marzo 2015.
8 Clear, “How Your Beliefs”, articolo su un blog. Corsivo aggiunto.
Pubblicato originariamente in Inglese il 1 agosto 2015.
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