Di Peter Amsterdam
Luglio 12, 2016
(Puoi leggere lo scopo di questa serie e una sua veduta d’insieme in questo articolo introduttivo.)
[Jesus—His Life and Message: The Sermon ont the Mount (Introduction)]
Il Sermone sul monte è uno degli insegnamenti più noti di Gesù. Anche se non copre l’intera gamma del suo messaggio, fornisce una guida su come vivere da Cristiani nel regno di Dio. Vediamo l’importanza di comprendere questi insegnamenti e di metterli in pratica nella nostra vita nelle parole di chiusura del sermone:
Perciò, chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, io lo paragono ad un uomo avveduto, che ha edificato la sua casa sopra la roccia. Cadde la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa; essa però non crollò, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque invece ode queste parole e non le mette in pratica, sarà paragonato ad un uomo stolto, che ha edificato la sua casa sulla sabbia. Cadde poi la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa; essa crollò e la sua rovina fu grande.1
Il sermone affronta la questione del carattere dei credenti, descrivendo il tipo di persona che dobbiamo essere e l’atteggiamento di cuore e di spirito che dobbiamo avere. Le parole di Gesù sono la mappa che indica come chi vive nel regno di Dio ed è conscio della presenza divina nella propria vita deve svolgere il suo percorso in questa vita.
Il sermone (insieme agli altri insegnamenti di Gesù) afferma che chi lo segue deve assumere una prospettiva nuova – un atteggiamento e un punto di vista nuovi – diversa da quella che aveva prima di entrare nel regno di Dio. Ci insegna a concentrarci sulle cose che sono importanti per Dio e a conformare a Lui e alla sua volontà i nostri pensieri, le nostre prospettive, i nostri obiettivi e la nostra visione del mondo. Questo ci fa modificare il nostro atteggiamento nei confronti del denaro e delle proprietà, delle preoccupazioni, del modo in cui ci rapportiamo e interagiamo con gli altri, e molte altre cose. Come persone che costruiscono la propria vita sul fondamento degli insegnamenti di Gesù, il nostro centro focale, il fondamento della nostra vita, è Dio. Quando è così, Lui ci cambia mediante il suo Spirito e la sua Parola.
Il Sermone sul monte contiene insegnamenti intesi per essere principi guida nelle nostre interazioni con Dio e con gli altri. Sono pietre angolari per vivere nell’imitazione di Cristo. Capire e vivere questi principi ci offre la bussola necessaria per navigare attraverso le sfide della vita, mantenendoci nella direzione del nord.
Nel corso dei secoli il Sermone sul monte è stato interpretato e insegnato in molti modi diversi da insegnanti e scrittori. Oggi ci sono tantissimi libri e insegnamenti su questo argomento, alcuni che coprono un’interpretazione generale, altri che si concentrano su particolari aspetti del messaggio del Sermone, mentre altri ancora insegnano dottrine specifiche basate su interpretazioni storiche. Ancora oggi insegnanti e studiosi hanno punti di vista diversi su di esso.
Nei prossimi articoli di questa serie (Gesù, la sua vita e il suo messaggio), prenderò in esame il Sermone sul monte prestando particolare attenzione al significato degli insegnamenti di Gesù riguardo al modo di vivere la nostra fede, piuttosto che alle differenze d’interpretazione degli studiosi. Meditare sul significato e sull’applicazione di ciò che insegnò nel suo sermone, e comprenderlo, può essere molto commovente. Lo è stato per me.
Anche se intendo concentrarmi sul significato del sermone, includerò alcune spiegazioni sui vari modi in cui vengono intesi o interpretati alcuni suoi aspetti chiave. Ne è un esempio il fatto che alcuni studiosi lo considerano una collezione di molti detti separati di Gesù, compilati in un unico sermone, e che Gesù non insegnò mai questi principi in un’unica occasione. Altri non sono d’accordo e credono che Gesù abbia insegnato queste cose come una predica o un discorso per un pubblico specifico.
Il mio punto di vista è che Gesù, come insegnante itinerante, probabilmente a volte insegnò il sermone come un tutt’uno, a volte in sezioni e altre volte come punti individuali. In genere i predicatori itineranti insegnavano le stesse cose molte volte in occasioni diverse. Forse non era esattamente la stessa predica ripetuta allo stesso modo, ma ne insegnavano parti diverse a seconda del tempo a disposizione, del luogo, del pubblico e così via. Questo vale anche in generale per insegnanti, politici, predicatori, comici e chiunque parla frequentemente davanti a pubblici diversi.
Ci viene detto che Gesù viaggiò in paesi e città della galilea, oltre che in alcune delle circostanti zone pagane. Il messaggio sull’arrivo del regno di Dio era il suo tema centrale, così indubbiamente ne parlò più volte. È probabile che anche i punti presentati del sermone furono ripetuti molte volte. In seguito ciò avrebbe reso piuttosto facile ai suoi discepoli ricordare le frasi di Gesù, se non parola per parola, almeno con una certa accuratezza dei concetti. Così, anche se probabilmente le frasi contenute nel sermone furono ripetute altre volte, forse come singoli punti presi individualmente, io lo considero un discorso unico o almeno una versione sintetica degli insegnamenti di Gesù.
Diamo un’occhiata ad alcuni fatti fondamentali riguardanti il sermone:
Ce ne sono due versioni: il Sermone sul monte (Matteo 5,3–7,27), che contiene 107 versetti, e il Sermone in pianura (Luca 6,20-49), che ne ha trenta. Il nome “Sermone sul monte” è il titolo che Sant’Agostino diede al suo commento su Matteo 5–7, scritto tra il 392 e il 396 d.C., anche se in genere non fu menzionato come tale fino al sedicesimo secolo.2
L’ambientazione della montagna è presa dal primo verso del capitolo 5 di Matteo, che dice:
Gesù, vedendo le folle, salì sul monte e si mise a sedere. I suoi discepoli si accostarono a Lui, ed Egli, aperta la bocca, insegnava loro.3
L’implicazione è che il sermone fu presentato solo ai suoi discepoli. Comunque, alla fine del discorso, Matteo riferisce che quando Gesù ebbe finito questi discorsi, la folla si stupiva del suo insegnamento, perché Egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi.4 La maggior parte dei commentatori spiega che le folle erano persone interessate agli insegnamenti di Gesù e ai suoi miracoli, e che anche se Gesù stava parlando ai suoi discepoli, anche loro erano presenti e ascoltavano le sue parole. La scena era probabilmente ambientata da qualche parte nella zona montuosa della Galilea e, dato che appena prima del sermone si narra che Gesù stava guarendo le malattie di molti, è probabile che il “monte” fosse una zona collinosa, perché persone malate e piene di dolori non avrebbero potuto arrampicarsi su una montagna per ascoltarlo.
Il Vangelo di Luca ci dice che Gesù salì su un monte e passò la notte in preghiera. La mattina seguente radunò i suoi discepoli e scelse i dodici che chiamò apostoli. In seguito scese dal monte su un luogo pianeggiante, con una folla dei suoi discepoli, e parlò a un gran numero di persone venute ad ascoltarlo e a essere guarite. Poi parlò ai suoi discepoli davanti alla folla.5 In tempi più moderni questa versione è stata chiamata “il Sermone in pianura”, dato che Gesù “si fermò in un luogo pianeggiante”.6
Alcuni commentatori sottolineano che dato che ci sono due versioni che si riferiscono specificamente al fatto che Gesù insegna cose simili davanti a una folla, ciò sarebbe prova che il Sermone fu un avvenimento storicamente provato. In ogni caso, il fatto che molti degli insegnamenti di Gesù nel sermone sono esposti anche in altri scritti neotestamentari indica chiaramente che questi, sia che li abbia dati in situazioni specifiche sia che li abbia predicati in momenti diversi, sono pur sempre i suoi insegnamenti. Ed è tutto quel che conta.
Si crede più comunamente che il sermone presentato in Matteo sia un riassunto di ciò che Gesù insegnò in quella occasione. È molto probabile che Gesù abbia dato altre spiegazioni su ognuno dei punti e che Matteo presenti solo quelli principali. La versione di Luca non include tutto ciò che riferisce Matteo; comunque, gran parte di ciò che è contenuto nella versione di Matteo è incluso anche nel Vangelo di Luca, ma in luoghi diversi invece che in un unico sermone.
Il sermone è importante per i Cristiani perché parla della trasformazione del comportamento di chi è entrato nel regno e segue Gesù. Parla di come dovrebbero essere il carattere e il comportamento dei Cristiani in rapporto a Dio e al loro prossimo; dell’influenza per il bene che dobbiamo avere sugli altri; della rettitudine che siamo invitati ad avere in rapporto alle leggi divine; della devozione che dobbiamo avere nei confronti di Dio; della nostra aspirazione e del nostro desiderio di glorificare Dio; dei nostri rapporti con gli altri alla luce del nostro rapporto con Dio; e del nostro impegno a mettere in pratica ciò che Gesù ci ha insegnato.7
Il sermone insegna i principi di come le nostre vite possono veramente rispecchiare Dio, di come la sua immagine può essere esser vista in noi e attraverso di noi. Ci spiega il modo in cui possiamo cominciare a vivere adesso ciò che vivremo pienamente nell’eternità. Ci mostra come sviluppare abitudini spirituali interiori che conformeranno il nostro essere al regno di Dio. Cominciamo a viverle adesso e continueremo a farlo nel regno finale.
Lo scrittore N. T. Wright spiega:
Ecco cosa dice Gesù: “Adesso che sono arrivato, sta nascendo il nuovo mondo di Dio; una volta che ve ne sarete resi conto, vi accorgerete che queste sono abitudini del cuore che anticipano adesso quel mondo nuovo”. Queste qualità – purezza di cuore, misericordia e così via – non sono, per così dire, “cose che bisogna fare” per guadagnare una “ricompensa”, un “pagamento”. Non sono nemmeno semplicemente delle “regole di comportamento” che i neoconvertiti devono seguire. Sono in sé i segni della vita, il linguaggio della vita, la vita della nuova creazione, la vita del nuovo patto, la vita che Gesù venne a portarci.8
Man mano che comprendiamo e mettiamo in pratica le parole di Gesù, i principi da Lui delineati nel Sermone sul monte (e in altri punti dei Vangeli), le nostre vite saranno progressivamente trasformate. Diventiamo più simili a Cristo, ci allineiamo più completamente con il carattere di Dio e rispecchiamo meglio la sua natura e le sue qualità. In breve, viviamo il nostro Cristianesimo.
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
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1 Matteo 7,24–27.
2 G. N. Stanton (1992), Sermon on the Mount/Plain. In J. B. Green e S. McKnight (eds.), Dictionary of Jesus and the Gospels, 736.
3 Matteo 5,1–2 NR.
4 Matteo 7,28–29.
5 Luca 6,12–20.
6 Luca 6,17.
7 Stott, The Message of the Sermon on the Mount, 24–25.
8 Wright, After You Believe, 106.
Pubblicato originariamente in Inglese il 4 agosto 2015.
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