Più simili a Gesù: comunione con Dio (parte 1)

Di Peter Amsterdam

Settembre 24, 2016

[More Like Jesus: Fellowship with God–Part 1]

Se desideriamo diventare più simili a Gesù, è utile trovare dei principi fondamentali sui quali possiamo costruire. Anche se la nostra somiglianza a Cristo si manifesta nelle decisioni che prendiamo e nelle nostre azioni esteriori, ha la sua origine in quel che siamo interiormente. La somiglianza a Cristo si sviluppa in noi man mano che siamo trasformati della sua immagine.

E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore.1

La chiave di questa trasformazione è il dono della salvezza che abbiamo ricevuto grazie alla morte di Gesù sulla croce. È grazie al suo sacrificio che abbiamo il potere di diventare persone nuove, creature nuove in Lui.2 Il motivo per cui questa chiave è la salvezza, è che a causa del peccato dell’umanità mediante il peccato di Adamo ed Eva, la comunione originale di Dio con l’uomo si è spezzata. L’intenzione originale era che le persone avessero comunione con Dio, ma il peccato creò una frattura in quel rapporto originale. Dio, comunque, fece in modo che quella comunione si rinnovasse. Mediante la morte e la risurrezione di Gesù, questa comunione si è ripristinata e chi è entrato in quella comunione vi resterà per l’eternità.

Con il sacrificio di suo figlio, Dio rese possibile agli esseri umani di essere riconciliati con Lui. La riconciliazione è definita come la fine di un conflitto o il rinnovamento di un rapporto d’amicizia fra le persone coinvolte in una disputa. Nelle sue epistole Paolo parla di riconciliazione, dell’essere reintegrati nella famiglia di Dio.

Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo anche in Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, mediante il quale abbiamo ora ottenuto la riconciliazione.3

E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione. Infatti Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo.4

E voi, che un tempo eravate estranei e nemici a causa dei vostri pensieri e delle vostre opere malvagie, ora Dio vi ha riconciliati nel corpo della carne di lui, per mezzo della sua morte.5

Quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l’adozione. E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: «Abbà, Padre».6

Il peccato di Adamo ed Eva (e i nostri peccati individuali) causarono una separazione tra Dio e l’umanità, ma Lui fece in modo che potessimo riavere la nostra comunione con Lui. Il costo del ripristino di quella comunione fu immenso: la sofferenza e la morte di suo Figlio, che prese su di Sé la punizione per tutti i peccati dell’umanità. Pensando al prezzo che Dio fu disposto a pagare per riportarci in comunione con Lui, dovremmo reagire con stupore all’importanza che ciò deve avere per Lui.

Comprendere l’importanza della nostra comunione con il Signore è uno dei principi fondamentali per diventare più simili a Gesù. Il Creatore di tutte le cose vuole avere comunione con noi e fu disposto a fare uno sforzo enorme per renderlo possibile.

L’apostolo Giovanni ha scritto: La nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo.7

E l’apostolo Pietro ha scritto: Fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo, nostro Signore.8

Il termine greco koinōnia è tradotto nelle Scritture con “comunione”, ma in altre traduzioni anche con “vivere strettamente uniti” o “essere uniti spiritualmente”. Comunione può essere anche definita come compagnia, amicizia, associazione, cooperazione, solidarietà, condivisione dei beni o vincolo spirituale tra più persone. Come Cristiani, ci viene richiesto di essere in comunione con Dio – Padre, Figlio e Spirito Santo. Essere compagni, amici e soci di Dio significa avere una relazione. Abbiamo la benedizione, l’onore e il privilegio di avere una relazione personale con Dio e siamo tenuti a coltivarla.

Gesù diede l’esempio di come dedicare tempo al rapporto con il Padre:

Poi, la mattina, mentre era ancora notte, Gesù si alzò, uscì e se ne andò in un luogo deserto; e là pregava.9 Però la fama di lui si spandeva sempre più; e moltissima gente si radunava per udirlo ed essere guarita dalle sue infermità. Ma egli si ritirava nei luoghi deserti e pregava.10 Poi, uscito, andò, come al solito, al monte degli Ulivi; e anche i discepoli lo seguirono.11

Il tempo che Gesù passava con suo Padre era la fonte della sua forza spirituale. Perfino in mezzo al gran daffare dell’occuparsi delle folle, si ritagliava il tempo di avere comunione con Dio, di ascoltarlo e ricevere le sue istruzioni. Io non posso fare nulla da me stesso; come odo, giudico; e il mio giudizio è giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.12 Anche noi siamo chiamati a dedicare del tempo personalmente al Signore; e dovrebbe essere una priorità per noi come lo era per Gesù.

La vera comunione con Dio inizia dal porlo al centro, riconoscendo che il nostro rapporto più importante è quello con Lui. (Abbiamo altre relazioni, ma quella con Lui è la principale.) Considerando tutto quello che Dio ha fatto per noi, introducendoci nella sua famiglia e rendendoci possibile il rapporto con Lui, dovremmo essere felici di fare della relazione e della comunione con Lui una priorità nella vita.

Questa comunione (compagnia, amicizia, società e solidarietà) comporta il passare del tempo alla sua presenza, comunicare con Lui e adorarlo; avere una comunicazione scambievole con Lui, parlandogli in preghiera, leggendo la sua Parola e ascoltando ciò che vuole dirci per mezzo d’essa, e ascoltando la sua voce quando ci parla personalmente.

Se il nostro obiettivo è essere più simili a Gesù, è essenziale dare la priorità alla nostra comunione con Lui. Altrimenti non possiamo essere Cristiani sani che crescono e maturano spiritualmente. Proprio come non possiamo restare fisicamente sani se non mangiamo ogni giorno, o non possiamo restare puliti se non ci laviamo regolarmente, allo stesso modo non possiamo restare spiritualmente sani o puliti se non abbiamo regolarmente comunione con il nostro Creatore. È semplicemente impossibile.

Naturalmente, avere comunione con il Signore significa dedicarvi del tempo; e trovare del tempo nella nostra vita affaccendata non è mai facile. Ci sono migliaia di doveri, avvenimenti, responsabilità nei confronti degli altri, incombenze, impegni, oltre a ricreazione e sonno – tutte cose che devono rientrare nel nostro orario quotidiano. Sono cose necessarie, ma se vogliamo condurre una vita incentrata su Dio, riservare del tempo alla comunione con Dio dovrebbe essere la nostra massima priorità.

Dare al nostro rapporto con il Signore la priorità che si merita richiede impegno e autodisciplina. Lui diede la vita per noi, dandoci la possibilità di vivere con Lui in eterno, quindi il meno che possiamo fare è restituirgli parte di ogni giornata per amore e gratitudine. Riservare del tempo al Signore potrebbe sembrarmi un sacrificio, ma se confronto i vantaggi del passare del tempo con Lui allo stare alzato un’ora di più alla sera a guardare la TV o a leggere o navigare in rete, non c’è assolutamente paragone. Potrei essere intrattenuto per un’ora, ma è una cosa che lascia il tempo che trova; mentre, se vado a letto un’ora prima per potermi alzare più presto e avere comunione con il Signore, questo ha un effetto visibile sulla mia vita. Ritagliarci del tempo da passare con Dio, per difficile che possa essere, dovrebbe essere un impegno permanente per chiunque voglia vivere in comunione con il Signore.

Invece di vedere il tempo passato con il Signore come un compito noioso o una cosa da fare per forza, dovremmo vederlo per ciò che è in realtà: un privilegio meraviglioso. Ci viene dato accesso a Dio, il nostro Padre in cielo; a Gesù, che ha dato la vita per noi; e allo Spirito Santo, che dimora in noi. È tempo passato con la persona che dovrebbe rappresentare il nostro rapporto principale. È un momento per lodarlo e ringraziarlo per quello che è e per quello che ha fatto per noi. È un momento per collegarci al nostro Creatore e Salvatore che sostiene la nostra vita, ci ama e ha formato una relazione personale con noi.

Quando parlò con la samaritana al pozzo, Gesù le disse: L’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori.13 Vediamo lo stesso concetto in un versetto che (a buon motivo) viene usato spesso nella testimonianza, anche se nel contesto originale Gesù si rivolge ai Cristiani tiepidi: Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me.14 Gesù desidera stare in comunione con noi.15

Passiamo tempo ogni giorno con Dio perché lo amiamo, perché si merita le nostre lodi, la nostra gratitudine e la nostra devozione. Ovviamente, ci sono dei benefici anche per noi. Quando abbiamo comunione con il Signore, Lui risponde. Quando interrompiamo le altre attività ed entriamo alla sua presenza, ci mettiamo nella posizione di ascoltarlo e ricevere le sue istruzioni; Lui è in grado di guidarci con i suoi consigli16 e di insegnarci a fare la sua volontà.17

Passando regolarmente del tempo con Dio, cresciamo spiritualmente e diventiamo più simili a Lui. Questo è particolarmente vero quando lo facciamo leggendo la sua Parola, meditando su di essa e mettendola in pratica.

Gesù pregò:

Santificali nella verità: la tua parola è verità.18 Quando viviamo la verità della Bibbia, siamo santificati, resi santi. Se dunque uno si conserva puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al servizio del padrone, preparato per ogni opera buona.19 Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, quando eravate nell’ignoranza; ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo».20

Passando tempo con il Signore e nella sua Parola, siamo sfidati a crescere e a cambiare. La sua Parola ci insegna, ci fa notare le nostre colpe e i nostri peccati, ci corregge, ci cambia e ci fa vivere sempre di più nella maniera giusta.

Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.21

Man mano che cresciamo nella fede, smettiamo di fare le cose che sono in conflitto con gli insegnamenti della sua Parola; man mano che ci spogliamo del nostro vecchio io e dei nostri peccati, diventiamo più santi, più simili a Gesù.

Avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.22 Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, calunnia; e non vi escano di bocca parole oscene. Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell’uomo vecchio con le sue opere e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l’ha creato.23

Per chi vuole essere più simile a Gesù, la comunione con Dio è una priorità. Pregare, leggere e assorbire la Parola di Dio, lodarlo e adorarlo, parlargli della nostra vita – delle nostre speranze e dei nostri sogni, dei nostri trionfi e dei nostri insuccessi, confessando i nostri peccati, chiedendo il suo aiuto, dicendogli che lo amiamo, ascoltando quello che ha da dire – fa tutto parte di quella comunione, quell’amicizia, quella compagnia e quella relazione che dovremmo avere con Lui.

(La seconda parte di Comunione con Dio prenderà in esame alcuni modi per passare momenti di qualità con Dio.)


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Riveduta, © Società biblica di Ginevra. Tutti i diritti riservati.


1 2 Corinzi 3,18.

2 2 Corinzi 5,17.

3 Romani 5,10–11.

4 2 Corinzi 5,18–19.

5 Colossesi 1,21–22.

6 Galati 4,4–6.

7 1 Giovanni 1,3.

8 1 Corinzi 1,9.

9 Marco 1,35.

10 Luca 5,15–16.

11 Luca 22,39.

12 Giovanni 5,30.

13 Giovanni 4,23.

14 Apocalisse 3,20.

15 Rick Warren, Rick Warren’s Bible Study Methods (Grand Rapids: Zondervan, 2006), 235.

16 Salmi 73,24.

17 Salmi 143,10.

18 Giovanni 17,17.

19 2 Timoteo 2,21.

20 1 Pietro 1,14–16.

21 2 Timoteo 3,16–17.

22 Efesini 4,22–24.

23 Colossesi 3,8–10.


Pubblicato originariamente in Inglese il 15 marzo 2016.

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