Quale traduzione della Bibbia usare?

Di Peter Amsterdam

Ottobre 8, 2016

[Which Bible Translation?]

Di tanto in tanto alcune persone mi scrivono chiedendo quale sia, secondo me, la traduzione della Bibbia migliore da usare in inglese.[1] Altri hanno scritto citando la loro convinzione personale che la traduzione detta “King James” sia l’unica da usare (questa è nota come la posizione “solo King James”). Dato che ho scritto spesso del bisogno di leggere e studiare le Scritture e meditare sul loro contenuto (più recentemente nella serie “Più simili a Gesù”), ho pensato che possa essere utile scrivere qualcosa sulle differenze tra le varie traduzioni.

Come per molti altri argomenti all’interno del Cristianesimo, esistono vedute diverse riguardanti la traduzione migliore. In termini più ampi, [nel mondo anglosassone] c’è una diversità d’opinione tra chi crede che la King James (KJV) sia la traduzione migliore e più accurata, e chi crede che le traduzioni moderne siano più facili da capire e anche più accurate. Poi, tra chi favorisce le traduzioni moderne, ci sono varie posizioni tra quali siano le migliori.

Mi concentrerò qui sulle distinzioni tra i modi in cui vengono effettuate le traduzioni, principalmente per spiegare le differenze tra la KJV e alcune traduzioni moderne.

Il mio obiettivo nell’affrontare questo argomento è di aiutarvi a ricavare il massimo profitto dalla lettura della Bibbia e dalla sua applicazione. Quindi non m’immergerò troppo profondamente in tutte le spiegazioni disponibili sui vantaggi e gli svantaggi di ogni traduzione della Bibbia e di quali siano i manoscritti più accurati.

L’oggetto principale del dibattito riguarda il Nuovo Testamento, piuttosto che il Vecchio, perché chi argomenta che la King James sia la traduzione migliore lo fa in base alla convinzione che i testi greci usati dalle traduzioni moderne siano corrotti.

Le lingue originali della Bibbia erano l’ebraico (e per alcune parti l’aramaico) per il Vecchio Testamento e il greco per il Nuovo Testamento. Poiché prima del 1440 d.C. non esistevano macchine da stampa, tutti i libri e i documenti dovevano essere copiati a mano, generalmente da scribi o scrivani professionisti. Man mano che i rotoli [di papiro o pergamena] e in seguito i libri scritti a mano (conosciuti come “codici”) si consumavano, era necessario produrne copie nuove. Nel processo della copiatura a mano, a volte si commettevano piccoli errori – una parola tralasciata, un’altra mal scritta ecc. C’erano vari metodi per evitare questi errori, ma a volte avvenivano lo stesso. Naturalmente se c’era un errore, con il passare degli anni quello stesso errore poteva essere copiato da un manoscritto all’altro, perpetuandolo. Questi errori minori (insieme ad altri fattori) in seguito servirono agli studiosi per stabilire quali delle migliaia di manoscritti del Nuovo Testamento in greco oggi disponibili fossero simili ad altri, permettendo loro di differenziare e raggruppare quelli che ritenevano provenire dalla stessa fonte originale.

Ognuno di questi gruppi è noto come una famiglia o un tipo di testo. Gli studiosi biblici in genere concordano su quattro diverse famiglie di testi. La famiglia di manoscritti usata per produrre quello che è noto come Textus receptus (da cui proviene la KJV)[2] era quella bizantina. Le altre tre famiglie di testo sono conosciute come Alessandrino, Siriano e Occidentale. Il punto del dibattito tra studiosi riguardante la qualità della King James rispetto alle traduzioni moderne è quale di queste tre famiglie sia più accurata e autentica riguardo al testo degli autori originali.

La famiglia bizantina fu il testo greco predominante dal secolo ottavo fino alla fine del diciannovesimo. Nel 1881, due studiosi di nome Westcott e Hort pubblicarono un Nuovo Testamento in greco che si appoggiava più sulle altre famiglie di testo che su quella bizantina. Il loro testo greco divenne la base per la traduzione del Nuovo Testamento nella maggior parte delle Bibbie moderne. Basandosi sui loro studi, Westcott e Hort sostevano che il testo bizantino non fosse il più vicino ai testi originali. Conclusero che le altre famiglie sembravano avere termini più antichi e originali e quindi fossero più vicine ai testi originali. Ciò li portò a credere che il testo greco più originale si potesse dedurre da tutte le famiglie di testo greco, ma soprattutto da quella alessandrina. Oggi la maggior parte delle traduzioni moderne (ma non tutte) segue le teorie di Wescott e Hort.

Su questo argomento è in corso un dibattito acceso, con alcuni a sostenere che la Bibbia King James è l’unica traduzione inglese veramente ispirata e che quelle basate su altre famiglie di testo sono come minimo di seconda scelta, se non addirittura designate a ingannare i Cristiani. Chi crede che le traduzioni più nuove siano equivalenti o migliori, basano la loro opinione sul fatto che la famiglia alessandrina e altre sono versioni più antiche e quindi più vicine all’originale. Anche se entrambe le parti hanno buoni argomenti tecnici, io personalmente sono giunto alla conclusione che la maggior parte delle traduzioni nuove sono utili e altrettanto fedeli agli insegnamenti originali delle Scritture quanto la King James.

Credo che nessuna traduzione possa essere perfetta, perché i traduttori devono dare un giudizio personale su quale sia il modo migliore per esprimere ciò che è scritto nella lingua originale. Tutte le traduzioni hanno qualche carenza, ma ciò non mette in discussione la loro accuratezza; ma è bene capire i punti forti e i punti deboli di quella che usiamo.

In genere le traduzioni bibliche seguono tre metodi diversi: parola per parola, significato per significato e parafrasi.

Parola per parola

Una traduzione parola per parola, detta anche letterale o equivalente formale, cerca di rendere (approssimativamente) una parola o una frase per ogni parola o frase della lingua originale. In genere cerca di mantenere le parole nello stesso ordine. Si sforza di tradurre in un testo che corrisponda o sia identico alle parole della lingua originale. Le bibbie inglesi che usano traduzioni letterali sono; King James (KJV), New King James (NKJV), New American Standard Bible (NASB), and ESV (English Standard Version).

Significato per significato

Una traduzione significato per significato, a volte chiamata anche pensiero per pensiero, equivalente pratica o equivalente dinamica, può rendere le Scritture più comprensibili. Invece di concentrarsi sulla trasposizione delle singole parole in inglese, cerca il modo migliore di riprodurre il pensiero o la frase in inglese. Dà enfasi al trasmettere il pensiero originale nella lingua del lettore. Per farlo, l’ordine delle parole nella lingua originale può essere modificato in modo che abbia più senso per un lettore moderno. Dà più importanza al significato che all’esattezza delle parole. Gli studiosi che hanno tradotto le Scritture con il metodo del “significato per significato” volevano tradurre ciò che dice la Parola di Dio in maniera fedele al significato originale ma più facilmente comprensibile rispetto ad alcune traduzioni letterali.

Parafrasi

Tecnicamente, una parafrasi non è una traduzione vera e propria, ma ripete qualcosa con parole proprie. Per quanto riguarda le Scritture, una versione parafrasata prende il significato di un passo e lo esprime con le parole dello scrittore. In pratica è l’interpretazione che la persona dà a ciò che dice la Parola di Dio. L’idea generale delle bibbie parafrasate è di riportare le Scritture in un linguaggio di tutti i giorni comprensibile a tutti.

Anche se esistono tre tipi particolari di traduzione di un testo dalla lingua originale, tra esse non ci sono linee ben definite, ma più sfumature. Per esempio, alcune traduzioni letterali si mantengono vicine all’ordine delle parole nel testo originale più di quanto facciano altre, rendendo la versione un po’ rigida, così che non scorre molto bene.

[…]

Alcune delle traduzioni letterali inglesi più usate:

Alcune di quelle “pensiero per pensiero”:

Un po’ più vicina alle parafrasate, ma pur sempre “pensiero per pensiero” c’è la New Living Translation. NLT.

La New International Version è al centro della scala tra versioni letterali e parafrasate.

[…]

Per la mia lettura personale, in genere uso la English Standard Version (ESV), perché è considerata accurata come traduzione e il suo linguaggio è più facile da capire e da seguire di quello della King James (KJV). Comunque, uso regolarmente anche la New International Version (NIV) e la New Living Translation, per leggere la Parola in modo diverso da quello a cui sono abituato e togliere un po’ l’eccessiva familiarità con i testi. Anche se la New Living Translation è quasi una parafrasi, è sempre una traduzione pensiero per pensiero, che preferisco alle Bibbie parafrasate.

Per le mie ricerche e i miei scritti uso una varietà di traduzioni che mi aiutano a capire il significato del versetto. Il programma biblico che uso mi permette di vedere simultaneamente ogni versetto in varie traduzioni. […]

Il mio obiettivo per le mie letture personali e per le cose che scrivo è capire ciò che Dio di ha rivelato mediante la sua Parola. Ho trovato che leggere i diversi modi in cui i traduttori hanno reso alcuni versetti mi aiuta a comprenderli meglio.

Essendo cresciuto spiritualmente leggendo la King James, per molti anni questa è stata la versione che conoscevo meglio. Per decenni mi ha guidato, ha parlato al mio cuore e mi ha cambiato. È una bella traduzione, con un linguaggio ricco e descrittivo; è stata una buona amica. Sette anni fa ho cominciato a esplorare altre traduzioni e ho scoperto che leggendole sono riuscito a capire meglio il contenuto, senza essere distratto dal linguaggio vetusto di parole ed espressioni non più contemporanee. Parte del linguaggio della KJV che ai suoi tempi era contemporaneo, adesso ha quattrocento anni e, anche se è bello, non è facile da capire. Per via del mio attaccamento decennale alla KJV mi è stato difficile passare alla ESV come testo primario, ma sono contento d’averlo fatto perché mi è servito a capire meglio gli insegnamenti biblici. Poiché entrambe le versioni sono letterali, la differenza di formulazione non è grande ma sufficiente a farmela capire meglio.

Alcuni Cristiani pensano che la KJV sia l’unica traduzione ispirata e correttamente tradotta in inglese. Chi la pensa così dovrebbe continuare a leggerla, perché è una buona traduzione. Purtroppo, ci sono persone che credono così tanto che sia l’unica versione da leggere, che affermano che tutte le altre siano false e perfino designate a sviare i credenti dalla fede. Molte delle traduzioni più nuove, sia quelle letterali che quelle significato per significato, sono state tradotte e curate da oltre cento studiosi. Ciò vorrebbe dire che queste centinaia di Cristiani che hanno passato anni della loro vita a tradurre laboriosamente le Scritture avrebbero dovuto cospirare, insieme alle loro case editrici, e fare grandi sforzi per una meticolosa traduzione dal greco e dall’ebraico con l’unico scopo di allontanare la gente da Dio. È molto improbabile che sia così.

Sono sicuro che le persone che credono che la KJV sia la vera Bibbia siano sincere nelle loro convinzioni; comunque, è semplicemente falso che le traduzioni moderne siano designate a insegnare false dottrine o allontanare la gente da Cristo. Ci sono indubbiamente Cristiani di lingua inglese che amano Gesù, sono salvi e pieni dello Spirito Santo, che vivono e predicano il Vangelo e che non hanno mai letto la King James. Tutte le nostre bibbie sono traduzioni; nessuna è perfetta nella sua presentazione di ogni parola dell’originale ebraico o greco; tuttavia, tutte hanno parlato al cuore delle persone, le hanno portate a Gesù e hanno trasformato la loro vita.

Per la lettura o lo studio, vi raccomanderei di leggere più di una traduzione, per comparare i testi, perché questo può contribuire a chiarirne il significato. Ci sono buoni programmi biblici gratuiti che permettono di confrontare le varie traduzioni di un testo. Tra i migliori ho trovato Biblegateway.com.[3] Se vi entrate e andate su Bible/Passage Lookup, vedrete l’opzione di leggere i brani in molte versioni.

Qualsiasi traduzione decidiate di usare,[4] la cosa più importante è leggere e studiare regolarmente la Bibbia. È la Parola di Dio ed è il modo in cui il suo messaggio e la sua natura ci vengono rivelati. Trova la traduzione che parla al tuo cuore. Se non sei sicuro di quale usare, provane diverse per vedere quale ti aiuta a capire meglio ciò che dice il Signore e ti ispira di più a credere e fare ciò che dice.


[1] Anche se Peter fa riferimento alle traduzioni inglesi, il principio è valido anche per le bibbie italiane. Vedi sotto, nota 4. [NdT].

[2] E altre traduzioni protestanti, tra cui la Diodati. [NdT.]

[3] Presenta anche diverse versioni in italiano. Altri siti con programmi gratuiti in italiano sono:

www.laparola.net, con le versioni Nuova Riveduta, Nuova Diodati, CEI/Gerusalemme, Luzzi/Riveduta, Diodati, Bibbia della gioia (solo il NT). Oltre al sito web si può scaricare un programma completo per PC.

www.bibbia.net, con le versioni CEI 1974, CEI 2008, TILC. [NdT.]

[4] Ecco alcune delle principali versioni italiane [NdT. Considerazioni tratte da Wikipedia e altre fonti web.]:

Versioni italiane letterali:

— La Bibbia di Giovanni Diodati. È la traduzione per eccellenza dei protestanti italiani, edita a Ginevra nel 1607 da Giovanni Diodati (1576-1649) profondamente rivista nella seconda edizione del 1641. Fu realizzata dai testi originali (per il NT usò il Textus Receptus). Ha subito successive revisioni nel 1641, 1712, 1744, 1819, 1821. Dal punto di vista stilistico, la sua versione viene ritenuta uno dei capolavori della lingua italiana del ‘600. Il testo è in un italiano arcaico.

— La Riveduta (titolo completo La sacra Bibbia, ossia l'Antico e il Nuovo Testamento. Versione riveduta), del valdese Giovanni Luzzi, 1924, revisionata sui testi originali ebraico e greco. È pubblicata dalla Società Biblica Britannica e Forestiera.

— La Nuova Riveduta, 1994, revisione 1997 a cura della Società Biblica di Ginevra. In continuità con la Riveduta di Giovanni Luzzi del 1924. Presenta un linguaggio molto più moderno e, in molti punti, di più facile comprensione. Un'ulteriore revisione è stata pubblicata nel 2006.

— La Nuova Diodati. La prima edizione esce nel 1991. Il testo critico che traduce è quello stesso utilizzato da Diodati, sia per l'Antico che per il Nuovo Testamento, aggiornandolo soltanto dal punta di vista linguistico. Sostanzialmente il metodo di traduzione non si distacca molto da quello della Nuova Riveduta se non per un approccio più "tradizionalista". La Nuova Diodati è certamente un'ottima versione della Parola di Dio per chi preferisce un approccio più conservatore allo studio della Bibbia.

— La CEI (Conferenza Episcopale Italiana) fu iniziata nel 1965 con lo scopo di fornire una traduzione adatta alla liturgia cattolica italiana, secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II. Edizioni come La Bibbia di Gerusalemme, la TOB, La Bibbia di Emmaus ecc. comprendono molte note specificamente cattoliche. A giugno 2008 è stata messa in commercio una versione aggiornata che contiene circa centomila differenze rispetto al vecchio testo.

Versioni italiane “pensiero per pensiero”:

— La Bibbia TILC (La Parola del Signore. Traduzione interconfessionale in lingua corrente, TILC), 1976 NT, 1985: intera Bibbia, con revisione NT 2001, edita LDC-ABU. È frutto di un lavoro di collaborazione interconfessionale tra cattolici e protestanti. Il linguaggio è caratterizzato, mantenendosi fedele al testo originario, da immediatezza e facilità di comprensione per tutti.

Versioni parafrasate:

La Parola è Vita (PEV) (anche: La Bibbia della gioia - BdG). Copyright © 1997, 2006 Biblica, Inc.®

Mettendo da parte preconcetti e giudizi, si può dire che non vi sono differenze determinanti fra Bibbie cattoliche e Bibbie protestanti, se non nel linguaggio. Il testo originale che entrambe traducono è praticamente lo stesso, quello messo a punto da studiosi cattolici e protestanti insieme. L’unica vera differenza che esiste fra Bibbie cattoliche e protestanti sta nel numero dei libri dell’Antico Testamento considerati canonici.


Pubblicato originariamente in inglese il 12 aprile 2016.

Copyright © 2024 The Family International. Tutela della privacy Utilizzo dei cookie