Di Peter Amsterdam
Maggio 19, 2011
Nel mio precedente articolo, ho scritto sull’importanza del perdono, mettendo in risalto il punto che se qualcuno pecca contro di noi, dobbiamo perdonarlo, se vogliamo essere perdonati da Dio.
L’equazione, comunque, ha un altro lato. Mentre Gesù rese molto chiaro l’obbligo di perdonare, indicò altrettanto chiaramente che uno dovrebbe evitare di comportarsi in maniera tale da dover richiedere il perdono di altri. Il fatto che tuo fratello sia obbligato dalle parole di Gesù a perdonarti, non è per te una scusa per fare intenzionalmente del male a tuo fratello. Sei sempre personalmente responsabile delle tue parole e delle tue azioni davanti a Dio.
Come al solito, Gesù espresse questo principio con termini brevi ma incisivi: Come volete che gli uomini facciano a voi, così fate a loro..[1] O, come lo traduce qualcun altro: Tratta gli altri come vorresti che trattassero te. Nel libro di Matteo è espresso in questo modo: Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa è la legge ed i profeti..[2]
Se stai cercando di prendere una decisione e non sei sicuro se è moralmente giusta o no, chiedi a te stesso: “Vorrei che qualcun altro facesse a me ciò che penso di fare a loro?” Se la risposta è no, allora sai che molto probabilmente è la cosa sbagliata da fare.
D’altra parte, se ti immagini dalla parte che riceve l’azione che stai per intraprendere e pensi che ne saresti contento, allora può servire da indicazione che puoi tranquillamente farlo. Se ti facesse piacere sentire detto di te quello che stai per dire di qualcun altro, se fossi felice di accettare la transazione finanziaria che stai offrendo a tuo fratello, allora fallo pure. Se però dentro di te sai che quello che stai per fare a qualcuno potrebbe fargli del male e che non saresti contento se lo facessero a te, allora puoi essere piuttosto sicuro che stai peccando contro tuo fratello.
Le ingiunzioni bibliche di trattare gli altri come vorresti che trattassero te e di amare il tuo prossimo come te stesso non sono solo dei cliché o dei consigli per il miglioramento interiore. Sono la sfida che Dio pone a noi come individui; sono il metro con cui dovremmo giudicare le nostre azioni. Sono i parametri divini per noi e faremmo bene a considerarli il metro con cui Egli giudica le nostre azioni.
Non è una formula complicata che ci vuole una vita per capire; è così semplice che perfino un bambino può arrivarci. Se non vuoi che una certa cosa venga fatta a te, allora non dovresti farla ad altri.
La Bibbia a volte può sembrare complicata, con molti significati sovrapposti. Contiene le “profondità di Dio”, tesori vecchi e nuovi. Tuttavia Gesù espresse concisamente il suo messaggio essenziale utilizzando poche parole semplici e facili da comprendere: ama Dio con tutto il tuo cuore, la tua anima e la tua mente; e ama il tuo prossimo come te stesso. Questo adempie la legge e i profeti, per cui adempie tutto ciò che è contenuto nel Vecchio Testamento.
Tutta la legge infatti si adempie in questa unica parola: «Ama il tuo prossimo come te stesso».[3]
L’adempimento sta nell’azione. Queste non sono solo belle immagini verbali o buoni pensieri, ma trasmettono principi che vanno messi in azione. E agire significa che quando ci si trova di fronte alla scelta di comportarsi in maniera dannosa o amorevole per qualcuno, si sceglie di essere amorevoli, anche a proprio danno. Queste profonde affermazioni di Gesù sono da applicare. Sono principi guida da seguire quando si devono prendere decisioni e giudicare le decisioni prese.
L’applicazione, o la mancata applicazione di questi principi ha delle conseguenze. Quello che seminiamo, mietiamo anche. Se seminiamo amore, mieteremo amore; se seminiamo bontà, questo è quel che mieteremo.
È vero anche il contrario, come spiega nel libro di Giobbe:
Come io stesso ho visto, quelli che arano iniquità e seminano guai, ne raccolgono i frutti.[4]
C’è una correlazione tra le nostre azioni – il modo in cui trattiamo gli altri – e le loro conseguenze. Mietere quello che seminiamo è un principio attivo che può influire profondamente sulla nostra vita. La nostra storia personale sarà influenzata in modo positivo o negativo a seconda del modo in cui trattiamo gli altri. Ecco perché trattare gli altri come vorremmo che trattassero noi diventa un principio di grande importanza che sarebbe saggio applicare nella nostra vita di tutti i giorni.
Titolo originale: The Other Side of the Equation
Pubblicato originariamente in Inglese il 15 Marzo 2011
versione italiana affissa il 19 Maggio 2011;
statistiche: 777 parole; 3.871 caratteri
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