Di Maria Fontaine
Dicembre 30, 2016
[Christmas Reflections]
È la Vigilia di Natale. Ho qualche momento per rilassarmi in tranquillità e solitudine e ho deciso di passarlo davanti al mio piccolo presepe. Ho acceso alcune candele e c’è una minuscola lampadina che getta un po’ di luce sulle statuine.
Sono molto felice che Gesù mi abbia dato l’idea di festeggiarlo così. È un privilegio speciale prendermi questi momenti per lodarlo per il suo amore inspiegabile, incomprensibile e illimitato nei nostri confronti, per il suo sacrificio e per quello che esso ha portato nella nostra vita e in quella degli altri. È anche un’opportunità per pregare per il popolo di Dio in tutto il mondo – alcuni dei quali lo festeggiano nelle celle delle prigioni, altri nelle loro case, altri ancora nelle loro chiese, piccole e grandi. Molti lo festeggiano nella povertà e nella fame, senza molte cose da condividere con gli altri; ma poiché hanno Gesù nel loro cuore e hanno fede in Dio, questo è un momento speciale per loro.
I poveri possono riconoscersi nella sua nascita in circostanze di grande povertà. Vedono un Dio che li capisce, un Dio che, sebbene fosse il re dell’universo, scese in carne umana nel loro mondo stanco e pieno di dolore, perché ci ama e si prende cura di noi. Nemmeno i ricchi sono trascurati; anche loro possono capirlo. Si rendono conto che anche loro, come i re magi, possono offrire regali a Gesù. Anche loro sono ricevuti dal Cristo Bambino, Dio che apre le sue braccia a tutti quelli che vengono a Lui.
Tolgo dalla stalla le statuine di Giuseppe e Maria e del bambino nella mangiatoia e le metto dove posso vedere meglio Gesù, circondato dai pastori, dai saggi, dal bue e dalle pecore.
Nel tentativo di rendere la scena più “reale” per me, sposto l’illuminazione in modo che qua e là ci siano zone di luce circondate da buio e ombre. Cerco di immaginare come sarebbe stato essere illuminati solo da una lampada fioca e riscaldati solo da un focherello. I visi di alcuni personaggi sarebbero stati illuminati o visibili solo a tratti nella luce tremolante, mentre altri sarebbero stati seminascosti nello sfondo buio.
Poiché i presepi sono così diversi in tutto il mondo e non sappiamo esattamente come fosse la scena originale, posso inventarmi la sistemazione migliore. Il Signore mi ha sussurrato: “Sì, puoi mettermi dove vuoi e se vuoi mettermi al centro delle cose mi va benissimo. È lì che sono, nel tuo cuore, nel centro”.
Penso che Gesù sia molto felice quando dedichiamo qualche momento a riflettere su di Lui. Quando dedichiamo tempo a pensare a ciò cui rinunciò e a ciò che fece per noi, ci può riempire il cuore di stupore e meraviglia e spingerci a lodare Dio per tutti i modi in cui ci ha fatto suoi, ci ha rinnovato e dato nuova vita.
Rendendomi conto che mi sto unendo ai nostri fratelli cristiani nella celebrazione di qualcosa per cui alcuni di loro mettono a repentaglio la vita, provo commozione per la loro fede, la loro convinzione e il loro amore per Gesù, che li spinge a rischiare tutto per mostrare a Lui e agli altri la gratitudine per il dono che hanno ricevuto da Lui. Mi sento onorata di far parte della nostra immensa famiglia mondiale della fede. Insieme a loro, mentre aspettiamo in adorazione e preghiera, veniamo riempiti dall’amore, dalla luce, dalla gioia e dalla pace che Lui ci dà.
I magi e i pastori videro la presenza di Dio sulla terra nella persona di Gesù. Furono colmati della passione e del fuoco di andare a diffondere quella notizia ad altri; e noi possiamo sentire lo Spirito Santo che ci spinge a fare la stessa cosa, man mano che ci rinnova, ringiovanisce e rinvigorisce.
Ogni persona coinvolta in quel primo Natale fu condotta alla presenza del Signore da segni soprannaturali, orchestrati dal cielo. Anche se i magi non arrivarono là allo stesso tempo in cui arrivarono i pastori, la loro inclusione nel presepe crea un’immagine archetipica che riassume gli eventi della sua nascita. È un bel simbolo di come tutti, ricchi e poveri, prestino omaggio al Re dell’universo.
Tutti scelgono di seguire le indicazioni divine, compresi Maria e Giuseppe. Per ognuno di noi è stato un percorso di fede. Anche noi oggi dobbiamo credere per fede nella Parola che ci è stata data. Dobbiamo seguire e ubbidire, e parlare del nostro Salvatore con gioia e sicurezza, così che anche altri abbiano la possibilità di seguire il loro percorso di fede al suo fianco, nello spirito.
Quel bambino nella mangiatoia a Betlemme era destinato a diventare l’Agnello sacrificale di Dio, “senza macchia e senza difetti”, per togliere i peccati del mondo. Sarebbe diventato noto come “fautore, sostenitore e guida, erede di ogni cosa, creatore dell’universo; splendore della gloria di Dio e impronta della sua essenza”.
Nella lettera ai Colossesi, Paolo lo avrebbe chiamato “il primogenito di ogni creatura”. Sarebbe stato rivelato come il Dio di tutta la terra, Dio manifestato nella carne; Yahveh, potente in battaglia; l’Onnipotente, Colui che è, che era e che viene; il principio e la fine.
Visto dai più come nient’altro che il “figlio primogenito” di Maria, questo bimbo era Dio incarnato, lo stesso ieri e oggi e in eterno. Era l’Unto da prima della fondazione del mondo. Venne sulla terra come Pane della Vita sceso dal cielo, la vera Luce che doveva illuminare ogni uomo. Sarebbe stato la forza dei poveri, l’aiuto dei bisognosi e degli afflitti e un rifugio dalla tempesta. Sarebbe stato l’unico “fondamento solido” e la “pietra angolare”, il nostro mediatore e intercessore. Questo piccolo bimbo, che era il dono più prezioso che Dio potesse farci, aveva umiliato se stesso e si sarebbe umiliato ancora di più mediante la sua morte sulla croce.
In mezzo a così tanto subbuglio, venne a portare la pace. In mezzo a così tanto dolore, venne a portare la guarigione. In mezzo a così tanta disperazione, venne a portare speranza. È il nostro amore e il nostro amico, il nostro Salvatore e il nostro esempio, il nostro maestro e il nostro liberatore, il nostro rifugio e il nostro Dio.1
Dio vi benedica! Peter ed io vi auguriamo un Natale molto felice!
1 Tutti i versetti sono tratti dalla versione Nuova Riveduta.
2 Giovanni 1,29.
3 Apocalisse 5,6.
4 Apocalisse 5,9.
5 1 Pietro 1,18–20.
6 Ebrei 1,2–3.
7 Colossesi 1,15–17.
8 Isaia 54,5.
9 Giovanni 1,14.
10 Salmi 24,8.
11 Apocalisse 1,4–5.
12 Apocalisse 1,8.
13 Ebrei 13,8.
14 Giovanni 17,24.
151 Pietro 1,19–20.
16 Giovanni 6,51.
17 Giovanni 1,9.
18 Isaia 25,4.
19 Isaia 28,16.
20 Efesini 2,20.
21 1 Timothy 2,5.
22 Ebrei 7,25.
23 2 Corinzi 9,15.
24 Filippesi 2,8.
25 Salmi 29,11.
26 Malachia 4,2.
27 Salmi 71,5.
28 Lamentazioni 3,24.
29 2 Samuele 22,2–3.
Pubblicato originariamente in inglese il 24 dicembre 2016.
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