Di Peter Amsterdam
Dicembre 17, 2016
[Christmas Prequel]
Nei Vangeli di Matteo e di Luca, leggiamo la storia che riguarda la nascita di Gesù. C’è il racconto dell’angelo che fa visita a Maria; della sua gravidanza miracolosa, delle difficoltà che il suo fidanzato Giuseppe ebbe quando scoprì che era incinta, e del sogno da lui fatto, in cui gli fu detto che la gravidanza era opera dello Spirito Santo. Leggiamo della visita di Maria a sua cugina Elisabetta, del decreto di Cesare Augusto, della necessità che Maria e Giuseppe viaggiassero dalla Galilea fino a Betlemme, della nascita di Gesù, dell’apparizione degli angeli ai pastori e della visita dei Re Magi. Ogni anno festeggiamo questi avvenimenti e il loro significato: che Dio mandò nel mondo suo Figlio a vivere e morire, affinché potessimo ricevere la salvezza e il perdono dei nostri peccati e stabilire un rapporto personale con Dio, come membri della sua famiglia.
Il Vangelo di Giovanni non racconta la storia della nascita di Gesù, ma parla dei suoi antefatti – degli avvenimenti che precedono quello che viene spiegato nei racconti della nascita. Questo Vangelo ci riporta al principio, prima ancora che il nostro mondo fosse in esistenza, e ci spiega alcune verità riguardanti il nostro Salvatore molto antecedenti alla sua nascita terrena a Betlemme due millenni fa. Comprendere questa parte della storia spiega con chiarezza chi era Gesù, perché è venuto e che cosa ha realizzato.
La storia inizia così:
Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Egli era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di Lui [la Parola]; e senza di Lui neppure una delle cose fatte è stata fatta.1
Questo Vangelo inizia raccontandoci che prima della creazione di qualsiasi altra cosa, la Parola esisteva, era con Dio ed era Dio. Giovanni spinge lo sguardo oltre gli inizi della creazione dell’universo, prima che il tempo esistesse, e ci dice che la Parola era preesistente ad esso. Le parole iniziali di questo Vangelo ripetono le prime parole della Bibbia nella Genesi: Nel principio…2 Con questo vuole esprimere il concetto che la Parola esisteva prima della creazione ed è eterna e che non c’è mai stato un momento in cui la Parola non esistesse. La Parola non faceva parte della creazione e ciò significa che è più grande di tutte le cose create.
Leggiamo che la Parola era con Dio e questo è ripetuto una seconda volta: Essa era nel principio con Dio. L’enfasi è posta sul fatto che la Parola esiste in intima relazione con Dio. I commentatori indicano che in questo rapporto c’è la connessione più intima possibile con il Padre; che la Parola e Dio non sono identici, ma sono uno.3 Questa unità tra Dio e la Parola è espressa nella frase e la Parola era Dio. Tutto ciò che si può dire del Padre si può dire anche della Parola. In essenza non c’è distinzione tra Dio e la Parola; sono entrambi uguali e ugualmente da onorare e adorare.
Giovanni ci dice:
Tutte le cose sono state fatte per mezzo di Lui [la Parola], e senza di Lui nessuna delle cose fatte è stata fatta.
Nella Genesi leggiamo che la Parola di Dio fu il mezzo con cui Dio realizzò la sua opera di creazione, quando parlò e la Creazione fu:
Dio disse: «Sia la luce! … Vi sia un firmamento tra le acque, che separi le acque dalle acque … Le acque che sono sotto il cielo siano raccolte … appaia l’asciutto … Produca la terra della vegetazione … Vi siano delle luci nella distesa dei cieli … Le acque brulichino di esseri viventi … La terra produca esseri viventi secondo la loro specie … Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza…»4
La Parola di Dio è Dio stesso nel suo gesto creativo.5 Tutta la creazione esiste perché Dio stesso agisce mediante la sua Parola.
I cieli furono fatti per mezzo della parola dell’Eterno, e tutto il loro esercito mediante il soffio della sua bocca.6
Oltre a essere l’agente della creazione, la Parola è anche la fonte della vita vera.
In Lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini.7
Il Vangelo di Giovanni ci dice una cosa sorprendente:
E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell’unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.8
Ed è questo che celebriamo a Natale: la Parola, che esisteva con Dio prima della creazione, che viveva a faccia a faccia in comunione con suo Padre, che ha partecipato alla creazione di tutte le cose, che esiste di per Sé e che è il Figlio di Dio; che è nata come essere umano e ha vissuto in mezzo all’umanità.
La Parola di Dio, che mediante la creazione rivelò la magnificenza di Dio, è nata nel nostro mondo per rivelare al mondo l’immagine di Dio.
Egli è l’immagine dell’invisibile Dio.9
Grazie al suo rapporto e alla sua identità con Dio, niente potrebbe manifestare il Padre meglio di Dio Figlio, come vediamo in questo Vangelo:
Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è colui che lo ha fatto conoscere.10
Lo stesso concetto è espresso nella lettera agli Ebrei:
Dio, dopo aver anticamente parlato molte volte e in svariati modi ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo di suo Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, per mezzo del quale ha anche fatto l’universo. Egli, […] è lo splendore della sua gloria e l’impronta della sua essenza e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza.11
Quando il Vangelo di Giovanni dice che la Parola dimora in noi, si riferisce a un periodo della storia antica di Israele, quando Mosè prendeva la tenda e la piantava fuori dell’accampamento, a una certa distanza dall’accampamento, e l’aveva chiamata tenda del convegno. Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all’ingresso della tenda. Allora il Signore parlava con Mosè. Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all’ingresso della tenda e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all’ingresso della propria tenda. Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla col proprio amico.12
Il termine greco skenoo, reso con abitare nella frase “ha abitato con noi”, significa “vivere in un tabernacolo, o tenda”. Come Dio era presente davanti a Mosè e comunicava con lui faccia a faccia nella tenda del convegno, così la Parola si è incarnata in Gesù, che è venuto ad abitare in mezzo a noi. Gesù è il Figlio di Dio incarnato, mandato in maniera unica a rivelare Dio all’umanità.
Gesù ha detto che nessuno può conoscere l’essenza del Padre, ma che Lui è venuto per farcela conoscere; e che poteva farlo perché era a fianco di suo Padre:
Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è colui che lo ha fatto conoscere.13
Colui che viene dal cielo è sopra tutti. Ed egli attesta ciò che ha visto e udito.14
Io parlo di ciò che ho visto presso il Padre mio…15
In verità, in verità vi dico che il Figlio non può far nulla da se stesso, se non quello che vede fare dal Padre; le cose infatti che fa il Padre, le fa ugualmente anche il Figlio.16
Io e il Padre siamo uno.17
Ciò che Gesù ha visto alla presenza del Padre, l’ha comunicato al mondo. Dimorando nel mondo. Gesù ha fatto conoscere suo Padre all’umanità in maniera unica. Ciò che il Padre fa, qui sulla terra l’ha fatto Gesù.
Leggiamo che come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso.18 In moltissime occasioni leggiamo che Gesù dà vita, che è vita, che abbiamo vita nel suo nome e che per questo vivremo in eterno:
Io sono venuto affinché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.19
Perché il pane di Dio è quello che discende dal cielo e dà vita al mondo. […] Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà mai più fame e chi crede in me non avrà mai più sete.20
Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà.21
Io sono la via, la verità e la vita.22
Infatti come il Padre risuscita i morti e dà loro la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole.23
Come prova che Gesù aveva vita in Sé, lo vediamo resuscitare i morti tre volte: il figlio della vedova nel villaggio di Nain,24 la figlia di Giairo,25 Lazzaro;26 poi c’è la sua stessa risurrezione dopo tre giorni nella tomba.27
Le Scritture fanno anche riferimento alla luce in connessione a Dio.
O Eterno, mio Dio, tu sei sommamente grande; sei vestito di splendore e di maestà. Egli ti avvolge di luce come di un manto.28
Il suo splendore era come la luce, raggi si sprigionavano dalla sua mano e là era nascosta la sua potenza.29
L’Eterno sarà la tua luce perpetua.30
Questo è il messaggio che abbiamo udito da Lui, e che vi annunziamo: Dio è luce e in Lui non vi è tenebra alcuna.31
Venite e camminiamo nella luce dell’Eterno.32
Come Figlio incarnato, anche Gesù era la luce.
Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita.33
Io sono venuto come luce per il mondo, affinché chiunque crede in me non resti nelle tenebre.34
La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo.35
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte; e fu trasfigurato alla loro presenza: la sua faccia risplendette come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.36
Nel Vecchio Testamento leggiamo che Dio dimostrava il suo amore e la sua compassione mediante la guarigione.
Allora Abrahamo pregò Dio, e Dio guarì Abimelek, sua moglie e le sue serve, ed esse poterono partorire.37
O Eterno, mio Dio, io ho gridato a te, e Tu mi hai guarito.38
Sì, io ti ridarò salute e ti guarirò dalle tue ferite.39
Nella loro avversità gridarono all’Eterno, ed Egli li salvò dalle loro angosce. Egli mandò la sua parola e li guarì, li scampò dalla fossa.40
Ma per voi che avete timore del mio nome spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue ali; voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire dalla stalla.41
Come faceva il Padre, anche Gesù guariva le persone:
Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l’evangelo del regno, e sanando ogni malattia e ogni infermità fra il popolo.42
E grandi folle si accostarono a lui, recando con sé zoppi, ciechi, muti, storpi e molti altri; li deposero ai piedi di Gesù ed egli li guarì. Tanto che le folle si meravigliavano, nel vedere che i muti parlavano, gli storpi erano guariti, gli zoppi camminavano e i ciechi vedevano; e glorificavano il Dio d’Israele.43
Dio [ha] unto di Spirito Santo e di potenza Gesù di Nazaret, il quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con Lui.44
Gesù ha dimostrato compassione, come fa suo Padre
Come un padre è pietoso verso i suoi figli, così è pietoso l’Eterno verso quelli che lo temono.45
Giubilate, o cieli, rallegrati, o terra, e prorompete in grida di gioia, o monti, perché l’Eterno consola il suo popolo e ha compassione dei suoi afflitti.46
Vedendo le folle, [Gesù] ne ebbe compassione perché erano stanche e disperse, come pecore senza pastore.47
E Gesù, smontato dalla barca, vide una grande folla e ne ebbe compassione, e ne guarì gli infermi.48
E quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava a seppellire un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; […] appena la vide, il Signore ne ebbe compassione e disse: «Giovinetto, io ti dico, alzati!» E il morto si mise a sedere e cominciò a parlare. E Gesù lo consegnò a sua madre.49
Come nel deserto Dio sfamò miracolosamente gli Israeliti con la manna, anche Gesù moltiplicò i pani e i pesci per cinquemila persone e poi per quattromila. Come il Padre aveva potere su tutta la creazione, così Gesù trasformò l’acqua in vino;50 due volte fece pescare quantità enormi di pesci ai suoi discepoli;51 quando era in una barca con i suoi discepoli, sgridò il vento e le acque durante una tempesta e riportò immediatamente la calma;52 camminò sulle acque e invitò l’apostolo Pietro a fare la stessa cosa. 53
Tutto ciò che Gesù fece durante la sua vita sulla terra – le parole che disse, le parabole che raccontò, la sua interazione con la gente, i suoi scontri con i capi religiosi dei suoi tempi, i miracoli che fece – tutto rivelò l’amore, l’attenzione e la preoccupazione di suo Padre per l’umanità. È attraverso la Parola Incarnata, Gesù, che otteniamo una maggior comprensione di Dio e del suo desiderio di riconciliare a Sé l’umanità. A Natale celebriamo l’avvento di Gesù nel mondo per permetterci di vivere con Lui per l’eternità.
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. L’angelo, entrato da lei, disse: «Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te». […] Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, […] e il suo regno non avrà mai fine». Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?» L’angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio.54
La Parola si fece carne e dimorò tra noi! Che cosa meravigliosa da festeggiare. Vi auguro un Natale meraviglioso e pieno di gioia.
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
1 Giovanni 1,1–3.
2 Genesi 1,1.
3 R. T. France, The Gospel According to Matthew (Grand Rapids: William B. Eerdmans Publishing Company, 2007), 68.
4 Genesi 1,3.6.9.11.14.20.24.26.
5 Bruce Milne, The Message of John (Downers Grove: InterVarsity Press, 1993), 31.
6 Salmi 33,6.
7 Giovanni 1,4.
8 Giovanni 1,14.
9 Colossesi 1,15.
10 Giovanni 1,18.
11 Ebrei 1,1–3.
12 Esodo 33,7.9–11.
13 Giovanni 1,18.
14 Giovanni 3,31–32.
15 Giovanni 8,38.
16 Giovanni 5,19.
17 Giovanni 10,30.
18 Giovanni 5,26.
19 Giovanni 10,10.
20 Giovanni 6,33.35.
21 Giovanni 11,25.
22 Giovanni 14,6.
23 Giovanni 5,21.
24 Luca 7,13–16.
25 Matteo 9,23–25.
26 Giovanni 11,41–45.
27 Marco 16,1–15; Matteo 28,1–10.16–20; Luca 24,1–34; Giovanni 20,31.21.1–25.
28 Salmi 104,1–2.
29 Abacuc 3,4.
30 Isaia 60,20.
31 1 Giovanni 1,5–7.
32 Isaia 2,5.
33 Giovanni 8,12.
34 Giovanni 12,46 NR.
35 Giovanni 1,9.
36 Matteo 17,1–2.
37 Genesi 20,17.
38 Salmi 30,2.
39 Geremia 30,17.
40 Salmi 107,19–20.
41 Malachia 4,2 NR.
42 Matteo 4,23.
43 Matteo 15,30–31.
44 Acts 10,38.
45 Salmi 103,13.
46 Isaia 49,13.
47 Matteo 9,36.
48 Matteo 14,14.
49 Luca 7,12–15.
50 Giovanni 2,7–11.
51 Luca 5,4–10; Giovanni 21,1–11.
52 Matteo 8,23–27; Marco 4,35–41; Luca 8,22–25.
53 Matteo 14,22–33; Marco 6,45–52; Giovanni 6,16–22.
54 Luca 1,26–28.30–35 NR.
Pubblicato originariamente in Inglese il 13 dicembre 2016.
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