Gesù – la sua vita e il suo messaggio: i miracoli (parte 1)

Di Peter Amsterdam

Luglio 3, 2017

[Jesus—His Life and Message: Miracles (Part 1)]

Uno degli aspetti essenziali del ministero di Gesù furono i miracoli che operò. I Vangeli parlano di almeno trentaquattro miracoli specifici. Altre quindici volte parlano dell’attività miracolosa di Gesù in termini più generici,1 come:

Egli disse ai suoi discepoli che gli tenessero sempre pronta una barchetta, per non farsi pigiare dalla folla. Perché, avendone guariti molti, tutti quelli che avevano qualche malattia gli si precipitavano addosso per toccarlo.2

Egli ne guarì molti, colpiti da varie malattie, e scacciò molti demoni.3

Come furono sbarcati, subito la gente, riconosciutolo, corse per tutto il paese e cominciarono a portare qua e là i malati sui loro lettucci, dovunque si sentiva dire che egli si trovasse. Dovunque egli giungeva, nei villaggi, nelle città e nelle campagne, portavano gli infermi nelle piazze e lo pregavano che li lasciasse toccare almeno il lembo della sua veste. E tutti quelli che lo toccavano erano guariti.4

Oltre ai miracoli da Lui fatti, i Vangeli parlano anche di eventi prodigiosi in cui Gesù fu oggetto di azioni miracolose, come la concezione da una vergine, la trasfigurazione, la risurrezione e ascensione, oltre a tutte le volte in cui apparve ai suoi discepoli dopo la risurrezione. Chiaramente i miracoli svolsero una parte importante nel ministero di Gesù e nel racconto della sua storia nei Vangeli e in tutto il Nuovo Testamento.

Prima di vedere i miracoli di Gesù nei prossimi articoli, sarebbe utile esaminare in generale alcune informazioni su di essi. Cominciamo vedendo che cosa è un miracolo.

Un miracolo viene definito come un evento straordinario nel mondo fisico, che è contrario alle leggi della natura e va oltre ogni potenza conosciuta, umana o naturale, e che dimostra il coinvolgimento divino nelle faccende umane. I miracoli sono avvenimenti straordinari che costituiscono manifestazioni inspiegabili della potenza di Dio. Nelle Scritture, i miracoli avvengono o per un intervento divino diretto nelle faccende umane, o per mezzo d’intermediari umani che ne hanno ricevuto il potere da Dio.

Vediamo alcuni miracoli nel Vecchio Testamento.

I miracoli nel vecchio Testamento

Nel Vecchio Testamento leggiamo di miracoli in cui Dio agì direttamente, mentre altre volte furono operati dalla potenza divina mediante un profeta o un uomo di Dio. Possiamo vedere un esempio di come Dio agì direttamente quando fece scendere la manna per il popolo d’Israele.

«Io ho udito i mormorii dei figli d’Israele; parla loro così: “Al tramonto mangerete carne e domattina sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono il Signore, il vostro Dio”». La sera stessa arrivarono delle quaglie che ricoprirono il campo. La mattina c’era uno strato di rugiada intorno al campo; e quando lo strato di rugiada fu sparito, ecco sulla superficie del deserto una cosa minuta, tonda, minuta come brina sulla terra.5

E i figli d’Israele mangiarono la manna per quarant’anni, finché arrivarono in terra abitata; mangiarono la manna finché giunsero ai confini del paese di Canaan.6

Il giorno dopo che ebbero mangiato dei prodotti del paese, la manna cessò; così i figli d’Israele non ebbero più manna, ma quell’anno mangiarono dei frutti del paese di Canaan.7

Un esempio del Vecchio Testamento in cui Dio operò attraverso una persona che aveva ricevuto da Lui il potere di fare miracoli è visibile nella storia della vedova che ospitava il profeta Elia. Suo figlio morì e quando lei lo disse al profeta, lui portò il bambino nella sua stanza e lo depose sul letto.

Si distese quindi tre volte sul fanciullo e invocò l’Eterno, dicendo: «O Eterno, DIO mio, ti prego, fa’ che l’anima di questo fanciullo ritorni in lui». L’Eterno esaudì la voce di Elia: l’anima del fanciullo ritornò in lui ed egli riprese vita. […] Allora la donna disse ad Elia: «Ora riconosco che tu sei un uomo di DIO e che la parola dell’Eterno sulla tua bocca è verità».8

Nel libro della Genesi c’erano sia miracoli dovuti alla benedizione di Dio, come varie donne sterili che misero alla luce dei figli,9 sia altri legati all’ira e ai giudizi di Dio, come il Diluvio,10 la confusione delle lingue a Babele11 e l’accecamento della folla a Sodoma.12 Nel libro dell’Esodo i miracoli si concentrano su due cose. La prima è la potenza assoluta di Dio, come si vede nelle piaghe che mandò sul popolo egiziano quando gli Israeliti erano loro schiavi. In quel caso disse a Mosè: Gli Egiziani conosceranno allora che io sono l’Eterno, quando distenderò la mia mano sull’Egitto e farò uscire di mezzo a loro i figli d’Israele.13 Le piaghe dimostrarono agli Egiziani che Yahveh, il Dio d’Israele era più potente dei loro dei; allo stesso tempo dimostrarono agli Israeliti che Lui era abbastanza potente da liberarli dai loro oppressori. Con l’attraversamento del Mar Rosso Dio dimostrò di poterli vendicare distruggendo l’esercito egiziano. Con i suoi miracoli in Egitto, Dio aveva tre scopi importanti: così che conosceranno che io sono l’Eterno; affinché tu sappia che io sono l’Eterno in mezzo al paese;14 affinché tu conosca che non c’è nessuno simile a me su tutta la terra.15

Il secondo punto dei miracoli nell’Esodo riguardava la cura e la protezione che Dio garantiva al suo popolo quando si rivolgeva a Lui. Per quarant’anni li nutrì, diede loro acqua, manna e carne; li protesse; impedì che i loro abiti si consumassero; li guidò con una colonna di nuvole e una colonna di fuoco. Durante quegli anni la fedeltà del popolo a Colui che suppliva tutti i loro bisogni fu messa alla prova. Dio si manifestò come protettore e sostentatore del suo popolo e indicò loro che dovevano ubbidire ai suoi comandi.16

Durante i regni di Saul, Davide e Salomone – in quello che è noto come il periodo della monarchia unita – la Bibbia ricorda meno attività miracolose. Questo però cambiò ai tempi di Elia ed Eliseo. Allora i miracoli erano necessari, perché la fede in Dio si era affievolita e c’era molta idolatria in tutto il paese d’Israele. In quel periodo leggiamo della sfida di Elia ai profeti di Baal,17 della farina e dell’olio della vedova di Sarepta18 e della risurrezione di suo figlio,19 della separazione delle acque del Giordano,20 della guarigione dalla lebbra,21 della risurrezione di un morto22 e di altri miracoli. Più tardi, ai tempi dei profeti maggiori e minori – quelli che sono noti anche come “profeti scrittori” perché i loro scritti sono riportati nella Bibbia – ci furono pochi miracoli, con l’eccezione dei libri di Giona e di Daniele.

Nel Vecchio Testamento i due termini principali utilizzati per riferirsi ai miracoli sono segni e prodigi. Spesso sono usati insieme. I termini ebraici tradotti con “prodigio” sono più di uno; uno si riferisce ad atti di potenza soprannaturale e un altro a qualcosa che va oltre la comprensione umana. Questi termini in genere sono usati in riferimento alle azioni di Dio all’interno della storia umana. La parola ebraica tradotta come “segno” si riferisce a un atto che avviene come simbolo o come promessa del controllo di Dio sugli avvenimenti e come rivelazione della sua presenza con il suo popolo.23

I miracoli nel Nuovo Testamento

Come nel Vecchio Testamento, anche nel Nuovo i miracoli sono segni e prodigi che indicano la presenza di Dio. La differenza è che nei Vangeli la presenza di Dio è incarnata in Gesù, il Figlio di Dio. L’Incarnazione può essere vista come il miracolo più grande in assoluto, perché Dio non si limitò a operare nella storia dell’umanità, ma vi entrò. Come i miracoli negli avvenimenti dell’Esodo portarono al patto fra Dio e il popolo ebreo, allo stesso modo i miracoli di Gesù aprirono la strada alla stipolazione del nuovo patto.24

Nei primi tre Vangeli – Matteo, Marco e Luca – la parola greca tradotta come “miracoli” è dynamis, che significa potenza o azioni potenti, a volte tradotta anche come opere potenti,25portenti e portenti meravigliosi. Nel Vangelo di Giovanni i miracoli non sono chiamati dynamis, ma si fa riferimento a essi chiamandoli segni, usando la parola greca semeia. Per esempio:

E una grande folla lo seguiva, perché vedevano i segni che egli faceva sugli infermi.26

Allora la gente, avendo visto il segno che Gesù aveva fatto, disse: «Certamente costui è il profeta, che deve venire nel mondo».27

Or Gesù fece ancora molti altri segni in presenza dei suoi discepoli, che non sono scritti in questo libro.28

Giovanni usò la parola segni perché i miracoli di Gesù indicavano la verità su Dio che Gesù era venuto a rivelare. Sono segni che indicano che Gesù ha potenza e autorità divine.

Questi venne a Gesù di notte e gli disse: «Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio, perché nessuno può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui».29

Ma molti della folla credettero in lui e dicevano: «Il Cristo, quando verrà, farà più segni di quanti ne abbia fatti costui?»30

Oltre a operare Lui stesso dei miracoli, Gesù diede anche ai suoi discepoli il potere di farlo:

Poi, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire qualunque malattia e qualunque infermità.31

Disse loro che avrebbero fatto opere ancora più grandi delle sue:

In verità, in verità vi dico: chi crede in me farà anch’egli le opere che io faccio; anzi ne farà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.32

Leggiamo di “segni e prodigi” fatti dai suoi discepoli e da altri che avevano il potere dello Spirito Santo e che, operando miracoli, dimostravano che il Vangelo che predicavano era autentico.

Or molti segni e prodigi erano fatti fra il popolo per le mani degli apostoli.33

Or Stefano, ripieno di fede e di potenza, faceva grandi prodigi e segni fra il popolo.34

Essi dunque rimasero là molto tempo, parlando francamente nel Signore, il quale rendeva testimonianza alla parola della sua grazia, concedendo che segni e prodigi si operassero per mano loro.35

Come vedremo man mano che leggeremo dei suoi miracoli, Gesù ne fece di molti tipi – tra i quali guarire i malati, scacciare i demoni e risuscitare i morti, oltre ad altri che indicavano il suo potere sulle forze naturali, come nutrire cinquemila persone con cinque pani e due pesci, camminare sulle acque, calmare una tempesta e trasformare l’acqua in vino.

I Vangeli indicano diversi motivi o scopi per i miracoli di Gesù:

Dare gloria a Dio

E Gesù, udito ciò, disse: «Questa malattia non è a morte, ma per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato».36

Tanto che le folle si meravigliavano, nel vedere che i muti parlavano, gli storpi erano guariti, gli zoppi camminavano e i ciechi vedevano; e glorificavano il Dio d’Israele.37

Per portare guarigione alle persone

Allora Gesù le rispose, dicendo: «O donna, grande è la tua fede! Ti sia fatto come tu vuoi». E in quel momento sua figlia fu guarita.38

Vedutili, egli disse loro: «Andate a mostrarvi ai sacerdoti». E, mentre andavano, furono purificati.39NR

La gente allora uscì per vedere ciò che era accaduto e venne da Gesù, e trovò l’uomo dal quale erano usciti i demoni seduto ai piedi di Gesù, vestito e sano di mente.40

Per rivelare il regno di Dio

Se io scaccio i demoni con l’aiuto di Beelzebub, con l’aiuto di chi li scacciano i vostri figli? Per questo essi saranno i vostri giudici. Ma, se io scaccio i demoni per mezzo dello Spirito di Dio, allora il regno di Dio è giunto in mezzo a voi.41

Giovanni [Battista], avendo in prigione sentito parlare delle opere del Cristo, mandò due dei suoi discepoli a dirgli: «Sei tu colui che deve venire, oppure dobbiamo aspettarne un altro?» E Gesù, rispondendo, disse loro: «Andate e riferite a Giovanni le cose che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono mondati e i sordi odono; i morti risuscitano e l’evangelo è annunziato ai poveri».42

Per adempire la Parola di Dio

Ora, fattosi sera, gli furono presentati molti indemoniati; ed egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati, affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia, quando disse: «Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie».43

Grandi folle lo seguirono, ed egli li guarì tutti, e ordinò loro severamente di non dire chi egli fosse, affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia che dice: «Ecco il mio servo che io ho scelto; l’amato mio in cui l’anima mia si è compiaciuta. Io metterò il mio Spirito su di lui, ed egli annunzierà la giustizia alle genti».44

Per dimostrare che Gesù era il Messia

«Le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me».45

«Se non faccio le opere del Padre mio, non credetemi, ma se le faccio, anche se non credete a me, credete almeno alle opere, affinché conosciate e crediate che il Padre è in me e io in lui».46

«Le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle opere che io faccio testimoniano di me, che il Padre mi ha mandato».47

Prima di risuscitare Lazzaro, Gesù pregò: «Padre, ti ringrazio che mi hai esaudito. Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre, ma ho detto ciò per la folla che sta attorno, affinché credano che tu mi hai mandato». E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori».48

I miracoli di Gesù erano una parte importante del suo ministero e attestavano in modo energico chi era, in nome di chi veniva e che era pieno della potenza e dell’unzione divina. In questo e in alcuni altri articoli di questa serie, Gesù, la sua vita e il suo messaggio, esploreremo i miracoli da Lui fatti e i messaggi che volevano dare.


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


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1 B. L. Blackburn, “Miracles and Miracle Stories,” in J. B. Green e S. McKnight (eds.), Dictionary of Jesus and the Gospels, 549–59.

2 Marco 3,9–10 NR.

3 Marco 1,34.

4 Marco 6,54–56 NR.

5 Esodo 16,12–14 NR.

6 Esodo 16,35 NR.

7 Giosuè 5,12.

8 1 Re 17,21–22, 24.

9 Sara, moglie Abrahamo: Genesi 17,15–17.21; 21,1–3. Rebecca, moglie di Isacco: Genesi 25,21. Rachele, moglie più giovane di Giacobbe: Genesi 29,31; 30,22–24. Anna, madre di Samuele: 1 Samuele 1,1–20.

10 Genesi 6–7.

11 Genesi 11.

12 Genesi 19,11.

13 Esodo 7,5.

14 Esodo 8,22.

15 Esodo 9,14.

16 I vari punti in questo paragrafo e in quelli precedenti sono tratti da Walter Elwell and Barry Beitzel, eds., in Baker Encyclopedia of the Bible (Grand Rapids: Baker Book House, 1988), 1468–1473.

17 1 Re 18,30–38.

18 1 Re 17,14–16.

19 1 Re 17,17–24.

20 2 Re 2,7–8, 14.

21 2 Re 5,10–14.

22 2 Re 4,18–37.

23 Elwell and Beitzel, Baker Encyclopedia of the Bible, 1468–1473.

24 Ibid.

25 Matteo 11,20–23; Marco 6,2.5.

26 Giovanni 6,2.

27 Giovanni 6,14.

28 Giovanni 20,30.

29 Giovanni 3,2.

30 Giovanni 7,31.

31 Matteo 10,1.

32 Giovanni 14,12.

33 Atti 5,12.

34 Atti 6,8.

35 Atti 14,3.

36 Giovanni 11,4.

37 Matteo 15,31.

38 Matteo 15,28.

39 Luca 17,14 NR.

40 Luca 8,35.

41 Matteo 12,27–28.

42 Matteo 11,2–5.

43 Matteo 8,16–17.

44 Matteo 12,15–18.

45 Giovanni 10,25.

46 Giovanni 10,37–38.

47 Giovanni 5,36.

48 Giovanni 11,41–43.


Pubblicato originariamente in Inglese il 7 febbraio 2017.

 

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