Di Peter Amsterdam
Agosto 8, 2017
[Jesus—His Life and Message: Sabbath Miracles (Part1)]
Nei Vangeli, leggiamo che Gesù guarì la gente di sabato e che per questo incontrò molta opposizione. Guarire di sabato era un gesto controverso perché alcuni ritenevano che equivalesse a lavorare di sabato, cosa proibita dalla legge mosaica.
Nel racconto della creazione, in Genesi, leggiamo dell’origine del sabato:
Il settimo giorno, Dio terminò l'opera che aveva fatto, e nel settimo giorno si riposò da tutta l'opera che aveva fatto. E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso Dio si riposò da tutta l'opera che aveva creato e fatto.1
Dopo aver liberati gli Ebrei dalla schiavitù in Egitto, Dio diede loro la sua legge, che comprendeva i Dieci Comandamenti. Il quarto diceva di santificare il sabato evitando di lavorare.
Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è sabato, sacro all'Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che è dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l'Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l'Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l'ha santificato.2
Il sabato (osservato ancora oggi dagli Ebrei in tutto il mondo) inizia il venerdì sera al tramonto e termina alla stessa ora del sabato sera. Nella legge mosaica la trasgressione del sabato era considerata un’offesa capitale, degna della morte.
Osserverete dunque il sabato, perché è per voi un giorno santo; chi lo profana sarà messo a morte; chiunque fa in esso qualche lavoro sarà sterminato dal mezzo del suo popolo.3
La nostra parola “sabato” deriva dal termine ebraico “shabbath”, che originariamente prese forma da shabat, che significa “smettere”, “desistere” o “riposare”. In tutto il Vecchio Testamento e ai giorni di Gesù (e ancora oggi per gli Ebrei osservanti) non si svolgeva nessun lavoro normale durante questo giorno. Il sabato settimanale era considerato un regalo di Dio al suo popolo. Quando erano schiavi in Egitto, non avevano riposo dalle fatiche del loro lavoro, quindi avere un giorno di riposo ogni settimana era una benedizione enorme. Il sabato valeva per tutti, compresi gli schiavi e gli animali da lavoro.4 Era un periodo consacrato al Signore:
Il settimo giorno sarà per voi un giorno santo, un sabato di riposo, consacrato all'Eterno.5
Osservare il sabato era un segno dello speciale rapporto di Israele nel patto con Dio:
Badate bene di osservare i miei sabati, perché è un segno fra me e voi per tutte le vostre generazioni, affinché conosciate che io sono l'Eterno che vi santifica.6
Serviva a ricordare loro che Dio li aveva liberati dalla schiavitù.
E ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che l'Eterno, il tuo Dio, ti ha fatto uscire di là con mano potente e con braccio steso; perciò l'Eterno, il tuo Dio, ti ordina di osservare il giorno di sabato.7
Dopo il ritorno dall’esilio a Babilonia e fino al 70 d.C. (un periodo noto come Secondo periodo del Tempio, dal 515 a.C al 70 d.C), gli esperti della Legge, come gli scribi, cominciarono a interpretare in modo intenso le Scritture. Lo scopo era indicare esattamente i doveri del popolo di Dio, definendo i termini e i limiti dei comandamenti divini; per quanto riguardava il sabato, volevano che il popolo sapesse esattamente cosa era considerato lavoro e quindi doveva essere evitato di sabato. Alcune cose erano già indicate nelle Scritture, come: Non accenderete il fuoco in alcuna delle vostre abitazioni il giorno del sabato.8 Ma un ordine come non portate alcun peso […] in giorno di sabato9 richiedeva una definizione legale di cosa fosse esattamente un peso. Un caso simile aveva a che fare con l’uscire dal proprio “posto”:
Restate ciascuno al proprio posto! Nel settimo giorno nessuno esca dal luogo dove si trova.10
Se tu trattieni il piede dal violare il sabato, […]11
Era necessario stabilire i limiti di un viaggio legittimo; così stabilirono un “cammino di sabato”, che troviamo menzionato nella Bibbia in Atti 1,12. Altre linee guida erano necessarie per quando le regole del sabato entravano in conflitto con i comandamenti. Quindi il principio del “non lavorare” poteva essere ignorato quando la vita di una persona era in pericolo. Il servizio dei sacerdoti nel tempio poteva essere svolto e i bambini maschi potevano essere circoncisi.
Nel periodo intratestamentale – quello che andava dagli ultimi scritti del Vecchio Testamento a quelli del Nuovo Testamento – le opere ebraiche indicavano nei particolari le restrizioni del sabato che limitavano le attività in quel giorno. Tra queste c’erano: arare un campo, accendere un fuoco, cavalcare un animale, andare in barca, uccidere qualsiasi animale, camminare più di mille cubiti, bere all’esterno dell’accampamento, versare acqua in qualsiasi recipiente, indossare profumi, aprire un contenitore sigillato, assistere un animale che partoriva o aiutarlo a uscire da un fosso, fare la guerra. La proibizione contro la guerra alla fine fu cambiata, perché alcune battaglie furono perdute perché i soldati ebrei non potevano combattere di sabato. Col tempo divenne lecito per i soldati difendersi di sabato; alla fine la regola fu cambiata così che gli Ebrei potessero anche attaccare i nemici durante il giorno santo.12
Sapendo questo, possiamo passare ai racconti su come Gesù guarì di sabato le persone bisognose e alle reazioni degli scribi a quelle che ritenevano azioni illecite.13
In Luca leggiamo che Gesù guarì un uomo:
Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C'era lì un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se avrebbe fatto una guarigione di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma egli conosceva i loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Alzati, e mettiti in mezzo!» Ed egli, alzatosi, stette in piedi. Poi Gesù disse loro: «Io domando a voi: è lecito, di sabato, far del bene o far del male? Salvare una persona o ucciderla?» E, girato lo sguardo intorno su tutti loro, disse a quell'uomo: «Stendi la mano!» Egli lo fece, e la sua mano fu guarita. Ed essi furono pieni di furore e discutevano tra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.14
Le guarigioni o gli interventi medici erano permessi di sabato se la vita di una persona era in pericolo, se un bambino stava per nascere o bisognava operare una circoncisione. Comunque, se uno era malato o invalido, ma la sua vita non era in pericolo, doveva aspettare un giorno per essere curato. Poiché l’uomo con la mano paralizzata non correva rischi e quindi non c’era urgenza, gli scribi e i farisei stavano a guardare per vedere se Gesù lo avrebbe guarito di sabato, contravvenendo alla loro interpretazione della Legge. È interessante notare che l’uomo non chiese a Gesù di guarirlo, ma che fu Gesù a proporre la guarigione, comportandosi in un modo che avrebbe certamente causato controversia.
Gli oppositori di Gesù stavano chiaramente cercando qualcosa per attaccarlo. La parola greca usata in questo passo per “osservavano” (paratēreō) significa spiare o sbirciare dall’angolo degli occhi, osservare insidiosamente, con malevolenza. Il testo trasmette l’idea che gli scribi e i farisei stessero aspettando solo che Gesù facesse qualcosa di sbagliato per poterlo accusare. Dal loro punto di vista, se Gesù avesse guarito l’uomo, sarebbe stato colpevole di aver infranto il sabato. Leggiamo che Gesù sapeva cosa pensavano; questa sua capacità è citata anche in altri punti dei Vangeli.15
Gesù disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Alzati, e mettiti in mezzo!» Gesù stava insegnando, quindi presumibilmente era in un posto in cui tutti nella sinagoga potevano vedere sia Lui sia l’uomo con la mano paralizzata. Gesù disse loro, cioè si rivolse agli scribi, «Io domando a voi: è lecito, di sabato, far del bene o far del male? Salvare una persona o ucciderla?»
Per gli scribi e i farisei non ci sarebbe stato nessun problema se Gesù avesse guarito qualcuno per salvargli la vita, perché sarebbe stato in linea con la loro interpretazione delle Scritture. Gesù però interpretava la Legge in modo diverso. Sapeva che l’intenzione di Dio era che il sabato fosse un giorno di riposo per le persone, in modo da permettere loro di ritemprarsi, oltre che pensare a Dio ed essergli grate. Il modo in cui vedeva il sabato rispecchiava ciò che era scritto nel libro di Isaia:
Cessate di fare il male. Imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova.16
Il digiuno di cui mi compiaccio non è forse questo: spezzare le catene della malvagità, sciogliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi, spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel rompere il tuo pane con chi ha fame, nel portare a casa tua i poveri senza tetto, nel vestire chi è nudo, senza trascurare quelli della tua stessa carne?17
Gesù sapeva che il sabato non voleva impedire a nessuno di fare del bene. Indicò chiaramente che davanti a loro c’era qualcuno che aveva bisogno di guarigione – perché aspettare quando si poteva fare del bene immediatamente?
Dopo aver chiesto se era lecito fare del bene di sabato, Gesù dimostrò che questo era il vero significato del sabato dicendo all’uomo: “Stendi la mano!” Egli lo fece, e la sua mano fu guarita. Guarire l’uomo dimostrò che fare del bene di sabato era una cosa approvata da Dio, altrimenti la guarigione non ci sarebbe stata. È interessante notare che Gesù operò il miracolo senza fare alcun “lavoro”. Diede all’uomo la semplice istruzione di stendere la mano, egli lo fece, e la sua mano fu guarita. Dio dimostrò la sua compassione e la sua potenza attraverso Gesù, e allo stesso tempo dimostrava l’autorità di Gesù come suo rappresentante.
Come reazione a questa guarigione, gli scribi e i farisei furono pieni di furore e discutevano tra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
Il Vangelo di Matteo la mette così:
I farisei, usciti, tennero consiglio contro di lui, per farlo morire.18
Marco scrisse:
I farisei, usciti, tennero subito consiglio con gli erodiani19 contro di lui, per farlo morire.20
Le guarigioni che Gesù operò nel giorno di sabato fecero infuriare gli scribi e i farisei, perché sfidavano la loro interpretazione delle scritture. La parola tradotta con furore in Luca è tradotta in altre versioni con rabbia. Furore è la rabbia folle che li spinse a cospirare contro Gesù e a cercare di ucciderlo.
Questa storia di come Gesù guarì l’uomo con la mano paralizzata non è l’unica a menzionare i suoi miracoli di guarigione effettuati di sabato, né gli scontri che ne seguirono. Vedremo altri casi di miracoli fatti di sabato in alcuni articoli successivi. Oltre alle guarigioni, nei Vangeli ci sono altri casi in cui gli oppositori di Gesù contestarono le attività che Lui svolse di sabato; vedremo anche quelle.
Sfidando l’interpretazione tradizionale di ciò che era consentito fare di sabato e operando un miracolo che dimostrava come la sua interpretazione fosse quella corretta, Gesù lanciò una sfida all’interpretazione che gli scribi davano della Legge e alle molte regole e norme che nascevano dalla loro visione della giusta condotta da tenere durante il sabato. Per Gesù, fare il bene, aiutare chi aveva bisogno e guarire le malattie era lo spirito del sabato – faceva parte del riposo che Dio aveva dato al suo popolo. Guarendo la mano di quell’uomo, Gesù stava facendo del bene e portando a una rigenerazione, cosa che secondo Lui era lecito fare di sabato. Dimostrare misericordia e comprensione era la vera interpretazione che Gesù dava del sabato.
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
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1 Genesi 2,2–3.
2 Esodo 20,8–11.
3 Esodo 31,14.
4 E. E. Carpenter & P. W. Comfort, in Holman Treasury of Key Bible Words: 200 Greek and 200 Hebrew Words Defined and Explained (Nashville, TN: Broadman & Holman Publishers, 2000), 157.
5 Esodo 35,2.
6 Esodo 31,13.
7 Deuteronomio 5,15.
8 Esodo 35,3.
9 Geremia 17,21.
10 Esodo 16,29 CEI.
11 Isaia 58,13.
12 B. C. Babcock, “Sabbath,” in J. D. Barry, D. Bomar, D. R. Brown, R. Klippenstein, D. Mangum, C. Sinclair Wolcott, … W. Widder (eds.), The Lexham Bible Dictionary (Bellingham, WA: Lexham Press, 2016).
13 Molti ounti dei seguenti paragrafi sono stati adattati e riassunti dall’opera di Darrel L. Bock, Luke 1:1–9:50, 527–531.
14 Luca 6,6–11 NR.
15 Luca 5,22; 9,47–48; Marco 2,8.
16 Isaia 1,16–17.
17 Isaia 58,6–7.
18 Matteo 12,14 NR.
19 Lo scrittore Robert Stein spiega:
L’esatta identità degli erodiani è incerta. Molto probabilmente non erano una setta religiosa, ma un partito politico delle famiglie aristocratiche che favorivano il governo di Erode il Grande e dei suoi discendenti invece di un dominio diretto da parte dei Romani. Menzionare gli erodiani in connessione con i farisei equivale a definire i due gruppi come rappresentanti dei capi politici e religiosi che cospiravano contro Gesù (Mark, 156).
20 Marco 3,1–6 NR.
Pubblicato originariamente in Inglese il 14 marzo 2017.
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