Gesù – la sua vita e il suo messaggio: guarigione a distanza (parte 1)

Di Peter Amsterdam

Luglio 21, 2018

[Jesus—His Life and Message: Healing from a Distance (Part 1)]

Nei Vangeli, leggiamo di tre momenti diversi in cui Gesù guarì persone che non erano fisicamente in sua presenza. In due casi la persona guarita è uno straniero, un non-ebreo, e anche nel terzo caso è possibile che lo sia. La prima di queste tre guarigioni a distanza si trova sia nel libro di Matteo sia in quello di Luca. Ci occuperemo della versione di Luca, perché contiene più particolari, ma includeremo anche alcuni punti di Matteo. Il racconto comincia così:

Ora, dopo che ebbe terminato tutto questo suo discorso al popolo che udiva, entrò in Capernaum. Ora il servo di un centurione, che gli era molto caro, era malato e stava per morire. E il centurione, avendo sentito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei, pregandolo di venire a guarire il suo servo. Ed essi, giunti da Gesù, lo pregarono con insistenza dicendo: «Egli merita che tu gli conceda questo, perché egli ama la nostra nazione, ed è stato lui a costruirci la sinagoga».1

Il centurione comandava da ottanta e cento soldati nell’esercito romano ed era un gentile. Anche se i centurioni erano generalmente visti come simboli dell’occupazione romana e dell’oppressione subita dagli Ebrei, questo specifico ufficiale era tenuto in grande considerazione dalla popolazione di Capernaum. Rispettava Israele e aveva contribuito generosamente a finanziare la costruzione della sinagoga locale. Come Gentile, probabilmente aveva esitato ad avvicinarsi a Gesù per chiedere aiuto, così aveva inviato come suoi rappresentanti alcuni rispettati leader ebrei.

Questi leader implorarono Gesù di aiutare il centurione, dichiarando che era degno di quell’aiuto a causa del suo amore per Israele e del sostegno che aveva dato. Il loro desiderio di aiutarlo rispecchia anche il rapporto patrono–cliente che era prevalente in epoca romana. Come patrono, il centurione aveva aiutato la città e questo in un certo senso aveva creato nei leader ebrei un debito nei suoi confronti; in questo modo, implorare Gesù di aiutarlo avrebbe fatto parte del loro rapporto di clientes.

Il servo malato forse era uno schiavo, perché il termine greco doulos, può avere entrambi i significati. Nel suo racconto, Matteo usa la parola greca pais, che può essere tradotta come servo o come figlio. Leggiamo che al centurione il servo/schiavo era molto caro. Si potrebbe intenderlo come se il servo avesse un grande valore finanziario, ma potrebbe anche voler dire che il servo era considerato un membro della famiglia del centurione. Ai tempi di Gesù, e fino al 193 d.C., la legge non permetteva ai soldati romani di sposarsi o avere una famiglia durante i due decenni di servizio militare,2 ma molti avevano lo stesso casa e famiglia, per cui è possibile che questo centurione considerasse il servo come parte della sua famiglia.3 Nel racconto di Matteo leggiamo che il servo giace in casa paralizzato e soffre grandemente,4 mentre Luca ci dà meno particolari, dicendo soltanto che era malato e stava per morire.

Allora Gesù andò con loro. Egli non era molto lontano dalla casa, quando il centurione gli mandò degli amici per dirgli: «Signore, non disturbarti, perché io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto».5

Il fatto che Gesù consentisse immediatamente di andare a casa del centurione fu probabilmente inaspettato, perché un Ebreo non poteva entrare nella casa di un gentile. Nel libro degli Atti l’apostolo Pietro dice a un gruppo di gentili: Voi sapete come non è lecito a un Giudeo associarsi a uno straniero, o entrare in casa sua”.6 Gesù però partì immediatamente con gli anziani per andare a casa del centurione. Accettando l’invito a entrare nella casa di un gentile, Gesù dimostrava che il suo amore e la sua compassione non erano limitati da razza o religione.

Alcuni degli inviati ebrei dovevano essere già andati avanti, perché il centurione aveva sentito che Gesù stava arrivando, così mandò altri a spiegare che si sentiva indegno che Lui entrasse in casa sua. È sottinteso che gli amici del centurione ripeterono esattamente le sue parole. Chiamò Gesù “Signore”, che in questo caso era un termine rispettoso usato per persone importanti. Manifestò un’opinione di sé molto diversa da quella che gli anziani avevano dato di lui a Gesù. Per loro, lui era una persona degna di ricevere l’aiuto di Gesù; lui al contrario mandò il messaggio che Gesù non si doveva prendere il fastidio di andare a casa sua, perché: “Io non sono degno”. Indubbiamente sapeva che se Gesù fosse entrato in casa sua si sarebbe contaminato e sarebbe rimasto ritualmente impuro fino a sera. Riferendosi alla possibilità che Gesù entrasse nella casa del centurione, uno scrittore dice: Per un insegnante ebreo esposto agli occhi del pubblico, questa sarebbe stata una rottura di tabù ancora più scandalosa del fatto controverso che Gesù frequentasse“esattori delle tasse e peccatori”.7

Non solo il centurione si sentiva indegno che Gesù entrasse in casa sua, ma si sentiva indegno anche solo di andargli incontro, come vediamo da ciò che i suoi amici dissero in seguito da parte sua: «Per questo neppure mi sono ritenuto degno di venire da te».8

Il suo messaggio continua:

«Ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Poiché anch’io sono un uomo sottoposto all’autorità altrui e ho sotto di me dei soldati; e dico ad uno: “Va’”, ed egli va; e a un altro: “Vieni”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo”, ed egli lo fa».9

Come ufficiale dell’esercito, sapeva cosa voleva dire essere sottoposto all’autorità e avere autorità sopra gli altri. Sapeva che poteva dare ordini ai suoi subordinati e questi li avrebbero eseguiti; capiva che anche Gesù aveva autorità sopra le forze che causavano la malattia del suo schiavo. Perciò aveva piena fiducia in Gesù, che potesse dare semplicemente l’ordine di guarire e che quell’ordine sarebbe stato ubbidito, anche a distanza, senza la sua presenza.

Darrell Bock ha commentato: Il centurione possiede ed esprime una consapevolezza profonda: anche se assente fisicamente, Gesù può dimostrare la sua presenza con grande efficacia. È una lezione importantissima per i lettori di Luca, che non hanno più la presenza fisica e visibile di Gesù.10

Quando Gesù udì queste cose, si meravigliò di lui e, rivolgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico, che neppure in Israele ho trovato una fede così grande».11

Nei Vangeli leggiamo che le persone si meravigliavano per le cose dette o fatte da Gesù,12 ma solo in questo e in un altro caso13 leggiamo che Gesù si meraviglia per le azioni di qualcun altro. Gesù rimase sorpreso che quest’uomo dichiarasse la propria fiducia nella sua autorità soprannaturale.14 La descrizione che Luca fa di Gesù che si rivolge alla folla prima di parlare, è una frase usata nei Vangeli per aggiungere enfasi alle sue affermazioni.15

Gesù elogia pubblicamente la fede del centurione, dichiarando di non aver trovato una fede simile nemmeno tra gli Ebrei. Nel Vangelo di Matteo, Gesù dice: In nessuno, in Israele, ho trovato una fede così grande.16 È un’affermazione notevole, considerando che sta elogiando la fede di una persona non ebrea. Nel Vangelo di Matteo, alla fine della storia sono aggiunte alcune parole che esprimono il concetto che tutti quelli che credono, gentili ed ebrei, sono figli di Abraamo. Contrariamente alla convinzione degli ebrei di quei tempi, che tutti gli ebrei sarebbe stato presenti al “banchetto messianico” davanti di Dio, grazie alla loro discendenza da Abraamo, Gesù affermò che vi sarebbero stati presenti anche molti altri provenienti da fuori Israele – e che molti ebrei ne sarebbero stati esclusi.

«Io vi dico, che molti verranno da levante e da ponente e sederanno a tavola con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe, nel regno dei cieli. Ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti».17

I commenti di Gesù sulla fede del centurione gentile presagivano il futuro, quando, alcuni decenni dopo, i gentili, cioè i popoli dall’oriente all’occidente, avrebbero ricevuto il messaggio dei discepoli di Gesù e sarebbero diventati figli di Dio. I gentili non sarebbero stati più esclusi dal regno a causa delle loro origini, e non tutti gli ebrei sarebbero stati accettati a causa delle loro.

Il Vangelo di Luca termina questo incontro dicendo:

Quando gli inviati fecero ritorno a casa, trovarono il servo, che era stato infermo, guarito.18

A differenza di altre descrizioni di guarigioni nei Vangeli, che si concentravano sulla potenza di Gesù, in questo caso l’attenzione è posta sulla fede del centurione, quindi non si accenna a nessun ordine verbale di Gesù per la guarigione del servo. Anche se la storia sottolinea ugualmente l’autorità di Gesù e la sua capacità di guarire a distanza, l’enfasi è posta sulla fede del centurione gentile.

In questo racconto evangelico vediamo l’esempio di un gentile che manifesta fede in Gesù e ottiene la guarigione che desidera per il suo servo. Riconosciamo che l’amore e l’attenzione di Gesù si estendevano oltre il solo Israele. Vediamo anche che l’autorità e la potenza di Gesù superavano le distanze, oltre che le malattie.19 Questo può darci la fede che, anche se Gesù non è presente con noi fisicamente, risponde lo stesso alle nostre preghiere ed è capace di fare miracoli anche oggi. La fede e la fiducia del centurione nella potenza e nell’autorità di Gesù dovrebbero essere un esempio per noi quando presentiamo le nostre richieste al Signore in preghiera. Lui si rivolse a Gesù con fede, sapendo che era capace di fare l’umanamente impossibile. Anche noi dovremmo presentarci a Lui in preghiera, sapendo che è capace di rispondere alle nostre preghiere e che è disposto a farlo secondo la sua perfetta volontà.


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


Bibliografia generale

Bailey, Kenneth E. Jesus Through Middle Eastern Eyes. Downers Grove: InterVarsity Press, 2008.

Biven, David. New Light on the Difficult Words of Jesus. Holland: En-Gedi Resource Center, 2007.

Bock, Darrell L. Jesus According to Scripture. Grand Rapids: Baker Academic, 2002.

Bock, Darrell L. Luke Volume 1: 1:1–9:50. Grand Rapids: Baker Academic, 1994.

Bock, Darrell L. Luke Volume 2: 9:51–24:53. Grand Rapids: Baker Academic, 1996.

Brown, Raymond E. The Birth of the Messiah. New York: Doubleday, 1993.

Brown, Raymond E. The Death of the Messiah. 2 vols. New York: Doubleday, 1994.

Carson, D. A. Jesus’ Sermon on the Mount and His Confrontation with the World. Grand Rapids: Baker Books, 1987.

Charlesworth, James H., ed. Jesus’ Jewishness, Exploring the Place of Jesus Within Early Judaism. New York: The Crossroad Publishing Company, 1997.

Chilton, Bruce, and Craig A. Evans, eds. Authenticating the Activities of Jesus. Boston: Koninklijke Brill, 1999.

Edersheim, Alfred. The Life and Times of Jesus the Messiah. Updated Edition. Hendrickson Publishers, 1993.

Elwell, Walter A., ed. Baker Encyclopedia of the Bible. Grand Rapids: Baker Book House, 1988.

Elwell, Walter A., and Robert W. Yarbrough. Encountering the New Testament. Grand Rapids: Baker Academic, 2005.

Evans, Craig A. World Biblical Commentary: Mark 8:27–16:20. Nashville: Thomas Nelson, 2000.

Evans, Craig A., and N. T. Wright. Jesus, the Final Days: What Really Happened. Louisville: Westminster John Knox Press, 2009.

Flusser, David. Jesus. Jerusalem: The Magnes Press, 1998.

Flusser, David, and R. Steven Notely. The Sage from Galilee: Rediscovering Jesus’ Genius. Grand Rapids: William B. Eerdmans Publishing Company, 2007.

France, R. T. The Gospel of Matthew. Grand Rapids: William B. Eerdmans Publishing Company, 2007.

Gnilka, Joachim. Jesus of Nazareth: Message and History. Peabody: Hendrickson Publishers, 1997.

Green, Joel B. The Gospel of Luke. Grand Rapids: William B. Eerdmans Publishing Company, 1997.

Green, Joel B., and Scot McKnight, eds. Dictionary of Jesus and the Gospels. Downers Grove: InterVarsity Press, 1992.

Grudem, Wayne. Systematic Theology, An Introduction to Biblical Doctrine. Grand Rapids: InterVarsity Press, 2000.

Guelich, Robert A. World Biblical Commentary: Mark 1–8:26. Nashville: Thomas Nelson, 1989.

Jeremias, Joachim. The Eucharistic Words of Jesus. Philadelphia: Trinity Press International, 1990.

Jeremias, Joachim. Jerusalem in the Time of Jesus. Philadelphia: Fortress Press, 1996.

Jeremias, Joachim. Jesus and the Message of the New Testament. Minneapolis: Fortress Press, 2002.

Jeremias, Joachim. New Testament Theology. New York: Charles Scribner’s Sons, 1971.

Jeremias, Joachim. The Prayers of Jesus. Norwich: SCM Press, 1977.

Keener, Craig S. The Gospel of John: A Commentary, Volume 1. Grand Rapids: Baker Academic, 2003.

Keener, Craig S. The Gospel of John: A Commentary, Volume 2. Grand Rapids: Baker Academic, 2003.

Keener, Craig S. The Gospel of Matthew: A Socio-Rhetorical Commentary. Grand Rapids: William B. Eerdmans Publishing Company, 2009.

Lewis, Gordon R. e Bruce A. Demarest. Integrative Theology. Grand Rapids: Zondervan, 1996.

Lloyd-Jones, D. Martyn. Studies in the Sermon on the Mount. Grand Rapids: William B. Eerdmans Publishing Company, 1976.

Manson, T. W. The Sayings of Jesus. Grand Rapids: William B. Eerdmans Publishing Company, 1957.

Manson, T. W. The Teaching of Jesus. Cambridge: University Press, 1967.

McKnight, Scot. Sermon on the Mount. Grand Rapids: Zondervan, 2013.

Michaels, J. Ramsey. The Gospel of John. Grand Rapids: William B. Eerdmans Publishing Company, 2010.

Milne, Bruce. The Message of John. Downers Grove: InterVarsity Press, 1993.

Morris, Leon. The Gospel According to John. Grand Rapids: William B. Eerdmans Publishing Company, 1995.

Morris, Leon. The Gospel According to Matthew. Grand Rapids: William B. Eerdmans Publishing Company, 1992.

Ott, Ludwig. Fundamentals of Catholic Dogma. Rockford: Tan Books and Publishers, Inc., 1960.

Pentecost, J. Dwight. The Words & Works of Jesus Christ. Grand Rapids: Zondervan, 1981.

Sanders, E. P. Jesus and Judaism. Philadelphia: Fortress Press, 1985.

Sheen, Fulton J. Life of Christ. New York: Doubleday, 1958.

Spangler, Ann, and Lois Tverberg. Sitting at the Feet of Rabbi Jesus. Grand Rapids: Zondervan, 2009.

Stassen, Glen H., and David P. Gushee. Kingdom Ethics: Following Jesus in Contemporary Context. Downers Grove: IVP Academic, 2003.

Stein, Robert H. Jesus the Messiah. Downers Grove: InterVarsity Press, 1996.

Stein, Robert H. Mark. Grand Rapids: Baker Academic, 2008.

Stein, Robert H. The Method and Message of Jesus’ Teachings. Louisville: Westminster John Knox Press, 1994.

Stott, John R. W. The Message of the Sermon on the Mount. Downers Grove: InterVarsity Press, 1978.

Talbert, Charles H. Reading the Sermon on the Mount. Grand Rapids: Baker Academic, 2004.

Williams, J. Rodman. Renewal Theology: Systematic Theology from a Charismatic Perspective. Grand Rapids: Zondervan, 1996.

Witherington, Ben, III. The Christology of Jesus. Minneapolis: Fortress Press, 1990.

Witherington, Ben, III. The Gospel of Mark: A Socio-Rhetorical Commentary. Grand Rapids: William B. Eerdmans Publishing Company, 2001.

Wood, D. R. W., I. H. Marshall, A. R. Millard, J. I. Packer, and D. J. Wiseman, eds. New Bible Dictionary. Downers Grove: InterVarsity Press, 1996.

Wright, N. T. After You Believe. New York: Harper Collins Publishers, 2010.

Wright, N. T. Jesus and the Victory of God. Minneapolis: Fortress Press, 1996.

Wright, N. T. Matthew for Everyone, Part 1. Louisville: Westminster John Knox Press, 2004.

Wright, N. T. The Resurrection of the Son of God. Minneapolis: Fortress Press, 2003.

Yancey, Philip. The Jesus I Never Knew. Grand Rapids: Zondervan, 1995.

Young, Brad H. Jesus the Jewish Theologian. Grand Rapids: Baker Academic, 1995.


1 Luca 7,1–5.

2 Anche se i soldati romani non potevano sposarsi legalmente, molti avevano una moglie – che tecnicamente era considerata una concubina – che sposavano ufficialmente una volta congedati. Questo permetteva anche agli eventuali figli di diventare cittadini romani.

3 Keener, The Gospel of Matthew, 226.

4 Matteo 8,6.

5 Luca 7,6.

6 Atti 10,28.

7 France, The Gospel of Matthew, 313.

8 Luca 7,7.

9 Luca 7,7–8.

10 Bock, Luke Volume 1: 1:1–9:50, 641.

11 Luca 7,9.

12 Matteo 9,33; 21,20; 22,22; Marco 5,20; Luca 2,33; 4,22; 8,25, 11,14; Giovanni 4,27; 7,15.

13 E si meravigliava della loro incredulità (Marco 6,6).

14 France, The Gospel of Matthew, 314.

15 Per esempio: “Poi, rivolto verso i discepoli, disse loro in disparte: ‘Beati gli occhi che vedono le cose che voi vedete!’” (Luca 10,23). Vedi anche Luca 7,44; 9,55; 14,25; 23,28.

16 Matteo 8,10 NR.

17 Matteo 8,11–12.

18 Luca 7,10.

19 Bock, Luke Volume 1: 1:1–9:50, 644.


Pubblicato originariamente in Inglese il 28 novembre 2017.

Copyright © 2024 The Family International. Tutela della privacy Utilizzo dei cookie