Le storie raccontate da Gesù: i bambini in piazza, Luca 7,31-35

Di Peter Amsterdam

Aprile 2, 2019

The Stories Jesus Told: Children in the Marketplace, Luke 7:31–35

La parabola dei bambini in piazza è una delle meno conosciute. Nel settimo capitolo di Luca, in precedenza leggiamo che Giovanni Battista aveva mandato alcuni discepoli da Gesù con le istruzioni di chiedergli:

«Sei tu colui che ha da venire, oppure dobbiamo aspettarne un altro?»1

In loro presenza Gesù guarì i ciechi, gli zoppi, i lebbrosi e i sordi e risuscitò i morti. Poi disse loro di tornare da Giovanni e raccontargli i miracoli che avevano visto.2

Appena i discepoli di Giovanni se ne andarono, Gesù disse a quelli che erano lì con Lui:

«Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? […] Un profeta? Sì, vi dico, e più di un profeta. Egli è colui del quale è scritto: “Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero, il quale preparerà la via davanti a te”. Io vi dico che tra i nati di donna, non c’è nessuno più grande di Giovanni […]».Tutto il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni.3

Le persone che erano state battezzate da Giovanni furono ispirate dalle parole di Gesù. Leggiamo, però, che i farisei e i dottori della legge che erano lì presenti non credettero e, non facendosi battezzare da [Giovanni], hanno respinto la volontà di Dio per loro.4 È in questo contesto che Gesù raccontò la storia dei bambini in piazza.

A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione? A chi sono simili? Sono simili a bambini seduti in piazza, che gridano gli uni agli altri: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; abbiamo cantato dei lamenti e non avete pianto”. Difatti è venuto Giovanni il battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “Ha un demonio”. È venuto il Figlio dell’uomo che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori!”5

Nel Vangelo di Luca Gesù parlò molte volte in maniera negativa della generazione in vita in quei momenti:

O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò?6

Questa generazione è malvagia.7

Sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, che è stato sparso fin dalla fondazione del mondo: […] sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.8

Come il lampo che, guizzando da una estremità all’altra del cielo, illumina ogni cosa, così sarà anche il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molte cose e sia rigettato da questa generazione.9

Gesù descrisse la reazione dei farisei a Giovanni e a se stesso usando l’immagine vivida di un gruppo di bambini, alcuni dei quali avevano partecipato ad alcune attività insieme, mentre altri non erano intervenuti. Gesù sottintendeva che erano i discepoli di Giovanni Battista, come i suoi stessi discepoli, ad aver partecipato alle attività. Indicava anche la differenza tra il suo modo di agire e quello di Giovanni, riflesso nelle azioni dei rispettivi discepoli.

Giovanni viveva una vita da asceta, perché intendeva che la venuta del regno di Dio richiedesse digiuno e sacrificio. Il libro di Matteo ci dà un’idea del suo stile di vita:

Giovanni aveva un vestito di pelo di cammello e una cintura di cuoio intorno ai fianchi; e si cibava di cavallette e di miele selvatico.10

Luca esprime lo stile di vita austero di Giovanni dicendo che non mangiava pane e non beveva vino. Che Giovanni non dovesse bere vino era stato annunciato da un angelo prima del suo concepimento:

Egli sarà grande davanti al Signore; non berrà né vino né bevande inebrianti e sarà ripieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre.11

Gesù, al contrario, presentava la venuta del regno di Dio come un momento di gioia e festeggiamenti, esprimendolo nell’analogia di una festa di nozze.12 Mangiava, beveva e frequentava i peccatori. Anche se Giovanni e Gesù avevano stili di vita diversi, avevano in comune un messaggio.

Giovanni, che conduceva una vita ascetica, era accusato di avere un demonio. Più tardi, in Luca, anche Gesù fu accusato della stessa cosa:

Alcuni di loro dissero: «Egli scaccia i demoni per mezzo di Beelzebub, il principe dei demoni».13

Nel Vangelo di Giovanni, Gesù fu accusato più volte di avere un demonio.

La gente rispose: «Tu hai un demonio!»14

Allora i Giudei gli risposero e gli dissero: «Non diciamo con ragione che sei un Samaritano e che hai un demone?»15

Molti di loro dicevano: «Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo ascoltate?»16

Chiaramente c’era gente che non aveva un grande opinione di Gesù o di Giovanni.

Gesù accennò che quando rivolgevano accuse e lamentele nei suoi confronti perché non conduceva una vita austera come quella di Giovanni, lo chiamavano mangione e beone; per aggiungere peso all’ingiuria, dicevano che era amico degli esattori delle tasse e dei peccatori. In precedenza, in questo stesso Vangelo, si racconta che i farisei e gli scribi dimostrarono la loro disapprovazione perché mangiava con pubblicani e peccatori.

Gli scribi e i farisei di quel luogo mormoravano contro i discepoli di Gesù, dicendo: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?». E Gesù, rispondendo, disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non sono venuto a chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori».17

Gesù mangiava e beveva con chi aveva bisogno di guarigione spirituale e di pentimento. Chiaramente i farisei avevano le loro priorità distorte.

Nella sua parabola, Gesù prese di mira quelli che rigettavano sia Lui sia Giovanni Battista. Qualsiasi cosa facessero i bambini nella piazza, alcuni degli altri non volevano partecipare. Se suonavano una canzone allegra col flauto e ballavano, c’era chi non partecipava. Se suonavano qualche nenia funebre, alcuni dei bambini non piangevano. Gesù intendeva dire che c’erano persone che avrebbero rifiutato il messaggio nonostante qualsiasi stile di presentazione. Rifiutarono Giovani per il suo ascetismo. Gesù non era un asceta e non predicava il sacrificio allo stesso modo di Giovanni, tuttavia quelle stesse persone rifiutavano anche Lui. Se le loro critiche fossero state fondate, quelli che criticavano Giovanni avrebbero dovuto essere inclini a seguire Gesù; e allo stesso modo, se rifiutavano Gesù, allora avrebbero dovuto seguire Giovanni. I farisei e gli altri esperti della legge giudaica non facevano né l’una né l’altra cosa.

Gesù terminò la sua spiegazione dicendo che alla sapienza è stata fatta giustizia da tutti i suoi figli.18 “Figli della saggezza” erano quelli che rispondevano a Giovanni e a Gesù e accettavano il loro messaggio, al contrario dell’élite religiosa dei tempi che rifiutava entrambi. Quelli che rifiutavano il messaggio, che venisse da Giovanni o da Gesù, erano come bambini viziati che rifiutavano di giocare con gli altri qualsiasi gioco facessero. Volevano che gli altri bambini seguissero le loro regole.

La domanda posta al lettore è questa: Cosa pensi di Gesù e di Giovanni? Sarai uno dei figli della saggezza? Oppure sarai come quelli che rifiutarono il messaggio di entrambi, Gesù e Giovanni, e volevano che Dio seguisse le loro regole?


I bambini in piazza, Luca 7,31-35 — NR

31 A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione? A chi sono simili?

32 Sono simili a bambini seduti in piazza, che gridano gli uni agli altri: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; abbiamo cantato dei lamenti e non avete pianto”.

33 Difatti è venuto Giovanni il battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “Ha un demonio”.

34 È venuto il Figlio dell’uomo che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori!”

35 Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli».


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


1 Luca 7,19.

2 Luca 7,21–22.

3 Luca 7,24–29 CEI.

4 Luca 7,29–30.

5 Luca 7,31–34.

6 Luca 9,41.

7 Luca 11,29.

8 Luca 11,50–51.

9 Luca 17,24–25.

10 Matteo 3,4 NR.

11 Luca 1,15.

12 Luca 5,33–34.

13 Luca 11,15.

14 Giovanni 7,20.

15 Giovanni 8,48.

16 Giovanni 10,20 NR.

17 Luca 5,30–32.

18 Luca 7,35.


Pubblicato originariamente in Inglese il 17 luglio 2018.

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