Gesù – la sua vita e il suo messaggio: il sermone sul monte

Di Peter Amsterdam

Maggio 4, 2019

Come pregare (parte 4)

[Jesus—His Life and Message: The Sermon on the Mount, How to Pray (Part 4)]

(Puoi leggere lo scopo di questa serie e una sua veduta d’insieme in questo articolo introduttivo.)

Questo è il quarto di una serie di articoli sulla parte del Sermone sul Monte in cui Gesù insegnò ai suoi discepoli come pregare (e come non pregare).

Dopo la frase introduttiva della Preghiera del Signore, che indirizza la preghiera al Padre nostro che è nei cieli, Gesù continuò con tre frasi che hanno a che fare con l’onore dovuto a Dio, il suo regno e il suo proposito, facendole seguire da altre tre che trattano dei nostri bisogni. Le prime tre frasi che si riferiscono a Dio sono:

Sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.1

Qui ci sono tre richieste: sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà. Esse esprimono la nostra preghiera per la gloria di Dio in relazione al suo nome, al suo regno e alla sua volontà.

Vediamo la prima: sia santificato il tuo nome. La parola santificare (in greco hagiazō ) significa onorare, santificare, distinguere, trattare con il massimo rispetto. Quando preghiamo sia santificato il tuo nome, onoriamo Dio e gli chiediamo di aiutarci a rendergli l’onore che gli è dovuto; gli chiediamo anche di agire nel nostro mondo in modo da far sì che chi non lo onora cambi e a sua volta dia gloria al suo nome. Anche se il nome di Dio è pienamente glorificato in cielo e parzialmente sulla terra, quando preghiamo il Padre Nostro chiediamo al Signore di fare in modo che il suo nome sia glorificato completamente e dappertutto.

Nelle Scritture leggiamo che Dio agisce in maniera da far onorare il suo nome:

«Così io ebbi riguardo del mio santo nome che la casa d’Israele aveva profanato fra le nazioni dov’erano andati». Perciò di’ alla casa d’Israele: Così dice il Signore, l’Eterno: «Io agisco così non a motivo di voi, o casa d’Israele, ma per amore del mio santo nome, che voi avete profanato fra le nazioni dove siete andati. Io santificherò il mio grande nome profanato fra le nazioni, che avete profanato nel loro mezzo. Le nazioni riconosceranno che io sono l’Eterno», dice il Signore, l’Eterno, «quando sarò santificato in voi davanti ai loro occhi».2

Il “nome” di Dio nel Vecchio Testamento si riferisce a ciò che è noto come il Tetragramma (“quattro lettere”), spesso scritto YHWH e a volte Yahve. A causa del comandamento Non userai il nome dell’Eterno, il tuo DIO, invano, perché l’Eterno non lascerà impunito chi usa il suo nome invano,3 il popolo ebreo evitava (e continua a evitare) di pronunciare il suo nome (YHWH) per evitare di usarlo invano per errore. A questo fine escogitarono dei metodi per riferirsi a Dio senza pronunciare il suo nome. Di norma, quando leggevano le Scritture sostituivano al nome divino le parole Adonai (mio Signore) o Elohim. A volte utilizzavano allo stesso scopo la circonlocuzione “angeli” o perfino “il nome”.4 Quando nelle Scritture leggiamo la parola “Signore” in riferimento a Dio [o “Eterno” in alcune traduzioni], il termine è la traduzione di Adonai, perché i copisti ebrei del Vecchio Testamento non usavano la parola YHWH. In alcune traduzioni del Vecchio Testamento, ogni volta che la parola Signore è scritta SIGNORE, tutta in maiuscolo, è la traduzione del Tetragramma. [La traduzione Nuova Diodati utilizza la parola “Eterno” invece di “Signore” per sostituire YHWH, Yahveh o Yah. In altri casi in cui nel testo originale è già presente la parola “Adonai”, la sostituisce con DIO. —NdT.]

Nella visione degli antichi Ebrei, il nome di una persona non indicava solo come si chiamava, ma si riferiva anche alle caratteristiche intrinseche di una persona. Nel Vecchio Testamento vediamo diversi riferimenti a Dio in cui il suo nome è menzionato insieme a parole descrittive, come il SIGNORE che guarisce,5 il SIGNORE che provvede,6 il SIGNORE è Pace,7 il SIGNORE è là (è presente),8 il SIGNORE è la mia bandiera,9 il SIGNORE nostra giustizia.10 Il nome di Dio è unito agli attributi divini. Dandosi questi nomi diversi, Dio rivelava all’umanità Se stesso e parte della sua natura, del suo essere, del suo carattere e delle sue qualità.11

Quando preghiamo sia santificato il tuo nome, chiediamo a Dio di fare in modo che il suo nome (e quindi Sé stesso) sia onorato nel nostro mondo. Naturalmente da alcune persone è onorato; ma purtroppo è anche regolarmente disonorato e la sua reputazione viene macchiata. Chiedendogli di rendere santo il suo nome, gli chiediamo di agire nel mondo fisico, specialmente attraverso di noi, il suo popolo, in modo che tutta l’umanità lo onori come Dio.

Nel leggere i Vangeli, vediamo che Gesù si preoccupava sempre di glorificare suo Padre. Le sue azioni motivavano altri a glorificare Dio.12 Nella sua preghiera in Giovanni 17, affermò: Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuta l’opera che tu mi hai dato da fare.13 Io ho manifestato il tuo nome agli uomini.14Anche noi possiamo manifestare il suo nome agli altri; possiamo motivare gli altri a glorificare Dio mediante le nostre parole, la nostra vita e rispecchiando la grandezza e la gloria di Dio e dei suoi attributi gloriosi.15

Quando preghiamo Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,16 ci ricordiamo che sebbene sia Abba, il nostro padre amorevole, è anche YHWH, il nostro superlativo Dio Onnipotente, e che dovremmo rispettarlo e riverirlo.

La seconda richiesta, venga il tuo regno, è simile alla prima perché è la richiesta che Dio porti il suo regno nel nostro mondo. Preghiamo che Dio instauri il suo basileia17 – il suo regno, la sua potenza e la sua autorità – su tutta la terra. Il regno fu inaugurato con l’entrata di Gesù nel mondo. Anche se il regno non era materiale, era tuttavia presente in Lui mentre era sulla terra e continua a essere presente oggi. Ne parlò anche in termini futuri. Il regno dinamico di Dio è allo stesso tempo una realtà presente, introdotta dalla vita e dal ministero di Gesù, e una manifestazione futura che sarà completata solo al suo ritorno.

Quando preghiamo venga il tuo regno, chiediamo a Dio di muoversi in modo che il vangelo venga predicato in tutto il mondo, così che le persone possano ricevere il messaggio ed entrare nel regno grazie alla fede in Gesù. Preghiamo che chi giungerà a conoscere il Signore gli permetterà di regnare nella sua vita sempre di più. Allo stesso tempo, preghiamo che Gesù ritorni e instauri completamente il regno di Dio. Aspettiamo con ansia il momento in cui il peccato e tutto ciò che si è opposto a Dio saranno eliminati. Preghiamo, come nelle parole che chiudono il libro dell’Apocalisse: Vieni, Signore Gesù! 18

La terza richiesta, Sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra, si basa sulla seconda. Quando Dio regna, la sua volontà è fatta. In un certo senso il regno è presente nei cuori e nelle vite dei credenti, ma non “come in cielo”. La volontà di Dio si fa già in cielo; il suo nome è già santificato, Lui è già re e non esiste niente in cielo che possa impedire che la sua volontà sia fatta. Pregando il Padre Nostro, chiediamo a nostro Padre di operare nel mondo per cambiare i cuori dell’umanità; e, come parte di ciò, aiutarci a collaborare per rendere possibile quel cambiamento nel cuore degli altri.

In questo momento, il mondo non fa la volontà di Dio come in cielo; in qualche momento del futuro, però, questo succederà.

Vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. E udii una gran voce dal cielo, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; ed essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio».19

È questo il regno che sta per venire, in cui la volontà di Dio sarà fatta come in cielo, così in terra.

Quando chiediamo al nostro Padre che sta nei cieli di santificare il suo nome, che il suo regno venga e la sua volontà sia fatta in cielo come in terra, diamo la giusta priorità alle cose, mettiamo prima Dio. Pregare per i nostri bisogni viene subito dopo.

Pregando che il nome di Dio sia santificato, ci impegniamo a onorarlo, amarlo, adorarlo e lodarlo, perché Lui solo è santo.

Mandate grida di gioia a DIO, voi tutti abitanti della terra; inneggiate alla gloria del suo nome; rendete la sua lode gloriosa.20 Date all’Eterno la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite davanti a lui. Prostratevi davanti all’Eterno nello splendore della sua santità.21

Quando preghiamo che venga il suo regno, riconosciamo che oltre a chiedergli di instaurare il suo regno in questo mondo, gli chiediamo anche di regnare nella nostra vita. Chiedergli che la sua volontà sia fatta come in cielo così in terra, esige che siamo noi a rispettare la sua volontà adesso, come faremo quando saremo in cielo.

Queste tre prime richieste esprimono il desiderio che il nome di Dio sia onorato più del nostro; che il suo regno, la sua potenza e il suo governo abbiano la priorità su di noi; e che la sua volontà preceda la nostra.

(Continua)


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


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1 Matteo 6,9–10 CEI.

2 Ezechiele 36,21–23. Vedi anche Ezechiele 43,7–8.

3 Esodo 20,7.

4 Bailey, Jesus Through Middle Eastern Eyes, 109.

5 Esodo 15,26 NR.

6 Genesi 22,14 CEI.

7 Giudici 6,24 NR.

8 Ezechiele 48,35 NR.

9 Esodo 17,15 NR.

10 Geremia 23,6 NR.

11 Lloyd-Jones, Studies in the Sermon on the Mount, 334–35.

12 All’istante egli recuperò la vista e lo seguiva glorificando Dio; e tutto il popolo, vedendo questo, diede lode a Dio (Luca 18,43). E subito quell’uomo si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e se ne andò a casa sua, glorificando Dio (Luca 5,24–25).

13 Giovanni 17,4.

14 Giovanni 17,6.

15 Lloyd-Jones, Studies in the Sermon on the Mount, 336.

16 Matteo 6,9.

17 Per una spiegazione più completa del regno di Dio leggi Gesù – la sua vita e il suo messaggio: il regno di Dio, parti 1–3.

18 Apocalisse 22,20.

19 Apocalisse 21,2–3.

20 Salmi 66,1–2.

21 1 Cronache 16,29.


Pubblicato originariamente in Inglese nell’agosto 2016.

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