Al cuore di tutto: l’Incarnazione (parte 2)

Di Peter Amsterdam

Agosto 16, 2011

La ricerca di una definizione teologica della persona di Gesù e delle sue nature, umana e divina, ebbe luogo per lo più in due periodi: prima, nel quarto e nel quinto secolo, poi nel diciannovesimo e ventesimo.

Una volta sviluppata e ufficialmente stabilita la dottrina della Trinità, l’argomento teologico successivo riguardò le due nature di Cristo. (1) Come Dio, aveva una natura divina e, (2) nascendo come uomo, aveva anche una natura umana. Come abbiamo visto, il Credo di Nicea afferma che Gesù è vero Dio e vero uomo. Le domande che sorsero da questo riguardarono come la persona di Gesù di Nazareth potesse avere entrambe le nature e che relazione esse avessero tra di loro. C’era una natura dominante? La natura divina sopraffece quella umana? Le due nature si combinarono in una? Come funzionava?

Definizioni inadeguate della natura di Gesù

Nel quarto e nel quinto secolo, diversi vescovi e altri capi della chiesa esposero dei modelli di come pensavano che funzionasse. Il problema era che questi modelli erano inadeguati, perché tutti mancavano di mantenere separate e intatte la natura divina e quella umana e/o concludevano che in Gesù esistessero due persone.

Accennerò brevemente ai principali modelli inadeguati. È utile conoscere queste informazioni, perché fanno parte dello sviluppo storico del cristianesimo e ci aiutano ad avere una conoscenza più profonda della nostra fede. Serve specialmente quando ci dobbiamo rispondere a qualche domanda o ci imbattiamo in persone che promuovono false dottrine. Le prime due, il docetismo e l’ebionismo, sorsero molto presto nel cristianesimo, nel primo e nel secondo secolo. Le altre sorsero nel quarto e nel quinto secolo.

Il docetismo negava che Gesù fosse umano. I docetisti ritenevano che Dio non potesse unirsi alla carne maligna. Consideravano che la vita, la nascita, la sofferenza e la morte di Gesù fossero tutte un’illusione, un miraggio, e non fossero reali. Così negavano la realtà dell’umanità di Gesù.

(Il docetismo fu confutato dall’apostolo Giovanni in 1 Giovanni 4,2-3: “Da questo potete conoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio. E ogni spirito che non riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, non è da Dio; e questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, deve venire; e ora è già nel mondo”. Anche in 2 Giovanni 7: “Poiché sono apparsi nel mondo molti seduttori, i quali non confessano che Gesù Cristo sia venuto in carne; questi è il seduttore e l'anticristo”.)

 

L’ebionismo nacque da una forma di cristianesimo basata sul giudaismo. Poiché non potevano riconciliare l’idea che Gesù fosse Dio con il monoteismo della religione giudaica, gli ebionisti sostenevano l’umanità di Gesù, ma negavano la sua divinità. Dicevano che era un uomo che, per la sua stretta obbedienza alla legge, era diventato il Messia e Figlio di Dio al momento del suo battesimo da parte di Giovanni Battista.

Arianesimo: Come abbiamo visto in un precedente articolo, Ario vedeva il Logos, il Figlio di Dio, come una creazione di Dio e quindi non Dio, quindi negava la divinità di Cristo.

Apollinarismo: Apollinare, vescovo di Laodicea intorno al 361 D.C., insegnò che la persona di Cristo ha un corpo umano e un’anima umana (animale), ma non un’anima razionale o mente umana. Invece, l’anima razionale o mente che funzionava dentro di Lui era quella del Logos, Dio Figlio. Se fosse così, allora Gesù non sarebbe pienamente umano, perché non aveva una mente umana, solo un corpo umano. Come affermato nel precedente articolo, Gesù doveva essere pienamente umano per essere lo strumento della salvezza per la redenzione dell’umanità. Uno degli argomenti usati contro Apollinare fu che “quello che Egli non ha assunto, non ha guarito”. Per la salvezza, non deve essere rappresentato in Gesù solo il corpo umano, ma anche la mente/spirito umana.

Nestorianesimo: Nestorio fu vescovo di Costantinopoli nel 248 d.C. L’insegnamento a lui attribuito afferma che Cristo aveva praticamente due persone in un solo corpo, invece di una persona sola. Sosteneva che non ci fosse una vera unione del Logos e dell’uomo, ma che si trattasse di una specie di coabitazione. Questo però non è compatibile con il ritratto di Gesù datoci dal Nuovo Testamento, che non ci mostra una sua natura umana separata da quella divina. Non vi è un rapporto personale distinto tra la sua natura umana e la sua natura divina. Non vi è indicazione di un rapporto “io” e “tu”, come tra le diverse persone della Trinità. Gli autori dei Vangeli non dissero che la natura umana di Gesù fece questo o la sua natura divina fece quest’altro. Si parla sempre di Gesù come di una persona sola, non due.

Monofisismo (noto anche come eutichianismo): insegnando contro il nestorianesimo, Eutiche (378-454 d.C. circa) insegnò che la natura umana di Gesù era fusa con la sua natura divina e di conseguenza Egli aveva una sola natura. Come risultato di ciò, la natura di Gesù era una combinazione della natura umana e divina, per cui si trattava di un terzo tipo di natura, né umana né divina. Si creava così una confusione delle nature.

Realtà delle nature di Gesù

È importante capire che Gesù aveva due nature: una divina e una umana. Una, però, non assorbiva l’altra e non ci può essere una confusione delle nature. Così, anche se in Gesù esistevano due nature, vi era una sola persona. Le nature non esistevano fianco a fianco dentro Gesù, perché ciò avrebbe fatto di Gesù due persone in un solo corpo, ma invece tutto fluiva da un unico centro personale. Le due nature si univano in Gesù, così che non era Dio e uomo ma uomo-Dio, una sola persona.[1]

Su questo argomento, William Lane Craig ha dato questa breve spiegazione: “Che cosa significa esattamente  dire che in Cristo sussistono due nature? Significa che Cristo è essenzialmente una persona divina che nell’incarnazione assunse un’anima razionale e un corpo, come è essenziale per gli esseri umani. Egli è tutto ciò che è necessario essere per essere Dio e tutto ciò che è necessario essere per essere uomo”.[2]

Per quanto uno cerchi di capire a fondo in che modo le due nature funzionino in Gesù, è impossibile saperlo. Possiamo conoscere e capire il concetto, come per quello della Trinità, ma non la realtà di come funzioni. Gesù fu l’unica persona a essere il Dio Incarnato, l’uomo-Dio. Per questo nella nostra esperienza umana non esiste niente a cui paragonarlo, quindi non vi è modo di comprenderlo appieno.

Il concepimento di Gesù ebbe un ruolo nella incarnazione divina. Sua madre Maria concepì senza intervento umano. Era una vergine, fidanzata ma non ancora sposata a Giuseppe. Maria rimase incinta per la potenza dello Spirito Santo.

Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti adombrerà; pertanto il santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio”.[3]

Gesù fu l’unico uomo a essere concepito senza bisogno di un padre umano, quindi non c’è da sorprendersi se sarebbe stato unico, nel senso di essere pienamente umano e pienamente Dio, con entrambe le nature, divina e umana. Il suo concepimento da una vergine fu un segno della sua divinità tanto quanto la sua incarnazione come uomo.

A questo punto inserirò alcune parole su Maria. Maria è chiamata “Madre di Dio”, dalla parola greca theotocos. Fu chiamata così per rendere chiaro che Cristo era Dio fin dal momento del concepimento, quindi lei era la madre di Dio. Comunque, ciò non significa che fosse madre del Logos eterno, Dio Figlio, perché il Figlio esisteva prima di essere concepito nel grembo di Maria. Ne consegue che Maria era madre di Dio secondo la natura umana di Cristo, secondo la sua umanità.

Come spiega William Lane Craig: “La dottrina cristiana dell’Incarnazione afferma che Gesù Cristo è Dio nella carne. Gesù era così vero Dio oltre che vero uomo. Nacque dalla vergine Maria; cioè, Gesù ebbe un concepimento soprannaturale, ma una nascita perfettamente naturale. Dato che Gesù era Dio incarnato, sua madre Maria fu di conseguenza chiamata, nei primi credi cristiani, ‘Madre di Dio’, ‘Deipara’ o ‘genitrice di Dio”. Questo, non perché Dio in qualche modo venne a esistere come risultato del suo concepimento da parte di Maria, o perché Maria procreò Dio. Piuttosto, Maria può essere chiamata genitrice di Dio perché la persona che portò in grembo e a cui diede nascita era divina. In questo senso, quindi, la nascita di Gesù fu la nascita di Dio.[4]

 

Il Concilio di Calcedonia e la risoluzione della questione

Nell’anno 451 d.C., l’imperatore Marciano convocò un concilio ecumenico a Calcedonia (nell’attuale Turchia), per risolvere la questione riguardante le nature, umana e divina, di Cristo. Oltre cinquecento vescovi si riunirono nel concilio che decise in materia. Il concilio stabilì i parametri entro i quali doveva operare la riflessione teologica sulla questione delle due nature di Gesù. Il concilio non tentò di risolvere il problema di come funzionasse l’incarnazione, o di come fosse possibile, ma solo ciò che si potesse dire o non dire, stabilendo dei limiti entro i quali si potesse affrontare i problema.

Il concilio affermò che:

In breve, non bisogna confondere le nature o dividere le persone. In Cristo vi sono due nature, ma una sola persona.

La maggior parte dei teologi, quando indica i limiti entro cui bisogna stare per una corretta discussione teologica su questo argomento, usa l’analogia di una barca che naviga tra due grandi scogli: da una parte due nature, dall’altra una persona. Finché si naviga nel mezzo, si è teologicamente sicuri.

Il concilio non pubblicò un nuovo credo (non vi furono altri credi dopo quello niceo-costantinopolitano), ma espresse una definizione della fede, che respingeva l’apollinarismo, il nestorianesimo e il monofisismo. La definizione di Calcedonia afferma (le parole tra parentesi quadre sono una mia spiegazione):

Noi insegniamo a confessare un solo e medesimo Figlio: il Signore nostro Gesù Cristo, perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità [contro l’apollinarismo], vero Dio e vero uomo, [composto] di anima razionale e di corpo,

consustanziale [della stessa sostanza] al Padre per la divinità, e consustanziale a noi per l’umanità,

simile in tutto a noi [completamente umano] fuorché nel peccato,

generato dal Padre prima dei secoli secondo la divinità [eternamente esistente come Dio], e in questi ultimi tempi per noi e per la nostra salvezza da Maria vergine e madre di Dio secondo l’umanità [dimostrando che Maria non è la madre della divinità ma dell’umanità]. Uno e medesimo Cristo Signore unigenito, da riconoscersi in due nature, senza confusione, immutabili, indivise, inseparabili, non essendo venuta meno la differenza delle nature a causa della loro unione [contro il monofisismo], ma essendo stata, anzi, salvaguardata la proprietà di ciascuna natura, e concorrendo a formare una sola persona e ipostasi. Egli non è diviso o separato in due persone [contro il nestorianesimo], ma è unico e medesimo Figlio unigenito, Dio, Verbo e Signore Gesù Cristo, come prima i profeti e poi lo stesso Gesù Cristo ci hanno insegnato di Lui, e come ci ha trasmesso il simbolo dei padri.

Nei secoli successivi al concilio di Calcedonia, sorse un insegnamento detto monotelismo, secondo il quale, mentre Cristo era una persona con due nature – così rispettando i termini del concilio – esisteva una sola volontà divina-umana; da qui due nature in Gesù, ma una sola volontà. Alcuni lo videro come un ripudio della definizione calcedonica.

Nel terzo concilio di Costantinopoli, nel 681 d.C., i capi della chiesa stabilirono che in Cristo esistevano due volontà. Le volontà appartengono alle due nature distinte di Cristo, non alla persona. La dottrina delle due volontà è stata generalmente, ma non universalmente, accettata dalla chiesa.

Così si concluse il dibattito finale della chiesa antica sull’argomento. Nei secoli successivi, specialmente nel XIX e nel XX, la questione fu ulteriormente affrontata, ma vedremo questo nel prossimo articolo.


Nota

Se non altrimenti indicato, tutti i versetti biblici sono tratti dalla Sacra Bibbia, versione Nuova Diodati, copyright © La Buona Novella, Brindisi. Altre versioni spesso citate sono la Nuova Riveduta (NR), la C.E.I. (CEI) e la Traduzione in Lingua Corrente (TILC).


Bibliografia

Barth, Karl. The Doctrine of the Word of God, Vol.1 Part 2. Peabody: Hendrickson Publishers, 2010.

Berkhof, Louis. Systematic Theology. Grand Rapids: Wm. B. Eerdmans Publishing Company, 1996.

Cary, Phillip. The History of Christian Theology. Serie di lezioni, lezione 11, 12. Chantilly: The Teaching Company, 2008.

Craig, William Lane, The Birth of God.

Craig, William Lane. The Doctrine of Christ, Serie di lezioni,Defenders.

Garrett, Jr., James Leo. Systematic Theology, Biblical, Historical, and Evangelical, Vol. 1. N. Richland Hills: BIBAL Press, 2000.

Grudem, Wayne. Systematic Theology, An Introduction to Biblical Doctrine. Grand Rapids: InterVarsity Press, 2000.

Kreeft, Peter, and Ronald K. Tacelli. Handbook of Christian Apologetics. Downers Grove: InterVarsity Press, 1994.

Lewis, Gordon R., and Bruce A. Demarest. Integrative Theology. Grand Rapids: Zondervan, 1996.

Milne, Bruce. Know the Truth, A Handbook of Christian Belief. Downers Grove: InterVarsity Press 2009.

Mueller, John Theodore. Christian Dogmatics, A Handbook of Doctrinal Theology for Pastors, Teachers, and Laymen. St. Louis: Concordia Publishing House, 1934.

Ott, Ludwig. Fundamentals of Catholic Dogma. Rockford: Tan Books and Publishers, Inc., 1960.

Stott, John. Basic Christianity. Downers Grove: InterVarsity Press, 1971.

Williams, J. Rodman. Renewal Theology, Systematic Theology from a Charismatic Perspective. Grand Rapids: Zondervan 1996.


[1] J. Rodman Williams, Renewal Theology, Systematic Theology from a Charismatic Perspective (Grand Rapids: Zondervan, 1996), 343–44.

[2] William Lane Craig, Fictionalism and the Two Natures of Christ, 2007.

[3] Luca 1,35.

[4] William Lane Craig, The Birth of God, su reasonablefaith.org.

 


Titolo originale: The Heart of It All: The Incarnation - part 2
Pubblicato originariamente in Inglese il 5 Luglio 2011

Copyright © 2024 The Family International. Tutela della privacy Utilizzo dei cookie