Gesù — la sua vita e il suo messaggio: Marta, Marta

Di Peter Amsterdam

Luglio 14, 2020

[Jesus—His Life and Message: Martha, Martha]

Tre volte nei Vangeli leggiamo dell’interazione tra Gesù e i tre fratelli che erano suoi amici intimi: Marta, Maria e Lazzaro. Gesù era particolarmente vicino a questa famiglia, come vediamo dall’affermazione che Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro.1 Nel Vangelo di Giovanni vediamo due momenti in cui Gesù interagì con loro: quando Gesù risuscitò Lazzaro2 e quando Maria versò l’olio sui piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli.3

Troviamo il terzo caso nel Vangelo di Luca, che dice:

Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio; e una donna, di nome Marta, lo ospitò in casa sua. Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: «Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta».4

Anche se in questo passo non si specifica il nome del villaggio, è probabile che fosse Betania, che sta a circa 1,5 km da Gerusalemme, perché il Vangelo di Giovanni specifica che quella famiglia viveva lì.

Era allora malato un certo Lazzaro di Betania, il villaggio di Maria e di Marta, sua sorella.5

Il nome “Marta” è la forma femminile del termine aramaico Mar e significa signora. A quanto sembra Marta era la padrona di casa, visto che fu lei a mandare l’invito. Viene presentata come una patronessa, una persona prospera e indipendente,6 pronta a ospitare Gesù e i suoi accompagnatori. Gesù era stato accolto in casa sua e insegnava lì. La sorella di Marta, Maria, era seduta ai piedi di Gesù e stava ad ascoltarlo. In Israele, chi si sedeva ai piedi di un rabbino e ascoltava i suoi insegnamenti, in genere era considerato un suo discepolo. Il comportamento di Maria con Gesù era quello di una discepola.

Marta, invece, era presa dalle faccende domestiche. Con diversi ospiti in casa, era previsto che si servissero cibo e bevande; come padrona di casa, Marta stava preparando il pasto da sola, senza l’aiuto di Maria. E la cosa non le faceva piacere, tanto che smise un attimo di lavorare e interruppe Gesù, accusandolo di non preoccuparsi che lei stesse facendo tutto il lavoro senza aiuto da parte di sua sorella ed esigendo che Lui dicesse a Maria di andare ad aiutarla.

Tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: «Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti».

Stava quasi accusando Gesù di essere insensibile alla situazione. Per di più si era espressa in maniera tale da indicare che si aspettava che Lui facesse qualcosa per porre rimedio al problema.

Molto probabilmente anche Marta avrebbe voluto stare lì ad ascoltare Gesù, ma riteneva che come padrona di casa fosse sua responsabilità occuparsi delle faccende necessarie per trattare gli ospiti con la dovuta accoglienza. In ogni caso si stava affannando troppo per le faccende di casa, tanto che la sua prospettiva e le sue priorità erano distorte.

La risposta di Gesù segue uno schema che abbiamo visto in altri punti dei Vangeli. Quando qualcuno gli chiedeva di risolvere una disputa, in genere Lui era riluttante a prendere le parti di chi richiedeva il suo aiuto, perché sapeva che c’erano altri punti di vista. Per esempio:

Or qualcuno della folla gli disse: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli gli disse: «O uomo, chi mi ha costituito giudice e arbitro su di voi?»7

In un’altra situazione,

gli dissero: «Maestro, questa donna è stata colta in flagrante adulterio. Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?»[…] E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».8

Gesù rispose teneramente a Marta, come vediamo dalla ripetizione del suo nome, Marta, Marta. Nel Vangelo di Luca ci sono altri esempi di questo doppio uso di una parola per indicare emotività:

«Perché mi chiamate, "Signore, Signore", e non fate quello che dico?»9

Essi, accostatisi, lo svegliarono, dicendo: «Maestro, maestro, noi periamo!»10

Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono mandati! Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, ma voi non avete voluto!11

«Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano».12

Cucinare e servire un pasto in segno d’ospitalità era importante; comunque, in questa situazione non era altrettanto importante del sedersi ai piedi di Gesù e imparare da Lui. Gesù fece notare a Marta che in quel caso sua sorella stava facendo la cosa più importante.

«Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti inquieti per molte cose; ma una sola cosa è necessaria, e Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Invece di concentrarsi sulla preparazione del pranzo, Maria aveva scelto la “parte buona” — un modo per dire che aveva scelto il cibo giusto.

L’uomo non vive soltanto di pane, ma vive di ogni parola che procede dalla bocca dell’Eterno.13

L’Eterno è la mia parte di eredità e il mio calice.14

Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà mai più fame e chi crede in me non avrà mai più sete».15

Maria fu lodata per aver messo da parte tutto il resto ed essersi concentrata su Gesù e ciò che stava insegnando. Agiva come dovrebbe fare un discepolo, dando precedenza alla Parola di Dio. Marta, invece, era occupata con le faccende e i doveri della vita. Nel Medioevo alcuni interpretarono la differenza tra Marta e Maria come un simbolo di quella tra i cristiani che vivevano una vita monacale e quelli che conducevano una vita mondana, con il sottinteso che la vita monacale era superiore. È chiaro, però, che non era questa l’intenzione della conversazione o di ciò che Gesù voleva dire.

Le esigenze della vita possono essere logoranti e in genere le dobbiamo soddisfare quotidianamente. Nella nostra vita indaffarata possiamo essere tentati di mettere la famiglia, il lavoro e i doveri prima della nostra devozione al Signore, alla comunione con Lui e al tempo passato in sua presenza. Siamo costretti a rispettare le nostre responsabilità ed è sbagliato sottrarvisi; comunque, per quanto possano essere importanti, essere fedeli a rispettare il nostro rapporto con Dio è essenziale per la nostra vita spirituale.

Anche se tutti vogliamo rispecchiare il gesto di Maria di sederci ai piedi di Gesù e stare ad ascoltarlo, è probabile che a volte ci troviamo coinvolti nelle esigenze della vita di ogni giorno, al punto di diventare un po’ come Marta. Come scrisse l’apostolo Paolo:

Ben si trova in me la volontà di fare il bene, ma io non trovo il modo di compierlo.16

A volte manchiamo tutti il bersaglio. Comunque, quando succede, possiamo anche ricordarci che Marta, nonostante quel giorno fosse tutta presa dalle faccende domestiche, è la stessa Marta alla quale Gesù disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà. E chiunque vive e crede in me, non morrà mai in eterno. Credi tu questo?»17 Al che lei rispose: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, che doveva venire nel mondo».18 La sua risposta alla domanda di Gesù era altrettanto profonda di quella di Pietro quando Gesù gli chiese «E voi, chi dite che io sia?» e Simon Pietro, rispondendo, disse: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».19


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


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1 Giovanni 11,5 NR.

2 Giovanni 11.

3 Giovanni 12.

4 Luca 10,38–42.

5 Giovanni 11,1.

6 In Giovanni 12,3–5 leggiamo che quando Gesù andò a trovare Marta, Maria e il loro fratello Lazzaro, Maria prese una libbra di olio profumato di nardo puro, di gran valore, unse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli. Questo indicherebbe che la famiglia era ricca. Giuda si lamentò perché l’olio valeva trecento denari. Un denario era il salario giornaliero di un operaio, quindi trecento denari erano una somma considerevole. Ciò potrebbe indicare che Marta e la sua famiglia erano benestanti.

7 Luca 12,13–14.

8 Giovanni 8,4–7.

9 Luca 6,46.

10 Luca 8,24.

11 Luca 13,34.

12 Luca 22,31.

13 Deuteronomio 8,3.

14 Salmi 16,5.

15 Giovanni 6,35.

16 Romani 7,18.

17 Giovanni 11,25–26.

18 Giovanni 11,27.

19 Matteo 16,15–16.<


Pubblicato originariamente in inglese il 4 giugno 2019.

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