Di Peter Amsterdam
Agosto 11, 2020
[Jesus—His Life and Message: The Feast of Tabernacles (Part 2)]
Qualche tempo dopo la partenza dei fratelli di Gesù per andare a Gerusalemme a partecipare alla Festa dei Tabernacoli, anche Lui si mise in viaggio. Leggiamo che ci andò non pubblicamente, ma come di nascosto.1 Non viaggiò in gruppo come i suoi fratelli — come sarebbe stato normale, perché spesso intere famiglie viaggiavano insieme per andare alla capitale per le festività religiose — ma per motivi che non vengono spiegati fece il viaggio privatamente. Non sappiamo quanto tempo aspettò prima di partire per Gerusalemme, ma potrebbe essersi trattato di qualche giorno, perché in seguito leggiamo che cominciò a predicare nel tempio solo a metà della settimana di festa.
I Giudei dunque lo cercavano durante la festa e dicevano: «Dov’è quel tale?”2
Nel Vangelo di Giovanni, il termine “i giudei” spesso si riferisce ai capi religiosi di Gerusalemme ed è probabile che fossero loro a cercarlo. All’inizio del settimo capitolo di Giovanni, leggiamo che non voleva andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.3
Fra le folle si faceva un gran parlottare intorno a lui; gli uni dicevano: «Egli è un uomo dabbene!». Altri dicevano: «No, anzi egli inganna la folla». Nessuno però parlava di lui apertamente, per timore dei Giudei.4
Durante la festa Gesù era argomento di conversazione tra il popolo. Il termine greco qui tradotto con parlottare (LND) è tradotto anche con gran mormorio (NR), un gran parlare …sommessamente (CEI74) o sottovoce (CEI2008) e a bassa voce parlavano (TILC). I partecipanti alla festa discutevano se Gesù fosse un uomo buono o un falso insegnante che sviava la gente. Tali discussioni, però, probabilmente avvenivano solo tra amici e in maniera riservata, per non essere uditi dai leader religiosi. Mentre il popolo ne discuteva, è chiaro che la leadership religiosa ebraica era contro di Lui.
Era una faccenda seria che alcune persone, compresi i capi religiosi, pensassero che Gesù stava sviando il popolo, perché questo costituiva un’affermazione che Gesù si comportava come un falso profeta e la legge di Mosè stabiliva che i falsi profeti fossero uccisi.
Ma quel profeta o quel sognatore di sogni sarà messo a morte, perché ha parlato in modo da farvi allontanare dall’Eterno, il vostro DIO. […] In questo modo estirperai il male in mezzo a te.5
Per Gesù, partecipare alla festa era un potenziale pericolo.
Verso la metà della festa, Gesù salì al tempio e incominciò a insegnare. E i Giudei si meravigliavano e dicevano: «Come mai costui sa di lettere, senza aver fatto studi?»6
Verso la metà della festa Gesù cominciò a insegnare nel tempio. I leader religiosi ebraici si stupirono per la sua conoscenza e la sua comprensione delle Scritture, dato che non aveva studiato nei centri rabbinici di Gerusalemme.
Gesù allora rispose loro e disse: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato».7
I rabbini insegnavano usando citazioni da precedenti insegnamenti rabbinici, invece di usare idee proprie. Gesù affermò di essere stato mandato da suo Padre e di insegnare ciò che aveva ricevuto da Lui. In un altro punto di questo Vangelo, Gesù affermò che ciò che insegnava veniva da suo Padre.
Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre stesso mi ha mandato e mi ha comandato ciò che io devo dire e annunziare.8
Allora Gesù rispose e disse loro: «In verità, in verità vi dico che il Figlio non può far nulla da se stesso, se non quello che vede fare dal Padre; le cose infatti che fa il Padre, le fa ugualmente anche il Figlio».9
Poi aggiunse:
Se qualcuno vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, oppure se io parlo da me stesso.10
Gesù affermò che le persone con un cuore devoto a Dio, quelle che desideravano sinceramente adempiere i propositi divini, avrebbero capito che le sue parole venivano dal Padre.
Poi continuò, spiegando:
Chi parla da se stesso cerca la sua propria gloria, ma chi cerca la gloria di colui che l’ha mandato è verace, e in lui non vi è ingiustizia.11
Al contrario dei maestri che desiderano onori personali, Gesù cercava solo di onorare suo Padre che l’aveva mandato. Poiché non cercava la propria gloria, ma quella del padre, in Lui non c’era falsità. Gesù non si limitava a dire la verità, ma era la verità, come afferma più tardi in questo Vangelo. Io sono la via, la verità e la vita.12
Poi continuò:
Non vi ha Mosè dato la legge? Eppure nessuno di voi mette in pratica la legge. Perché cercate di uccidermi?13
Mosè aveva ricevuto la legge da Dio e l’aveva data al popolo, ma Gesù fece notare che loro non la rispettavano. Probabilmente si riferiva al fatto che di tanto in tanto tutto il popolo ebraico infrangeva la legge mosaica perché alcune regole erano in conflitto tra loro, come spiegò alcuni versetti dopo.
La folla rispose e disse: «Tu hai un demone; chi cerca di ucciderti?»
La “folla” era un gruppo diverso dai “giudei” (riferito ai capi religiosi ebraici) e non avevano idea che le autorità religiose stessero cercando di ucciderlo; sapevano solo che loro non avevano pianificato di farlo. Da quel che Gesù dice in seguito, è chiaro che a questo punto si stesse rivolgendo ai capi religiosi e non alla folla.
Gesù replicò e disse loro: «Io ho fatto un’opera e ne siete tutti meravigliati. Ora Mosè vi ha dato la circoncisione, (non già che essa provenga da Mosè, ma dai padri); e voi circoncidete un uomo di sabato. Se un uomo riceve la circoncisione di sabato, affinché la legge di Mosè non sia violata, vi adirate voi contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato?»14
L’opera che in precedenza li aveva meravigliati e a cui si riferiva Gesù era avvenuta in una precedente visita a Gerusalemme, quando nel giorno di sabato aveva guarito un uomo invalido da trentott’anni.
I Giudei perseguitavano Gesù e cercavano di ucciderlo, perché faceva queste cose di sabato.15
Poi, fece notare che i rabbini infrangevano regolarmente la lettera della legge sabbatica quando circoncidevano i bambini maschi durante il sabato. La legge sul sabato affermava:
Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro.16
Comunque, Dio aveva dato istruzioni a Mosè che un maschio doveva essere circonciso otto giorni dopo la nascita.17 In alcuni casi, l’ottavo giorno cadeva di sabato e in quel caso il bambino era circonciso in quel giorno. Quello che Gesù intendeva era che infrangevano regolarmente la lettera della legge praticando la circoncisione di sabato e ciò dimostrava che consideravano il comandamento di circoncidere prevalente su quello della legge del sabato.
Nel Vangelo di Matteo, troviamo altri casi in cui Gesù ebbe simili obiezioni riguardo al sabato. Una volta i suoi discepoli raccolsero del grano mentre camminavano in un campo durante il sabato e i farisei li accusarono di aver infranto la legge sabbatica. Gesù fece notare che Re Davide e i suoi uomini avevano fatto la stessa cosa e che i sacerdoti del tempio, a causa del lavoro che dovevano svolgere di sabato nel tempio, lavoravano anche durante quel giorno.
Non avete letto nella legge che nel tempio i sacerdoti, nei giorni di sabato, trasgrediscono il sabato e tuttavia sono senza colpa?18.
Un’altra volta disse:
Chi è l’uomo fra voi che avendo una pecora, se questa cade in giorno di sabato in una fossa, non la prenda e non la tiri fuori? Ora, quanto vale un uomo più di una pecora! È dunque lecito fare del bene in giorno di sabato.19
Gesù usò il metodo ebraico del qalwahomer, che significa “dal leggero a pesante”, per ribadire che alcune cose hanno la precedenza sulle leggi del sabato e che anche i leader religiosi ebraici lo comprendevano e lo accettavano.
Se una circoncisione, che comprendeva solo una parte del corpo, prevaleva sul sabato, quanto più era permessa l’intera guarigione di un uomo in quel giorno? La guarigione durante il sabato era quindi un atto legittimo.
Gesù proseguì dicendo:
Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate secondo giustizia.20
Gesù sgridò i leader ebraici per come giudicavano superficialmente questa situazione, secondo le semplici apparenze, invece di giudicare come avrebbero dovuto fare in realtà, secondo ciò che è giusto e vero.
(Continua nella terza parte)
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
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1 Giovanni 7,10.
2 Giovanni 7,11.
3 Giovanni 7,1.
4 Giovanni 7,12–13.
5 Deuteronomio 13,5.
6 Giovanni 7,14–15.
7 Giovanni 7,16.
8 Giovanni 12,49.
9 Giovanni 5,19.
10 Giovanni 7,17.
11 Giovanni 7,18.
12 Giovanni 14,6.
13 Giovanni 7,19.
14 Giovanni 7,21–23.
15 Giovanni 5,1–18. Per altre informazioni su questo episodio, vedi Gesù – la sua vita e il suo messaggio: i miracoli (parte 6) — I miracoli del Sabato (parte 3)
16 Esodo 20,8–10.
17 Levitico 12,1–3.
18 Matteo 12,1–5.
19 Matteo 12,11–12.
20 Giovanni 7,24.
Pubblicato originariamente in inglese il 2 luglio 2019.
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