Di Peter Amsterdam
Agosto 24, 2011
(Per un’introduzione e una spiegazione generale di questa serie, vedete Al cuore di tutto: introduzione)
In questa serie di articoli prendiamo in esame diversi aspetti della natura, dell’essere e del carattere di Dio. Cominceremo con il vedere come Dio è vivo e come è personale e il significato che ciò ha per noi.
Alcuni sistemi dottrinali vedono il tutto come parte di Dio e Dio come parte del tutto. Al centro di questi sistemi c’è il cosiddetto panteismo, cioè l’idea che siamo tutti parte di Dio, o parte della “energia” dell’universo, oppure che tutto è collegato tramite la natura, o che Dio è energia, natura o fato, ma non un essere personale. Altri sistemi, come il deismo, credono che Dio esista, ma che dopo aver creato l’universo abbia smesso di intervenire in esso, così che non v’è più una connessione diretta o un rapporto tra Dio e l’umanità.
Dopo aver letto ciò che la Bibbia dice sul Padre, il Figlio e lo Spirito Santo – la Trinità – è chiaro che Dio è più che semplice energia, o una forza. Invece di aver creato l’universo e poi avergli voltato le spalle, Egli interagisce con la sua creazione. Lo si vede nella Bibbia, a partire dal Vecchio Testamento fino a tutto il Nuovo Testamento, e soprattutto in Gesù, la seconda Persona della Trinità, che prese forma umana e visse sulla terra, e in secondo luogo nello Spirito Santo che dimora eternamente nei credenti. Tutto ciò dimostra l’interazione continua tra Dio e la sua creazione.[1]
Dio vive! Ciò significa molto di più del semplice fatto che esiste. Egli interagisce con l’umanità e specialmente con chi lo ama e lo segue.
Egli esiste per il suo popolo, pronto a soccorrerlo, ad agire in sua difesa e a benedirlo per amore del suo nome.[2]
Dio è chiamato molte volte “il Dio vivente” sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento. Vi viene descritto come vivo e interagente con il suo popolo.
Giosuè disse: «Da questo riconoscerete che il Dio vivente è in mezzo a voi e che certamente scaccerà davanti a voi i Cananei, gli Hittei, gli Hivvei, i Perezei, i Ghirgasei, gli Amorei e i Gebusei…»[3]
L’anima mia è assetata di Dio, del Dio vivente. Quando verrò e comparirò davanti a Dio?[4]
L’Eterno è il vero Dio, Egli è il Dio vivente e il re eterno. Davanti alla sua ira trema la terra e le nazioni non possono reggere davanti al suo sdegno.[5]
E Simon Pietro, rispondendo, disse: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».[6]
Vi annunziamo la buona novella, affinché da queste cose vane vi convertiate al Dio vivente che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi.[7]
È noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori.[8]
Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente, e gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare.[9]
“Il Dio vivente” è un termine usato per distinguerlo nettamente dagli idoli comunemente adorati nei tempi antichi. Le parole ebraiche usate nel Vecchio Testamento con riferimento agli idoli significano buono a niente, inutile, vano, privo di sostanza. Gli idoli non hanno vita, sono solo figure costruite dall’uomo, in totale contrasto con il Dio vivente e interagente. La Bibbia rende chiara la differenza, affermando che gli idoli non respirano, un’espressione per indicare che non hanno vita:
Resta confuso ogni orafo per i suoi idoli, poiché è menzogna ciò che ha fuso e non ha soffio vitale.[10]
Gli idoli delle nazioni sono argento e oro, opera di mano d’uomo: hanno bocca ma non parlano, hanno occhi ma non vedono, hanno orecchi ma non odono; non hanno fiato nella loro bocca.[11]
Hanno bocca ma non parlano, hanno occhi ma non vedono, hanno orecchi ma non odono, hanno naso ma non odorano, hanno mani ma non toccano, hanno piedi ma non camminano; con la loro gola non emettono suono alcuno.[12]
Nello sfidare i falsi profeti e i loro idoli, il profeta Isaia dichiarò la differenza tra un Dio vivente che conosce ogni cosa – passata, presente e futura – e gli idoli che non sanno niente:
Espongano [i loro dei (vedi versione Diodati)] e ci annuncino ciò che accadrà. Dichiarino quali erano le cose passate, perché le possiamo considerare e conoscerne il compimento; oppure annunciateci ciò che avverrà. Annunciate ciò che avverrà nel futuro, e così sapremo che siete dèi; sì, fate del bene o del male affinché rimaniamo sbigottiti nel vederlo insieme. Ecco, voi siete un nulla e la vostra opera è niente; chi vi sceglie è un abominio.[13]
Il Dio vivente – l’Essere Supremo che creò l’universo e tutto ciò che è in esso, compresi noi – merita da noi fedeltà, adorazione, lode e amore. Dal punto di vista divino è un insulto adorare idoli inutili e senza vita.
Io sono l’Eterno, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avrai altri dèi davanti a me. Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l’Eterno, il tuo Dio, sono un Dio geloso.[14]
Farete attenzione a tutte le cose che vi ho detto e non pronunzierete il nome di altri dèi; non lo si oda uscire dalla vostra bocca.[15]
Ma se tu dimentichi l’Eterno, il tuo Dio, per seguire altri dèi e per servirli e prostrarti davanti a loro, Io dichiaro solennemente contro di voi quest’oggi che per certo perirete.[16]
Il Dio Vivente è un essere personale e attivo. La sua individualità e personalità si vede nel fatto che possiede coscienza di Sé, consapevolezza razionale, autodeterminazione, intelligenza, emozioni, conoscenza e volontà, tutte cose necessarie per un essere personale. Noi, come esseri umani, siamo persone dotate d’individualità. Abbiamo individualità perché siamo fatti a immagine di Dio. La differenza tra gli esseri umani e tutte le altre creature sulla terra è che noi siamo fatti a immagine di Dio e loro no; noi abbiamo una nostra personalità e loro no. Come ha detto William Lane Craig: L’uomo è una persona perché Dio è personale; è questo che ci permette di avere una connessione con Lui.[17] Il fatto che Dio sia personale e abbia una sua individualità, non significa che Dio sia umano; significa invece che noi, in quanto esseri umani, abbiamo una personalità simile a quella divina.
Dio interagisce personalmente con l’umanità, come si può vedere nella Bibbia. Stabilisce un rapporto con le persone. Ha fatto con loro degli accordi o dei contratti, che chiama “patti”. Parla con loro in tutta la Bibbia. Queste sono azioni personali.
Nel Vecchio Testamento, Dio s’interessò personalmente al suo popolo, Israele, nei momenti in cui esso aveva bisogno – come nella separazione del Mar Rosso e in quella del fiume Giordano, nel provvedere cibo e acqua, nel dare loro un paese e così via. Mandò dei messaggeri, i profeti, che riferirono le sue parole; ricompensò o punì la gente a seconda che obbedissero o disobbedissero a quei messaggi. Da tutto il Vecchio Testamento risulta chiaramente che Dio si interessava personalmente e attivamente del suo popolo.[18]
Il libro della Genesi mostra Dio che interagisce personalmente in molti casi con le sue creature, come nella creazione del mondo, nelle sue interazioni e conversazioni con Adamo ed Eva, nel suo patto con Noè, Abramo, Isacco e Giacobbe. Continuò ad agire personalmente nei suoi rapporti con Mosè e i figli d’Israele.
La Parola di Dio gli attribuisce emozioni, quali amore, odio, ira, pentimento, dolore, compassione, sdegno, avversione, pazienza, sopportazione, gioia e altre. Tali sentimenti sono legati alla personalità.[19]
Quando Mosè glielo chiese, Dio gli disse il suo nome: Yahweh, IO SONO. Avere un nome e rivelarlo a un altro è un gesto personale. Dio ha anche dei titoli che denotano una persona, come Padre, Giudice, Pastore, o Marito.[20]
Niente dimostra che Dio è una persona quanto la manifestazione di Sé stesso attraverso Gesù. Gesù era Dio sulla terra ed era una persona sotto ogni aspetto, in ogni sua azione, tanto che morì di persona affinché noi potessimo ricevere la salvezza.
Gli autori Gordon Lewis e Bruce Demarest affermano che Dio crea attivamente, sostiene il suo popolo e fa patti con lui, preserva la linea di discendenza messianica in Israele, affida incarichi a un profeta dopo l’altro, manda suo Figlio nel mondo, provvede i sacrifici di redenzione per soddisfare la sua stessa rettitudine, fa risorgere Gesù, edifica la chiesa e giudica tutti in modo giusto. Lungi dall’essere un’entità passiva come un edificio, il Dio della Bibbia è un architetto attivo, un costruttore, un combattente per la libertà, un difensore dei poveri e degli oppressi, un consigliere compassionevole, un servo sofferente e un liberatore trionfante.[21]
Il nostro Dio non è un essere lontano e privo di interesse. È un Dio personale, che ha un rapporto con la sua creazione. Si è fatto conoscere da noi mediante la sua Parola. Ci ha mostrato una parte del suo essere. Si interessa a noi come individui. Ci ha dato la possibilità di vivere con Lui per l’eternità, mediante la salvezza. Credendo in Gesù, Dio Figlio, diventiamo anche noi suoi figli, il che ci permette di toccarlo personalmente, di comunicare con Lui, di sentire la sua voce, di aprirgli il nostro cuore. Egli si unisce a noi in spirito, dimora in noi e ci ama. Noi ci uniamo a Lui in spirito, dimoriamo in Lui e lo amiamo. Abbiamo un rapporto personale con un Dio personale. È incredibilmente meraviglioso!
Se non altrimenti indicato, tutti i versetti biblici sono tratti dalla Sacra Bibbia, versione Nuova Diodati, copyright © La Buona Novella, Brindisi. Altre versioni spesso citate sono la versione Nuova Riveduta (NR), la versione C.E.I. (CEI) e la Traduzione in Lingua Corrente (TILC).
Barth, Karl. The Doctrine of the Word of God, Vol.1, Part 2. Peabody: Hendrickson Publishers, 2010.
Berkhof, Louis. Systematic Theology. Grand Rapids: Wm. B. Eerdmans Publishing Company, 1996.
Cottrell, Jack. What the Bible Says About God the Creator. Eugene: Wipf and Stock Publishers, 1996.
Craig, William Lane. The Doctrine of God. Defenders Series Lecture.
Garrett, Jr., James Leo. Systematic Theology, Biblical, Historical, and Evangelical, Vol. 1. N. Richland Hills: BIBAL Press, 2000.
Grudem, Wayne. Systematic Theology, An Introduction to Biblical Doctrine. Grand Rapids: InterVarsity Press, 2000.
Lewis, Gordon R., and Bruce A. Demarest. Integrative Theology. Grand Rapids: Zondervan, 1996.
Milne, Bruce. Know the Truth, A Handbook of Christian Belief. Downers Grove: InterVarsity Press, 2009.
Mueller, John Theodore. Christian Dogmatics, A Handbook of Doctrinal Theology for Pastors, Teachers, and Laymen. St. Louis: Concordia Publishing House, 1934.
Ott, Ludwig. Fundamentals of Catholic Dogma. Rockford: Tan Books and Publishers, Inc., 1960.
Packer, J. I. The Attributes of God 1 and 2. Lecture Series.
Williams, J. Rodman. Renewal Theology, Systematic Theology from a Charismatic Perspective. Grand Rapids: Zondervan, 1996.
[1] Ed Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore, che rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce; ma voi lo conoscete, perché dimora con voi e sarà in voi. (Giovanni 14,16–17)
[2] Cottrell, Jack. What the Bible Says About God the Creator. Eugene: Wipf and Stock Publishers, 1996. p. 388.
[3] Giosuè 3,10.
[4] Salmi 42,2.
[5] Geremia 10,10.
[6] Matteo 16,16.
[7] Atti 14,15.
[8] 2 Corinzi 3,3 – CEI.
[9] Apocalisse 7,2.
[10] Geremia 10,14 – CEI.
[11] Salmi 135,15–17.
[12] Salmi 115,5–7.
[13] Isaia 41,22–24 – ND, cfr. Diodati.
[14] Esodo 20,2–5.
[15] Esodo 23,13.
[16] Deuteronomio 8,19.
[17] Craig, William Lane, The Doctrine of God, Part 4. “Defenders” Lecture Series.
[18] Vedi Salmi 78, 105, 106, 136.
[19] The Oberlin Evangelist. October 9, 1839. Professor Finney’s Lectures. Lecture XVIII, Affections and Emotions of God.
[20] Padre: Sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore Onnipotente. 2 Corinzi 6,18.
Giudice: Poiché l’Eterno è il nostro giudice, l’Eterno è il nostro legislatore, l’Eterno è il nostro re; egli ci salverà. Isaia 33,22.
Pastore: L’Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà. Salmi 23,1.
Marito: Poiché il tuo creatore è il tuo sposo; il suo nome è l’Eterno degli eserciti; il tuo Redentore è il Santo d’Israele, chiamato Dio di tutta la terra. Isaia 54,5.
[21] Lewis, Gordon R., and Bruce A. Demarest. Integrative Theology. Grand Rapids: Zondervan, 1996, p. 196.
Titolo originale: The Nature and Character of God: The Living and Personal God
Pubblicato originariamente in Inglese il 23 Agosto 2011
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