Vivere il cristianesimo: i Dieci Comandamenti (matrimonio e sesso, parte 2)

Di Peter Amsterdam

Aprile 3, 2021

 

[Living Christianity: The Ten Commandments (Marriage and Sex, Part 2)]

(I punti di questo articolo sono tratti da Christian Ethics,1 di Wayne Grudem.)

Come abbiamo visto nella prima parte di Matrimonio e sesso, il matrimonio è un contratto, un legame sacro, tra un uomo e una donna, nel quale si fanno una promessa a vicenda davanti a Dio, chiedendogli di essere testimone del loro solenne impegno. Con questo s’impegnano a condurre una vita insieme come “una sola carne”.

Nei Vangeli Gesù confermò ciò che si dice del matrimonio nel libro della Genesi:

“Al principio della creazione, Dio li fece maschio e femmina. Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie; e i due diverranno una stessa carne; così non sono più due, ma una sola carne. L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha unito”.2

Gesù affermò che il matrimonio deve essere un’unione per la vita; una volta che Dio l’ha unita, la coppia rimane insieme fino alla morte di uno degli sposi.

La decisione di sposarsi è una delle più importanti che una persona possa prendere, perché l’impegna a stare insieme al coniuge per il resto della sua vita. Nella cerimonia nuziale la sposa e lo sposo promettono di rimanere insieme, di essere fedeli l’uno all’altra e di amarsi a vicenda. Spesso, nelle cerimonie nuziali cristiane il pastore o il prete fa un breve sermone che tocca i vari aspetti del matrimonio. Facendo ricerche su questo argomento ho trovato un libro che conteneva diversi sermoni che esprimono alcuni punti meditati e profondi, così ho deciso che sarebbe utile includerli.

Anche se queste citazioni sono tratte da sermoni per i matrimoni, offrono consigli e istruzioni sagge per tutte le coppie sposate, a prescindere da quanto tempo siano insieme.

(Viene indicato prima il nome dell’autore, seguito da alcuni brani del sermone. Alla fine di ogni citazione c’è il numero della pagina del libro, The Pastor’s Book,3 da cui è tratta.)

James A. Johnson

Come prima cosa ricordate che Dio vi ha creato entrambi a sua immagine. […] Come marito e moglie portate entrambi l’immagine di Dio, siete una sua raffigurazione. […] Marito e moglie hanno lo stesso valore perché portano entrambi l’immagine di Dio. Impegnandovi nel matrimonio, ricordate che vivete, parlate, dormite e vi prendete cura di un’immagine di Dio. Siate gentili e parlate cortesemente con l’altra persona. Proteggetevi a vicenda. Vedete nell’altro il riflesso di Dio. Onoratevi a vicenda. (166)

Il secondo principio è che Dio ha ideato e inventato il genere. Dio ci ha creato maschio e femmina. […] Il vostro matrimonio onorerà Dio e vi darà più gioia se riconoscerete che siete uguali, ma diversi. Non dovreste aspettarvi di avere entrambi gli stessi punti forti, le stesse prospettive, gli stessi ruoli. Dio vi ha creato perché vi completaste a vicenda, perché vi adattaste l’uno all’altra come pezzi di un puzzle. (166)

Dio ha creato dei ruoli armoniosi per marito e moglie — uguali ma diversi. Matthew Henry fa notare che Eva “non fu tratta dalla sua testa perché regnasse su di lui, né dai suoi piedi perché ne fosse calpestata, ma dal suo fianco perché fosse uguale a lui, sotto le sue braccia perché fosse protetta e vicino al suo cuore perché fosse amata”.4 (167)

Quando Dio ha creato il matrimonio, ha creato anche una nuova famiglia. Genesi 2,24 ci dice: “Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una sola carne”. Ciò significa che il vostro matrimonio ha la precedenza su ogni altra relazione nella vita, anche quella con i vostri genitori. L’accordo che stringete oggi è l’immagine del rapporto fedele tra Cristo e la sua chiesa. Niente ha la priorità su di esso. (167)

Alcuni matrimoni finiscono per avere problemi perché marito e moglie non lasciano mai realmente i genitori. Svuotano la camera in cui sono cresciuti, mettono su casa, comprano i loro mobili, hanno figli, ma la loro lealtà primaria rimane appiccicata a mamma e papà. Non riescono a uscire e staccarsi. Da oggi, il rapporto tra di voi richiede la vostra lealtà assoluta. Non potete più tornare a casa; la tua casa è dove vive tuo marito; la tua casa è dove vive tua moglie. I vostri genitori vi ameranno, vi sosterranno e v’incoraggeranno, ma il rapporto tra voi due viene al primo posto. (168)

Non solo vi ha creato, ma ha creato entrambi – uomo e donna – a sua immagine. […] Mentre esplorate i nuovi territori della vita matrimoniale, ricordate che la persona con cui camminate, a cui parlate e con cui dormite è un’immagine preziosa di Dio. Trattevi con cura. Sorvolate sui peccati dell’altro per vedere l’immagine di Cristo rinnovata in lui o in lei. Proteggetevi a vicenda e trattevi con cortesia, perché ha creato entrambi nella sua immagine e siete entrambi preziosi. (170)

Come credenti, seguite le indicazioni delle Scritture: incoraggiatevi a vicenda; siate pazienti l’uno con l’altra; siate benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo (Efesini 4,32); spronatevi l’un l’altra all’amore e alle opere buone; pregate ogni giorno l’uno per l’altra. Siate un modello del significato di vivere insieme nel regno di Dio. (171)

Il vostro matrimonio è un rapporto che Dio ha designato per portare benedizioni spirituali in questo mondo, man mano che il Vangelo cresce nella vostra vita e, attraverso di voi, nel mondo. Questo inizia da ognuno di voi personalmente. La vostra crescita spirituale sia dunque una priorità per voi; e incoraggiatevi a vicenda a crescere nel vostro amore e nella vostra ubbidienza a Dio. (170)

Jay Thomas

I capitoli iniziali della Genesi rappresentano un fondamento per il matrimonio e pongono le basi per ciò che il resto delle Scritture dice o dà per scontato riguardo al matrimonio, compreso Efesini 5. Ci raccontano perché il matrimonio fu creato — il suo scopo: “Non è bene che l'uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui” (Genesi 2,18). Dio non prese un'altra zolla né formò il suo aiutante da una fonte esterna. Invece prese qualcosa da dentro Adamo, una costola, e da quella plasmò sua moglie Eva. È essenziale notare che Dio non prese i due e li unì in una cosa sola. Ne prese uno e ne formò due — le parti da un insieme e l’insieme nelle parti. Perché? Perché Dio creò l’uomo a sua immagine, per dare un riflesso di Sé al mondo. Dio disegnò nel matrimonio la grande realtà del suo stesso essere: Egli è uno, tuttavia è tre. La sua trinità non contraddice la sua unicità, come la sua unicità non contraddice la sua trinità. Si combinano perfettamente insieme. (172-173)

Il fattore chiave per un matrimonio forte è che non tentiate di vivere come due persone che si sforzano di diventare una cosa sola, ma che realizziate di essere un’unità inestricabile, che conduce la propria vita come due. Rendetevi conto della vostra unità, poi vivete la vostra diversità sotto quella luce. (173)

Dovete vivere come una cosa sola perché in realtà lo siete. Che cosa vuol dire? Come funziona in pratica? La vostra unità, come Dio vi ha disegnato, si dimostra nell’amore. (173)

Se l’amore è l’elemento centrale del nostro rapporto con Dio e se questo rapporto è il modello del matrimonio, allora l’amore è l’espressione più grande del patto che stringete oggi. (173)

Il Signore ci ha dato un’altra bella immagine del vero scopo del matrimonio, ossia il riflesso del rapporto di Cristo con la chiesa. Efesini 5 ne offre un grande esempio. Dice che il matrimonio è una dimostrazione a chiare lettere di come Cristo ama la chiesa. (173-174)

Randall Gruendyke

Che cos’è il matrimonio? È la domanda che ci facciamo oggi. La risposta avrà un profondo effetto sul futuro del nostro mondo. I primi due capitoli della Bibbia rivelano che il matrimonio non originò dalla mente umana. Fu, invece, idea di Dio — un’idea espressa inizialmente quando il Signore disse: “Non è bene che l’uomo sia solo” (Genesi 2,18°). […] Così, che Adamo fosse da solo nella creazione di Dio non era una buona idea. (175)

Adamo non trovò un aiuto corrispondente a lui. […] Dio risolse il problema facendo cinque cose: fece addormentare Adamo; prese una delle sue costole; richiuse il punto da cui l’aveva tolta; dalla costola formò la donna (notate che lei ebbe origine da Adamo, non dalla terra come gli animali); la portò all’uomo. La reazione di Adamo, quando si risvegliò, fu una poesia vera e propria: L'uomo disse:

“Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa
e carne della mia carne.
Ella sarà chiamata donna
perché è stata tratta dall'uomo” (Genesi 2,23). (175-176)

Kent Hughes

Insieme alla croce, dovete accettare il fatto che il matrimonio non è un rapporto contrattuale, ma un patto che dura tutta la vita. Non è un matrimonio cristiano se è basato su condizioni o contratti. Il matrimonio cristiano richiede un giuramento solenne davanti a Dio: vi giurate insieme, davanti a Lui, che non infrangerete mai la vostra promessa.

Allo sposo: [Personificare] questa vita vuol dire che devi essere un uomo sensibile e renderti conto che la tua mascolinità si accresce nella tua sensibilità alla femminilità di tua moglie. Devi prepararti a capire il suo cuore e le sottigliezze della sua mente e delle sue emozioni — la “temperatura” della sua anima. Non la conoscerai mai perfettamente, ma cercare di farlo ti renderà più simile a Cristo, un marito migliore. Le tue azioni devono dire: “La mia vita è per la tua”. (155)

Alla sposa: Incoraggialo a essere un uomo di Dio, che ama Dio più di quanto ami te. Spronalo a essere un uomo — un uomo di parola, un uomo che dice sempre la verità, un uomo che non scende a compromessi morali, un uomo generoso, che ama i poveri, che ama la chiesa, che ama il vangelo e i perduti di questo mondo. (157)

Prega che tuo marito segua l’analogia dello Spirito Santo, che “viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri inesprimibili” (Romani 8,26).

Come sua moglie, come parte di “una sola carne” con lui, saprai ciò che lascia inarticolato e le cose che non riesce a esprimere. Intercedi per lui nelle cose che sono troppo profonde per le parole. (157)

Alla coppia: I vostri voti sono per la vita. Non devono essere infranti. Dio e questa congregazione ne sono testimoni. Pur belli come siete oggi, verrà il giorno in cui il fiore appassirà. Quando però i petali appassiranno, possa il vostro amore irradiare la bellezza di Cristo. (157)

Doug O’Donnel

Siamo tutti peccatori. A volte è difficile lavorare e vivere con i peccatori e amarli un giorno dopo l’altro, un anno dopo l’altro, un decennio dopo l’altro… “finché morte non ci separi”. Per questo in Efesini 3 Paolo prega in quel modo, per la vostra forza interiore, perché siate “radicati e fondati nell’amore” e che “Cristo abiti nei vostri cuori per mezzo della fede” (Efesini 3,17). Abbiamo tutti bisogno di Gesù, che ci salva dai nostri peccati. E tutti abbiamo bisogno che la potenza dello Spirito Santo abiti in noi, così da poter vivere per Dio e per gli altri più che per noi stessi. Questa è una grande sfida in qualsiasi relazione, ma specialmente nel patto matrimoniale. Sarò io (un peccatore, una peccatrice) pronto a servire te (una peccatrice, un peccatore), a sacrificarmi per te e a esserti fedele? Ti amerò? È quello che vi chiedete e vi rispondete a vicenda oggi. Per questo, perché siamo peccatori, abbiamo bisogno di Dio e della sua potenza. (163-164)

In questo grande testo sul matrimonio, Gesù ha detto: “Ciò che Dio ha unito”. Avete mai pensato a questa frase? È un’affermazione incredibile! Che cosa dice? Che quando entrambi avete detto: “Sì”, che quando entrambi direte: “Con questo anello io ti sposo”, che quando le vostre labbra desiderose si uniranno e poi correrete giù per questa navata con visi sorridenti, non è stato un errore. Fa parte del piano divino. Dio ci ha unito. […] Oggi lui vi unisce in matrimonio. Lo scopo di questa unione vi è ancora sconosciuto. Sarete ricchi insieme, o poveri? Avrete entrambi buona salute e lunga vita, oppure uno di voi o entrambi vi ammalerete, forse prima di quanto vi aspettiate?

Il voto è questo: “Io ti sposo, ti avrò come mia moglie, o come mio marito, da oggi in poi, in qualsiasi situazione — nel bene e nel male”. […] Dio vi ha messo insieme, ma Dio non vi ha detto perché. È per gioia e allegria o per difficoltà e dolori? Qualsiasi cosa vi accada, […] voglio che sappiate che il matrimonio non ha come scopo principale la felicità, la riproduzione o qualsiasi altra cosa potremmo ritenere più importante in questa vita. Invece riguarda soprattutto la santificazione, l’imparare ad amare come fa Dio, ad amare gli insopportabili, ad amare i peccatori, ad amare quando sarebbe l’ultima cosa che vorremmo fare. […] Quando tutto va bene e quando le cose vanno male o sono difficili, ricordate la frase di Gesù che abbiamo letto e di cui abbiamo parlato oggi: “Ciò che Dio ha unito”. Ricordatela e imparate a essere felici in quella realtà, non importa quali dolori o quali gioie incontrerete sul vostro cammino. (164-165)

Todd Wilson

Il matrimonio, dice la Bibbia, è un mistero (Efesini 5,32). Non che sia un mistero da tenere segreto. Anzi il matrimonio è qualcosa simbolico, qualcosa che esiste per attirare l’attenzione su qualcos’altro. Perciò il vostro matrimonio deve essere una rappresentazione, un’opera che descrive il rapporto tra Cristo e la sua chiesa.

Mentre cercate di svolgere i vostri ruoli di Cristo e della sua chiesa, pensate a queste tre frasi che dovreste dirvi a vicenda. La prima è molto semplice: “Ti amo”. Forse è così semplice che è facile dimenticarla. Ma ditevelo spesso, ogni giorno, molte volte al giorno. Sì, lo sapete — tutti lo sappiamo — che vi amate, ma è bene dirselo regolarmente. La seconda è: “Scusa”. È facile da verbalizzare, ma spesso troviamo difficile dirla, non è così? È una parola con una potenza enorme in qualsiasi rapporto, tanto più nel matrimonio, perché, come vi renderete conto presto, se non l’avete già fatto, il vostro consorte non è perfetto. Farete entrambi degli errori in questo matrimonio. Ma fate in fretta a chiedere scusa e a chiedere perdono. La terza e ultima cosa da dire è questa: “Come posso aiutarti?” Avrete bisogno dell’aiuto dell’altro ogni giorno. Il matrimonio è questo: incoraggiamento, sostegno, amore e sacrificio. Così, fate vostro il desiderio di chiedere regolarmente all’altra persona: “Come posso aiutarti? Come posso servirti?” (177)


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


1 Wayne Grudem, Christian Ethics (Wheaton: Crossway, 2018).

2 Marco 10,6–9.

3 R. Kent Hughes, The Pastor’s Book: A Comprehensive and Practical Guide to Pastoral Ministry (Wheaton: Crossway, 2015).

4 Matthew Henry, Matthew Henry’s Commentary on the Whole Bible, 6 vols. (McLean, VA: McDonald Publishing), I.20.


Pubblicato originariamente in inglese il 26nnovembre 2019.

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