Amore nel parcheggio

Di Maria Fontaine

Settembre 11, 2011

Sapete, le aree di parcheggio di notte possono essere molto romantiche. Scommetto che molti di voi lo sanno per esperienza personale; ma in questo caso non sto parlando di quello che facevamo in macchina da ragazzi. Parlo dell’esperienza romantica con Gesù durante un periodo di vacanza che Peter ed io ci siamo presi alcuni mesi fa.

Dovevamo fare un po’ di moto tutti i giorni e avevo solo due opzioni: o andare in palestra con l’aria condizionata fredda, o camminare fuori all’aperto e al caldo. Dato che prendo freddo molto facilmente, ho preferito camminare fuori al caldo. Comunque ho scoperto che anche per me c’è un limite a quanto caldo posso sopportare. Dato che in quel posto era il periodo più caldo dell’anno, ho preferito aspettare fin quasi a mezzanotte per fare la mia camminata, perché l’aria era un po’ più fresca.

Andavo a camminare quando tutto era tranquillo e la gente era quasi tutta a letto. L’unico posto abbastanza sicuro per andare in giro a quell’ora era il parcheggio, che era ben illuminato, era custodito da una guardia giurata e girava tutt’intorno al posto dove abitavamo. Ci volevano cinque minuti per fare tutto il giro del parcheggio, così lo ripetevo più volte per prolungare la camminata e intanto passavo qualche momento speciale con Gesù, che mi ricordava del suo amore.

La guardia notturna mi ha confermato che sarei stata al sicuro nel parcheggio. Mi ricordava in maniera visibile gli angeli custodi che indubbiamente erano sempre presenti nell’ombra mentre passavo, sempre vicino e confortanti. Potevo rilassarmi e godermi la camminata, passando allo stesso tempo dei momenti in compagnia di Gesù, sapendo che c’erano sia la guardia notturna che gli angeli custodi a proteggermi.

Bene, torniamo al mio pensiero originale: che cosa c’era di romantico in quel parcheggio? Era un momento per passeggiare e parlare personalmente con la Persona che conosce il mio cuore meglio di me. Tutto era tranquillo, non c’erano distrazioni, e per la maggior parte del tempo non c’era niente a distrarmi tranne la luna, che non faceva che accentuare l’esperienza.

Be’, a volte c’era un coniglietto che si fermava sull’erba mentre passavo. Non sembrava timoroso, forse solo un po’ curioso. Stava fuori fino a tardi, come me, ma l’avevo visto anche di mattina presto. Mi chiedevo se andasse mai a dormire. Io devo dormire molto e mi sento stanca lo stesso. Comunque il Signore mi ha incoraggiato e mi ha detto che non è tanto la mia energia che conta, quanto la mia motivazione; il mio desiderio di passare tempo con Gesù è più forte del mio desiderio di dormire, anche quando mi sembra di non dormire a sufficienza. Sapete com’è quando una è tanto innamorata che si dimentica perfino della stanchezza, per il desiderio di stare insieme alla persona che ama?

Devo ammettere che le macchine non sono il mio panorama preferito. Mi ricordano rumore, velocità e pericolo. D’altra parte, anche le auto mi davano qualcosa per cui lodare Gesù mentre le passavo, perché ci ha permesso di avere quella comodità, anzi, perfino una necessità, senza la quale la nostra vita sarebbe molto più difficile.

La vista delle automobili era superata dalla bellezza naturale degli alberi che crescevano di fianco al muro che circondava la proprietà. Le luci di sicurezza del parcheggio brillavano sulle foglie, dando loro un aspetto vaporoso o merlettato e un tono caldo e dorato. L’effetto delle luci che brillavano tra gli alberi era etereo, quasi magico. Il contrasto tra il buio e quella luce dorata e celestiale formava un effetto speciale che si poteva apprezzare solo di notte.

Di giorno le cose possono sembrare così dure e crude, pragmatiche e funzionali, ma con il buio morbido della notte unito alla tenue illuminazione, tutto quanto cambia. Non si vedono più le pecche e i difetti. L’amore del Signore funziona allo stesso modo.

Il buio e la luce tenue sembrano accentuare la bellezza già presente. Non che le pecche siano sparite; sono sempre lì e appariranno di nuovo con la luce del sole, ma l’oscurità le copre quanto basta a farci apprezzare i punti più belli di cui forse non ci accorgeremmo di giorno. Per me è un’illustrazione di come Gesù vede in noi la bellezza e sceglie di non rilevare le nostre imperfezioni.

Una volta ho sentito un uccello cantare; solo una volta, poi non l’ho più risentito. Ha fatto un concerto bellissimo, con tante melodie diverse, un regalo speciale di cui il mio Signore sempre premuroso e attento voleva farmi godere.

C’era una cascatella pittoresca che funzionava fino a notte inoltrata. Anche se non c’era attorno nessun altro a gustarsela, era lì per me.

Poi c’era lo scintillio di centinaia di piccole luci, simili a stelline bianche cadute dal cielo, che ornavano gli alberi di fronte alla proprietà. Mi sono sempre piaciute. Mi fanno pensare a come potrebbero essere le luci in cielo.

Mentre passeggiavo nel parcheggio di notte, avevo sempre con me il mio lettore mp3, con tantissime cose interessanti da ascoltare, ma non lo accendevo quasi mai, perché passavo quei momenti con Gesù e sentivo il suo richiamo amoroso.

Abbiamo parlato di molte cose. Mi ha ricordato che anche i parcheggi possono essere belli in sua presenza. Mi ha assicurato che possiamo rendere meravigliosa qualsiasi circostanza in cui ci possiamo trovare.


Titolo originale: Love in the Parking Lot
Pubblicato originariamente in Inglese il 30 Luglio 2011
versione italiana affissa l'11 Settembre 2011;
statistiche: 903 parole; 4.527 caratteri

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