Gesù — la sua vita e il suo messaggio: la guarigione dei dieci lebbrosi

Il Vangelo di Luca parla di un caso in cui Gesù guarì dieci persone affette da lebbra e di quello che successo in seguito.

Nel recarsi a Gerusalemme, Gesù passava sui confini della Samaria e della Galilea. Come entrava in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, i quali si fermarono lontano da lui, e alzarono la voce, dicendo: «Gesù, Maestro, abbi pietà di noi!» Vedutili, egli disse loro: «Andate a mostrarvi ai sacerdoti». E, mentre andavano, furono purificati.¹

Gesù stava andando a Gerusalemme e viaggiava lungo il confine tra Samaria e Galilea. Alcuni commentatori lo ritengono un problema, perché il confine va da est a ovest, mentre il viaggio dalla Galilea a Gerusalemme è da nord a sud. Sembra strano che viaggiasse lungo quel confine per andare a Gerusalemme. Comunque è possibile che abbia seguito un percorso indiretto e che mentre si dirigeva a sud stesse ministrando alle persone in quella regione di confine.

Entrando in un villaggio che non viene nominato, Gesù incontrò dieci persone malate di lebbra. In tempi biblici chi aveva la lebbra era ostracizzato ed escluso da villaggi e città; non gli era consentito stare vicino ad altri o avere interazioni con loro per non esporli a quella malattia contagiosa, per la quale a quei tempi non c’erano cure. I lebbrosi alzarono la voce perché Gesù potesse sentirli, dato che dovevano restare a distanza di sicurezza.

Chiaramente questi malati avevano sentito che Gesù aveva guarito altre persone, così gli chiesero aiuto. Lo chiamarono per nome, ma si riferirono a Lui anche come “Maestro”. Quell’invocazione di pietà dei lebbrosi rappresentava un’urgente richiesta di guarigione.

Gesù rispose dicendo loro di andare a farsi vedere dai sacerdoti. Secondo la legge mosaica, chi guariva dalla lebbra doveva essere esaminato dai sacerdoti per essere dichiarato “puro” e quindi in grado di ritornare in mezzo agli altri.² In questo caso, Gesù disse ai dieci lebbrosi di presentarsi ai sacerdoti per essere dichiarati puri. Non erano ancora guariti, ma quando ubbidirono alle sue istruzioni il miracolo di guarigione avvenne e tutti e dieci i lebbrosi furono risanati. La loro guarigione fu un avvenimento tale da cambiare la loro vita, perché significava che ognuno di loro, dopo essere stato esaminato dai sacerdoti, avrebbe potuto ritornare a una vita normale nella società e non essere più emarginato ed evitato. Ognuno di loro deve avere provato una grande gioia.

Uno di loro vedendo che era purificato, tornò indietro, glorificando Dio ad alta voce; e si gettò ai piedi di Gesù con la faccia a terra, ringraziandolo. Or questo era un Samaritano.³

Mentre nove degli uomini guariti proseguirono per andare a presentarsi ai sacerdoti, uno di loro si comportò in modo diverso. Essendosi accorto della propria guarigione, l’uomo tornò indietro e si avvicinò a Gesù, cosa che adesso poteva fare perché non aveva più la lebbra. Cadde ai piedi di Gesù, ringraziandolo per la guarigione e lodando Dio ad alta voce. In questo modo riconosceva che Dio stava operando attraverso Gesù.

Solo dopo aver sentito della reazione di quest’uomo e della sua gratitudine nei confronti di Dio e di Gesù per essere stato guarito, scopriamo che era un Samaritano. I Samaritani erano discendenti mezzo-ebrei mezzo-gentili degli Ebrei del nord di Israele, che erano rimasti lì quando Israele era caduta davanti agli Assiri nel 721 a.C. Col tempo contrassero matrimoni misti con gli stranieri portati nel paese dagli Assiri . Per questo i Samaritani erano visti con disprezzo dal popolo ebreo. Anche se non viene specificato, è sottinteso che gli altri nove fossero ebrei.⁴

Gesù, rispondendo, disse: «I dieci non sono stati tutti purificati? Dove sono gli altri nove? Non si è trovato nessuno che sia tornato per dare gloria a Dio tranne questo straniero?»⁵

Gesù rispose facendo tre domande. La prima implicava una risposta positiva, perché chiaramente i dieci lebbrosi erano guariti. Le altre due domande si riflettevano in maniera negativa sui nove che erano guariti ma non avevano espresso la loro gratitudine. Come abbiamo menzionato più sopra, è probabile che gli altri nove fossero ebrei, quindi ci si sarebbe aspettati che lodassero Dio per la guarigione.

Era naturale aspettarsi che le persone miracolosamente guarite dalla lebbra ringraziassero la persona che aveva fatto il miracolo, ma nove di loro non lo fecero. Il Samaritano fu elogiato da Gesù perché, anche se era uno straniero e non un ebreo aveva avuto la sensibilità spirituale che era mancata agli altri.

Gesù elogiò il Samaritano per la sua fede. Dato che anche gli altri nove erano stati guariti, è improbabile che Gesù lo complimentasse per aver avuto fede che sarebbe stato guarito. È più probabile che si riferisse alla sua nuova fede in Gesù, cosa che solo lui dei dieci lebbrosi aveva trovato. Anche se tutti i lebbrosi ricevettero la guarigione, il Samaritano ricevette qualcosa di più di una guarigione fisica, perché guadagnò un rapporto con Dio.

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¹ Luca 17,11–14.

² Levitico 13,19; 14,1–11.

³ Luca 17,15–16.

⁴ Bock, Luke Volume 2, 1404.

⁵ Luca 17,17–18.

⁶ Luca 17,19.