Gesù — la sua vita e il suo messaggio: la domanda di Gesù e l’offerta della vedova

Di Peter Amsterdam

Giugno 7, 2022

[Jesus—His Life and Message: Jesus’ Question and the Widow’s Offering]

Nel capitolo 12 del Vangelo di Marco vengono esaminati diversi argomenti, comprese la parabola dei vignaioli, la necessità di pagare le tasse e la risurrezione. Alla fine del capitolo vengono presentati altri due argomenti: la filiazione del Messia e l’offerta della vedova.

La domanda di Gesù

I tre Vangeli sinottici1 raccontano di una domanda difficile che Gesù pose ai suoi oppositori.2 Qui vedremo come viene trattata nel Vangelo di Marco.

Gesù, mentre insegnava nel tempio, disse: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è Figlio di Davide? Davide stesso disse per lo Spirito Santo:
"Il SIGNORE ha detto al mio Signore: 'Siedi alla mia destra, finché io abbia messo i tuoi nemici sotto i tuoi piedi'". Davide stesso lo chiama Signore; dunque come può essere suo figlio?»
3

Gesù stava insegnando nell’area del tempio, come faceva spesso, quando pose una domanda riguardo al motivo per cui gli scribi dicevano che il Messia era il “figlio di Davide”. È facile capire perché gli scribi lo dicessero, visto che le promesse messianiche del Vecchio Testamento parlavano del Messia come del “germoglio” di Davide.

«Ecco, i giorni vengono», dice l'Eterno, «nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da re, prospererà, ed eserciterà il giudizio e la giustizia nel paese. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele dimorerà al sicuro. Questo sarà il nome con cui sarà chiamato: "L'Eterno nostra giustizia"».4

In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio di giustizia, che eserciterà giudizio e giustizia nel paese.5

Poi un ramoscello uscirà dal tronco di Isai e un germoglio spunterà dalle sue radici. Lo Spirito dell'Eterno riposerà su lui: spirito di sapienza e d'intelligenza, spirito di consiglio e di potenza, spirito di conoscenza e di timore dell'Eterno.6

Marco, l’autore di questo Vangelo, interpretò questo come un insegnamento che il Messia è il figlio di Davide, ma indicò che questa interpretazione da sola era inadeguata. Gesù è molto più di questo. La domanda intendeva suggerire la risposta che il Messia non è solo il figlio di Davide; cosa ancora più importante, è il Figlio di Dio.

Come punto secondario, in tutto il Nuovo Testamento troviamo riferimenti al sedersi alla destra. È un termine che si riferisce a un posto d’onore, dignità e autorità. Nel Nuovo Testamento ci sono riferimenti a come Gesù stia alla destra di Dio.

Cristo è colui che è morto, e inoltre è anche risuscitato; egli è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi.7

Gesù, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio, e aspetta soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi.8

Qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l'efficacia della forza della sua potenza, che egli ha messo in atto in Cristo, risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti, al di sopra di ogni principato, potestà, potenza, signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questa età, ma anche in quella futura.9

L’offerta della vedova

In Marco10 e Luca,11 troviamo anche la storia di una vedova che diede a Dio tutto il denaro che aveva. Prendiamo in esame il racconto del Vangelo di Marco.

Gesù, postosi a sedere di fronte alla cassa del tesoro, osservava come la gente vi gettava il denaro; e tanti ricchi ne gettavano molto.12

Gesù era nel tempio a Gerusalemme. Il tesoro del tempio era situato nell’area chiamata Cortile delle donne. In quest’area c’erano tredici recipienti con in cima un’apertura a forma d’imbuto, nella quale la gente metteva i soldi che donava al tempio.

Ogni cassa era destinata a un tipo specifico di offerte destinate alla gestione quotidiana del tempio, compresi i sacrifici di animali fatti ogni giorno. Le casse erano destinate a offerte specifiche, come quella di colombe, di uccelli giovani, legno, incenso e oro per il propiziatorio. I fondi depositati in questi recipienti erano amministrati dai capi religiosi del tempio e venivano usati per gli scopi indicati. C’erano anche sei casse per le offerte volontarie, che non erano destinati a usi specifici ma potevano essere utilizzate per aiutare i poveri.

Gesù era seduto nel tempio, in un posto da dove poteva osservare le persone che depositavano i loro contributi nelle cassette delle offerte. Molti di loro probabilmente erano ricchi proprietari terrieri che vivevano a Gerusalemme o nei dintorni; altri probabilmente erano commercianti ebrei benestanti, alcuni dei quali erano venuti nella capitale per celebrare la Pasqua. Alcuni avrebbero potuto essere contadini e artigiani locali.

Venuta una povera vedova, vi mise due spiccioli che fanno un quarto di soldo.13

La parola greca qui utilizzata è lepta. La lepta era una moneta di rame con meno di un centimetro di diametro ed era la moneta più piccola disponibile. Due lepta equivalevano a un sessantaquattresimo di un denarius, che era considerato la paga normale per una giornata di lavoro. Il valore dell’offerta della vedova era minuscolo, finanziariamente, perché praticamente bastava per acquistare solo abbastanza farina per un misero pasto. Gesù comunque lo vide sotto una luce diversa.

Chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità vi dico che questa povera vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.14

Usando l’occasione per insegnare, Gesù chiamò i discepoli. Iniziando la frase con in verità sottolineava l’importanza e la verità di quanto stava per dire. La traduzione letterale di questa povera vedova è “questa vedova, la povera”. Non viene detto come Gesù sapesse che era vedova. Probabilmente per come era vestita.

Poiché tutti vi hanno gettato del loro superfluo, mentre ella, nella sua povertà, vi ha gettato tutto quello che aveva per vivere.15

Nell’antichità era piuttosto comune che le donne che avevano perso il marito vivessero in povertà e questa donna non faceva eccezione. Tuttavia, anche se aveva così poco, diede tutto ciò che aveva. Gesù fece un paragone tra quelli che vi hanno gettato del loro superfluo e questa donna che vi ha gettato tutto quello che aveva.

Gesù non stava criticando quelli che avevano dato del loro superfluo; accennava invece al costo che l’offerta rappresentava per la donna, anche se la somma era misera. Qualcuno ha scritto:

Le dimensioni dell’offerta sempre sono indicative del sacrificio. Anzi, potrebbero essere ingannevoli. Spesso è l’offerta piccola che costa veramente. Gesù fa vedere ai discepoli che l’importante non è il numero delle monete, ma la natura del cuore che le offre. Le offerte piccole possono essere date per scontate o nemmeno notate, ma a volte in realtà sono le più grandi di tutte.16


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


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1 Matteo, Marco, Luca.

2 Matteo 22,41–46; Marco 12,35–37; Luca 20,41–44.

3 Marco 12,35–37 NR.

4 Geremia 23,5–6.

5 Geremia 33,15.

6 Isaia 11,1–2.

7 Romani 8,34.

8 Ebrei 10,12–13 NR.

9 Efesini 1,19–21.

10 Marco 12,41–44.

11 Luca 21,1–4.

12 Marco 12,41.

13 Marco 12,42 NR.

14 Marco 12,43.

15 Marco 12,44.

16 Bock, Luke Volume 2, 1647.


Pubblicato originariamente in inglese il 9 febbraio 2021.

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