Gesù — la sua vita e il suo messaggio: la venuta del Figlio dell’Uomo (parte 2)

Di Peter Amsterdam

Luglio 12, 2022

[Jesus—His Life and Message: The Coming of the Son of Man (Part 2)]

Nell’articolo precedente, abbiamo letto la frase in cui Gesù disse che il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.1Poi proseguì dicendo:

Quanto poi a quel giorno e a quell’ora, nessuno li conosce, neppure gli angeli dei cieli, ma soltanto il Padre mio.2

Gesù affermò chiaramente che il momento del suo ritorno, della sua parousia, è ignoto a tutti tranne che al Padre. Nel corso della storia ci sono state molte predizioni sul momento del ritorno di Gesù. Nessuno si è dimostrato vero, il che ha perfettamente senso, visto che Gesù ha indicato chiaramente che nessuno lo sa tranne il Padre.

Alcuni potrebbero chiedersi perché Gesù non poteva sapere in che giorno o ora il cielo e la terra passeranno, dato che Lui, come il Padre, è Dio. Ciò ha a che fare con le dinamiche interne della Trinità, che vanno oltre le nostre conoscenze. Il commento al testo nella Bibbia inglese ESV dice:

È difficile comprendere come Gesù potesse avere una conoscenza limitata e tuttavia conoscere ogni cosa. Gran parte di questo rimane un mistero, perché nessun altro è stato sia Dio che uomo. Una possibilità è che Gesù vivesse regolarmente in base alle sue conoscenze umane, ma potesse in qualsiasi momento richiamare alla mente qualsiasi cosa dalla sua conoscenza infinita.

Troviamo un altro esempio di questo paradosso nel libro di Giovanni, dove Gesù afferma che Io e il Padre siamo uno3 e anche che il Padre è più grande di me.4

Ma come fu ai giorni di Noè, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio, le persone mangiavano, bevevano, si sposavano ed erano date in moglie, fino a quando Noè entrò nell’arca; e non si avvidero di nulla, finché venne il diluvio e li portò via tutti; così sarà pure alla venuta del Figlio dell’uomo.5

Il ritorno di Gesù avverrà improvvisamente e senza avvertimenti. Quelli che saranno vivi quando succederà saranno occupati nelle normali faccende della vita, proprio come ai giorni di Noè.

Allora due saranno nel campo; uno sarà preso e l’altro lasciato. Due donne macineranno al mulino, una sarà presa e l’altra lasciata.6

Questi esempi di persone impegnate nella loro vita e nei loro lavori quotidiani al momento del ritorno di Gesù indicano l’importanza dell’essere pronti. In entrambi gli esempi c’è una divisione, una separazione tra diverse persone. È il ritorno di Gesù a provocare questa separazione. Chi avrà fatto la scelta di credere in Cristo sarà con Lui per sempre, mentre chi ha preso la consapevole decisione di respingerlo e vivere senza Dio scoprirà che la sua scelta sarà rispettata e ciò porterà alla sua separazione eterna da Lui.

Vegliate dunque, perché non sapete a che ora il vostro Signore verrà.7

Poiché è certo che Gesù ritornerà, Lui chiede ai suoi seguaci di vivere in modo da essere pronti a quel momento, non importa quando avverrà. Se la gente sapesse esattamente quando tornerà, potrebbe rimandare ogni preparativo a poco prima della sua venuta. Se non lo sa, deve vivere in uno stato di continua preparazione.

Ma sappiate questo che, se il padrone di casa sapesse a che ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe forzare la casa.8

Gesù conclude questa illustrazione per aiutarli a capire che il suo ritorno sarà inaspettato. Chiaramente, se uno sapesse che la sua casa sta per essere derubata, si preparerebbe. Il momento del ritorno di Gesù, però, non è noto. Questo viene ripetuto più volte nel Nuovo Testamento.

Poiché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte.9

Voi tutti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre.10

Ora il giorno del Signore verrà come un ladro di notte; in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in essa saranno arse.11

«Ecco, io vengo come un ladro; beato chi veglia e custodisce le sue vesti per non andare nudo e non lasciar così vedere la sua vergogna».12

Perciò anche voi siate pronti, perché nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà.13

Poiché i discepoli non sapevano quando Gesù sarebbe tornato, ma sapevano che ciò sarebbe avvenuto in un momento inaspettato, dovevano vivere in un continuo stato di preparazione. Le istruzioni di Gesù ai suoi discepoli si applicano allo stesso modo a tutti i credenti di oggi, perché siamo nelle stesse condizioni di non sapere quando tornerà.

Gesù continuò, dicendo:

Qual è dunque quel servo fedele e avveduto, che il suo padrone ha preposto ai suoi domestici, per dar loro il cibo a suo tempo? Beato quel servo che il suo padrone, quando egli tornerà, troverà facendo così. In verità vi dico che gli affiderà l’amministrazione di tutti i suoi beni.14

Gesù lascia l’argomento della vigilanza e si occupa del servo fedele e avveduto. Si riferisce a una casa in cui ci sono molti servi. Uno di loro riceve dal padrone una posizione di responsabilità. Tra le altre cose è responsabile di provvedere a dare da mangiare a tutti i domestici. Questo servo svolge il suo lavoro con diligenza. Non sa quando tornerà il padrone, ma ciò non è importante per lui; pensa a essere fedele nel suo lavoro. Quando il padrone ritornerà, il servo sarà ricompensato.

L’affermazione di Gesù, in verità vi dico, sottolinea il fatto che ciò che sta per dire è importante. Gli affiderà l’amministrazione di tutti i suoi beni. Il padrone premierà il servo rendendolo amministratore di tutti i propri beni. Il premio per la fedeltà nel servizio concede al servo l’opportunità di servire in una posizione di maggior responsabilità.

Ma, se quel malvagio servo dice in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e comincia a battere i suoi conservi, e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, […]15

Esiste, però, una diversa possibilità, come Gesù fa notare. Propone il caso ipotetico di quel malvagio servo. Questo servo è privo della forza morale del primo. Grazie all’assenza del padrone, sa che per qualche tempo non dovrà rispondere a nessuno e la vede come un’opportunità di essere egoisticamente irresponsabile. In ciò si rivela il suo vero carattere. Usa la sua autorità temporanea per picchiare gli altri servi. Si lascia anche andare agli eccessi, mangiando e bevendo con gli ubriaconi.

[…] il padrone di quel servo verrà nel giorno in cui meno se l’aspetta e nell’ora che egli non sa; lo punirà duramente e gli riserverà la sorte degli ipocriti. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti.16

Il servo malvagio perse di vista il fatto che la sua responsabilità era temporanea. Il padrone tornerà in un momento inaspettato e il servo dovrà rendere conto del suo operato. Il fatto che il padrone sia stato via molto più a lungo di quanto il servo si aspettasse non significava che non sarebbe mai ritornato. Anche se può sembrare che il ritorno del Figlio dell’uomo tardi, non significa che non avverrà. Come Gesù affermò in precedenza in questo stesso capitolo, anche voi siate pronti, perché nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà.17

Gesù predisse il destino del servo malvagio: il padrone lo punirà severamente. La frase sul riservare al servo infedele la sorte degli ipocriti è poco chiara. Un commentatore spiega:

Forse dovremmo tenere in mente che in tutto questo Vangelo [leggiamo che] gli ipocriti dovranno subire una condanna severa; Gesù non lascia dubbi che il loro ultimo destino sarà molto infelice.18

Vediamo che lì sarà il pianto e lo stridor di denti. “Stridore dei denti” è un’espressione che troviamo diverse volte nel Vangelo di Matteo.19 Indica il dolore, il tormento, l’angoscia e la sofferenza di chi muore senza un rapporto salvifico con Dio.

Gesù affermò chiaramente che il momento del suo ritorno, della sua parusia, è ignoto a tutti tranne che al Padre. Dal momento dell’ascensione in cielo di Gesù, i credenti sono rimasti in attesa del suo ritorno. Per due millenni i cristiani hanno vissuto la propria vita, hanno lasciato questo mondo e sono andati a stare con il Signore. Al momento del ritorno di Gesù, quelli che saranno vivi sulla terra vedranno la sua seconda venuta. In 1 Tessalonicesi leggiamo che quelli che sono già passati ad altra vita ritorneranno con Gesù.

Se crediamo che Gesù è morto ed è risuscitato, crediamo pure che Dio condurrà con lui, per mezzo di Gesù, quelli che si sono addormentati.20

Anche se il ritorno di Gesù al momento del rapimento è una parte importante della nostra fede, forse anche noi, come tutti i cristiani che sono già morti prima di noi, potremmo non essere sulla terra quando avverrà. Perciò, anche se gli avvenimenti del tempo della fine sono importanti, il nostro modo di vivere durante il tempo in cui saremo sulla terra è ancora più importante. Ci viene chiesto di amare il prossimo, di diffondere il vangelo e di fare del nostro meglio per vivere gli insegnamenti di Gesù. Cerchiamo di sforzarci di seguire l’esempio di Colui che ha dato la vita per noi, per poter vivere con Lui eternamente.


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


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1 Matteo 24,35.

2 Matteo 24,36.

3 Giovanni 10,30.

4 Giovanni 14,28.

5 Matteo 24,37–39.

6 Matteo 24,40–41.

7 Matteo 24,42.

8 Matteo 24,43.

9 1 Tessalonicesi 5,2.

10 1 Tessalonicesi 5,4.

11 2 Pietro 3,10.

12 Apocalisse 16,15.

13 Matteo 24,44.

14 Matteo 24,45–47.

15 Matteo 24,48–49.

16 Matteo 24,50–51.

17 Matteo 24,44.

18 Morris, The Gospel According to Matthew, 618.

19 Vedi Matteo 8,12; 13,42; 13,50; 22,13; 24,51; 25,30.

20 1 Tessalonicesi 4,14.


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