Di Peter Amsterdam
Marzo 28, 2023
[Jesus—His Life and Message: The Resurrection (Part 4)]
Nell’articolo precedente abbiamo letto di due discepoli, Cleopa e un altro di cui non viene fatto il nome, che camminavano verso Emmaus con Gesù (che non avevano riconosciuto). Manifestarono la loro delusione per la crocifissione di Gesù, dicendo di aver sperato che fosse lui che avrebbe liberato Israele.1 Spiegarono come i sommi sacerdoti e i governanti avessero consegnato Gesù perché fosse condannato a morte e come Lui fosse stato crocifisso. Gesù allora cominciò a spiegare loro il significato di tutto ciò che era avvenuto. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano.2
Quando si furono avvicinati al villaggio dove andavano, egli fece come se volesse proseguire. Essi lo trattennero, dicendo: «Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire». Ed egli entrò per rimanere con loro.3
Quando Gesù e i due discepoli arrivarono vicino al villaggio di Emmaus, Gesù si comportò come se volesse continuare, forse verso la città successiva. Poiché era tardi e presto avrebbe fatto buio, e forse non era sicuro viaggiare di notte, i discepoli insistettero perché rimanesse con loro. Gesù acconsentì ed entrò per rimanere con loro. È probabile che si siano fermati in una locanda che forniva vitto e alloggio.
Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista.4
Quando i due discepoli si misero a tavola con Gesù, non sapevano ancora che era Lui. Gesù prese il pane, lo benedisse e lo diede loro. Questo gesto rispecchia quelli compiuti quando sfamò i cinquemila5 e poi all’ultima cena.6 Gesù si comportò da anfitrione, come colui che benediceva il pane e lo dava agli altri.
Appena Gesù ebbe spezzato il pane e l’ebbe dato loro, i loro occhi furono aperti e lo riconobbero. Poi, una volta riconosciutolo, Gesù scomparve. Nei Vangeli leggiamo più volte che Gesù apparve e scomparve tra i discepoli dopo la sua risurrezione.7 Anche il libro di 1 Corinzi menziona che Gesù apparve ai discepoli. L’apostolo Paolo scrisse:
Vi ho prima di tutto trasmesso ciò che ho anch’io ricevuto, e cioè che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu sepolto e risuscitò il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e poi ai dodici. In seguito apparve in una sola volta a più di cinquecento fratelli, la maggior parte dei quali è ancora in vita, mentre alcuni dormono già. Successivamente apparve a Giacomo e poi a tutti gli apostoli insieme. Infine, ultimo di tutti, apparve anche a me come all’aborto. Io infatti sono il minimo degli apostoli e non sono neppure degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio.8
In riferimento alla scomparsa di Gesù, un commentatore dice: Con la rivelazione che Gesù è vivo, la sua presenza visibile non è più necessaria […] l’apparizione dimostra continuità tra il Gesù del ministero terreno e il Gesù risorto che governa la chiesa. Dopo la sua morte e risurrezione, Gesù può assistere personalmente chiunque.9
Ed essi si dissero l’un l’altro: «Non ardeva il nostro cuore dentro di noi, mentre egli ci parlava per la via e ci apriva le Scritture?»10
Quando i due discepoli capirono che la persona che era stata con loro e poi era scomparsa era Gesù, espressero l’effetto che la sua presenza e le sue parole avevano avuto su di loro. Le spiegazioni di Gesù causarono in loro grande emozione ed entusiasmo.
In quello stesso momento si alzarono e ritornarono a Gerusalemme, dove trovarono gli undici e quelli che erano con loro riuniti insieme. Costoro dicevano: «Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone». Essi allora raccontarono le cose avvenute loro per via, e come lo avevano riconosciuto allo spezzar del pane.11
I due discepoli che in origine erano diretti al villaggio di Emmaus vollero condividere la notizia di avere visto Gesù, così cambiarono idea e ritornarono a Gerusalemme.
Arrivati a Gerusalemme, trovarono gli undici (gli apostoli) riuniti con gli altri. Il Vangelo di Giovanni ci dice che l’apostolo Tommaso non era presente quando Gesù apparve agli apostoli, il che significa che solo dieci di loro erano presenti al momento dell’apparizione, non gli undici. Un commentatore spiega che quando Luca dice “gli undici” intende riferirsi al gruppo degli apostoli senza Giuda, senza insistere che tutti quelli rimasti erano presenti.12 Oltre agli “undici” c’era un numero imprecisato di altri discepoli che erano rimasti a Gerusalemme. I discepoli che erano tornati da Emmaus erano pronti a raccontare la loro storia, ma prima che ne avessero l’opportunità giunse un’altra notizia.
I due discepoli trovarono gli undici e gli altri che si erano radunati con loro, che dicevano: «Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone!» I due discepoli allora raccontarono le cose avvenute loro per via, e come lo avevano riconosciuto allo spezzar del pane. Il racconto dell’apparizione di Gesù a Simone (Pietro) e l’esperienza dei due discepoli offrono due testimonianze separate dell’aver visto Cristo risorto.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù stesso si rese presente in mezzo a loro e disse loro: «Pace a voi!» Ma essi, terrorizzati e pieni di paura, pensavano di vedere uno spirito.13
Mentre i discepoli parlavano di come Gesù era apparso a Pietro e ai due discepoli sulla via di Emmaus, Gesù apparve loro. Gli apostoli e gli altri ne rimasero sorpresi e impauriti, pensando di aver visto uno spirito.
Per calmarli, Gesù fece loro un paio di domande.
Allora egli disse loro: «Perché siete turbati? E perché nei vostri cuori sorgono dei dubbi?»14
La prima domanda riguarda il loro turbamento e il loro allarme. Pensavano di aver visto uno “spirito” e la presenza di uno spirito disincarnato era certamente fuori dal normale e probabilmente piuttosto allarmante. La seconda domanda ha a che fare con la loro mancanza di intuizione. Perché ospitano dubbi nel loro cuore, nel loro intimo? Probabilmente è perché non si aspettavano che Gesù risuscitasse, né si aspettavano che continuasse ad apparire.
Guardate le mie mani e i miei piedi, perché sono io. Toccatemi e guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa, come vedete che ho io». E, detto questo, mostrò loro le mani e i piedi.15
Gesù disse ai discepoli di guardare le sue mani e i suoi piedi, per vedere le ferite che aveva riportato dalla crocifissione. Questo passo, oltre a un altro dal libro di Giovanni,16 dimostra che Gesù era stato inchiodato alla croce e non soltanto legato. Oltre a guardare le sue ferite, disse loro anche di toccarlo, perché voleva che capissero che era un corpo in carne e ossa, non uno spirito disincarnato. Uno scrittore dice: È il Gesù risorto, il cui corpo è stato riportato in vita. Ha le caratteristiche del corpo fisico, anche se le porta come il vecchio corpo non avrebbe potuto fare (p.es. questo corpo nuovo non morirà e può apparire e svanire) e in modo tale da rendere le sue apparizioni iniziali impressionanti e non semplicemente come quella di un altro discepolo.17
Ma poiché essi non credevano ancora per la gioia ed erano pieni di meraviglia, egli disse loro: «Avete qui qualcosa da mangiare?». Ed essi gli diedero un pezzo di pesce arrostito e un favo di miele. Ed egli li prese e mangiò in loro presenza.18
La frase poiché essi non credevano ancora può essere interpretata in due modi diversi. Potrebbe significare che nonostante le apparizioni e le parole di Gesù i discepoli dubitavano perché la cosa sembrava incredibile. Oppure, un’altra opzione è vederla come un’espressione di sorpresa. I discepoli provarono una combinazione di gioia e meraviglia insieme.
Chiedendo qualcosa da mangiare, Gesù probabilmente tolse loro qualunque dubbio e paura potessero avere. Sedersi a tavola con loro e mangiare insieme dimostrava che Gesù non era uno spirito o una specie di fantasma. Stare a tavola con i discepoli dimostrava la sua unità con loro. Dimostrava anche che Gesù era veramente risorto. Apparve loro, parlò con loro e mangiò insieme a loro. Non c’erano dubbi che fosse risorto dai morti.
Poi disse loro: «Queste sono le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: che si dovevano adempiere tutte le cose scritte a mio riguardo nella legge di Mosè, nei profeti e nei salmi».19
Il riferimento di Gesù alle parole che vi dicevo non riguardava solo i suoi insegnamenti generici, ma specificamente quelli riguardanti la sua morte e risurrezione.
«È necessario che il Figlio dell’uomo soffra molte cose, sia rigettato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, sia ucciso e risusciti il terzo giorno».20
Poi prese con sé i dodici e disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e tutte le cose scritte dai profeti riguardo al Figlio dell’uomo si compiranno. Egli infatti sarà consegnato in mano dei gentili, sarà schernito e oltraggiato e gli sarà sputato addosso. E, dopo averlo flagellato, lo uccideranno; ma il terzo giorno risusciterà».21
Il riferimento alle parole che vi dicevo quando ero ancora con voi indica che il Cristo risorto è la stessa persona del Gesù che era stato con i discepoli durante il suo ministero. Indica anche che è iniziato un periodo nuovo, nel quale Gesù non sarebbe più stato con loro.
Gesù parlò della Legge di Mosè, che si riferisce alla prima parte del Vecchio Testamento, i primi cinque libri. I profeti è la seconda parte del Vecchio Testamento, che consiste dei “profeti anteriori” (da Giosuè a 2 Re) e dei “profeti posteriori” (i profeti maggiori: Isaia, Geremia, Ezechiele e Daniele; e i profeti minori: da Osea a Malachia). I salmi probabilmente si riferisce alla terza parte del Vecchio Testamento chiamata gli scritti, che contiene il resto dei suoi libri.
Allora aprì loro la mente, perché comprendessero le Scritture, e disse loro: «Così sta scritto, e così era necessario che il Cristo soffrisse e risuscitasse dai morti il terzo giorno, e che nel suo nome si predicasse il ravvedimento e il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme.22
Grazie alla spiegazione di Gesù i discepoli compresero meglio gli insegnamenti delle Scritture riguardanti la sua morte e risurrezione, mentre in precedenza non potevano comprenderle perché alcune cose erano nascoste loro.
Ma essi non compresero questo parlare; ed era loro velato per cui non lo potevano intendere, e temevano di interrogarlo in merito a ciò che aveva detto.23
Ma essi non compresero nulla di tutto ciò: questo parlare era per loro oscuro e non capivano le cose che erano state loro dette.24
Il primo dei tre punti rivelati dalle Scritture era che era necessario che il Cristo soffrisse. Non indica dei versetti specifici del Vecchio Testamento che parlano delle sofferenze del Messia, ma piuttosto gli insegnamenti dell’intero Testamento su questo punto. La prima chiesa spesso faceva riferimento al salmo 22 e a Isaia 53 come prove che il Cristo dovesse soffrire.
Il secondo punto è: e risuscitasse dai morti il terzo giorno. Questo Vangelo indica chiaramente che la promessa riguarda una risurrezione rapida, piuttosto diversa dalla comune speranza ebraica di una risurrezione nell’ultimo giorno. Si può vedere questa speranza nel versetto del Vecchio Testamento: Perché tu non lascerai l’anima mia nello Sceol e non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione.25
Il terzo punto è che nel suo nome si predicasse il ravvedimento e il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme. Qui viene espresso il futuro del piano divino. Il messaggio del pentimento e del perdono deve essere proclamato in ogni luogo. Come dice il Vangelo di Marco: Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura.26 L’ordine dato da Gesù era di cominciare la loro missione a Gerusalemme e in seguito spostarsi altrove, per portare il vangelo in tutto il mondo.
Voi siete testimoni di queste cose.27
I discepoli testimoni della vita, della morte, della risurrezione e dell’ascensione di Gesù. Ricevettero l’incarico di dare testimonianza della loro esperienza personale con il Cristo risorto; la loro missione era proclamare il messaggio a tutte le nazioni.
«Ed ecco, io mando su di voi la promessa del Padre mio; ma voi rimanete nella città di Gerusalemme, finché siate rivestiti di potenza dall’alto».28
Gesù annunciò l’arrivo della promessa del Padre. Chiamando Dio “mio Padre”, Gesù accennava al rapporto intimo e profondo tra il Padre e il Figlio. Lo Spirito è la promessa del Padre, ma Gesù dice: «Io mando». Gesù è il canale attraverso il quale arrivano le promesse del Padre, la salvezza e la discesa dello Spirito.
«Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all’estremità della terra».29
I discepoli ricevettero l’ordine di restare a Gerusalemme fino a quando non fossero stati rivestiti di potenza dall’alto. Lo stesso ordine di restare a Gerusalemme è ripetuto nel libro degli Atti.
E, ritrovandosi assieme a loro, comandò loro che non si allontanassero da Gerusalemme, ma che aspettassero la promessa del Padre: «Che, egli disse, voi avete udito da me. Perché Giovanni battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo, fra non molti giorni».30
Il libro degli Atti spiega l’importanza del fatto che i discepoli rimanessero a Gerusalemme per il momento, perché era essenziale che i seguaci di Gesù fossero battezzati con lo Spirito Santo.
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
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1 Luca 24,21.
2 Luca 24,27.
3 Luca 24,28–29 NR.
4 Luca 24,30–31.
5 Luca 9,16.
6 Luca 22,19.
7 Giovanni 20,19, 26. Luca 24,36.
8 1 Corinzi 15,3–9.
9 Bock, Luke 9:51–24:53, 1920.
10 Luca 24,32.
11 Luca 24,33–35.
12 William F. Arndt, Commentary on Luke (Concordia Publishing House, 1956), 491.
13 Luca 24,36–37.
14 Luca 24,38.
15 Luca 24,39–40.
16 Giovanni 20,25.
17 Bock, Luke 9:51–24:53, 1933.
18 Luca 24,41–43.
19 Luca 24,44.
20 Luca 9,22.
21 Luca 18,31–33. Vedi anche Luca 9,44; 17,25; 22,37.
22 Luca 24,45–47.
23 Luca 9,45.
24 Luca 18,34.
25 Salmi16,10.
26 Marco 16,15.
27 Luca 24,48.
28 Luca 24,49.
29 Atti 1,8.
30 Atti 1,4–5./p>
Pubblicato originariamente in inglese il 19 luglio 2022.
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