Più simili a Gesù: il carattere cristiano (parte 1)

Di Peter Amsterdam

Maggio 16, 2017

[More Like Jesus: Christian Character (Part 1)]

(Questo libro si basa su alcuni punti presi dal libro The Practice of Godliness, di Jerry Bridges.1)

Un fattore essenziale per diventare simili a Gesù è sviluppare un carattere devoto. Ogni individuo ha un suo carattere, che è definito come le qualità che costituiscono la sua essenza; si riflette nel modo in cui sentono, pensano e si comportano. Il carattere è la combinazione di qualità che determinano le azioni e le reazioni morali ed etiche di una persona. La maggior parte delle persone ha alcune caratteristiche caratteriali buone e altre cattive. Alcune persone, qualunque sia la loro fede religiosa, hanno un buon carattere e qualità morali forti. Ognuno di noi sviluppa il suo carattere personale nel corso della vita.

Anche se ogni persona, cristiana o no, ha il suo carattere, l’attenzione di questo articolo e dei prossimi sarà sui tratti caratteriali che secondo le Scritture i credenti dovrebbero emulare e che ci portano alla somiglianza a Gesù. Questi tratti caratteriali, a cui mi riferisco come caratteristiche cristiane, si possono differenziare da altri tratti che, anche se buoni, non rendono necessariamente una persona più simile a Cristo. Per esempio, creatività, flessibilità, prontezza, risolutezza e altre caratteristiche sono buone qualità, ma non sono direttamente affrontate nelle Scritture; mentre fede, gentilezza, pazienza, amore, gratitudine e altre lo sono. Dedicheremo la nostra attenzione al carattere cristiano.

Prima di passare all’argomento, ci sono alcuni punti che meritano un chiarimento. Il primo è che nessun Cristiano è perfetto. Tutti commettiamo errori, tutti pecchiamo e nessuno di noi è completamente a immagine di Cristo, né riusciremo a farlo in questa vita. Il nostro obiettivo è permettere allo Spirito Santo di lavorare dentro di noi, di cambiare i nostri pensieri, desideri, obiettivi e tutta la nostra vita, per farci diventare più simili a Cristo. Secondo, non si può sviluppare un carattere devoto “osservando le regole” per senso del dovere, o pensando che, se faremo meccanicamente tutte le cose giuste, vivremo in maniera simile a Cristo. Anche se ci sono cose specifiche da fare e regole da mantenere, non è rispettarle in maniera meccanica che sviluppa un carattere devoto; al contrario, è necessario farlo in risposta al nostro amore per Dio, che vive in noi. Le azioni che rispecchiano la nostra devozione vengono da dentro, dalla trasformazione nata dal rapporto che abbiamo instaurato con Dio, dall’essere diventati nuove creature.2 È per opera dello Spirito Santo che il nostro carattere si trasforma.

Naturalmente c’è del lavoro da fare per diventare sempre più simili a Cristo. Ci sono decisioni morali che dobbiamo prendere regolarmente come individui, sforzi specifici che dobbiamo fare, insieme alla trasformazione spirituale necessaria per allineare la nostra vita, i nostri pensieri e le nostre azioni agli insegnamenti delle Scritture. Tutto questo, però, va visto all’interno della struttura della grazia divina. Come abbiamo menzionato in precedenza in questa serie,3 è lo Spirito Santo che opera nella nostra vita i cambiamenti che ci spingono a diventare più simili a Cristo. Anche noi abbiamo un certo ruolo, ma la trasformazione vera e propria avviene per mezzo dello Spirito Santo. È come su una barca a vela: dobbiamo mettere le vele nella posizione giusta per prendere il vento. È il vento che sposta la barca, ma bisogna issare le vele. La potenza trasformatrice, il vento dello Spirito, è in grado di cambiarci; ma se vogliamo spostarci, dobbiamo fare lo sforzo necessario perché le vele possano prendere il vento.

Issare le nostre vele ha in parte a che fare con lo sviluppare un carattere cristiano. Ci sono caratteristiche divine che penetrano in una persona: un modo di pensare, agire ed essere che diventa parte integrante di ciò che una persona è. È molto diverso dallo spettacolo vuoto e superficiale messo in atto per essere notati e ammirati dagli altri. Al contrario, è la determinazione e lo sforzo di vivere in conformità con gli insegnamenti delle Scritture, fino a che diventano una parte autentica della persona. È più della reputazione di una persona; è quello che lei è veramente. Come disse Abramo Lincoln: “Il carattere è come un albero e la reputazione è la sua ombra”. IL carattere cristiano ha le sue radici nella nostra consapevolezza di chi è Dio – che ci ha parlato per mezzo della sua Parola, che abbiamo un rapporto con Lui, che ci siamo dedicati a Lui e quindi desideriamo condurre attivamente la nostra vita seguendo le cose che ci ha rivelato nella Bibbia.

Il carattere cristiano richiede le scelte consapevoli di consentire allo Spirito Santo di trasformare il nostro carattere; richiede le giuste decisioni morali, prese ripetutamente finché fare la cosa giusta, la cosa santa diventa una seconda natura, parte di ciò che siamo come persone. Quando siamo messi alla prova o tentati in qualche campo, rispondiamo automaticamente nel modo giusto a causa di ciò che siamo diventati. Avendo formato un carattere spirituale giorno dopo giorno, anno dopo anno, quando ci troviamo inaspettatamente di fronte a una grande sfida morale, siamo in grado di affrontarla perché ci siamo addestrati in santità o immagine di Cristo. In un certo senso ci siamo fatti dei muscoli morali; abbiamo ricablato il cervello, o l’anima, a reagire in modo da glorificare Dio. E non si tratta solo di essere messi alla prova o tentati; va oltre, perché sviluppiamo qualità che rispecchiano Cristo, come perdono, generosità, umiltà, gratitudine ecc. In ogni caso, vale lo stesso principio, perché quando si sceglie regolarmente di perdonare ed essere generosi, umili e grati, queste qualità diventano parte di ciò che si è veramente. È il processo di sviluppo di un carattere devoto.

Nelle Scritture troviamo indicazioni di alcune caratteristiche cristiane, soprattutto nell’elenco dei frutti dello Spirito: il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo. Contro tali cose non vi è legge.4 Ma non si limitano a queste, perché ci sono numerose altre caratteristiche indicate nelle Scritture. Siamo invitati ad avere sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza e perdono;5 a pensare a tutto ciò che è puro, buono, amabile, lodevole, ammirevole e degno di lode; 6 ad aiutare i deboli, perché vi è più gioia nel dare che nel ricevere;7 a fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi;8 a ricercare la giustizia, la pietà, la fede, l’amore, la costanza e la mansuetudine;9 a onorare la nostra parola;10 a essere sobri, dignitosi, assennati, gentili e integri;11 a vivere onestamente, dire la verità e mantenere le nostre promesse anche quando va a nostro danno;12 a dare l’esempio nel parlare, nel comportamento, nell’amore, nella fede, nella purezza;13 a essere pronti ad ascoltare, lenti a parlare e lenti all’ira;14 ad amare con un cuore puro, una buona coscienza e una fede sincera;15 a essere ospitali, amanti del bene, assennati, giusti, santi e padroni di sé;16 a essere generosi e pronti a dare agli altri.17

Queste e altre caratteristiche si trovano nelle Scritture e, quando ci sforziamo di svilupparle dentro di noi, issiamo le nostre vele così che lo Spirito Santo possa operare nel nostro cuore, nella nostra mente e nel nostro spirito per trasformarci. Può darsi che alcune o molte di queste cose non ci vengano naturali, anzi, forse all’inizio dovremo sforzarci di adottarle. Può essere scomodo sentirsi messi in uno stampo, costretti a diventare qualcosa di diverso da ciò che siamo; ma è proprio quello che sta succedendo. Lo scopo è sviluppare un carattere cristiano e per farlo, come ha detto l’apostolo Paolo, dobbiamo spogliarci dell’uomo vecchio con le sue opere e rivestirci del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l’ha creato.18 Per essere simili a Cristo ci vuole un cambiamento deliberato.

Guardate il tipo di linguaggio che Paolo usa quando descrive ciò che è necessario per sviluppare un carattere santo, lo sforzo morale che ciò richiede:

Fate dunque morire ciò che in voi è terreno…19

Deponete anche voi tutte queste cose…20

Al di sopra di tutte queste cose rivestitevi21

Questo ci dice com’è serio lo sforzo necessario per sviluppare una somiglianza a Cristo. All’inizio non verrà naturale, ma alla fine quando il carattere si sarà formato, diventerà parte di voi. I passi per arrivare a quel punto, però, richiedono decisioni e azioni difficili che vanno contro i nostri istinti. Dobbiamo scegliere di “far morire” e “deporre” dei peccati che sono diventati abituali. Rompere le cattive abitudini e sostituirle con abitudini buone non è un compito facile; come non lo è sostituire azioni, atteggiamenti e comportamenti peccaminosi con altri che siano buoni. Ci sono alcune abitudini della mente, del corpo, dell’immaginazione, del discorso che vanno disimparate per far posto alle abitudini nuove.

Per “spogliarci” di alcune cose e “rivestirci” di altre, dobbiamo decidere, volta per volta, di fare o non fare certe cose, per sviluppare schemi nuovi che alla fine diventeranno abituali. All’inizio è una lotta, perché sembra così innaturale, ma con il passar del tempo svilupperemo una nuova abitudine buona. Per esempio, se abbiamo una natura egoista, rompere l’abitudine di questo tratto caratteriale richiede un cambiamento nel nostro modo di essere. Dobbiamo lottare contro l’atteggiamento egoista naturale che è diventato parte di noi, prendendo la decisione consapevole di essere generosi, di non esigere che le cose vadano come vogliamo noi, ma anzi fare uno sforzo per lasciar fare agli altri. Un simile cambiamento richiede una lotta interna, ma con il passar del tempo la tendenza a pensare solo a noi stessi e a ciò che vogliamo diminuirà e noi diventeremo più sensibili e consapevoli dei bisogni degli altri. Diventeremo più simili a Cristo in questo campo.

È importante notare che l’essere simili a Cristo richiede sia di spogliarci che di rivestirci di alcuni tratti caratteriali. Spesso i credenti si concentrano sullo spogliarsi delle caratteristiche di natura peccaminosa. Prendiamo per obiettivo l’eliminazione del nostro peccato, credendo che superando questo o quel peccato saremo più vicini al Signore, persone migliori e più sante. Anche se ciò è vero, combattere la nostra natura malvagia è solo una parte della battaglia. Ci viene chiesto di essere rinnovati nello spirito della nostra mente e rivestiti dell’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e santità della verità.22 Dobbiamo sviluppare caratteristiche divine oltre a eliminare quelle empie. Proprio come siamo invitati a spogliarci delle caratteristiche del nostro vecchio io, lo siamo anche a rivestirci delle caratteristiche del nuovo. Non possiamo trascurare nessuna delle due cose.

La sfida davanti a noi è di spogliarci consciamente del peccato e rivestirci di santità, consentendo al vento dello Spirito di Dio di spingerci verso una maggior somiglianza a Cristo.

Deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta…23

Gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.24

Un tempo infatti eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore; camminate dunque come figli di luce.25

Siate dunque imitatori di Dio, come figli carissimi.26


Nota

Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


1 Jerry Bridges, The Practice of Godliness (Colorado Springs: NavPress, 2010).

2 2 Corinzi 5,17.

3 Più simili a Gesù: issare le vele.

4 Galati 5,22–23.

5 Colossesi 3,12–14.

6 Filippesi 4,8–9.

7 Atti 20,35.

8 Matteo 7,12.

9 1 Timoteo 6,11.

10 Matteo 5,36–37.

11 Tito 2,2–8.

12 Salmi 15.

13 1 Timoteo 4,12 NR.

14 Giacomo 1,19.

15 1 Timoteo 1,5 NR.

16 Tito 1,8.

17 1 Timoteo 6,18.

18 Colossesi 3,9–10.

19 Colossesi 3,5.

20 Colossesi 3,8.

21 Colossesi 3,14.

22 Efesini 4,23–24.

23 Ebrei 12,1 NR.

24 Romani 13,12.

25 Efesini 5,8.

26 Efesini 5,1.


Pubblicato originariamente in inglese il 29 novembre 2016.

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