Più simili a Gesù: l’umiltà (parte 2)

Di Peter Amsterdam

Ottobre 24, 2017

[More Like Jesus: Humility (Part 2)]

Come abbiamo accennato in Umiltà parte 1, l’esempio umile di Gesù è una cosa che veniamo incoraggiati a imitare. Riferendosi all’umiltà di Gesù, Paolo scrisse che i Cristiani devono avere in loro lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù.1 In altri punti del Nuovo Testamento siamo incoraggiati a sottometterci tutti gli uni agli altri e rivestirci di umiltà2 e a umiliarci davanti al Signore, ed Egli ci innalzerà.3 Leggiamo che chiunque si innalzerà sarà abbassato; e chiunque si abbasserà sarà innalzato.4 Vestitevi dunque come eletti di Dio, santi e diletti, di viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di mansuetudine e di pazienza.5 Questi versetti dimostrano la grande importanza dell’umiltà nella vita cristiana.

Parte del “rivestirsi” della virtù dell’umiltà è lo “spogliarsi” dell’orgoglio, che è l’antitesi dell’umiltà. Per cominciare, dovremmo capire che non tutto l’orgoglio è sbagliato. L’apostolo Paolo parlò di un orgoglio sano che dovremmo avere per noi stessi e per gli altri:

Io uso una grande franchezza con voi e ho molto di che gloriarmi di voi; sono ripieno di consolazione e sovrabbondo di gioia in mezzo a tutta la nostra afflizione.6

“Ma chi si vanta, si vanti nel Signore”. Perché non colui che si raccomanda da sé è approvato, ma colui che il Signore raccomanda.7

Ma quanto a me, non sia mai che io mi vanti di altro che della croce del nostro Signore Gesù Cristo, mediante la quale il mondo, per me, è stato crocifisso e io sono stato crocifisso per il mondo.8

Abbiamo un sentimento d’orgoglio sano e appropriato quando rispettiamo e valorizziamo il nostro carattere, le nostre capacità, i nostri sforzi e i nostri risultati, oltre a quelli del nostro coniuge e dei nostri figli.

Anche se qualche tipo di orgoglio è giusto, il termine “orgoglio” viene solitamente usato nella Bibbia in riferimento a una caratteristica negativa del carattere, la “superbia”, che è contraria Dio. I termini usati nelle Scritture per indicare l’orgoglio includono superbia, arroganza, presunzione, supponenza, autocompiacimento, sbruffoneria, boria e insolenza. In questo senso, l’orgoglio è un senso di superiorità, l’atteggiamento dimostrato da chi crede di essere migliore degli altri, un senso sproporzionato della propria importanza. Da un punto di vista biblico, l’orgoglio è un atteggiamento errato nel nostro rapporto con Dio. Anche se l’umiltà proviene dall’avere una visione accurata di Dio – cioè che è il nostro Creatore a cui dobbiamo rispondere – l’orgoglio è visto come una ribellione contro Dio, il metterci al di sopra di Lui o l’attribuire a noi stessi l’onore e la gloria dovuti soltanto a Lui.

Le Scritture parlano chiaramente dell’atteggiamento di Dio verso l’orgoglio:

Chiunque è superbo di cuore è un abominio per l’Eterno.9

Io odio la superbia, l’arroganza, la via malvagia e la bocca perversa.10

«Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».11

L’alterigia dell’uomo sarà abbassata e l’orgoglio degli uomini eminenti sarà umiliato.12

Prima della rovina viene l’orgoglio, e prima della caduta lo spirito altero.13

Capire come Dio vede il nostro orgoglio è un motivo sufficiente per farci sentire il bisogno di liberarcene. Chiaramente danneggia il rapporto che abbiamo con Lui. L’orgoglio danneggia anche i nostri rapporti con gli altri. Quando pensiamo che qualcuno sia inferiore a noi, ci sentiamo giustificati nello screditarli – o semplicemente ignorarli. Oppure, il problema visto da un altro angolo è che se riteniamo che qualcuno sia superiore a noi, ci sentiamo scarsi e immeritevoli; potremmo finire per concentrarci di più su ciò che gli altri pensano di noi invece di fare la cosa giusta o di compiacere il Signore.14 L’orgoglio ci danneggia ed erode il nostro rapporto con il Signore e gli altri.

L’orgoglio fa parte della natura umana che risiede in ognuno di noi:

Perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, … superbia. Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano l’uomo.15

Anche se l’orgoglio ha molti aspetti, alcuni dei più comuni sono l’orgoglio razziale, l’orgoglio spirituale e l’orgoglio delle ricchezze. Giovanni Battista denunciò l’orgoglio razziale quando indicò che tutti i popoli sono accettabili a Dio.

Non cominciate a dire dentro di voi: “Noi abbiamo Abrahamo per padre”, perché io vi dico che Dio può suscitare dei figli ad Abrahamo anche da queste pietre.16

Il Signore si occupò dell’orgoglio spirituale nella parabola del fariseo e del pubblicano.17

Disse ancora questa parabola per certuni che presumevano di essere giusti e disprezzavano gli altri.18

Leggiamo un avvertimento ai ricchi di non insuperbirsi per le loro ricchezze:

Ordina ai ricchi di questo mondo di non essere orgogliosi, di non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma nel Dio vivente, il quale ci offre abbondantemente ogni cosa per goderne.19

Il ricco [sia fiero] della sua umiliazione, perché passerà come il fiore dell’erba. Infatti il sole sorge con il suo calore ardente e fa seccare l’erba, e il suo fiore cade e la sua bella apparenza svanisce; anche il ricco appassirà così nelle sue imprese.20

In qualunque modo l’orgoglio si manifesti dentro di noi, in sostanza è un problema di egocentrismo. Spesso si rivela in una di queste forme: esaltare se stessi, screditare se stessi, attaccare gli altri o ignorarli. Diamo una breve occhiata a ognuno di questi problemi.21

Quando ci sopravvalutiamo, ci esaltiamo in orgoglio. Esibiamo questo tipo di orgoglio quando ci mettiamo su un piedistallo, nella nostra mente o davanti agli altri. Alcuni sintomi di questa esaltazione orgogliosa di noi stessi sono: esagerare la verità per attirare l’attenzione; servire e aiutare per essere notati dagli altri; sentirci in diritto e meritevoli di ricevere attenzioni o favori speciali per via di chi pensiamo di essere o delle cose che abbiamo realizzato. Se abbiamo una posizione d’autorità, se abbiamo realizzato qualcosa d’importante o abbiamo dei talenti in qualche campo particolare, e se ciò ci fa sentire particolarmente speciali o meritevoli in confronto agli altri, sono tutte manifestazioni d’orgoglio. Se riteniamo di meritare una posizione privilegiata e specialmente se cerchiamo di ottenere una posizione superiore a quella degli altri, allora ci stiamo esaltando in orgoglio.

Anche screditare noi stessi, o sentirci immeritevoli, è una forma di orgoglio. È ingannevole, perché si maschera da umiltà; ma può essere un tentativo, conscio o subconscio, di attirare l’attenzione su di sé. Può manifestarsi nel parlare di sé in maniera negativa e umiliante nella speranza che qualcuno se ne accorga e refuti i nostri commenti per tentare di incoraggiarci. Questa cosa si vede quando facciamo abitualmente notare i nostri punti deboli, le nostre mancanze e i punti in cui gli altri sono migliori di noi. Un altro sintomo è avere difficoltà ad accettare aiuto, regali o complimenti perché non ce ne sentiamo degni o perché proviamo vergogna o imbarazzo per avere bisogno d’aiuto.22

Se critichiamo gli altri, se li screditiamo e li denigriamo, o magari anche li attacchiamo, diamo una dimostrazione d’orgoglio. Questo succede quando abbiamo la tendenza a esser critici, irritabili, intolleranti, polemici e moralistici. Quando pensiamo costantemente che noi abbiamo ragione e gli altri torto, o critichiamo le colpe altrui, dimostriamo segni di orgoglio. Cercare di cambiare gli altri in modo che si conformino ai nostri standard personali e al modo in cui pensiamo che dovrebbero essere equivale al tentativo di prendere il posto dello Spirito Santo nella vita di una persona. (Naturalmente succede che qualcuno abbia bisogno di un cambiamento ed è giusto e a volte necessario offrire aiuto e consigli. In quel caso dovremmo agire in preghiera e con amore, premura, umiltà e la guida dello Spirito Santo.)

Dimostriamo orgoglio quando sminuiamo gli altri ignorandoli o non accettando i loro commenti. Quando non siamo disposti ad ascoltare gli altri, non accettiamo istruzioni, abbiamo l’atteggiamento di essere perfettamente a posto e quindi respingiamo le persone che vogliono darci consigli, siamo orgogliosi. Non essere disposti ad ammettere gli errori, rifiutare le correzioni, i consigli, le istruzioni o gli avvertimenti, è orgoglio. Come lo è l’atteggiamento del “devi accettarmi così come sono”, al punto di non essere disposti ad ammettere che ci sono settori della nostra vita che hanno bisogno di qualche cambiamento, e di non essere interessati a interrompere la routine negativa in cui potremmo esserci bloccati.

Ognuno di noi manifesta orgoglio in qualche modo, perché è un risultato naturale dello stato peccaminoso degli esseri umani. Si manifesta nella vita delle persone con vari livelli d’intensità, in modi diversi e in circostanze diverse – a volte sottilmente, altre volte palesemente.

Qui c’è un elenco che potrebbe servirvi a identificare alcuni dei modi in cui l’orgoglio si manifesta nella nostra vita.23

Purtroppo, tutti manifestiamo qualche aspetto dell’orgoglio e spesso non ce ne rendiamo conto. Il precedente elenco può aiutarci a riconoscere i punti in cui il nostro orgoglio sa fa vedere. È certamente servito a me.

Qui c’è un elenco di atteggiamenti e azioni che possono fare da antidoto all’orgoglio e contribuire a farci diventare più umili.24

Lode e adorazione

Lodare Dio per quello che è, per le sue qualità e tutto ciò che ha fatto, dimostrargli gratitudine e rendergli gloria e onore, sono essenziali per una vera umiltà. Adorando Dio gli rendiamo onore. Ci ricorda chi è veramente grande. Lui è il Creatore e il Salvatore, noi siamo i creati e i salvati. Quando lodiamo e adoriamo Dio, dichiariamo che Lui è Dio e che noi gli siamo sottomessi.

Autostima

Poiché Dio dà valore a ognuno di noi, dovremmo accettare il suo amore profondo e incondizionato nei nostri confronti, dando valore a noi stessi. I nostri doni e i nostri talenti, le circostanze e molte altre cose, potrebbero essere diversi per ognuno di noi; ma ognuno è prezioso agli occhi del Padre. Dio non ci stima solo per quello che abbiamo realizzato, per la nostra situazione finanziaria, per la nostra popolarità o per qualsiasi altra ragione esteriore. Vi ama e ci stima perché siamo suoi figli.

Onestà

Essere onesti con noi stessi e con gli altri dona umiltà. L’orgoglio porta a esagerare, nascondere, fingere, falsare e perfino mentire per nascondere le nostre mancanze, le nostre carenze e i nostri peccati a Lui e agli altri.

Santità/ubbidienza

Santità può essere una parola impopolare, perché ai nostri giorni tende a essere vista negativamente, nel senso di una persona moralistica e “più santa di te”. Questo però non è il significato che ha nelle Scritture. Ci sono diverse parole ebraiche e greche tradotte con “santo”, che provengono tutte dalla stessa famiglia di parole. Trasmettono l’idea di qualcosa che è santificato, sacro, privo di empietà, separato, messo da parte per Dio. Uno degli usi principali che se ne fa nel Nuovo Testamento indica il mettere qualcosa da parte per Dio, perché sia esclusivamente suo.25

Come Cristiani, dobbiamo essere messi da parte come proprietà di Dio. Questo spesso si manifesta nell’ubbidienza a Lui e alla sua Parola. Ci vuole umiltà per ubbidire a Dio, perché richiede la rinuncia al seguire le nostre vie e un senso di appartenenza a Lui. A volte è difficile e richiede il sacrificio delle nostre intenzioni e dei nostri desideri. Ci vuole umiltà per ubbidire a Dio e confidare in Lui per i risultati.

Servizio

Servire gli altri richiede umiltà. Potremmo avere doni e talenti notevoli, ma ciò non significa che debbano essere usati tutti allo stesso tempo. A volte ci ritroviamo in circostanze in cui dobbiamo mettere da parte talenti e competenze per fare semplicemente quello che è necessario nella situazione in cui ci troviamo, per oscura o insignificante che possa essere. Forse verrà un momento in cui ci sarà bisogno di voi per prendersi cura di una persona che ha bisogno. Forse ci sarà un periodo in cui dovrete sacrificare ciò che volete e perfino ciò di cui avete bisogno per amore degli altri, o per qualcosa che il Signore vi ha chiesto di fare.

Attesa

Attendere significa mettersi a disposizione di Dio, così che possa affidarci il ruolo di sua scelta. Vuol dire permettergli di guidarci, invece di spingere il nostro programma o esigere quello che vogliamo. Vuol dire essere sensibili alle indicazioni del Signore, cercare la sua guida e dargli il tempo di farcela avere. Vuol dire essere pazienti e confidare in Lui perché le cose si sistemino.

Per concludere

Per riassumere tutto, se vogliamo coltivare l’umiltà nella nostra vita, il punto iniziale è concentrarci su Dio. Man mano che ci avviciniamo a Lui, pensando di più a Lui, imparando cose che lo riguardano e facendogli spazio nella nostra vita, Dio diventa sempre più importante per noi e comincia a occupare più spazio nel nostro “campo visivo”, per così dire. Quando succede, ci ricordiamo della sua perfezione e della nostra mancanza di perfezione. Quando abbiamo il giusto rapporto con Lui, ci sentiremo umili perché ci ama e ci apprezza, imperfetti come siamo. Questo rapporto ci porta ad avere il giusto equilibrio tra una sana autostima e una sincera umiltà.


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


1 Filippesi 2,5.

2 1 Pietro 5,5.

3 Giacomo 4,10.

4 Matteo 23,12.

5 Colossesi 3,12.

6 2 Corinzi 7,4.

7 2 Corinzi 10,17–18 NR.

8 Galati 6,14 NR.

9 Proverbi 16,5.

10 Proverbi 8,13.

11 Giacomo 4,6.

12 Isaia 2,17.

13 Proverbi 16,8.

14 Floyd McClung Jr., Follow (Colorado Springs: David C. Cook Publishers, 2010), 82.

15 Marco 7,21–23 NR.

16 Luca 3,8.

17 Potete trovare un articolo su questa parabola qui: https://directors.tfionline.com/it/post/le-storie-raccontate-da-gesu-il-fariseo-e-il-pubbl/

18 Luca 18,9.

19 1 Timoteo 6,17.

20 Giacomo 1,10–11.

21 Punti riassunti dal libro di Katherine Brazelton e Shelley Leith, Character Makeover (Grand Rapids: Zondervan, 2008), 31–32.

22 In alcune culture è considerato offensivo accettare un aiuto o un regalo senza averlo inizialmente rifiutato. È un’abitudine culturale e non è necessariamente legata a orgoglio personale.

23 Questo elenco è riassunto dal libro di Brazelton e Leith, Character Makeover, 35–36.

24 Punti riassunti dal libro di Brazelton and Leith, Character Makeover, 41–43.

25 Per saperene di più sulla santità, vedi Più simili a Gesù — Santità, parti da 1 a 4, in questa serie.


Pubblicato originariamente in Inglese il 9 maggio 2017.

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