Il patto — parte 1
Ottobre 30, 2018
di Peter Amsterdam
Il patto — parte 1
[Covenant—Part 1]
L’anno scorso, durante le mie devozioni del mattino, ho letto il libro del Levitico. Non è mai stato tra i miei preferiti, ma ho deciso di sobbarcarmene la lettura. Generalmente il mio atteggiamento verso i libri Levitico, Numeri e Deuteronomio è sempre stato piuttosto noncurante, se non negativo. Dopotutto sono pieni delle leggi mosaiche, che in genere ho considerato un po’ sorpassate dopo l’arrivo di Gesù e il suo adempimento della legge, che ci ha liberato da tutte le sue regole e i suoi regolamenti.
Mentre proseguivo nella lettura del Levitico, mi sono reso conto di non aver mai capito un granché delle Leggi di Mosè — il loro scopo, perché erano state date, perché gli Israeliti dovevano ubbidire a così tante regole concernenti letteralmente tutto, dagli abiti che indossavano al cibo che mangiavano — e anche che significato ha la Legge, così com’è indicata nel Vecchio Testamento, per i Cristiani di oggi. Mi sono concentrato sul libro dell’Esodo e del levitico, dato che l’Esodo parla di come, perché e in che circostanze fu data la Legge, mentre il Levitico ne specifica i particolari.
Per comprendere meglio le leggi del Vecchio Testamento e il loro scopo, ci è utile capire qualcosa del contesto in cui furono date al popolo d’Israele migliaia d’anni fa. Nel libro dell’Esodo leggiamo che i discendenti di Abraamo, Isacco e Giacobbe (che era stato rinominato Israele da Dio) erano stati resi schiavi nel paese d’Egitto. Dopo aver passato centinaia di anni in schiavitù, Dio chiamò Mosè perché imponesse al faraone di lasciar uscire dall’Egitto il popolo ebreo. All’inizio il faraone rifiutò, ma Dio disse a Mosè che con la potenza della propria mano avrebbe costretto il faraone a lasciarli andare.1
Dio disse a Mosè:
Io sono l’Eterno, e sono apparso ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe, come Dio onnipotente; ma non mi ero mai fatto conoscere da loro con il mio nome di Eterno. Ho pure stabilito con loro il mio patto, promettendo di dar loro il paese di Canaan, il paese dove soggiornarono come stranieri.2
Parlando a Mosè, Dio fece riferimento a un patto che aveva stretto con gli antenati del popolo ebreo. Si trattava di un accordo tra Dio e Abraamo, in cui Dio prometteva di fare alcune cose e Abraamo e i suoi discendenti avrebbero dovuto fare alcune altre cose.
Dio spiegò il patto ad Abraamo in questo modo:
Quanto a me, ecco io faccio con te un patto: tu diventerai padre di una moltitudine di nazioni.3
E stabilirò il mio patto fra me e te, e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione; sarà un patto eterno, impegnandomi ad essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. E a te, e alla tua discendenza dopo di te, darò il paese dove abiti come straniero: tutto il paese di Canaan, in proprietà per sempre; e sarò il loro Dio.4
Poi indicò la parte del patto che riguardava Abraamo:
Da parte tua, tu osserverai il mio patto, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione. Questo è il mio patto che voi osserverete, fra me e voi, e la tua discendenza dopo di te: ogni maschio fra voi sarà circonciso. E sarete circoncisi nella carne del vostro prepuzio; e questo sarà un segno del patto fra me e voi.5
Il patto tra Dio e Abraamo e i suoi discendenti era un accordo vincolante nel quale entrambe le parti si alleavano scambiandosi alcune promesse.
Un altro esempio di patto, accordo o alleanza, è quello tra Abraamo e Abimelek riguardante un pozzo che il primo aveva scavato. Fecero un patto, strinsero un’alleanza e fecero un giuramento.
Perciò egli chiamò quel luogo Beer-Sceba, perché là avevano fatto ambedue giuramento. Così fecero alleanza a Beer-Sceba.6
Leggiamo anche che Dio fece un patto vincolante con l’umanità e con tutte le creature viventi dopo il diluvio, quando disse a Noè:
Quanto a me, ecco io stabilisco il mio patto con voi e con la vostra progenie dopo di voi, e con tutti gli esseri viventi che sono con voi: uccelli, bestiame e tutti gli animali della terra con voi, da tutti quelli che sono usciti dall’arca a tutti gli animali della terra. Io stabilisco il mio patto con voi: nessuna carne sarà più sterminata dalle acque del diluvio, e non ci sarà più diluvio per distruggere la terra». Poi Dio disse: «Questo è il segno del patto che io faccio tra me e voi, e tutti gli esseri viventi che sono con voi, per tutte le generazioni future. Io pongo il mio arcobaleno nella nuvola, e servirà di segno del patto fra me e la terra.7
Nelle Scritture leggiamo che esistono diversi tipi di patti: 1) quando una parte subordinata s’impegnava in un patto con un giuramento a un’autorità superiore. 2) Quando l’autorità superiore s’impegnava in un patto con un giuramento a una parte subordinata; e in un simile accordo l’autorità superiore s’impegnava a benedire la subordinata per la lealtà dimostrato al suo servizio. 3) Quando entrambe le parti si accordavano mediante giuramento; in un patto di questo tipo entrambe le parti si promettevano a vicenda di adempiere specifiche responsabilità.8
Tenendo a mente il patto che Dio aveva fatto con Israele, diamo un’occhiata al periodo in cui gli Israeliti erano schiavi in Egitto:
Or avvenne che dopo molto tempo il re d’Egitto morì, e i figli d’Israele gemevano a motivo della schiavitù; essi gridarono, e il loro grido a motivo della schiavitù salì fino a Dio. Così Dio udì il loro gemito, e Dio si ricordò del suo patto con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe.9
Avendo fatto un patto con Abraamo, Dio disse a Mosè di riferire agli Israeliti:
Io sono l’Eterno; vi sottrarrò dai duri lavori imposti su di voi dagli Egiziani, vi libererò dalla loro schiavitù e vi riscatterò con braccio steso e con grandi castighi. Vi prenderò per mio popolo, e sarò il vostro Dio; e voi conoscerete che io sono l’Eterno, il vostro Dio, che vi sottrae ai duri lavori impostivi dagli Egiziani. E vi farò entrare nel paese, che giurai di dare ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe; e ve lo darò in eredità. Io sono l’Eterno.10
Circa sette settimane dopo aver lasciato l’Egitto, il popolo d’Israele arrivò al monte Sinai, dove Mosè s’incontrò con il Signore sulla montagna. Fu qui che Dio disse a Mosè:
«Così dirai alla casa di Giacobbe e questo annuncerai ai figli d’Israele: “Voi avete visto ciò che ho fatto agli Egiziani, e come io vi ho portato su ali d’aquila e vi ho condotto da me. Or dunque, se darete attentamente ascolto alla mia voce e osserverete il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare, poiché tutta la terra è mia. E sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste sono le parole che dirai ai figli d’Israele”». Allora Mosè mandò a chiamare gli anziani del popolo, ed espose loro tutte queste parole che l’Eterno gli aveva ordinato di dire. E tutto il popolo rispose insieme e disse: «Noi faremo tutto ciò che l’Eterno ha detto». Così Mosè riferì all’Eterno le parole del popolo.11
Gli archeologi hanno scoperto molti testi del secondo secolo a.C. che seguono un modello preciso. Il linguaggio usato nell’alleanza fra Dio e il popolo ebreo era simile a quello utilizzato in altri patti mediorientali dell’epoca. Questo patto è visto come un accordo di vassallaggio — nel senso che una parte, spesso il regnante di un paese più forte, faceva un patto con il governante di un paese subordinato più debole. I trattati di vassallaggio di questo periodo seguivano uno schema generale, iniziando con un preambolo o introduzione in cui si dichiarava il nome del re più grande e si raccontava la storia delle sue azioni di cui aveva beneficiato il vassallo. Poi erano elencate le varie clausole, con tutti i requisiti che il vassallo doveva rispettare. Quest’ultimo doveva mettere nel tempio una copia del trattato, che doveva essere letto occasionalmente. Il trattato si concludeva con maledizioni e benedizioni, a seconda che il patto fosse rispettato o infranto.
Nel patto tra Dio e gli Israeliti ci sono alcune somiglianze con i patti di vassallaggio dell’epoca. Dio si dichiarava l’Eterno vostro Dio e parlava di ciò che aveva fatto per Israele liberandoli dalla schiavitù in Egitto. Poi diceva loro che sarebbero stati il suo tesoro particolare, un regno di sacerdoti e una nazione santa, se avessero ubbidito alla sua voce e rispettato il suo patto — il che significava osservare le leggi che avrebbe dato loro. Troviamo queste leggi nei libri del Levitico e del Deuteronomio; vengono chiamate il Libro del Patto o Libro dell’alleanza,12 la Legge di Mosè o semplicemente la Legge. La Legge era la parte del patto che il popolo s’impegnava a rispettare:
Mosè allora venne e riferì al popolo tutte le parole dell’Eterno e tutte le leggi. E tutto il popolo rispose a una sola voce e disse: «Noi faremo tutte le cose che l’Eterno ha detto».13
Acconsentendo a ubbidire le parole date dal Signore, entrarono in alleanza con Dio.
Poi l’Eterno disse a Mosè: «Scrivi queste parole, perché sul fondamento di queste parole io ho contratto alleanza con te e con Israele».14
La Legge fu posta nell’Arca del patto, o dell’alleanza:
Poi prese la testimonianza e la pose dentro l’arca, mise le stanghe agli anelli dell’arca, e collocò il propiziatorio sull’arca.15
Tutti questi aspetti del patto tra Dio e Israele coincidono con quelli di un patto di vassallaggio dell’antichità.
Quando il popolo accettò il patto, Dio disse a Mosè di spiegare loro che avrebbero dovuto consacrarsi — cioè lavare gli indumenti, astenersi da rapporti sessuali (che li avrebbero resi ritualmente impuri) e di essere pronti entro il terzo giorno, perché il terzo giorno l’Eterno scenderà sul monte Sinai agli occhi di tutto il popolo.16 Mosè disse al popolo anche di non salire sul monte o toccarne le pendici, perché in tal caso sarebbero stati lapidati o uccisi a colpi di freccia. Appena avessero udito il suono della tromba il terzo giorno, avrebbero dovuto presentarsi alla base del monte.17
Il terzo giorno, come fu mattino, ci furono tuoni e lampi; sul monte apparve una densa nuvola e si udì un fortissimo suon di tromba; e tutto il popolo che era nell’accampamento tremò. Quindi Mosè fece uscire il popolo dall’accampamento per condurlo incontro a Dio; e si fermarono ai piedi del monte. Mentre il suono della tromba andava facendosi sempre più forte, Mosè parlava, e Dio gli rispondeva con una voce tonante. L’Eterno dunque scese sul monte Sinai, in vetta al monte; poi l’Eterno chiamò Mosè in vetta al monte e Mosè vi salì.18
Dio richiamò Mosè sul monte e là gli disse di ritornare giù nella valle per avvertire una seconda volta il popolo di non salire su per cercare di vederlo, perché se l’avessero fatto, sarebbero morti. Mentre Mosè era con il popolo, Dio parlò a tutto Israele dando loro i Dieci Comandamenti. Alcuni commentatori sostengono che il popolo udì Dio parlare direttamente a loro con parole che erano in grado di capire. Altri affermano che tutti udirono la voce di Dio come un tuono e che Mosè interpretò ciò che Dio stava dicendo. Leggendo la storia come viene descritta nel Deuteronomio, sembra che si trattasse del secondo caso.
L’Eterno vi parlò faccia a faccia sul monte, di mezzo al fuoco. Io stavo allora fra l’Eterno e voi per riferirvi la parola dell’Eterno.19
Leggiamo che in qualche momento, durante quel periodo, tutto il popolo concordò che avrebbero fatto ciò che il Signore ordinava loro, impegnandosi ufficialmente a rispettare la loro parte del patto. Con un gesto solenne per confermare il patto, Mosè prese il sangue di animali sacrificati e lo spruzzò sull’altare e su alcune delle persone. Ciò indicò che il patto era in vigore ed era vincolante.
In Deuteronomio 28, Dio parlò loro delle benedizioni che verranno su di te e ti raggiungeranno, se ascolterai la voce dell’Eterno, il tuo Dio,20 oltre alle maledizioni che si sarebbero attirati addosso se avessero infranto il patto che avevano fatto con Dio.21
Anche se a noi persone del 21° secolo la Legge potrebbe sembrare opprimente, era molto cara alla nazione ebraica, perché faceva parte del patto che avevano stretto con Dio. Sapevano che ubbidendole avrebbero ricevuto le benedizioni divine. Osservate nei Salmi come esprimevano i loro sentimenti riguardo alla Legge:
La legge della tua bocca per me è più preziosa di migliaia di monete d’oro e d’argento.22
Gioisco seguendo i tuoi precetti, come se possedessi tutte le ricchezze.23
I tuoi precetti sono meravigliosi, perciò l’anima mia li osserva.24
La tua legge è il mio diletto.25
Oh, quanto amo la tua legge! Essa è la mia meditazione per tutto il giorno.26
(Nella seconda parte vedremo la ribellione degli Israeliti e il rinnovo del patto.)
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
1 Esodo 6,1.
2 Esodo 6,2–4.
3 Genesi 17,4.
4 Genesi 17,7–8.
5 Genesi 17,9–11.
6 Genesi 21,31–32.
7 Genesi 9,9–13.
8 Scott Hahn, Covenant, in J. D. Barry, D. Bomar, D. R. Brown, R. Klippenstein, D. Mangum, C. S. Wolcott, … W. Widder, eds., The Lexham Bible Dictionary (Bellingham, WA: Lexham Press, 2016).
9 Esodo 2,23–24.
10 Esodo 6,6–8.
11 Esodo 19,3–8.
12 Esodo 24,7 LND, NR, CEI.
13 Esodo 24,3.
14 Esodo 34,27.
15 Esodo 40,20.
16 Esodo 19,11.
17 Esodo 19,9–15.
18 Esodo 19,16–17.19–20.
19 Deuteronomio 5,4–5.
20 Deuteronomio 28,1–14.
21 Deuteronomio 28,15–68.
22 Salmi 119,72.
23 Salmi 119,14.
24 Salmi 119,129.
25 Salmi 119,77.
26 Salmi 119,97.
Pubblicato originariamente in Inglese il 27 febbraio 2018.