Al cuore di tutto: il peccato

Gennaio 15, 2013

di Peter Amsterdam

La natura peccatrice dell’umanità

Abbiamo visto in precedenza come le Scritture insegnino che tutti gli esseri umani peccano e che il peccato è universale. La Bibbia dice che gli esseri umani sono peccatori dalla nascita, il che sembra indicare che sono nati con una natura intrinsecamente peccatrice.

L’uomo nato da donna vive pochi giorni ed è pieno di inquietudini. Spunta come un fiore, poi è reciso; fugge come un’ombra e non dura. Sopra un tale essere tu tieni gli occhi aperti, e mi fai comparire in giudizio con te. Chi può trarre una cosa pura da una impura? Nessuno.[1]

Che cos’è l’uomo da ritenersi puro, e il nato di donna per essere giusto?[2]

Confessando i suoi peccati al Signore, Re Davide affermò di essere sempre stato un peccatore, di aver avuto una natura peccatrice fin da quando fu concepito nel grembo di sua madre.

Ecco, io sono stato formato nell’iniquità, e mia madre mi ha concepito nel peccato.[3]

La natura peccatrice degli esseri umani li porta ad avere una predisposizione naturale per il peccato.[4] Il peccato ha contaminato tutti.

Come sta scritto: «Non c’è alcun giusto, neppure uno. Non c’è alcuno che abbia intendimento, non c’è alcuno che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c’è alcuno che faccia il bene, neppure uno. La loro gola è un sepolcro aperto, con le loro lingue hanno tramato inganni, c’è un veleno di aspidi sotto le loro labbra; la loro bocca è piena di maledizione e di amarezza; i loro piedi sono veloci per spandere il sangue; sulle loro vie c’è rovina e calamità, e non hanno conosciuto la via della pace; non c’è il timore di Dio davanti ai loro occhi».[5]

Gli uomini saranno amanti di se stessi, avidi di denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati, senza affetto, implacabili, calunniatori, intemperanti, crudeli, senza amore per il bene, traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio.[6]

Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio.[7]

A causa della corruzione e della contaminazione provocata dal peccato, gli esseri umani sono definiti per loro stessa natura “figli d’ira”.

Fra i quali anche noi tutti un tempo vivemmo nelle concupiscenze della nostra carne, adempiendo i desideri della carne e della mente, ed eravamo per natura figli d’ira, come anche gli altri.[8]

La nostra natura peccatrice ci allontana da Dio, ci fa suoi nemici, ci rende duri di cuore e contamina la nostra mente e la nostra coscienza.

Per questo la mente controllata dalla carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomessa alla legge di Dio e neppure può esserlo.[9]

E voi stessi, che un tempo eravate estranei e nemici nella mente con le vostre opere malvagie…[10]

Ottenebrati nell’intelletto, estranei alla vita di Dio, per l’ignoranza che è in loro e per l’indurimento del loro cuore.[11]

Niente è puro per i contaminati e gli increduli; anzi, sia la loro mente che la loro coscienza sono contaminate.[12]

La nostra natura peccatrice fa sì che ogni aspetto di una persona sia influenzato dal peccato. Nel centro stesso dell’essenza umana c’è una corruzione che influenza il corpo e l’anima. Ci rende anche incapaci di liberaci da soli dal potere del peccato. Nel corpo e nell’anima siamo peccatori, incapaci di salvarci dalla nostra natura peccatrice.[13]

L’apostolo Paolo esprime così la difficoltà di vivere con una natura peccatrice:

Infatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene, poiché ben si trova in me la volontà di fare il bene, ma io non trovo il modo di compierlo. Infatti il bene che io voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio. Ora, se faccio ciò che non voglio, non sono più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me. Io scopro dunque questa legge: che volendo fare il bene, in me è presente il male. Infatti io mi diletto nella legge di Dio secondo l’uomo interiore, ma vedo un’altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e che mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. O miserabile uomo che sono! Chi mi libererà da questo corpo di morte? Io rendo grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore![14]

La corruzione universale della natura umana fa sì che per gli esseri umani è impossibile non peccare. Il termine teologico di questo (in latino) è non posse non peccare —cioè non poter (non essere in grado di) non peccare. Siamo di natura dei peccatori depravati. Ciò non significa che gli esseri umani non possano fare il bene, o che tutti siano il massimo della malvagità, o che non sappiano discernere il bene dal male; semplicemente, abbiamo una predisposizione naturale al peccato.

Il peccato originale (il peccato ereditato)

La questione sul perché tutti gli esseri umani abbiano una natura peccatrice e su come l’abbiano ricevuta è una cosa che nel corso dei secoli i padri della chiesa e i teologi successivi hanno cercato di capire. Come succede con molte dottrine del cristianesimo, la comprensione di come la natura peccatrice umana, originata dal peccato di Adamo ed Eva, sia passata ai loro discendenti, si è sviluppata nel tempo. Con il passare dei secoli, sono stati proposti e dibattuti diversi punti di vista e diverse teorie.

Anche se non tutti i teologi e le confessioni religiose la interpretano allo stesso modo, la veduta cattolica romana, come pure la veduta dominante delle chiese protestanti, è che, a causa della disubbidienza di Adamo e del suo peccato contro Dio, il peccato e la natura peccatrice passarono da lui a tutti gli esseri umani. Questo peccato, o natura peccatrice, viene spesso chiamato “peccato originale”, o peccato ereditato. Poiché vi sono diversi punti di vista su come la natura peccatrice sia passata da Adamo ai suoi discendenti, includerò qui qualche appunto storico su come la dottrina si è sviluppata.

Alcuni dei primi padri della chiesa ritenevano che tutta l’umanità fosse presente in Adamo allo stato seminale, nel senso che Adamo aveva in sé tutta l’umanità e che dal suo seme sarebbero nati tutti gli esseri umani. Di conseguenza, tutta l’umanità era potenzialmente e numericamente presente in Adamo quando egli peccò, così tutti noi peccammo. Il punto principale nello sviluppo di questa dottrina era che all’umanità fu tramandata la contaminazione del peccato di Adamo, ma non necessariamente la sua colpa.

Con il passar del tempo, prese radice l’idea che la colpa del peccato di Adamo fosse imputata a tutti gli esseri umani. Cominciò a essere generalmente accettato il concetto che si fossero tramandate sia la natura peccatrice, sia la colpa del peccato di Adamo. Il dibattito quindi si trasferì sul modo in cui si fossero tramandate.

Un ulteriore sviluppo si ebbe con l’interpretazione dell’Adamo storico come rappresentante della razza umana quando scelse di peccare; quindi Dio considerò l’intera umanità legalmente colpevole del suo peccato. Questa dottrina è chiamata “federalismo adamitico”. Vede Adamo come il capo federale o rappresentante dell’umanità. È come quando il presidente di un paese, capo federale della nazione, fa un accordo con un’altra nazione e di conseguenza tutti i suoi concittadini sono legati ad esso; quando lo firma, il presidente rappresenta tutti i membri del suo paese. Allo stesso modo, Adamo rappresentava tutta l’umanità quando peccò e di conseguenza noi condividiamo la colpa con lui, dato che era il nostro rappresentante davanti a Dio.

Alcuni dei versetti biblici principali per sostenere la posizione dottrinale che gli esseri umani sono peccatori, colpevoli a causa del peccato di Adamo, sono nel quinto capitolo della lettera ai Romani, dove l’apostolo Paolo traccia un parallelo fra Adamo, la cui disubbidienza introdusse nell’umanità il peccato e quindi la sua punizione, e Gesù, la cui morte e risurrezione ci hanno redento da ogni peccato e ogni colpa. Paolo compara il fatto che tutte le persone sono legalmente colpevoli in Adamo con il fatto che il loro peccato e la loro colpa sono stati riscattati per fede in Gesù. Afferma che la colpa di Adamo, in quanto rappresentante dell’umanità, è imputata a tutti e che Gesù, rappresentando l’umanità, soffrendo e morendo per i nostri peccati, portò il perdono dei peccati, così che la sua giustizia è ugualmente imputata a tutti. In Adamo siamo tutti colpevoli; grazie a Cristo, siamo resi giusti.

Per cui, come per una sola trasgressione la condanna si è estesa a tutti gli uomini, così pure con un solo atto di giustizia la grazia si è estesa a tutti gli uomini in giustificazione di vita. Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati costituiti peccatori, così ancora per l’ubbidienza di uno solo i molti saranno costituiti giusti.[15]

Infatti, siccome per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Perché, come tutti muoiono in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo.[16]

Siamo venuti tutti al mondo con una natura peccatrice, causata dal peccato e dalla disubbidienza di Adamo. Siamo tutti in qualche modo colpevoli del peccato di Adamo e quindi sottoposti alla condanna. Per grazia di Dio possiamo esserne risparmiati grazie a Gesù, che ha preso su di Sé i nostri peccati.

Il peccato attuale

Sebbene la nostra natura peccatrice sia collegata al peccato di Adamo, siamo anche tutti colpevoli personalmente, a causa dei peccati che commettiamo individualmente. Gli esseri umani sono colpevoli, non solo per la loro natura peccatrice, ma perché commettono liberamente il peccato. Sappiamo che alcune cose sono sbagliate, ma le facciamo lo stesso. Anche se ci possono essere opinioni diverse su come la colpa del peccato di Adamo o la natura peccatrice si trasmettano all’umanità, non ci sono dubbi su come intervenga la colpa individuale. Ogni persona pecca consapevolmente, quindi ognuna è responsabile dei risultati dei propri peccati. Anche se può sembrare ingiusto che a causa del peccato di Adamo tutta l’umanità sia caduta nel peccato, ogni persona fa esattamente quello che fecero Adamo ed Eva: sceglie liberamente di fare ciò che è sbagliato, quindi pecca.

Non importa quali siano le circostanze o le tentazioni, il peccato personale viene dal cuore, dalla scelta volontaria di ogni individuo. Di conseguenza siamo moralmente responsabili dei peccati che commettiamo nella vita.

Le cose che escono dalla bocca procedono dal cuore; sono esse che contaminano l’uomo. Poiché dal cuore provengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri, fornicazioni, furti, false testimonianze, maldicenze. Queste sono le cose che contaminano l’uomo.[17]

Il renderci conto della nostra tendenza a peccare, della nostra natura peccatrice, della nostra corruzione ereditaria e del risultato finale del peccato nella nostra vita, dovrebbe renderci eternamente grati di aver ricevuto gratuitamente e immeritatamente il perdono dei nostri peccati. Come cristiani, abbiamo la benedizione di sapere che, anche se siamo peccatori, siamo perdonati grazie al nostro meraviglioso Salvatore, Gesù. Questo dovrebbe anche aiutarci a renderci conto del disperato bisogno che hanno molte persone, perché vivono in questo mondo senza sapere di avere a disposizione la salvezza dai loro peccati. Dovrebbe inculcare in noi il desiderio di portare il messaggio della salvezza a tutti quelli che possiamo raggiungere.

Come dunque invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno udito parlare? E come udiranno, se non c’è chi predichi?[18]


[1] Giobbe 14,1–4.

[2] Giobbe 15,14.

[3] Salmi 51,5.

[4] Louis Berkhof, Systematic Theology (Grand Rapids, MI: Wm. B. Eerdmans Publishing Company, 1996), 246.

[5] Romani 3,10–18.

[6] 2 Timoteo 3,2–4.

[7] Romani 3,23.

[8] Efesini 2,3.

[9] Romani 8,7.

[10] Colossesi 1,21.

[11] Efesini 4,18.

[12] Tito 1,15.

[13] James Leo Garrett, Jr., Systematic Theology, Biblical, Historical, and Evangelical, Vol. 1 (N. Richland Hills: BIBAL Press, 2000), 558.

[14] Romani 7,18–25.

[15] Romani 5,18–19.

[16] 1 Corinzi 15,21–22.

[17] Matteo 15,18–20.

[18] Romani 10,14.


Titolo originale: The Heart of It All: Sin – Humanity’s Sinful Nature
Pubblicato originariamente in Inglese il 2 Ottobre 2012