Altri oggetti dal mio scrigno del tesoro della fede

Novembre 4, 2010

di Maria Fontaine

In “Tre oggetti nel mio scrigno del tesoro”, recentemente ho scritto di tre cose che mi aiutano a restare concentrata sulla fede e che mi aiutano a trovare incoraggiamento nei momenti difficili.

Erano:

  1. Ricordare a me stessa le promesse divine
  2. Ricordare a me stessa i vantaggi positivi che ho buone probabilità di ottenere dalle difficoltà.
  3. La consapevolezza che tutti i momenti difficili prima o poi passeranno.

Il soggetto di vivere e sperimentare la fede è un concetto molto grande e a volte nebuloso. Può essere difficile rispondere alla domanda: “Che cosa può darmi fede o rafforzare la fede che ho già e renderla utile per me oggi?” Oltre ai tre punti che ho già presentato sull’argomento, ecco alcuni altri esempi pratici.

Una cosa che m’incoraggia sul fatto che le cose si sistemeranno, è sapere che l’amore di Dio nei miei confronti è grandissimo. So che mi renderà le cose sempre il più facili possibile . Non tutto filerà sempre liscio, ma, nel suo amore, mi darà sempre la grazia e mi aiuterà a superare la prova che ritiene giusta. Non permetterà che le cose siano difficili senza alcun motivo. Non permetterà che mi succeda niente che Lui non sappia che in qualche modo mi sarà utile.

Il pastore sudafricano Andrew Murray (1828–1917) una volta si trovava di fronte ad una grande crisi. Entrò nel suo studio, dove rimase seduto a lungo, in silenzio e in preghiera, pensieroso. Alla fine raccolse la penna e scrisse queste cose nel suo diario: “Tanto per cominciare, è Lui che mi ha portato a questo punto; è per sua volontà che mi trovo in questa situazione di angoscia e dolore: confiderò in questo fatto. Poi, durante questi momenti mi proteggerà con il suo amore e mi darà la grazia di comportarmi come uno dei suoi figli. Poi, farà di questa prova una benedizione, insegnandomi le lezioni che vuole che io impari e operando in me la grazia che vuole concedermi. Da ultimo, al momento giusto potrà tirarmene fuori, quando e come sa che è meglio. Diciamo che sono qui [in questa posizione difficile], 1) per decisione divina, 2) sotto la sua protezione, 3) sotto il suo insegnamento, 4) per il tempo che Lui decide”.

Un’altra cosa che faccio è prendermi qualche minuto con Gesù ogni volta che mi sento distratta dalle battaglie e appesantita dai problemi; gli parlo delle mie preoccupazioni dal profondo del cuore e spesso ricevo da Lui alcune parole che mi aiutano a capire, o a tener duro, a non prendermela così tanto, o qualsiasi altra cosa Lui sa che mi è necessaria per riavere la pace nel cuore.

Nella sua Parola ha promesso che ci darà sempre la consolazione di cui abbiamo bisogno: “Non vi lascerò senza conforto; tornerò a voi”.[1]

Inoltre, le lezioni sulla lode che ho imparato e che sono stata in grado di mettere in pratica nel corso degli anni mi mantengono in equilibrio. La lode è potente ed è una delle mie armi invincibili. La Bibbia parla molto della lode. Leggere le lodi di Davide nonostante i grandi problemi che lo affliggevano mi spinge ad avere fede anch’io.

Molto collegata alla lode è l’ottimismo. Quando cerco di rinforzare la mia fede, non posso concentrarmi su niente di negativo.

Ho trovato il racconto di qualcuno che passò una notte in un albergo cadente in una grande città brasiliana. Disse: “Insieme a un amico salii nella stanza assegnataci, su in alto, in un ascensore stretto e scricchiolante. Dalla finestra potevo vedere le favelas che si stendevano sotto di noi. Quella sera pregai: ‘Signore, ti prego di proteggerci da qualsiasi pericolo d’incendio. Tu vedi che siamo in alto, in un albergo decrepito che assomiglia molto a una trappola. Non ci sono vigili del fuoco nei dintorni e non vedo nessuna uscita di sicurezza antincendio. Signore, tu sai che questo edificio prenderebbe fuoco in un secondo e in questo stesso momento probabilmente è pieno di persone che si stanno addormentando con la sigaretta in bocca…’

Alla fine della preghiera, avevo i nervi a pezzi e riuscii appena a chiudere occhio tutta la notte. La mattina dopo, ripensando alla notte precedente, mi resi conto che la mia preghiera si era concentrata sui miei sentimenti negativi, invece che sulle rassicurazioni e sulle promesse divine. Imparai una lezione importante: se non preghiamo con fede, le nostre preghiere possono fare più danno che bene”.[2]

Questa storia mi ricorda sempre di assicurarmi che la mia attenzione sia tutta sulle sue promesse — che rinsaldano la mia fede — piuttosto che su ciò che mi tiene in ansia. So che Dio vuole sapere cosa mi sta dando fastidio e che io devo dirgli tutto quello che ho nel cuore, ma allo stesso tempo la mia fede si rinsalda quando mi concentro sulle sue promesse. Come dice la citazione: “la vera fede si mette all’opera quando non ci sono risposte”.[3] Per quanto possa sembrare difficile, la fede spesso significa concentrarsi sulle promesse, anche se non ci sono soluzioni visibili.

La prossima cosa è il paragonarsi — in maniera positiva, però! Quando mi sento in preda a grossi problemi, o la mia mente è attaccata da pensieri pieni di preoccupazione, o gli occhi mi fanno molto male e impediscono o rallentano il mio lavoro, il Signore mi ricorda sempre di pensare a chi si trova in situazioni molto peggiori delle mie, a chi ha più battaglie, afflizioni e difficoltà. Di solito questo mi è utile, perché mi sento subito molto grata per le mie piccole afflizioni e perché non devo affrontare battaglie tremende come tante altre persone.

Un’altra cosa che mi aiuta è pensare al fatto che il Signore considera la prova della nostra fede una cosa bella e preziosa. La Bibbia dice: “affinché la prova della vostra fede, che è molto più preziosa dell’oro che perisce anche se vien provato col fuoco, risulti a lode, onore e gloria nella rivelazione di Gesù Cristo”.[4] Se il Signore considera la prova della nostra fede tanto importante e preziosa, allora mi fa sentire che dovrei vederla anch’io così.

Certamente mi dà il desiderio di non deluderlo. Gesù si aspetta che io creda in Lui e non posso venirgli meno. So che si aspetta che io rispetti l’impegno che mi sono presa di amare Lui e gli altri, di amare la sua Parola, di mettere il suo Spirito al primo posto nella mia vita, di onorarlo e rispettarlo per il grande Dio che è, e di dimostrarlo mediante le mie parole e le mie azioni. Sono così in debito con Lui per tutto ciò che ha fatto per me, che non posso proprio arrendermi.


[1] Giovanni 14,18.

[2] Da un racconto di Robert J. Morgan.

[3] Elisabeth Elliot.

[4] 1 Pietro 1,7.


Titolo originale: More from My Faith Treasure Chest
Pubblicato originariamente in Inglese il 23 Ottobre 2010;
versione italiana affissa il 4 Novembre 2010;
letto in Italiano da Vicky;
statistiche: 1.155 parole; 5.538 caratteri

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