Dio all’opera nella nostra testimonianza
Gennaio 16, 2018
di Maria Fontaine
Dio all’opera nella nostra testimonianza
I risultati di una testimonianza costante e a lungo termine
[God at Work in Our Witness]
Mi entusiasmo molto quando sento parlare di come Dio è all’opera nella vita di una persona. Una mia amica mi ha scritto la testimonianza di un uomo con cui ha vissuto per diversi anni e per cui ha pregato ogni giorno che si avvicinasse di più a Gesù.
Mi ha spiegato che Jakob aveva voltato le spalle al Cristianesimo e affermava di non credere alla preghiera né a Dio a causa di alcune esperienze molto difficili del passato.
L’altro giorno, mentre ci stavamo preparando a uscire, ci siamo accorti che non c’era la connessione a Internet. Siamo passati dall’ufficio del provider per comunicare la cosa e ci hanno detto che vista la natura del problema ci sarebbero volute almeno ventiquattro ore per rimetterlo in funzione.
Mentre tornavamo a casa ci siamo fermati in un ristorante. Jakob sembrava un po’ giù e ha commentato che quello era il momento peggiore per rimanere senza Internet, perché aveva del lavoro importante da fare e delle scadenze da rispettare, oltre a essere interessato a seguire alcune notizie importanti su degli avvenimenti in corso.
Fino a quel momento, pur accettando il fatto che di solito io prego, Jakob ha sempre rifiutato di pregare con me, anche se gli parlo della preghiera, faccio riferimento alle mie preghiere e prego a voce alta per diverse cose durante la giornata.
Così l’ho rimproverato gentilmente: “Bene, forse dovresti pregare”.
Con mia grande sorpresa si è messo a pregare immediatamente a voce alta: “Caro Dio, ti prego di sistemare l’Internet entro oggi, prima che torniamo a casa”. È stata una cosa breve e diretta, ma dal modo in cui l’ha detto potevo sentire che era sincero, anche se faceva fatica a credere che potesse succedere. Il fatto che abbia pregato a voce alta è stato ancora più sorprendente, perché il ristorante era affollato e la sua voce era abbastanza forte da poter essere udita da diverse persone.
Alla fine della preghiera ho inserito gentilmente un “nel nome di Gesù” e lui ha ripetuto dopo di me: “Nel nome di Gesù”.
Ho sentito che avrebbe potuto essere una grande svolta per lui, se avesse potuto riconoscere che il Signore aveva sentito e risposto, così ho pregato silenziosamente che il Signore usasse il fatto per la sua gloria. Quando varcammo la porta del nostro appartamento, Jakob rimase sorpreso e felice nello scoprire che Internet funzionava! Mi sono limitata a sorridere e gli ho detto: “Gesù ti ama davvero, Jakob!”
Sono queste le cose che m’incoraggiano a continuare a testimoniargli in tutti i modi possibili, per piccoli che siano.
(Maria:) Ogni passo nella crescita di una persona è entusiasmante. Questo è un bell’esempio dell’avere la pazienza e la fede di perseverare nel lungo processo che il Signore sa essere necessario per arrivare a queste svolte. Credo che quest’uomo abbia preso a decisione di pregare perché aveva visto i risultati delle preghiere in molti casi nel tempo che era stato con lei. La mia amica aveva mantenuto la fede giorno dopo giorno, dimostrando con il suo esempio che la preghiera funziona.
Quando accettiamo la sfida di aiutare qualcuno a maturare nel suo rapporto con il Signore, dobbiamo vedere le cose in un contesto a lungo termine. Il Signore non ha fretta. Lui vuole che, sotto la sua guida, siamo disposti a investire tutto il necessario per tutto il tempo che ci vuole per nutrire la fede di altre persone.
Quando hai un rapporto stretto con qualcuno è naturale desiderare che conosca Gesù come te. Può essere difficile non sentirsi delusi se, dopo quello che sembra un tempo ragionevole, i risultati che avevi sperato non si sono materializzati. Ci vogliono molta pazienza e molta fede per non cominciare a spingere le cose con le proprie forze. Se non sono salvi, non hanno ancora modo di sapere perché è bello esserlo e la conclusione a cui arrivano potrebbe essere che volete che lo facciano solo per “diventare più religiosi”, per farvi piacere, per dei motivi vostri che loro non riescono a capire. Un atteggiamento insistente può farvi sembrare ipocriti e pronti a criticare. Sono caratteristiche che non piacciono a nessuno e rischiano di allontanarvi l’uno dall’altra.
Cercare di affrettare un processo quando Dio sa che è necessario un approccio più graduale, può dare un’impressione negativa alla persona che cercate di raggiungere e rischia di annullare i vostri sforzi. È un atteggiamento che potrebbe comunicare: “Non mi piace il tuo modo di essere, voglio cambiarti in qualcosa di diverso”. Oppure: “Posso amarti solo se cambierai”.
Nel nostro fervore perché le persone cui vogliamo bene giungano a conoscere Gesù, dobbiamo sforzarci di farlo vedere così come è. Possiamo mostrare loro la sua pazienza, il suo amore incondizionato, la sua saggezza a la sua comprensione. Dio sa come motivare una persona a cambiare, e se ci sforziamo di essere un modello delle sue caratteristiche e preghiamo che lo Spirito Santo operi in lei, vedremo dei progressi — forse molto lenti, forse più rapidi; forse passettini, forse passi più lunghi. Una cosa è certa: la nostra testimonianza vivente non andrà mai sprecata.
Pubblicato originariamente in Inglese l’8 luglio 2017.