Gesù – la sua vita e il suo messaggio: i discepoli (parte 1)
Aprile 23, 2016
di Peter Amsterdam
Gesù – la sua vita e il suo messaggio: i discepoli (parte 1)
[Jesus—His Life and Message: The Disciples–Part 1]
Dopo l’arresto di Giovanni, Gesù ritornò in Galilea e a un certo punto lasciò il suo paese, Nazareth, per andare ad abitare a Capernao.
Poi lasciò Nazaret e venne ad abitare a Capernaum, città posta sulla riva del mare…1 Alcuni giorni dopo, Egli entrò di nuovo in Capernaum e si venne a sapere che Egli si trovava in casa.2
Capernaum era una cittadina sulla sponda nordoccidentale del Mare di Galilea (chiamato anche Lago di Gennesaret o Mare di Tiberiade), circa quattro chilometri a ovest del punto in cui il fiume Giordano entra nel lago. Si trovava sulla strada che dalla costa palestinese del Mediterraneo andava a Damasco.
Ai tempi di Gesù, Capernaum era un paese con circa mille o duemila abitanti.3 Alla base della sua economia c’erano la pesca e l’agricoltura. In paese c’era anche un banco del dazio, dove Gesù chiese a Levi (Matteo) di seguirlo.4 In paese era presente anche un centurione romano,5 il che indicherebbe che probabilmente c’era un insediamento militare con circa ottanta o cento soldati.
Trasferendosi dal lontano villaggio collinare di Nazaret alla più popolosa cittadina di Capernaum, sul lago, Gesù si trovava più vicino ad altri prosperi paesi sulla sponda del Lago di Gennesaret. Da qui si trovava in una posizione migliore per parlare, insegnare e assistere una gamma più vasta di persone, perché le cittadine ebraiche di Corazin, Betsaida e Magdala non erano molto lontane. Anche la città ellenizzata di Tiberiade si trovava nelle vicinanze, ma i Vangeli non dicono che Gesù abbia mai predicato lì.
Fu a Capernaum che Gesù guarì la figlia di Iairo,6 un indemoniato,7 la suocera di Pietro,8 un paralitico,9 il servo del centurione10 e la donna con un flusso di sangue.11 Secondo il Vangelo di Matteo, Gesù raccontò molte parabole mentre era là,12 oltre a insegnare a proposito di umiltà, scandali e perdono.13 Insegnò nella sinagoga locale14 e fu proprio lì che disse che se i suoi seguaci non avessero mangiato la sua carne e bevuto il suo sangue non avrebbero avuto la vita — cosa che spinse molti di loro a non seguirlo più.15
Molto più tardi nel suo ministero, Gesù denunciò le città in cui aveva fatto la maggior parte dei suoi miracoli ma che non si erano pentite. Una di quelle città era Capernaum:16
E tu, o Capernaum, che sei stata innalzata fino al cielo, sarai abbassata fino all’inferno, perché se in Sodoma fossero state fatte le opere potenti compiute in te, essa esisterebbe ancora oggi. Pertanto io vi dico che nel giorno del giudizio la sorte del paese di Sodoma sarà più tollerabile della tua».17
Capernaum era il paese di parecchi dei discepoli di Gesù e fu lì che essi presero la decisione di seguirlo. I Vangeli sinottici raccontano la storia degli avvenimenti che portarono alle decisioni di Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni di diventare seguaci di Gesù. Come abbiamo spiegato in precedenza (vedi Primo Contatto), il Vangelo di Giovanni parla di un incontro di Andrea e Pietro con Gesù nella zona in cui Giovanni Battista battezzava. Forse Giovanni stava descrivendo un precedente incontro, o forse era un esempio di come i discepoli cominciarono a seguire Gesù. A me sembrerebbe un incontro precedente, perché aggiunge qualche altro contesto al fatto che abbiano lasciato immediatamente il loro lavoro per seguire la chiamata di Gesù. Se lo avevano già incontrato e avevano avuto qualche esperienza con Lui, diventa più plausibile che abbiano risposto immediatamente alla sua chiamata, invece di credere che abbiano immediatamente accettato di seguire un perfetto estraneo appena si era avvicinato a loro e glielo aveva chiesto.
Nel Vangelo di Matteo la storia è raccontata come segue:
Mentre camminava lungo il mare della Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello, i quali gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini». Ed essi, lasciate subito le reti, lo seguirono. Passato oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni, suo fratello, i quali nella barca con Zebedeo, loro padre, rassettavano le reti; e li chiamò. Essi, lasciando subito la barca e il padre loro, lo seguirono.18
Il Vangelo di Marco aggiunge che Zebedeo aveva anche degli operai (salariati) che lo aiutavano nella pesca. E subito li chiamò; ed essi, lasciato Zebedeo loro padre nella barca con gli operai, lo seguirono.19 Luca racconta che Pietro era in società con Giacomo e Giovanni.20
Fu così che Gesù invitò alcune persone a seguirlo, in modo simile a come i maestri ebrei (rabbi) avevano degli studenti (chiamati talmidim) che spesso viaggiavano con loro, vivevano con loro e li imitavano. Non imparavano soltanto da ciò che il loro maestro diceva, ma anche da quello che faceva. Il compito di questi seguaci era diventare il più possibile come il loro maestro.21 I talmidim, dopo aver scelto il loro maestro, si dedicavano allo studio intenso della legge e all’interpretazione datane dal maestro.
Anche se vi sono alcune somiglianze tra i tipici studenti ebrei e i discepoli di Gesù, c’erano anche alcune differenze. Mentre nel primo caso i discepoli non venivano scelti ma erano loro a cercare un maestro, quelli di Gesù furono chiamati personalmente da Lui; non furono loro a presentarsi, chiedendogli se potevano studiare sotto di Lui. L’obiettivo di Gesù per i suoi discepoli non era che imparassero e trasmettessero i suoi insegnamenti della Legge (come accadeva con i rabbini ebrei), ma che facessero parte della sua vita e del suo ministero e capissero le Scritture in maniera nuova, basandosi sulla loro conoscenza di Lui.22
Stein commenta:
I rabbini non chiamavano i discepoli, ma erano scelti da loro perché erano visti come guide per seguire la Torah [le scritture del Vecchio Testamento]. La chiamata di Gesù non è per rivolgersi alla Torah, ma a Lui.23
Li chiamava a subire un processo di trasformazione. Venendo a Lui, imparando da Lui, restando alla sua presenza, con il tempo avrebbero imparato a diventare pescatori di uomini, cosa che avrebbe rappresentato una svolta radicale rispetto alla loro occupazione di pescatori.
La chiamata di Gesù non era priva di conseguenze. “Vieni e seguimi” voleva dire lasciarsi dietro alcune cose: le reti, le barche, il lavoro, i mezzi di sostentamento e, per Giacomo e Giovanni, loro padre. Rispondere alla chiamata aveva un costo finanziario. Questi uomini non erano poveri. Erano occupati nella ditta di famiglia e, nel caso dei figli di Zebedeo, l’azienda era abbastanza grande da richiedere il lavoro di alcuni operai. Un altro autore commenta:
Sappiamo che i pescatori erano effettivamente dei bersagli regolari per gli esattori delle tasse, perché, dovendo vendere in fretta il loro prodotto, maneggiavano più spesso del denaro, invece di appoggiarsi a un sistema di baratti. Se è vero che il Mare di Galilea era famoso per la grande quantità di pesci che conteneva, la pesca era probabilmente un lavoro discretamente redditizio.24
Il costo non era soltanto finanziario. Oltre a lasciare il loro mezzo di sostentamento, Giacomo e Giovanni abbandonarono loro padre. Anche se Gesù sosteneva l’importanza di onorare i genitori25 e non minimizzava l’importanza di prendersi cura della propria famiglia, allo stesso tempo, la chiamata di Dio impone ai veri discepoli di dare più importanza alle esigenze del regno di Dio – annunciando la sua buona novella – che alla vergogna pubblica che può portare alle loro famiglie, o ai sentimenti che provano riguardo a quella vergogna.26
In altri punti dei Vangeli è chiaro che i discepoli mantennero i contatti con le loro famiglie e forse, fino a un certo punto, anche con la ditta di famiglia. Gesù e i suoi discepoli tornavano a Capernaum regolarmente.27 Pietro viveva in casa con sua moglie e sua suocera. Poi Gesù, entrato nella casa di Pietro, vide che la suocera di lui era a letto con la febbre; ed Egli le toccò la mano e la febbre la lasciò. Ella si alzò e si mise a servirlo.28 L’apostolo Paolo scrisse che Pietro (Cefas) e altri apostoli viaggiavano con le loro mogli: Non abbiamo noi il diritto di condurre attorno una moglie, che sia una sorella in fede, come fanno anche gli altri apostoli, i fratelli del Signore e Cefa?29 La madre di Giacomo e Giovanni prese parte al ministero di Gesù ed era presente alla sua crocifissione.30
Nei Vangeli leggiamo che Gesù e i suoi discepoli viaggiavano regolarmente in barca sul Mare di Galilea. Dopo la sua morte, Gesù apparve a Pietro e ad alcuni altri discepoli sulla riva del lago.31
Simon Pietro disse loro: «Io vado a pescare». Essi gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Così uscirono e salirono subito sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Al mattino presto, Gesù si presentò sulla riva.32
Che Pietro abbia portato gli altri in barca a pescare, insieme a tutte le altre volte in cui Gesù e i suoi discepoli utilizzarono una barca, potrebbe indicare che Pietro e/o gli altri discepoli avevano facile accesso a un’imbarcazione – forse una di quelle della loro impresa in società con Zebedeo.
Anche se restarono in contatto con le loro famiglie, i discepoli ebbero un cambiamento enorme nel loro stile di vita. Tutta loro attenzione si concentrò sul far parte della comunità di Gesù, essere istruiti da Lui, assisterlo nel suo ministero e imparare a diventare pescatori di uomini. Passarono molto tempo lontano dalla famiglia, viaggiando per tutta la Galilea durante gli anni del suo ministero.
Oltre alla chiamata di Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni, ci viene narrato anche l’incontro iniziale di Filippo e Natanaele con Gesù33 e la chiamata di Levi/Matteo al discepolato. La chiamata di Matteo è simile a quella delle due coppie di fratelli, nel senso che la risposta fu immediata.
Poi Gesù, passando oltre, vide un uomo che sedeva al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, alzatosi, lo seguì.34
Anche se Gesù ebbe molti altri discepoli, sembra che gli scrittori dei Vangeli non abbiano sentito la necessità di raccontare come ognuno di loro lo conobbe e lo seguì. Nei casi specifici in cui lo descrissero, vediamo la reazione immediata delle persone chiamate e il cambiamento radicale operato nella loro vita. Da questo comprendiamo che seguire Gesù richiede più del semplice assenso del cuore – richiede un impegno. Mediante le loro azioni questi primi discepoli diedero l’esempio del discepolato, della volontà di sacrificarsi per seguire Gesù. Rimisero in gioco la loro vita cambiando le loro priorità. Non servirono più i propri interessi, ma si concentrarono su quelli della persona che li aveva invitati a seguirlo. Ciò sarebbe valso per tutti quelli che seguirono Gesù durante la sua vita.
La chiamata di Gesù a questi uomini non era solo un invito a credere ma anche ad agire – a seguirlo, a permettergli di trasformarli in persone che avrebbero “pescato uomini”, e donne, che avrebbero cambiato cuori e vite. La chiamata a servire Dio e a seguire Gesù non fu rivolta solo due millenni fa. Lui la rivolge anche ai credenti di oggi. La domanda è: le rispondiamo? Siamo disposti a orientare verso di Lui noi stessi, la nostra vita, le nostre azioni e i nostri cuori? Siamo disposti a mettere in pratica i suoi insegnamenti nella nostra vita quotidiana? Stiamo pescando le persone che lo cercano? Se siamo discepoli, la risposta è sì.
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
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1 Matteo 4,13.
2 Marco 2,1.
3 C. H. Miller and J. L. Reed, “Capernaum,” in M. A. Powell (ed.), The HarperCollins Bible Dictionary, 3rd ed. (New York: HarperCollins, 2011), 121.
4 Ed Egli, salito sulla barca, passò all’altra riva e venne nella sua città. Poi Gesù, passando oltre, vide un uomo che sedeva al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi!» Ed egli, alzatosi, lo seguì (Matteo 9,1.9). (Vedi anche Marco 2,1.13–14.)
5 Dopo che Egli ebbe terminato tutti questi discorsi davanti al popolo che l’ascoltava, entrò in Capernaum. Un centurione aveva un servo, molto stimato, che era infermo e stava per morire; avendo udito parlare di Gesù, gli mandò degli anziani dei Giudei per pregarlo che venisse a guarire il suo servo. Essi, presentatisi a Gesù, lo pregavano con insistenza, dicendo: «Egli merita che tu gli conceda questo; perché ama la nostra nazione ed è lui che ci ha costruito la sinagoga» (Luca 7,1–5 NR).
6 Matteo 9,18–26; Marco 5,21–43; Luca 8,41–56.
7 Marco 1,21–28.
8 Matteo 8,14–15.
9 Matteo 9,2–8; Marco 2,1–12; Luca 5,17–20.
10 Matteo 8,5–13; Luca 7,1–10.
11 Marco 5,24–34.
12 Matteo 13.
13 Matteo 18.
14 Marco 1,21.
15 Giovanni 6,59–66.
16 Le altre due città nelle vicinanze condannate da Gesù furono Corazin and Betsaida. «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! Perché se in Tiro e Sidone fossero state fatte le opere potenti che sono state compiute tra di voi, già da tempo si sarebbero pentite con sacco e cenere. Perciò io vi dico che nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate con più tolleranza di voi» (Matteo 11,21–22).
17 Matteo 11,23–24.
18 Matteo 4,18–22 NR.
19 Marco 1,20.
20 Luca 5,10.
21 Spangler/Tverberg, Sitting at the Feet of Rabbi Jesus, 51.
22 Guelich, World Biblical Commentary: Mark 1–8:26, 51.
23 Stein, Mark, 169.
24 Witherington, The Gospel of Mark, 84.
25 Matteo 15,3–6.
26 Keener, The Gospel of Matthew, 154.
27 Witherington, The Gospel of Mark, 85. Vedi Matteo 8,1–5; 17,24; Marco 2,1; 9,33; Luca 4,31; 7,1; Giovanni 2,11–12; 6,16–17.
28 Matteo 8,14–15 NR.
29 1 Corinzi 9,5.
30 Allora la madre dei figli di Zebedeo si avvicinò a Gesù con i suoi figli, prostrandosi per fargli una richiesta. Ed egli le domandò: «Che vuoi?» Ella gli disse: «Di’ che questi miei due figli siedano l’uno alla tua destra e l’altro alla tua sinistra, nel tuo regno». (Matteo 20,20–21 NR).
Erano là presenti anche molte donne che osservavano da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo; fra di loro c’era Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo e di Iose; e la madre dei figli di Zebedeo (Matteo 27,55–56).
31 Matteo 15,39; 8,23, Marco 3,9; 4,1; 35–36; 5,21; 6,31–32; 8,10.13–14.
32 Giovanni 21,3–4.
33 Vedi Primo contatto.
34 Matteo 9,9. Vedi anche Marco 2,14, Luca 5,27–28.
Pubblicato originariamente in Inglese il 28 aprile 2015.