Gesù — la sua vita e il suo messaggio: la Risurrezione (parte 3)
Marzo 14, 2023
di Peter Amsterdam
Gesù — la sua vita e il suo messaggio: la Risurrezione (parte 3)
[Jesus—His Life and Message: The Resurrection (Part 3)]
Dopo aver visto Gesù risorto, le donne seguirono le sue istruzioni di andare a dire ai discepoli che era vivo.1 Il Vangelo di Luca ci dice che i discepoli non credettero a ciò che dicevano, perché queste parole parvero loro come un’assurdità; ed essi non credettero loro.2
Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l’accaduto.3
Anche se i discepoli non ci credettero, Pietro andò lo stesso alla tomba, esaminò la situazione e tornò semplicemente a casa, il che probabilmente significa il posto in cui stava a Gerusalemme in quel periodo.
In quello stesso giorno, due di loro se ne andavano verso un villaggio, di nome Emmaus, distante sessanta stadi da Gerusalemme. Ed essi parlavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Or avvenne che, mentre parlavano e discorrevano insieme, Gesù stesso si accostò e si mise a camminare con loro. Ma i loro occhi erano impediti dal riconoscerlo.4
Due discepoli, nessuno dei quali faceva parte del gruppo degli undici apostoli, erano in viaggio, verosimilmente per tornare a casa. È probabile che fossero tra quelli che avevano considerato una favola la testimonianza delle donne di aver visto il Cristo risorto.
È il solo accenno a Emmaus nelle Scritture, quindi non si sa bene dove si trovasse esattamente. Gli storici hanno varie teorie su quale città fosse, ma nessuna sembra conclusiva. Tutto quel che sappiamo è che era relativamente vicina a Gerusalemme (i commentatori dicono tra gli 11 e i 30 km) e che i due discepoli vi erano diretti. Mentre erano in cammino si misero a discutere sugli avvenimenti recenti. Era stato un periodo difficile; Gesù era stato arrestato, condannato a morte, crocifisso e sepolto, ma tre giorni dopo la sua tomba era vuota. Probabilmente stavano ripassando tutto quello che era successo, cercando di comprenderlo. Dato che stavano lasciando Gerusalemme, forse stavano tornando a casa per riprendere la vita precedente.
Comunque avvenne l’inaspettato. Mentre parlavano di tutto quello che era successo, Gesù stesso si avvicinò e cominciò a camminare con loro. Ma i loro occhi erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano.5 Nel Vangelo di Giovanni troviamo una situazione simile, quando i discepoli di Gesù non riconobbero il Cristo risorto.
Gesù si presentò sulla riva; i discepoli tuttavia non si resero conto che era Gesù.6
Nemmeno Maria all’inizio riconobbe il Cristo risorto.
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù.7
Gesù entrò nella conversazione tra i due discepoli che camminavano lungo la strada.
Egli disse loro: «Che discorsi sono questi che vi scambiate l’un l’altro, cammin facendo? E perché siete mesti?». E uno di loro, di nome Cleopa, rispondendo, gli disse: «Sei tu l’unico forestiero in Gerusalemme, che non conosca le cose che vi sono accadute in questi giorni?».8
[Questo non è lo stesso Cleopa menzionato in Giovanni 19,25] ed è l’unico riferimento a lui, mentre non si fa il nome dell’altro discepolo che viaggiava con lui, anche se secondo la tradizione si trattava di Luca.
Cleopa rimase piuttosto sorpreso dalla domanda di Gesù. Gli era difficile credere che chiunque venisse da Gerusalemme non potesse sapere cos’era successo nei giorni precedenti, perché il processo e la crocifissione di Gesù erano stati pubblici.
Ed egli disse loro: «Quali?». Essi gli dissero: «Le cose di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e parole davanti a Dio e davanti a tutto il popolo. E come i capi dei sacerdoti e i nostri magistrati lo hanno consegnato per essere condannato a morte e l’hanno crocifisso. Or noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele; invece, con tutto questo, siamo già al terzo giorno da quando sono avvenute queste cose».9
Quando Gesù chiese di cosa stessero parlando, gli spiegarono che parlavano di Gesù, chiamandolo un profeta. Nel Vangelo di Luca si parla di Gesù come di un profeta:
Allora furono tutti presi da meraviglia e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto fra noi» e: «Dio ha visitato il suo popolo».10
Or avvenne che, mentre egli si trovava in disparte a pregare, i discepoli erano con lui. Ed egli li interrogò, dicendo: «Chi dicono le folle che io sia?». Ed essi, rispondendo, dissero: «Alcuni dicono “Giovanni Battista”, altri “Elia”, ed altri uno degli antichi profeti che è risuscitato».11
Cleopa e l’altro discepolo avevano creduto in Gesù e ospitato grandi speranze per Lui e il suo ministero; tuttavia, dopo tutto ciò che era successo con il suo arresto e la sua crocifissione, erano rimasti delusi. Anche se durante il suo ministero poteva aver fatto opere potenti, compreso risuscitare i morti, era stato respinto dai capi sacerdoti e dai governanti, che erano stati responsabili della sua condanna a morte, dato che lo avevano consegnato ai Romani perché fosse crocifisso.
I due discepoli espressero il loro disappunto, dicendo noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele. Come spiega un commentatore: Indubbiamente avevano un’interpretazione più politica che religiosa di come il Cristo avrebbe salvato Israele. Per loro la liberazione di Israele significa la liberazione dai loro nemici, in questo caso i Romani.12
Invece, con tutto questo, siamo già al terzo giorno da quando sono avvenute queste cose. Erano passati tre giorni dalla crocifissione di Gesù, i tre giorni che aveva predetto nei Vangeli.
Allora egli ingiunse loro severamente e comandò di non dirlo ad alcuno, dicendo: «È necessario che il Figlio dell’uomo soffra molte cose, sia rigettato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, sia ucciso e risusciti il terzo giorno».13
Ed egli disse loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, oggi e domani io scaccio i demoni e compio guarigioni, e il terzo giorno giungo al termine della mia corsa”.14
E, dopo averlo flagellato, lo uccideranno; ma il terzo giorno risusciterà».15
Poi, mentre Gesù saliva a Gerusalemme, strada facendo, prese in disparte i dodici discepoli e disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà dato in mano dei capi dei sacerdoti e degli scribi, ed essi lo condanneranno a morte. Lo consegneranno poi nelle mani dei gentili perché sia schernito, flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno egli risusciterà».16
I due discepoli proseguirono:
Ma anche alcune donne tra di noi ci hanno fatto stupire perché, essendo andate di buon mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, sono tornate dicendo di aver avuto una visione di angeli, i quali dicono che egli vive. E alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato le cose come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».17
I due discepoli riassunsero ciò che Luca aveva scritto nella prima parte di questo capitolo a proposito delle donne che erano andate alla tomba e avevano scoperto che Gesù non era lì.18 In questo rientravano la tomba vuota, l’apparizione degli angeli e il messaggio che Gesù era vivo. I due, però, dissero che i discepoli che erano andati alla tomba l’avevano trovata vuota; non avevano visto Gesù.
Allora egli disse loro: «O insensati e tardi di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno detto! Non doveva il Cristo soffrire tali cose, e così entrare nella sua gloria?»19
Dicendo ai due discepoli che camminavano con Lui che erano insensati e tardi di cuore, Gesù sottolineava il fatto che erano ottusi e non capivano ciò che era ovvio. Proseguì dicendo che non credevano ai profeti, che Lui li avrebbe aiutati a capire quando avrebbe spiegato le Scritture ai discepoli più avanti in questo capitolo del Vangelo di Luca.
Gesù fece notare che il Vecchio Testamento insegnava molte cose al riguardo, perché parlò di “tutto” ciò che i profeti avevano detto. Affermò che i due discepoli avrebbero dovuto sapere dalle Scritture che era necessario che Cristo soffrisse e entrasse nella sua gloria. Come dice in Isaia:
Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato e umiliato, non aperse bocca. Come un agnello condotto al macello, come pecora muta davanti ai suoi tosatori non aperse bocca.20
In tutto il Nuovo Testamento è indicato chiaramente che la morte di Gesù e la sua risurrezione erano necessarie per la salvezza.
«Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti».21
Ora invece, indipendentemente dalla legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla legge e dai profeti; giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. E non c’è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito a servire come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue.22
E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano.23 Gesù proseguì, spiegando a Cleopa e all’altro discepolo senza nome ciò che tutte le Scritture (il Vecchio Testamento) dicevano sul Messia promesso, Gesù.
(Continua.)
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
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1 Giovanni 20,18; Marco 16,10–11; Luca 24,10.
2 Luca 24,11.
3 Luca 24,12 CEI.
4 Luca 24,13–16.
5 Luca 24,15–16 NR.
6 Giovanni 21,4.
7 Giovanni 20,14.
8 Luca 24,17–18.
9 Luca 24,19–21.
10 Luca 7,16.
11 Luca 9,18–19. Vedi anche Matteo 21,10–11.45–46; Luca 4,24; 7,39; 9,7–8; 13,33; Giovanni 6,14; 7,40.
12 Stein, The New American Commentary: Luke, 611.
13 Luca 9,21–22.
14 Luca 13,32.
15 Luca 18,33.
16 Matteo 20,17–19.
17 Luca 24,22–24.
18 Luca 24,1–12
19 Luca 24,25–26.
20 Isaia 53,5–7.
21 Marco 10,45.
22 Romani 3,21–25.
23 Luca 24,27.
Pubblicato originariamente in inglese il 5 luglio 2022.