Gesù – la sua vita e il suo messaggio: il discepolato (parte 6)
Giugno 2, 2018
di Peter Amsterdam
Gesù – la sua vita e il suo messaggio: il discepolato (parte 6)
[Jesus—His Life and Message: Discipleship (Part 6)]
Come abbiamo visto nei cinque articoli precedenti sul discepolato, Gesù insegnò che credere in Lui e seguirlo richiede un riorientamento delle nostre priorità, così da dargli la nostra lealtà sopra ogni altra cosa. La nostra famiglia, i nostri cari, i desideri, i beni, le professioni e perfino la nostra vita stessa devono essere secondari rispetto alla nostra dedizione e al nostro amore per Dio. Riorganizzare la nostra vita in maniera da dare il primo posto al Signore è difficile e spesso esige scelte difficili e sacrifici. Gesù lo sapeva, quando disse ai suoi discepoli:
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. E chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me.1
Gesù presentò questa difficile scelta a tutti quelli che, allora e adesso, vogliono seguirlo. Ci diede anche la chiave per riuscire a vivere il nostro impegno di discepoli. Come essere umani peccatori, nessuno di noi può soddisfare in ogni momento le esigenze del discepolato; se tentassimo di farlo con le nostre forze potremmo finire come i farisei che Gesù rimproverava regolarmente per aver perso di vista le cose veramente importanti. Si concentravano troppo sul rispetto delle regole, a discapito del loro rapporto con Dio. Pur insegnando che il discepolato richiedeva la lealtà a Dio sopra ogni altra cosa, Gesù non voleva che l’applicazione di quel concetto degradasse in un inutile rispetto delle regole. I suoi discepoli avevano una rinascita spirituale mediante la salvezza ed erano pieni dello Spirito Santo.
La salvezza cambia tutto.
Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove.2 Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me.3
Lo Spirito Santo che dimora in noi è una manifestazione del nostro essere “in Cristo”.
Da questo sappiamo che egli dimora in noi: dallo Spirito che egli ci ha dato.4
Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio?5
La forza e la grazia per vivere il discepolato non viene solo dal nostro desiderio e dal nostro sforzo di vivere in maniera pia, ma dalla potenza di Dio mediante lo Spirito Santo.
Secondo il Vangelo di Giovanni, la notte prima di essere crocifisso Gesù parlò a lungo con i suoi discepoli. Parte del suo discorso riguardava l’aiuto che avrebbe mandato loro una volta che se ne fosse andato. Concentrarsi su ciò che disse loro ci aiuta a comprendere il ruolo dello Spirito di Dio nella vita dei primi discepoli e di quelli che li hanno seguitida allora.
L’ambientazione era l’ultimo pasto con i suoi discepoli prima del suo arresto e della sua successiva esecuzione, dopo che Giuda se n’era andato per riunire un gruppo di soldati e alcuni funzionari mandati dai sommi sacerdoti e dai farisei per arrestare Gesù. Appena Giuda se ne andò per compiere la sua missione di traditore, Gesù disse molte cose ai discepoli. L’attenzione è su cosa disse loro a proposito dello Spirito Santo che Lui avrebbe mandato per dotarli di potenza e aiutarli dopo la sua partenza.
Ed io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, che rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce; ma voi lo conoscete, perché dimora con voi e sarà in voi.6
Alcuni degli uomini di Dio più illustri nel Vecchio Testamento designarono e unsero altri destinati a prendere il loro posto dopo la loro morte. Mosè designò Giosuè. Il Signore disse a Mosè:
Ecco, il giorno della tua morte si avvicina; chiama Giosuè e presentatevi nella tenda di convegno perché gli possa dare i miei ordini.7
Giosuè, figlio di Nun, fu ripieno dello spirito di sapienza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui; così i figli d’Israele gli ubbidirono.8
Il profeta Elia scelse come suo successore Eliseo e gli disse:
«Chiedi ciò che vuoi che io faccia per te, prima che sia portato via da te». Eliseo rispose: «Ti prego, fa’ che una doppia porzione del tuo spirito venga su di me». Elia disse: «… se mi vedrai quando sarò portato via da te, ciò ti sarà concesso, altrimenti non l’avrai». Ora, mentre essi camminavano discorrendo, ecco un carro di fuoco e dei cavalli di fuoco li separarono l’uno dall’altro, ed Elia salì al cielo in un turbine. Eliseo [lo] vide …”.9
Allo stesso modo, nel libro degli Atti leggiamo che Gesù mandò un successore dopo di Sé. Disse ai suoi discepoli di non uscire da Gerusalemme, perché sarebbero stati battezzati con lo Spirito Santo, fra non molti giorni.10
Riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all’estremità della terra.11
Come giunse il giorno della Pentecoste, essi erano tutti riuniti con una sola mente nello stesso luogo. E all’improvviso venne dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dove essi sedevano. E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e andarono a posarsi su ciascuno di loro. Così furono tutti ripieni di Spirito Santo.12
In un certo senso lo Spirito Santo fu mandato come successore di Gesù, come sua presenza costante con i discepoli. Lo Spirito li riempì e diede loro potenza, come ha fatto con tutti gli altri discepoli dopo di loro. I discepoli di Gesù furono per la maggior parte in grado di mettere prima Gesù, perfino davanti alle loro famiglie, al lavoro e ai loro desideri personali. Indubbiamente la sua presenza diede loro la forza e il coraggio di farlo. Anche se non era con loro nella carne, come lo era stato Gesù, lo Spirito visse dentro di loro.
Gesù sottolineò che era stato in grado di fare tutto quello che aveva fatto grazie al potere datogli da suo Padre e alla presenza del Padre in Lui.
Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso. Il Padre che dimora in me è colui che fa le opere.13
È a questo punto che spiegò ai discepoli che avrebbe richiesto al Padre di dar loro un “Aiutante”, lo Spirito Santo.14
La parola greca tradotta con Aiutante, Difensore, Consolatore o Avvocato (a seconda delle traduzioni della Bibbia) è paraklētos, in italiano paracleto. Questa parola si riferisce a chi è chiamato al fianco di una persona per aiutarla. Un altro significato della parola indica una persona che perora la causa di qualcuno davanti a un giudice, un avvocato difensore o un intercessore. In senso più ampio significa aiutante, chi aiuta un altro. L’idea di un paracleto, applicata allo Spirito Santo, può quindi essere interpretata come un assistente o un avvocato che aiuta i credenti.
È interessante notare che in un altro punto del Nuovo Testamento anche Gesù è chiamato un paracleto – un avvocato – dei discepoli:
Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto.15
Gesù si riferì indirettamente a Sé stesso come un avvocato quando disse: Pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore [Aiutante]. Se il Padre doveva mandare un altro Aiutante, voleva dire che ne aveva già mandato uno. Gesù, il primo avvocato, disse ai discepoli che non sarebbe stato con loro ancora per molto:
Figlioli, per poco tempo sono ancora con voi.16
Tuttavia promise che avrebbe andato un altro avvocato, che descrisse come “lo Spirito della verità” (lo Spirito Santo), che avrebbe dimorato con loro.17
Lo Spirito Santo fu mandato ai credenti dopo che Gesù morì per i nostri peccati, permettendo allo Spirito di dimorare in noi. Come il Padre dimorava nel Figlio, così lo Spirito avrebbe dimorato nei discepoli. Quando Gesù ascese al cielo e fu glorificato, i discepoli ricevettero la sua presenza costante nella loro vita mediante lo Spirito Santo.
Possiamo vedere che molte delle cose dette dello Spirito furono dette anche di Gesù; quindi la presenza dello Spirito nella nostra vita riflette la presenza di Gesù in noi. Diamo un’occhiata:
Lo Spirito fu dato dal Padre:
Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, che rimanga con voi per sempre.18
Anche Gesù fu dato dal Padre all’umanità:
Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio.19
Lo Spirito non è ricevuto dal mondo:
Lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce.20
E nemmeno Gesù:
Egli è venuto in casa sua, e i suoi non lo hanno ricevuto.21
Lo Spirito insegna:
Il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa.22
Gesù era un insegnante:
Gesù salì al tempio e incominciò a insegnare.23
Lo Spirito viene dal Padre ed entra nel mondo:
Quando verrà il Consolatore che vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre mio, egli testimonierà di me.24
Anche Gesù venne dal Padre:
Io sono proceduto dal Padre e sono venuto nel mondo; di nuovo lascio il mondo e torno al Padre.25
Lo Spirito convince il mondo:
Se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio.26
Gesù fa la stessa cosa:
Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero colpa; ma ora non hanno alcuna scusa per il loro peccato.27
Lo Spirito parla solo di ciò che ha sentito:
Quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire.28
Gesù disse le cose che aveva udito dal Padre:
«Le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Essi non capirono che parlava loro del Padre.29
Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso. Il Padre che dimora in me è colui che fa le opere.30
Lo Spirito glorifica il Padre:
Quando verrà lui, lo Spirito di verità… egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve lo annunzierà.31
Gesù glorificò il Padre:
Queste cose disse Gesù, poi alzò gli occhi al cielo e disse: «Padre, l’ora è venuta; glorifica il Figlio tuo, affinché anche il Figlio glorifichi te… Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuta l’opera che tu mi hai dato da fare”.32
Quando Gesù tornò da suo Padre, mandò lo Spirito Santo a quelli che lo avevano seguito durante la sua vita sulla terra e a tutti noi che l’avremmo seguito in futuro. Lo Spirito Santo che Gesù, mandò dal Padre, fa per noi quello che Gesù fece per i suoi discepoli. Finché i discepoli furono alla presenza di Gesù, Lui li istruì, li corresse, li consolò, li incoraggiò e li rafforzò. Grazie allo Spirito che dimora in noi, anche noi riceviamo guida, correzione, consolazione, incoraggiamento e forza. È la presenza dello Spirito Santo in noi che ci permette di essere veri discepoli, di vivere secondo gli insegnamenti di Gesù e di amare Lui sopra ogni altra cosa. Non è una cosa che dobbiamo mettere insieme da soli, ma possiamo farlo con la potenza dello Spirito di Dio, che Gesù ci ha mandato da suo Padre.
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
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1 Matteo 10,37–38.
2 2 Corinzi 5,17.
3 Galati 2,20.
4 1 Giovanni 3,24.
5 1 Corinzi 6,19.
6 Giovanni 14,16–17.
7 Deuteronomio 31,14.
8 Deuteronomio 34,9.
9 2 Re 2,9–12.
10 Atti 1,5; anche Luca 24,49.
11 Atti 1,8.
12 Atti 2,1–4.
13 Giovanni 14,10.
14 Giovanni 14,16–17.
15 1 Giovanni 2,1.
16 Giovanni 13,33.
17 Giovanni 14,16–17.
18 Giovanni 14,16.
19 Giovanni 3,16.
20 Giovanni 14,17.
21 Giovanni 1,11.
22 Giovanni 14,26.
23 Giovanni 7,14.
24 Giovanni 15,26.
25 Giovanni 16,28.
26 Giovanni 16,7–8.
27 Giovanni 15,22.
28 Giovanni 16,13.
29 Giovanni 8,26–27.
30 Giovanni 14,10.
31 Giovanni 16,13–14.
32 Giovanni 17,1.4.
Pubblicato originariamente in Inglese il 10 ottobre 2017.