Gesù — la sua vita e il suo messaggio: la trasfigurazione
Giugno 16, 2020
di Peter Amsterdam
Gesù — la sua vita e il suo messaggio: la trasfigurazione
[Jesus—His Life and Message: The Transfiguration]
La trasfigurazione di Gesù fu un evento unico nel suo ministero. L’unico altro momento paragonabile a esso avvenne in precedenza, quando si fermò sulle rive del Giordano e fu battezzato da Giovanni Battista.
Gesù, appena fu battezzato, salì fuori dall’acqua; ed ecco i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto».1
Nel libro di Matteo, la trasfigurazione ebbe luogo sei giorni dopo che l’apostolo Pietro dichiarò: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente»2 e quando Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti, degli scribi, ed essere ucciso, e risuscitare il terzo giorno.3
Sei giorni dopo Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte; e fu trasfigurato alla loro presenza: la sua faccia risplendette come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Pietro allora, prendendo la parola, disse a Gesù: «Signore, è bene che noi stiamo qui; se vuoi, faremo qui tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia». Mentre egli parlava ancora, ecco una nuvola luminosa li adombrò; e si udì una voce dalla nuvola che diceva: «Questi è il mio amato Figlio, in cui mi sono compiaciuto: ascoltatelo!» E i discepoli, udito ciò, caddero con la faccia a terra e furono presi da gran spavento. Ma Gesù, accostatosi, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete!». Ed essi, alzati gli occhi, non videro alcuno se non Gesù tutto solo. Poi, mentre scendevano dal monte, Gesù diede loro quest’ordine dicendo: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell’uomo non sia risuscitato dai morti».4
Nei Vangeli, Pietro, Giacomo e Giovanni formano quella che sembra essere una cerchia ristretta dei compagni più intimi di Gesù. Erano con Lui nell’orto di Getsemani appena prima del suo arresto5 e furono gli unici a cui fu permesso di entrare nella stanza quando risuscitò la figlia del capo della sinagoga.6 Furono gli unici ad accompagnare Gesù quando lì portò su un altomonte per stare lontano dalle altre persone e dalle distrazioni della vita quotidiana. Ci sono varie opinioni su quale fosse questo monte, ma è impossibile saperlo. Il punto è che li portò in un posto lontano dalla presenza di altri, così che potessero restare da soli in quell’occasione unica.
Quando rimasero da soli in quella località isolata, fu trasfigurato alla loro presenza: la sua faccia risplendette come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Nel Vangelo di Luca leggiamo che l’aspetto del suo volto cambiò e la sua veste divenne candida e sfolgorante.7 In Marco dice che le sue vesti divennero risplendenti e bianchissime, come neve, più bianche di ciò che potrebbe fare alcun lavandaio sulla terra.8 Queste descrizioni di Gesù sono simili a quelle di altri esseri celesti che apparvero a delle persone nella Bibbia.
Maria era rimasta fuori del sepolcro a piangere. E, mentre piangeva, si chinò dentro il sepolcro, e vide due angeli, vestiti di bianco.9
Come essi avevano gli occhi fissi in cielo, mentre egli se ne andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono loro.10
Alzai gli occhi e guardai, ed ecco un uomo vestito di lino, con ai lombi, una cintura d’oro di Ufaz.11
Nel Vecchio Testamento leggiamo che Dio si veste di luce.
O Eterno, mio DIO, tu sei sommamente grande; sei vestito di splendore e di maestà.12
Leggiamo anche che perfino noi credenti risplenderemo.
Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro.13
Uno scrittore spiega:
La “trasformazione” visiva non è tanto un’alterazione fisica quanto una dimensione aggiuntiva di splendore; è sempre lo stesso Gesù, ma ora avvolto di uno splendore eccezionale “come il sole” e “come la luce”. Oppure, si potrebbe meglio dire, con il grigiore delle condizioni terrene temporaneamente rimosso, così che la vera natura del “Figlio prediletto” di Dio possa per una volta essere visto.14
Il concetto di vedere la “maestà”, l’“onore” e la “gloria” di Gesù viene espresso dall’apostolo Pietro quando in seguito descrisse questa esperienza.
Non vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signor nostro Gesù Cristo, andando dietro a favole abilmente escogitate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà. Egli ricevette infatti da Dio Padre onore e gloria, quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: «Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto». E noi udimmo questa voce recata dal cielo, quando eravamo con lui sul monte santo.15
Durante la trasfigurazione di Gesù, apparvero Mosè ed Elia che parlarono con Lui. Nel Vecchio Testamento leggiamo che entrambi gli uomini erano saliti sul monte Sinai (conosciuto anche come Horeb) per incontrare Dio, vedere la sua gloria e ascoltare la sua voce.16 Alcuni commentatori suggeriscono che il motivo per cui Mosè ed Elia apparvero fu che il primo era il grande legislatore e il secondo era una figura importante tra i profeti, quindi rappresentano tutte le rivelazioni del Vecchio Testamento adempiute in Gesù. Altri fanno notare che la vita terrena di entrambi terminò in maniera soprannaturale: Elia fu trasportato in Cielo senza morire17 e Mosè fu sepolto da Dio.18 Altri ancora pensano che avesse a che fare con l’attesa del ritorno di Elia predetto per gli “ultimi giorni” e l’arrivo di un profeta come Mosè.
Ecco, io vi manderò Elia, il profeta, prima che venga il giorno grande e spaventevole dell’Eterno.19
E l’Eterno mi disse: "Ciò che hanno detto, va bene; io susciterò per loro un profeta come te di mezzo ai loro fratelli e porrò le mie parole nella sua bocca, ed egli dirà loro tutto ciò che io gli comanderò”.20
Di qualunque caso si tratti, questi tre discepoli furono testimoni del colloquio di Gesù con questi eminenti personaggi del Vecchio Testamento.
Nei Vangeli di Matteo e Marco, non si dice di cosa parlarono; in Luca, invece, leggiamo:
Ed ecco, due uomini parlavano con lui; essi erano Mosè ed Elia, i quali, apparsi in gloria, parlavano della sua dipartita che stava per compiersi a Gerusalemme.21
Il termine greco tradotto come dipartita è exodos, che si può tradurre come la partenza di una persona da questa vita.
Pietro allora, prendendo la parola, disse a Gesù: «Signore, è bene che noi stiamo qui; se vuoi, faremo qui tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia».22
In questo caso, il fatto che Pietro abbia fatto notare a Gesù che era bene che i tre discepoli fossero lì indicherebbe che secondo lui era bene che fossero lì a disposizione per fare quello che era necessario, cioè preparare loro una tenda. Queste “tende”, come quelle fatte durante la Festa dei Tabernacoli, probabilmente sarebbe state fatte di rami e fronde e li avrebbero riparati dal calore del sole. Il Vangelo di Matteo non aggiunge altri commenti riguardo al suggerimento Pietro, ma il Vangelo di Marco afferma che non sapeva che cosa dire, perché erano spaventati,23 mentre Luca riferisce che Pietro non sapeva quello che diceva.24
Mentre egli parlava ancora, una nuvola luminosa li coprì con la sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: «Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo».25
Pietro stava ancora parlando del suo piano riguardante le tende, quando una nuvola luminosa li coprì con la sua ombra. Nel Vecchio Testamento la presenza di Dio era spesso simboleggiata da una nuvola infuocata, associata alla gloria di Dio.
E l’Eterno andava davanti a loro, di giorno in una colonna di nuvola per guidarli nella via, e di notte in una colonna di fuoco per far loro luce, affinché potessero camminare giorno e notte. La colonna di nuvola non si ritirava mai davanti al popolo di giorno, né la colonna di fuoco di notte.26
Come Mosè entrava nella tenda, la colonna di nuvola scendeva e si fermava all’ingresso della tenda, e l’Eterno parlava con Mosè. Tutto il popolo vedeva la colonna di nuvola ferma all’ingresso della tenda; quindi tutto il popolo si alzava e ciascuno si prostrava all’ingresso della propria tenda.27
Mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo, la nuvola riempì la casa dell’Eterno, e i sacerdoti non poterono rimanere a servire a motivo della nuvola, perché la gloria dell’Eterno riempiva la casa dell’Eterno.28
Dio parlò a Mosè dalla nuvola, così che la gente credesse in lui.
L’Eterno disse a Mosè: «Ecco, io verrò a te in una densa nuvola, affinché il popolo oda quando io parlerò con te, e creda a te per sempre».29
Allo stesso modo, sia con la presenza nella nuvola sia parlando del suo amato Figlio, il Padre poneva il suo sigillo d’approvazione sul ministero di Gesù e faceva sapere ai discepoli che dovevano ascoltarlo.
Sentendo la voce di Dio che parlava direttamente a loro, Pietro, Giacomo e Giovanni caddero con la faccia a terra e furono presi da gran spavento. Questi tre discepoli stavano avendo un’esperienza fantastica, quindi è normale che si spaventassero. Reagirono come fecero altri, sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento, quando udirono Dio parlare direttamente a loro, quando Lui apparve loro oppure furono testimoni della sua potenza.
Questa era un’apparizione dell’immagine della gloria dell’Eterno. Quando la vidi, caddi sulla mia faccia e udii la voce di uno che parlava.30
Mentre mi parlava in questa maniera, abbassai la faccia a terra e ammutolii.31
Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli mise la sua mano destra su di me, dicendomi: «Non temere! Io sono il primo e l’ultimo, e il vivente; io fui morto, ma ecco sono vivente per i secoli dei secoli, amen; e ho le chiavi della morte e dell’Ades».32
I discepoli rimasero in quella posizione finché Gesù, accostatosi, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete!» Ed essi, alzati gli occhi, non videro alcuno se non Gesù tutto solo.33 Appena terminò questo segno dell’approvazione divina tramite l’apparizione di due importanti figure del Vecchio Testamento e la trasfigurazione di Gesù, questi toccò i tre discepoli per rassicurarli che tutto era tornato alla normalità.
Poi scesero dalla montagna e Gesù diede loro quest’ordine dicendo: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell’uomo non sia risuscitato dai morti».34 Gesù aveva scelto Pietro, Giacomo e Giovanni perché salissero con Lui sul monte e fossero testimoni di questo avvenimento stupefacente, però non voleva che altri lo venissero a sapere prima della sua morte e risurrezione. In precedenza, in questo Vangelo, Gesù ordinò ai suoi discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.35 In questo caso non voleva che altri venissero a sapere della sua trasfigurazione. In entrambi i casi è probabile che non volesse che la gente interpretasse male la sua missione. La sua sofferenza, la sua morte e la sua risurrezione dovevano ancora avvenire. La sua destinazione era la croce, per dare la vita per l’umanità e portarci la salvezza.
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
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1 Matteo 3,16–17 NR. Vedi anche Marco 1,9–11 e Luca 3,22.
2 Matteo 16,16. Vedi anche https://directors.tfionline.com/it/post/gesu-vita-messaggio-profession-fede-pietro/
3 Matteo 16,21 NR.
4 Matteo 17,1–9.
5 Matteo 26,37.
6 Marco 5,37.
7 Luca 9,29.
8 Marco 9,3.
9 Giovanni 20,11–12.
10 Atti 1,10.
11 Daniele 10,5.
12 Salmi 104,1–2.
13 Matteo 13,43.
14 France, The Gospel of Matthew, 647.
15 2 Pietro 1,16–18.
16 Esodo 24,15–18; 1 Re 19,8–12.
17 2 Re 2,11.
18 Deuteronomio 34,5–6.
19 Malachia 4,5.
20 Deuteronomio 18,17–18.
21 Luca 9,30–31.
22 Matteo 17,4.
23 Marco 9,6.
24 Luca 9,33.
25 Matteo 17,5.
26 Esodo 13,21–22.
27 Esodo 33,9–10.
28 1 Re 8,10–11.
29 Esodo 19,9.
30 Ezechiele 1,28.
31 Daniele 10,15.
32 Apocalisse 1,17–18.
33 Matteo 17,7–8.
34 Matteo 17,9.
35 Matteo 16,20.
Pubblicato originariamente in inglese il 21 maggio 2019.