La storia di Ruth (parte 1)

Maggio 20, 2023

di Peter Amsterdam

[The Story of Ruth (Part 1)]

Il libro di Ruth è uno dei libri storici del Vecchio Testamento ed è tra il libro dei Giudici e quello di 1 Samuele. È uno dei due libri della Bibbia intitolato a una donna; l’altro è quello di Ester. In quattro capitoli, il libro di Rut racconta la storia di come una Moabita divenne la bisnonna di Re Davide, il più grande re di Israele.

Al tempo in cui governavano i giudici, ci fu nel paese una carestia, e un uomo di Betlemme di Giuda andò ad abitare nel paese di Moab con la moglie e i suoi due figli. Il nome dell’uomo era Elimelek, il nome di sua moglie Naomi e il nome dei suoi due figli Mahlon e Kilion, Efratei da Betlemme di Giuda. Essi andarono nel paese di Moab e vi si stabilirono.1

Al tempo dei giudici (dal 1200 a.C. al 1020 a.C.) una famiglia israelita di Betlemme si trasferì nel vicino paese di Moab a causa di una carestia in Israele. Il loro progetto era di aspettare in Moab la fine della carestia e poi ritornare in patria. Erano Efratei, il che significava che provenivano da Betlemme.

Poi Elimelek, marito di Naomi, morì ed essa rimase con i suoi due figli. Essi sposarono delle donne moabite, di cui una si chiamava Orpah e l’altra Ruth; e là dimorarono circa dieci anni. Poi anche Mahlon e Kilion morirono entrambi, e così la donna rimase priva dei suoi due figli e del marito.2

Qualche tempo dopo essere immigrati in Moab, Elimelek, il padre, morì. Naomi e i suoi figli rimasero in Moab e i due figli sposarono delle Moabite. Una decina d’anni dopo, i figli morirono, lasciando le due vedove moabite, Orpah e Ruth, e la loro suocera, Naomi, anch’essa vedova.

Allora si levò con le sue nuore per tornare dal paese di Moab, perché nel paese di Moab aveva sentito dire che l’Eterno aveva visitato il suo popolo, dandogli del pane. Ella partì dunque con le sue due nuore dal luogo dove si trovava, e si mise in cammino per tornare nel paese di Giuda.3

Sentendo che la carestia era finita. Naomi decise di ritornare nel paese di Giuda. Per strada, forse riflettendo sulla propria esperienza di essersi trasferita all’estero, per poi ritrovarsi praticamente priva di tutto in terra straniera, pensò che anche le sue due nuore sarebbero entrate in un paese praticamente ignoto, proprio come era successo a lei molto tempo prima.

Ma Naomi disse alle sue due nuore: «Andate, tornate ciascuna a casa di sua madre; l’Eterno sia buono con voi, come voi siete state con quelli che sono morti e con me!4

Altruisticamente, Naomi disse alle due nuore di tornare alle case delle loro madri in Moab, perché per loro sarebbe stato più facile trovare un altro marito tra la loro gente, invece di trasferirsi con lei a Betlemme. Quella fu la prima benedizione di Naomi per le due donne.

La seconda benedizione fu:

«L’Eterno dia a ciascuna di voi di trovare riposo in casa del proprio marito!». Poi ella le baciò, ed esse piansero ad alta voce….5

Naomi sapeva che quando i suoi due figli erano vivi Orpah e Ruth erano state due buone mogli. Ringraziò le nuore e pregò che trovassero un altro marito. Voleva che tornassero entrambe nel loro paese, Moab, dove avrebbero potuto risposarsi. Le liberava da ogni responsabilità che potessero avere nei suoi confronti come suocera. Naomi le baciò, poi piansero tutte insieme.

…e le dissero: «No, noi torneremo con te al tuo popolo». Ma Naomi rispose: «Tornate indietro, figlie mie! Perché verreste con me? Ho forse ancora dei figli in grembo che possano diventare vostri mariti? Tornate indietro, figlie mie, andate, perché sono troppo vecchia per rimaritarmi; e anche se dicessi: "Ho ancora speranza"; anche se andassi a marito stasera e partorissi dei figli, aspettereste voi finché fossero grandi? Vi asterreste voi per questo dal maritarvi? No, figlie mie, perché la mia condizione è più amara della vostra, poiché la mano dell’Eterno si è stesa contro di me».6

Le nuore dichiararono lealmente che sarebbero rimaste con la suocera, si impegnavano a lasciare Moab e andare a Betlemme, dove sarebbero state delle straniere. Naomi vedeva le cose in modo pragmatico. Aveva superato l’età per avere figli e, anche se li avesse avuti, le donne avrebbero aspettato che essi crescessero e le sposassero?

Naomi aggiunse che la sua condizione era più amara della vostra, poiché la mano dell’Eterno si è stesa contro di me. A Naomi sembrava che Dio fosse contro di lei per qualche motivo. Si aspettava di restare sola e povera nella sua vecchiaia e non voleva che le sue nuore stessero male per colpa sua. Voleva bene alle nuore ed era disposta a farle tornare a Moab, dove pensava avrebbero avuto prospettive migliori.

Allora esse alzarono la voce e piansero di nuovo; poi Orpah baciò la suocera, ma Ruth rimase stretta a lei. Allora Naomi disse a Ruth: «Ecco, tua cognata è tornata al suo popolo e ai suoi dèi; torna indietro anche tu, come tua cognata!»7

Fu un momento commovente per tutte. Orpah decise di ritornare a Moab per risposarsi. Ruth, invece, scelse di restare con Naomi. Prendendo a esempio la decisione di Orpah, Naomi cercò di convincere Ruth a tornare anche lei a Moab.

Ma Ruth rispose: «Non insistere con me perché ti abbandoni e lasci di seguirti, perché dove andrai tu andrò anch’io, e dove starai tu io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo DIO sarà il mio DIO; dove morirai tu morirò anch’io, e là sarò sepolta. Così mi faccia l’Eterno e anche peggio, se altra cosa che la morte mi separerà da te!»8

Nonostante Oprah avesse deciso di tornare a Moab. Ruth rifiutò di lasciare Naomi. Ruth si impegnò decisamente: “Dove andrai tu andrò anch’io, e dove starai tu io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio”. La prima dichiarazione di Ruth era la promessa di restare permanentemente con Naomi. La seconda era una promessa di dedizione, che i rapporti importanti per Naomi lo sarebbero stati anche per lei. Promise di conservare la memoria di Naomi e disse che, se fosse morta, lei avrebbe continuato a vivere nello stesso posto. Al momento della propria morte, Ruth sarebbe stata sepolta nello stesso posto di Naomi. Ruth s’impegnava a rinunciare alla propria cultura, alla propria lingua, alla propria famiglia e alla possibilità di una famiglia futura per restare con Naomi. Infine, Ruth chiuse la sua promessa con un giuramento, chiedendo al Signore di trattarla severamente se qualsiasi altra cosa tranne la morte l’avrebbe separata da Naomi.

Quando Naomi la vide fermamente decisa ad andare con lei, non gliene parlò più.9

Sentendo l’impegno di Ruth, Naomi smise di provare a convincerla a rimanere a Moab. Il rapporto di Ruth con Naomi si basava sul matrimonio con suo figlio. Comunque, dopo la sua morte, Ruth continuò a far parte della famiglia di Naomi, non a causa del matrimonio, ma della sua promessa, un vero e proprio patto. Ruth s’impegnava a restare in Israele anche se Naomi fosse morta. A causa della promessa di Ruth, Naomi acconsentì a farsi accompagnare a Betlemme.

(Continua.)


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


1 Ruth 1,1–2.

2 Ruth 1,3–5.

3 Ruth 1,6–7.

4 Ruth 1,8.

5 Ruth 1,9.

6 Ruth 1,10–13.

7 Ruth 1,14–15.

8 Ruth 1,16–17.

9 Ruth 1,18 NR.


Pubblicato originariamente in inglese l’11 ottobre 2022.