Più simili a Gesù: autocontrollo

Dicembre 9, 2017

di Peter Amsterdam

More Like Jesus: Self-Control

Nel quinto capitolo dei Galati, l’apostolo Paolo elenca nove aspetti del frutto dello Spirito, iniziando dall’amore e terminando con l’autocontrollo. Una delle cose che contribuiscono a costruire un carattere cristiano, cioè a diventare più simili a Gesù, è avere la capacità di controllare se stessi – le proprie emozioni, i propri desideri e i propri sentimenti – mediante la potenza dello Spirito Santo. (Alcune traduzioni usano il termine “dominio di sé” oppure “temperanza”, invece di autocontrollo.) Il concetto scritturale di autocontrollo implica che come esseri umani abbiamo desideri che dovremmo controllare invece di soddisfare; che ci sono alcuni impulsi che dovrebbero essere seguiti moderatamente o addirittura respinti.

Nel libro dei Proverbi leggiamo: L’uomo che non ha autocontrollo, è una città smantellata, priva di mura.1 In epoca biblica, la difesa principale di una città erano le sue mura. Senza una simile difesa, non c’era sicurezza; se le mura c’erano ma venivano sfondate, un nemico poteva entrare in città e distruggere le case, saccheggiarne i beni e prenderne prigionieri gli abitanti. Nello stesso modo in cui le mura offrono protezione fisica e sicurezza, l’autocontrollo rappresenta le mura che ci difendono spiritualmente dalle tentazioni del peccato. Ci aiuta a controllare i nostri desideri, a restare nei giusti limiti e a evitare gli eccessi.

Avere autocontrollo significa controllare le nostre azioni, i nostri appetiti e i nostri desideri fisici, oltre a pensieri, emozioni e parole. Nel libro di Tito, l’apostolo Paolo scrive che la grazia di Dio ci insegna a vivere in questo mondo con equilibrio, giustizia e amore verso Dio.2 Ognuno di noi ha nel proprio cuore e nella propria mente degli elementi negativi contro i quali deve combattere e che può limitare o frenare per grazia di Dio e con l’aiuto dello Spirito Santo, oltre che con la volontà di esercitare il proprio autocontrollo.

Esercitare autocontrollo è essenziale per crescere in religiosità; e per chi desidera vivere in modo cristiano l’autocontrollo è essenziale. Nel Nuovo Testamento ci sono due termini greci tradotti con autocontrollo. La prima parola, usata nell’elenco dei frutti dello Spirito e in altri punti, è egkrateia; esprime la virtù di una persona che domina i propri desideri e le proprie passioni. La seconda è sōphrosynē; significa sanità di mente, o buon giudizio.

L’autocontrollo, quindi, così come è descritto nelle Scritture, può essere interpretato come una forza di carattere interiore che ci permette di controllare le nostre passioni e i nostri desideri, oltre a metterci in grado di esercitare un buon giudizio quando si tratta di pensieri, emozioni, azioni e decisioni. Avere buon giudizio ci permette di stabilire il corso d’azione giusto, il modo corretto di rispondere a una situazione, la capacità non solo di distinguere fra il bene e il male, ma anche fra il bene e il meglio. La forza interiore è necessaria per fare ciò che il buon giudizio ci indica essere la cosa migliore. Una cosa è sapere cosa fare; un’altra è avere la forza interiore per farlo, specialmente quando non ne abbiamo esattamente voglia. L’autocontrollo è l’esercizio della forza interiore combinata con il buon giudizio, che ci permette di pensare, fare e dire cose che fanno piacere a Dio.3

Un’area su cui noi credenti vogliamo avere autocontrollo sono i nostri corpi. Quando osserviamo il mondo che Dio ha creato, vediamo molte cose belle e meravigliose che ci piacciono e di cui possiamo godere. Dio … ci dà ogni cosa in abbondanza, perché ne possiamo godere.4 La cosa difficile è che, a causa del peccato, tendiamo a lasciare che le cose piacevoli che Dio ha creato acquistino troppa importanza, al punto da cominciare ad avere dominio su di noi. Ci sono molte attività che sono perfettamente accettabili se svolte con moderazione, ma che diventano un problema se fatte in maniera eccessiva. Alcuni esempi sono il bere alcol, il mangiare, giocare al computer o guardare la televisione. Se eccediamo in attività del genere, tanto da portare a risultati insalubri o irreligiosi, o se acquistano una parte troppo importante nella nostra vita, al punto di ostacolarci o di impedirci di fare le cose più importanti che sappiamo di dover fare, allora abbiamo un problema. Abbiamo permesso a delle attività legittime, piacevoli e rilassanti di sfuggire al nostro controllo, a nostro danno. Non c’è niente di intrinsecamente sbagliato nel goderci un’attività piacevole, ma dobbiamo esercitare autocontrollo per farla con moderazione.

L’autocontrollo è necessario anche quando dobbiamo fare cose che sono necessarie ma difficili. Un esempio è l’esercizio fisico. Sappiamo che offre molti vantaggi per la salute, che irrobustisce i nostri corpi e ci fa perfino stare bene; tuttavia, per molti di noi può essere difficile tenerci in esercizio regolarmente. Un altro esempio è il riservare un momento specifico ogni giorno da passare con il Signore e la sua Parola. Sappiamo che ne abbiamo bisogno e che gioverà al nostro rapporto con Dio, ma può essere lo stesso difficile farlo rigorosamente. Fare ciò che sappiamo di dover fare è una parte dell’esercitare il nostro autocontrollo.

Anche resistere alle cose che nuocciono a noi e agli altri fa parte dell’avere autocontrollo. Per esempio, la rabbia e un linguaggio scorretto. Una delle parti del nostro corpo più difficile da controllare è la lingua. Giacomo, il fratello di Gesù, disse che la lingua è un male che non si può frenare, è piena di veleno mortale.5 Disse: Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini che sono fatti a somiglianza di Dio. Dalla medesima bocca escono benedizioni e maledizioni. Fratelli miei, non dev’essere così.6 Ci viene consigliato di badare a ciò che diciamo, di evitare di aprire la bocca solo per farne uscire parole avventate.

Vigilerò sulla mia condotta per non peccare con le mie parole; metterò un freno alla mia bocca.7

Le Scritture denunciano chi sparla e spettegola:

Chi va in giro sparlando svela i segreti, ma chi ha lo spirito leale cela la cosa.8

Chi va in giro sparlando rivela i segreti; perciò non associarti con chi parla troppo.9

Quando manca la legna, il fuoco si spegne; e quando non c’è maldicente, la disputa cessa.10

Sparlare, spettegolare, tradire i segreti e le confidenze, calunniare, sono tutte azioni sbagliate. Uno dei problemi dei pettegolezzi è che coinvolge più di una persona. La prima è quella che spettegola, che sparla, che è una cosa sbagliata ed è un peccato; ma c’è anche la persona che ascolta o che prova piacere nell’ascoltare notizie “piccanti” riguardanti altri. Ci vuole autocontrollo per evitare di spettegolare e di ascoltare i pettegolezzi riguardanti altre persone.

Siamo anche ammoniti a non calunniare le persone, a non fare affermazioni false e maliziose, a non diffamare o infangare gli altri.

Chi sparge calunnie è uno stolto.11

Non andrai in giro calunniando fra il tuo popolo.12

Deposta dunque ogni malizia e ogni inganno, le ipocrisie, le invidie ed ogni maldicenza.13

Avere autocontrollo sopra ciò che diciamo è essenziale per essere simili a Cristo, quindi faremmo una cosa saggia a pregare:

Signore, poni una guardia davanti alla mia bocca, sorveglia l’uscio delle mie labbra!14

Oltre a esercitare autocontrollo sulle nostre azioni fisiche, dobbiamo anche porre un freno ai nostri pensieri. Anche se è con il corpo che ci mettiamo in azione, le nostre azioni rispecchiano ciò che succede prima nella nostra mente: i nostri pensieri, le decisioni, i ricordi, il dialogo interiore ecc. Alcuni scrittori cristiani si riferiscono a questo come alla nostra “vita mentale”. Ciò che succede nella nostra mente, la nostra vita mentale, è la base delle nostre azioni e delle nostre parole. Dato che dobbiamo esercitare autocontrollo su ciò che facciamo e diciamo, ha senso che dobbiamo esercitare autocontrollo anche sulla nostra vita mentale.

Gesù ne parlò quando disse:

Perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo maligno, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano l’uomo.15

La parola greca qui tradotta con cuore indica l’anima o la mente come sede delle sensibilità, di affetti, emozioni, desideri, appetiti e passioni, oltre che della volontà e del carattere. Come dice il proverbio: “Il pensiero è il padre dell’azione”.

Esercitare autocontrollo sui nostri pensieri è fondamentale per viere in maniera cristiana. Lo scrittore Jerry Bridges ha detto:

Le porte della nostra mente sono principalmente gli occhi e le orecchie. Quello che vediamo, leggiamo o udiamo determina in gran parte ciò che pensiamo. […] Non dobbiamo permettere che entri nella nostra mente ciò che asseconda il desiderio sessuale, la cupidigia (chiamata materialismo nella nostra società attuale), l’invidia e le ambizioni egoistiche.16

Come Cristiani, dobbiamo controllare i nostri pensieri. Spesso permettiamo nella nostra mente ciò che non permettiamo nelle nostre azioni; ma facendolo, corriamo il rischio che questi pensieri si trasformino in azioni. Avere autocontrollo nella nostra vita mentale è un procedimento in due parti: una è il fare del nostro meglio per evitare di assorbire ciò che è irreligioso; l’altra è il rinnovare la nostra mente pensando alle cose giuste.

Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri.17

Un altro aspetto dell’autocontrollo è il saper contenere certe emozioni. Rabbia, furia, risentimento, autocommiserazione e rancore sono tutti esempi di emozioni che causano danni a noi stessi e agli altri. Ci sono occasioni in cui la rabbia è giustificata, come quando si tratta di legittima indignazione (ma anche questa dovrebbe essere tenuta sotto controllo); ma qui si parla di rabbia che si manifesta in scatti irascibili. Questi scatti sono nocivi in due sensi: danno sfogo a una passione priva di freni e irreligiosa, e feriscono chi è oggetto della nostra ira. Jerry Bridges scrive:

Gli scatti d’ira sono una sfida unica nel campo dell’autocontrollo. I pensieri e altre emozioni fuori controllo sono peccati commessi nella nostra mente; danneggiano soltanto noi, a meno che, ovviamente, non portino a parole o azioni peccaminose. Ma uno scatto irascibile e privo di controllo danneggia l’autostima degli altri, crea risentimento e distrugge i rapporti personali.18

Il libro dei Proverbi ha molto da dire sulla rabbia:

Chi è facile all’ira mette in mostra la sua follia.19

L’uomo collerico fa nascere contese, ma chi è lento all’ira calma le liti.20

L’ira è crudele e la collera impetuosa.21

L’uomo collerico fa nascere contese, e l’uomo furioso commette molte trasgressioni.22

Le persone che sono incapaci di controllare la propria rabbia spesso hanno la tendenza ad attaccare verbalmente gli altri. Di solito in seguito se ne pentono, ma la rabbia può lasciare dietro di sé ferite e rapporti incrinati che non sono facilmente riparabili. L’autocontrollo potrebbe non impedire di arrabbiarsi, ma può senz’altro evitare che una persona se la prenda con gli altri e li ferisca.

Chi è lento all’ira ha molto buon senso.23

Il senno di un uomo lo rende lento all’ira ed è sua gloria passar sopra le offese.24

Altre emozioni, come risentimento, rancore e autocommiserazione non feriscono necessariamente gli altri come la rabbia, ma sono distruttive per noi e per il nostro rapporto con il Signore. Di solito colpiscono le persone con cui abbiamo rapporti più stretti. Divorano la nostra vita spirituale come un cancro. Queste emozioni sono distruttive per la nostra salute spirituale e disonorano il Signore.25 Controllare le nostre emozioni non è facile, ma se le esaminiamo dal punto di vista del raggiungimento di una vita simile a quella di Cristo, ci rendiamo conto che sforzarci di controllarle è essenziale.

La strada per sviluppare l’autocontrollo inizia con il riconoscere i punti della nostra vita in cui ne siamo privi e dove, se avessimo più autocontrollo, vivremmo più in linea con la Parola di Dio. Il passo successivo è riconoscere che tali punti sono un problema e quindi presentare il problema al Signore, chiedendogli di cambiarci. Poi mettiamo in effetto le nostre preghiere praticando autocontrollo – o dicendo di no alle cose che sappiamo di non dover fare ma che facciamo lo stesso, oppure dicendo di sì alle cose che sappiamo che dovremmo fare ma non facciamo. Fare questi cambiamenti nelle nostre abitudini mentali e pratiche richiede tempo e disciplina. È una lotta.

L’apostolo Paolo ha paragonato l’apprendimento dell’autocontrollo al duro allenamento di un atleta.

Chiunque fa l’atleta [si autocontrolla] in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile. Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato.26

Lo sviluppo dell’autocontrollo è un’impresa che dura una vita, un processo nel quale a volte facciamo due passi avanti e uno indietro. Richiede preghiera, man mano che lavoriamo per cambiare le aree della nostra vita che non sono in linea con la Parola di Dio. Ma più diciamo di no ai desideri irreligiosi, più saremo in grado di farlo. Più agiremo per fare le cose che sono buone, anche se a volte difficili, più avremo la forza di continuare a farle. Avere sempre più autocontrollo ci permette di liberarci dai legami di un’eccessiva indulgenza verso noi stessi e ci dà la forza di diventare più simili a Gesù.


Nota

Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.


1 Proverbi 25,28 NR.

2 Tito 2,12 TILC.

3 Jerry Bridges, The Practice of Godliness (Colorado Springs: NavPress, 2012), 152–53.

4 1 Timoteo 6,17.

5 Giacomo 3,8.

6 Giacomo 3,9–10 NR.

7 Salmi 39,1 NR.

8 Proverbi 11,13.

9 Proverbi 20,19.

10 Proverbi 26,20.

11 Proverbi 10,18.

12 Levitico 19,16.

13 1 Pietro 2,1.

14 Salmi 141,3 NR.

15 Marco 7,21–23.

16 Bridges, The Practice of Godliness, 158.

17 Filippesi 4,8 NR.

18 Bridges, The Practice of Godliness, 160.

19 Proverbi 14,29.

20 Proverbi 15,18 NR.

21 Proverbi 27,4.

22 Proverbi 29,22 NR.

23 Proverbi 14,29.

24 Proverbi 19,11.

25 Bridges, The Practice of Godliness, 160–61.

26 1 Corinzi 9,25–27.


Pubblicato originariamente in Inglese il 6 giugno 2017.