Più simili a Gesù: la gioia (parte 2)
Settembre 2, 2017
di Peter Amsterdam
Più simili a Gesù: la gioia (parte 2)
[More Like Jesus: Joy (Part 2)]
Mentre studiavo a proposito della gioia cristiana, ho trovato interessante vedere che la gioia è intimamente connessa alla fede, alla speranza e alla gratitudine. Come ho menzionato nel primo articolo su questo argomento, per un credente la gioia è connessa all’avere una visione a lungo termine della vita, basata sulla fede in Dio, sulla fiducia in ciò che ci ha detto nelle Scritture e sulla consapevolezza che la nostra vita terrena è solo la fase iniziale del nostro rapporto eterno con il Signore.
La nostra gioia si basa sulla nostra fede in ciò che le Scritture ci hanno insegnato: che Dio è il nostro Creatore; che, anche se l’umanità si è alienata da Lui a causa dei nostri peccati, Lui ha fatto in modo che potessimo riconciliarci mediante il sacrificio e la morte di Gesù e il perdono dei nostri peccati; che grazie a questa riconciliazione, entriamo in un rapporto con Lui, il suo Spirito vive in noi e questo rapporto durerà per l’eternità.
La nostra fede in Dio e la nostra profonda fiducia nelle sue promesse di salvezza, riconciliazione, infusione dello Spirito Santo e del frutto ultimo della salvezza – l’eternità con Dio – ci aiutano ad avere serenità e una mentalità fiduciosa. Ciò che crediamo genera speranza e l’aspettativa di cose buone per il futuro, facendoci vivere con gioia.
Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una eredità incorruttibile, senza macchia e inalterabile. Essa è conservata in cielo per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi.1
Affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi.2
La grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e ci insegna a rinunciare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù.3
La gratitudine è legata alla gioia. Quando siamo grati per ciò che Dio ha fatto per noi; quando ci focalizziamo sulla sua bontà, il suo amore e la sua attenzione e siamo soddisfatti delle sue benedizioni, abbiamo motivo di gioia. Essere grati per le benedizioni divine ci aiuta a vivere nella gioia, perché abbiamo un atteggiamento positivo verso la vita.
La gioia è una risposta a Dio nella nostra vita – alle sue benedizioni, alla sua presenza e alle sue promesse; al rapporto che abbiamo con Lui; al fatto che siamo suoi figli. È una risposta a chi Lui è e al suo coinvolgimento nella nostra vita; una risposta al suo amore.
Benché non l’abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa.4
Poiché la gioia è una risposta a chi è Dio e alle benedizioni che abbiamo in Lui, e non alle nostre circostanze, essa può fiorire anche nei momenti di dolore e sofferenza.
Ci vantiamo anche nelle afflizioni.5
Voi siete divenuti imitatori nostri e del Signore, avendo ricevuto la parola in mezzo a molte sofferenze, con la gioia che dà lo Spirito Santo.6
Nelle molte tribolazioni con cui sono state provate, la loro gioia incontenibile e la loro estrema povertà hanno sovrabbondato nelle ricchezze della loro generosità.7
Come afflitti, eppure sempre allegri.8
Non è facile gioire in mezzo alle sofferenze. Anzi, generalmente parlando, non ci viene naturale essere pieni di gioia e gioire costantemente. Tuttavia le Scritture dicono: Siate sempre gioiosi.9 Molti di noi vogliono coltivare uno spirito di gioia, ma non è una cosa che è in nostro potere. La gioia è un frutto dello Spirito e per coltivarla dobbiamo issare le nostre vele in modo che il soffio dello Spirito ci sposti in direzione della gioia.
Uno dei modi per issare le vele è leggere, assorbire e vivere gli insegnamenti delle Scritture. Parlando ai suoi discepoli prima della sua crocifissione Gesù disse:
Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia piena.10
Quando le onde, i venti e le tempeste della vita ci assalgono, possiamo trovare gioia nel sapere che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.11 Troviamo conforto e fede per sopportare le difficoltà e avere la vittoria quando guardiamo alle promesse della Parola di Dio:
Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che dev’essere manifestata in noi.12
Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo; gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.13
Beato l’uomo che persevera nella prova, perché, uscendone approvato, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promesso a coloro che l’amano.14
Ascoltare la voce del Signore e il conforto dello Spirito Santo in versetti come questi ci dà speranza nei momenti di prova. Questa speranza può ispirare gioia, sapendo che Dio è sempre presente, anche nelle nostre afflizioni.
Poiché io, l’Eterno, il tuo DIO, ti prendo per la mano destra e ti dico: "Non temere, io ti aiuto”.15
Quando leggiamo la Bibbia, lo Spirito di Dio usa le Scritture per parlare al nostro cuore, per consolarci e guidarci, dandoci fede e speranza, che sono i primi passi verso la gioia. Facciamo il possibile per restare nella Parola di Dio e lo Spirito si muove dentro di noi per darci gioia.
Coltiviamo la gioia riponendo la nostra fiducia in Dio. Essere degno di fiducia fa parte della natura divina; fa parte del suo carattere. In molti punti delle Scritture siamo esortati a riporre la nostra fiducia in Lui. Confidare in Lui significa essere sicuri di Lui sapere che ci ama e gli sta a cuore il nostro miglior interesse.
Sì, il nostro cuore si rallegrerà in lui, perché confidiamo nel suo santo nome.16
Poiché tu sei la mia speranza, o Signore, o Eterno, la mia fiducia fin dalla mia infanzia.17
Quelli che conoscono il tuo nome confideranno in te, perché tu, o Eterno, non abbandoni quelli che ti cercano.18
Benedetto l’uomo che confida nell’Eterno e la cui fiducia è l’Eterno.19
La fiducia porta alla speranza e la speranza alla gioia.
La nostra gioia aumenta quando sviluppiamo la nostra gratitudine per qualsiasi situazione in cui ci possiamo trovare.
In ogni cosa rendete grazie, perché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.20
Indipendentemente da che le circostanze siano piacevoli o spiacevoli, dobbiamo essere grati. Ciò non significa che dobbiamo essere grati per le circostanze difficili, ma che dobbiamo ringraziare Dio in mezzo a ogni circostanza, buona o cattiva che sia. Le Scritture ci insegnano a ringraziare il Signore perché opera per il nostro bene nelle circostanze presenti, sapendo che non ci darà pesi troppo grandi da portare e che la sua grazia è sufficiente e ci consente di portarli. Quando lo ringraziamo e lo lodiamo, proviamo quella gioia che fa parte della nostra eredità in Cristo.21
Come abbiamo visto, la gioia cristiana è collegata alla fede cristiana e ne è un risultato. Crediamo in Dio come nostro Padre e Creatore. Crediamo nella sua Parola, che ci parla di Lui; usiamo la sua Parola come base per le nostre decisioni. Abbiamo un continuo rapporto vicendevole con Lui, che continuerà per l’eternità. Il suo Spirito Santo vive dentro di noi e la gioia è un frutto di questo. Come Cristiani, crediamo in queste cose, ma la domanda che mi sono fatto, e che forse anche tu vorrai farti, è: le cose in cui crediamo portano gioia nella mia vita? Lo scrittore Michael Zigarelli parla di cosa significhi avere questa gioia e dopo aver letto le sue parole, ho pregato per scoprire se stessi vivendo tutta la pienezza della gioia che potevo avere.
Da un punto di vista biblico, possiamo definire la gioia come “avere ogni giorno uno spirito gioioso in tutte le circostanze”. È qualcosa di più di una contentezza interiore, più di un’allegria, più di una soddisfazione generale della vita.22
In base a un sondaggio su cinquemila cristiani, Zigarelli ha concluso che una gioia costante nella vita di un cristiano portava grandi benefici al suo carattere. Ha scritto:
Nei circoli cristiani, parliamo spesso della gioia come di una virtù che spinge a essere più simili a Cristo.23
Richard Foster ha così commentato sull’importanza della gioia nella vita di un cristiano:
La gioia è il motore, è quello che fa funzionare tutto il resto. […] La gioia produce energia. La gioia ci rende forti.24
Zigarelli si è reso conto che le persone che riferivano di essere “spesso” o “sempre” piene di gioia esibivano caratteristiche cristiane in più di chi lo era “raramente” o “solo a volte”. Ha poi spiegato che le virtù più influenzate da una gioia costante sono la bontà e la pazienza.25
Anche se le cose di natura spirituale sono molto difficili da quantificare o misurare, e ovviamente un sondaggio dipende dalle interpretazioni, ho trovato che quello di Zigarelli ci fornisce una guida utile, indicando come la pratica di alcune virtù particolari sembri aiutarci a essere più simili a Gesù. Ho scoperto che molti cristiani, anche se molto devoti e pieni di gratitudine, hanno riferito di avere una gioia sotto la media nella loro vita. Secondo il suo sondaggio, queste persone tendono ad avere difficoltà nell’essere cortesi o pazienti. Ha rilevato anche che quando una persona, pur essendo devota, non prova una gioia costante nella vita, tende a essere brusca con gli altri, a essere poco tollerante delle irritazioni e meno generosa – spesso perché ha troppo da fare. Chiaramente, lo stress uccide la gioia.
Parlando dei vantaggi del mantenere una gioia costante, ha sottolineato come una persona più gioiosa è visibilmente più paziente e gentile – e in genere più simile a Gesù Cristo. Anche se non possiamo identificare i meccanismi esatti per cui questo succede, non sarebbe esagerato immaginare che una gioia abbondante incrementa pazienza e gentilezza perché queste due qualità sono una conseguenza naturale della nostra indole generale. In altre parole, una persona che ha un’indole costantemente gioiosa è portata a condividere quella gioia pensando prima agli altri, identificandone i bisogni e cercando di soddisfarli. Con una mentalità di questo tipo siamo più indulgenti nei confronti degli altri, più tolleranti delle loro mancanze e più rilassati di fronte a situazioni fastidiose. Al contrario, una persona che non ha una gioia costante non può condividere con gli altri ciò che non ha. La capacità di amare e tollerare gli altri, che è prodotta dalla gioia, non ha una presenza affidabile nella sua vita. Una cosa che non richiede supposizioni, comunque, è che una gioia costante sembra aiutarci a superare ogni tendenza legalistica o incurante degli altri che possa renderci insensibili, duri e impazienti – proprio l’antitesi di Gesù.26
Il sondaggio di Zigarelli indica anche che le persone che perdonano gli altri “spesso” o “sempre” sono più portate a essere felici di quelle che non lo fanno. È una cosa che ha senso, perché uno dei fattori fondamentali per avere la gioia cristiana è la nostra salvezza – il fatto che i nostri peccati sono stati perdonati.
Sembra che la mancanza di perdono ci blocchi dentro rabbia, rancore, indignazione e risentimento, che rappresentano degli ostacoli per la nostra pace e la nostra gioia. Scegliere di perdonare, invece, può rimuovere questi ostacoli, permettendoci, fra le altre cose, di avere una gioia più costante.27
Per avere più gioia è necessario pensare e meditare regolarmente sulla bontà di Dio e sul suo amore per noi. La gioia è una conseguenza del leggere, credere e mettere in pratica la Parola di Dio, dell’avere lo Spirito Santo dentro di noi e del sacrificio che Gesù ha fatto per noi. La gioia cristiana è vivere consapevolmente la vita nella cornice dell’amore di Dio nei nostri confronti, affrontando gli alti e bassi della vita con la fede profonda che il Signore è sempre presente, pronto a consolarci e prendersi cura di noi. La gioia è esultare ed essere lieti perché siamo sempre sotto le sue amorevoli cure.
La gioia dell’Eterno è la vostra forza.28
Nota
Se non altrimenti indicato, tutte le citazioni bibliche sono tratte da: La Nuova Diodati, © Edizioni La Buona Novella, Bari. Tutti i diritti riservati.
1 1 Pietro 1,3–5 NR.
2 Efesini 1,18 NR.
3 Tito 2,11–13 NR.
4 1 Pietro 1,8 NR.
5 Romani 5,3.
6 1 Tessalonicesi 1,6 NR.
7 2 Corinzi 8,2 NR.
8 2 Corinzi 6,10 NR.
9 1 Tessalonicesi 5,16 NR.
10 Giovanni 15,10–11 NR.
11 Romani 8,28 NR.
12 Romani 8,18 NR.
13 1 Pietro 5,6–7 NR.
14 Giacomo 1,12.
15 Isaia 41,13.
16 Salmi 33,21.
17 Salmi 71,5.
18 Salmi 9,10.
19 Geremia 17,7.
20 1 Tessalonicesi 5,18.
21 Jerry Bridges, The Practice of Godliness (Colorado Springs: Navpress, 2012), 129–30.
22 Michael A. Zigarelli, Cultivating Christian Character (Colorado Springs: Purposeful Design Publications: 2005),49.
23 Zigarelli, Cultivating Christian Character, 50.
24 Richard J. Foster, Celebration of Discipline (New York: HarperOne, 1998), 191.
25 Zigarelli, Cultivating Christian Character, 50.
26 Ibid., 52.
27 Ibid., 54.
28 Neemia 8,10.
Pubblicato originariamente in Inglese il 4 aprile 2017.